California, Nevada e Hawaii
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15.03.2014
Si parte finalmente! Il primo volo, Air Dolomiti Verona – Francoforte, parte puntuale alle 06.30, così alle 08.00 siamo già in Germania. Il secondo volo è United: i controlli durano un po’ di più di quanto immaginavamo e così decolliamo con trenta minuti di ritardo. Nonostante questo arriviamo puntuali a San Francisco alle 15.50. Riusciamo a fare controlli, ritiro bagagli e ritiro auto velocemente. L’auto l’ho prenotata attraverso il sito Rentalcars ed il noleggio è Alamo (spesa di ca. euro 800 da dividere in quattro, per una Kia Sorrento con navigatore e un pieno compreso). Partiamo alla volta del nostro hotel, il Seaside Inn nel Marina District: la stanza è semplice ma spaziosa e pulita, l’hotel si trova in Lombard street, una zona comoda per raggiungere molte attrazioni. Abbiamo effettuato la prenotazione dall’Italia attraverso booking.it e paghiamo euro 430 a stanza per quattro notti, con colazione compresa e parcheggio gratuito di fronte alle stanze.
Decidiamo di uscire subito per non farci sopraffare dalla stanchezza ed andiamo a piedi fino a Telegraph Hill: sperimentiamo i famosi sali-scendi della città e lungo la strada si gode di una splendida vista. Raggiungiamo la Coit Tower che però è chiusa e scendiamo verso i quartieri di North Beach e Chinatown. I pub sono tutti gremiti perché è sabato e si festeggia il giorno di San Patrizio: ci fermiamo a bere un paio di birre per riprenderci dalla camminata molto faticosa! La fame ci attanaglia e decidiamo di cercare una pizzeria tra quelle consigliate sulla nostra guida Lonely Planet. Ci fermiamo da Cinecittà in Union street; la proprietaria è romana e molto gentile, la pizza si fa un po’ attendere ma è abbastanza buona. Spendiamo dollari 100 in quattro, mancia compresa.
A questo punto siamo veramente distrutti (siamo svegli da ca. 28 ore!) e prendiamo un taxi per tornare in albergo.
16.03.2014
Alle 06.00 siamo svegli e pronti per iniziare una nuova giornata, da dedicare alla visita della città. Alle 08.30 andiamo a fare colazione, a base di muffins e frutta, poi prendiamo un bus in Chestnut street per dirigerci verso il porto, dove vogliamo prenotare il brunch in un ristorante del ferry building. Passiamo la mattina all’interno del ferry building assaggiando prodotti tipici (olio, ostriche e vini californiani!) e camminando tra bancarelle e negozietti vari. Prenotiamo un tavolo da Boulette’s larder: mangiamo bene, piatti particolari con prodotti locali, ma è un po’ caro (spendiamo dollari 50 a testa) e le porzioni non sono molto abbondanti.
Dopo pranzo ci incamminiamo verso il Fisherman’s Wharf al Pier 39 dove vediamo i leoni marini intenti a prendere il sole! Riprendiamo poi l’autobus verso Union square, dove c’è uno dei capolinea delle famose cable cars. I simpatici trenini vengono girati in modo piuttosto manuale, un po’ a spinta e un po’ attraverso la rotazione di una piattaforma rotonda. Saliamo e percorriamo Powell e Mason street con questo mezzo, percorrendo dei dislivelli incredibili. Scendiamo all’altro capolinea e facciamo a piedi la strada che ci separa dall’hotel, dove arriviamo stanchissimi verso le 6. Vogliamo riposarci un attimo prima di prendere la macchina per andare a mangiare ma crolliamo sul letto (soprattutto Stefano). Decidiamo quindi di saltare cena e di riposarci per l’intensa giornata che ci attende domani!
17.03.2014
Anche oggi svegli prestissimo, soffriamo ancora l’effetto del fuso! Ci prepariamo e alle 08.00 siamo a colazione, pronti per partire verso la Napa Valley. Dopo una tappa veloce a Vista Point, dall’altra parte della baia, ad ammirare il Golden Gate Bridge, arriviamo a Napa e ci dirigiamo verso l’Oxbow Public Market, un mercato al coperto con prodotti locali di alta qualità. Lì compriamo il necessario per un picnic; è una giornata splendida e in Napa Valley è più caldo che a San Francisco! Ripartiamo verso St. Helena dove abbiamo infatti prenotato una degustazione di vini presso la cantina Casanuestra; costo dollari 10 a persona e si viene rimborsati se si acquista almeno una bottiglia di vino. Dopo vari assaggi compriamo una bottiglia di Meritage, un vino rosso realizzato con uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot. Facciamo il nostro picnic nel giardino dell’azienda, dove ci sono dei comodi tavoli, in compagnia di alcune allegre caprette e sotto un bel sole caldo.
Ritorniamo poi a SF, fermandoci su una strada panoramica sopra al Golden Gate Bridge per scattare qualche foto. Per la serata abbiamo prenotato una visita ad Alcatraz (sul sito alcatrazcruises.com, la visita serale costa dollari 32 a persona, ma è necessario prenotare con qualche settimana di anticipo). Ci imbarchiamo alle 18.30 sul traghetto: la visita complessivamente dura oltre due ore ed è molto interessante, abbiamo l’audio guida in italiano, che racconta la storia ed alcuni aneddoti particolari della famosa prigione.
Rientrati al porto decidiamo di spostarci a Japantown per assaggiare del sushi nel ristorante Tataki. Il posto è piccolissimo ma mangiamo bene e la presentazione dei piatti è colorata e particolare.
18.03.2014
Per la giornata di oggi abbiamo pianificato una gita a cavallo ad Half Moon Bay, cittadina costiera a sud di San Francisco. La guida Lonely Planet consigliava il Sea Horse Ranch, che organizza diversi tour sulla spiaggia. Decidiamo di partecipare a quello delle 11.00: la gita dura un’ora e mezza, costa dollari 65 a persona e possono cavalcare tutti, anche i principianti come noi. Facciamo un bel giretto, costeggiando il mare e scendendo poi anche sulla spiaggia. Non possiamo fare foto mentre siamo a cavallo ma la guida le fa per noi con il cellulare di Alba.
Finita la cavalcata torniamo a San Francisco per vedere le cose che ancora ci mancano. Innanzitutto il quartiere Castro, dove prendiamo un enorme panino da Ike’s, che ci gustiamo in un parco vicino, (io riesco a mangiarne solo metà da quanto è grande e imbottito) poi il quartiere Haight dove ammiriamo le Painted Ladies di Alamo Square (belle case in stile inglese dipinte con colori pastello) ed infine il Golden Gate Park, un grandissimo parco in mezzo alla città, dove veramente ci si scorda del traffico e dei grattacieli che lo circondano. C’è uno splendido lago con anatre, cigni, una bella cascata e pure una pagoda cinese al centro, dove si possono anche noleggiare i pedalò e godersi un po’ di pace. Noi facciamo un giretto a piedi, poi torniamo alla macchina pronti per l’aperitivo. Andiamo nel distretto Mission al pub Zeitgeist: da fuori sembra un posto poco raccomandabile, ma dentro c’è un bellissimo Biergarten e una varietà incredibile di birre. È molto affollato e facciamo amicizia con dei ragazzi di San Francisco. Andiamo a cena a sud della città, all’Outback steakhouse, ristorante delle stessa catena che già avevamo testato a NY qualche anno fa. La carne ci soddisfa, mangiamo e torniamo al nostro hotel per l’ultima notte e SF.
19.03.2014
Partenza verso lo Yosemite Park! Ci aspettano circa quattro ore di viaggio. A pochi chilometri dall’arrivo vediamo un bel ristorante (Priest Station Cafè) dove servono burger e sandwich a circa trenta miglia dall’entrata del parco, in cima ad una strada splendida (tutta curve, ideale per i motociclisti). La temperatura è perfetta, circa 25°, e sia la vista che il cibo di soddisfano. Spendiamo pure poco, circa 17 dollari a testa. Ripartiamo alla volta del parco e raggiungiamo dopo pochi miglia un motel che avevo già controllato su Booking. Lì decidiamo di condividere una stanza con due letti matrimoniali, che ci costa complessivamente dollari 344 per due notti. La struttura è semplice ma ci sono una piscina ed una vasca idromassaggio all’aperto dove decidiamo di passare il resto del pomeriggio! Vicino al motel c’è un bar / ristorante dove ci fermiamo a cena anche se il posto chiude prestissimo, alle 08.00, e quindi alle 07.15 siamo già al tavolo. Le bistecche sono buone, mentre gli altri piatti ci deludono un po’. Chiude presto anche il bar, quindi torniamo in stanza e facciamo qualche partita a carte, prima di andare a dormire.
20.03.2014
Colazione alla stesso ristorante di ieri sera. Proviamo una tipica American breakfast a base di uova, pancetta e toast, che ci soddisfa molto; anche il caffè, seppur lungo, è buono. Siamo a circa venti minuti dall’entrata del parco e ad un’ora da Yosemite Village, dove si trovano le principali attrazioni. Parcheggiamo l’auto al centro visitatori e prendiamo subito il bus navetta (che attraversa Yosemite Village effettuando circa una ventina di fermate). Sia il parcheggio che il bus sono gratuiti, si paga solo l’ingresso al parco, dollari 10 a macchina.
La nostra prima tappa è l’hotel Ahwahnee, una struttura antica e lussuosa. Da lì partiamo per una facile escursione pianeggiante verso Mirror Lake, di circa 4 km complessivamente. Il lago offre una splendida vista su Half Dome, la montagna più famosa del parco per la sua caratteristica forma. Purtroppo c’è poca acqua nel lago ed il paesaggio non è molto verde perché, ci dicono, ha fatto parecchio caldo nell’ultimo periodo, ma resta comunque uno spettacolo affascinante. Ci spostiamo verso Curry Village a comprare qualche panino poi andiamo a vedere le Yosemite Falls, le cascate più alte del Nord America. Sono davvero belle e ci arrampichiamo un po’ sulle rocce sottostanti per vederle meglio!
Finita la visita a Yosemite Village torniamo in hotel per fare un tuffo in piscina! Restiamo in piscina il più possibile, poi raggiungiamo il centro di Groveland per trovare un posto dove cenare: optiamo per una pizza a Two Guys Pizza Pies! Restiamo soddisfatti: è buona, più di quella del primo giorno, e pure economica. Torniamo presto in hotel perché domani ci aspetta un lungo viaggio verso fabulous Las Vegas!
21.03.2014
Oggi giornata di viaggio! Ci vorranno almeno otto ore per raggiungere la nostra prossima meta. Il primo tratto di strada è molto tortuoso e ci fa dubitare un po’ del nostro navigatore, ma poi finalmente imbocchiamo una superstrada ed iniziamo a macinare chilometri. Ad un certo punto lungo la strada avvistiamo un outlet e decidiamo di fermarci per pranzare e fare qualche acquisto. Dopo un paio di ore ripartiamo, il viaggio è ancora lungo: ci fermiamo solo per fare rifornimento di bevande e benzina e per andare al bagno. Vediamo una splendida area di sosta dedicata alla Route 66 (dove incrociamo la famosa strada), con finti vagoni treno adibiti a ristorante.
Verso sera arriviamo a Las Vegas: dopo qualche ora di desolazione nel deserto si intravedono infatti finalmente delle luci, e che luci! Cerchiamo il nostro hotel, New York New York, che abbiamo prenotato con soli due giorni di anticipo tramite booking.it . Anche in questo caso abbiamo optato per una stanza unica con due letti queen size. Spendiamo per due notti in quattro dollari 720 (tasse comprese).
Una doccia veloce e siamo pronti per la serata, che abbiamo deciso di passare all’interno dell’hotel, dove ci sono undici ristoranti e naturalmente un enorme casinò. Mangiamo in un’elegante steakhouse (Gallagher’s): un po’ cara ma le bistecche sono ottime! Giochiamo poi i nostri primi 60 dollari alla roulette e alle slot machines ma perdiamo miseramente. Nel gioco non siamo fortunati, meglio andare a letto e riprovarci domani!
22.03.2014
Dopo una lunga dormita ci alziamo ed usciamo per fare una passeggiata sulla Strip e per osservare dall’esterno il nostro hotel: è una riproduzione della Grande Mela completa di grattacieli, statua della libertà, montagne russe e ponte di Brooklyn! Proseguiamo il giro sulla strip facendo foto ed un po’ di shopping, poi prendiamo un taxi per farci portare al Premium Outlet a nord della Strip (sapevamo della sua esistenza da un precedente diario di viaggio). All’outlet ci diamo a spese pazze, tra Guess, Nike e Calvin Klein. In una gioielleria io e Stefano compriamo anche le fedi, senza farci scoprire dai nostri compagni di viaggio! Il cambio euro – dollaro favorevole ci ha fatto pensare fosse meglio acquistarle negli States ed in effetti i prezzi sono molto buoni. Non abbiamo il tempo di far fare l’incisione: ce ne occuperemo in Italia al nostro ritorno.
Torniamo poi in hotel per usufruire dei suoi servizi, quindi piscina, centro fitness e centro benessere. Il centro benessere non è dei migliori che abbia visto nella mia vita, ma l’atmosfera è comunque rilassante.
Abbiamo saltato pranzo quindi siamo abbastanza affamati e dopo qualche aperitivo usciamo sulla Strip e ci fermiamo in un bel ristorante messicano: cibo e Margarita molti buoni! Riprendiamo la passeggiata per andare a vedere i giochi d’acqua della fontana del Bellagio: sono davvero belli e c’è pure il sottofondo musicale. Ritorniamo infine al casinò per giocare ancora qualche dollaro ma anche questa sera purtroppo ci va male!
23.03.2014
Altra giornata di viaggio, destinazione LA! Sono “solo” cinque ore di viaggio, partiamo con calma e facciamo subito una deviazione verso Hoover Dam, una grande diga al confine tra Arizona e Nevada. Al momento della sua costruzione era la diga più grande d’America.
Vogliamo arrivare a Los Angeles per le 5, perché saremo ospiti di una mia cugina americana che per questa sera ha organizzato un BBQ con amici e parenti ed una passeggiata all’insegna di Hollywood. A causa del traffico di LA arriviamo con una mezz’oretta di ritardo ma ad aspettarci c’è una bellissima sorpresa: invece di stare nell’appartamento di Michelle e Josh soggiorneremo in una splendida ed enorme casa ad Old Hollywood (proprio sotto la scritta) di proprietà di due loro amici in vacanza in Spagna. Si tratta della prima casa costruita in quest’area ed era inizialmente una galleria d’arte. Siamo stupefatti: abbiamo quattro bagni in quattro, una vasca idromassaggio e pure il bagno turco! Hanno preparato una gustosa cena per noi a base di costine di maiale, asparagi grigliati e insalata di patate. Dopo il giro della casa mangiamo e ci perdiamo in chiacchiere, quindi facciamo una breve passeggiata per ammirare le luci della città, che si estende sotto di noi, e la grande insegna di Hollywood alle nostre spalle.
24.03.2014
Prima giornata a Los Angeles! Partiamo presto per andare a vedere alcune spiagge. Purtroppo il tempo non è dei migliori e Santa Monica appare un po’ desolata, ma è bello vedere il molo, la famosa ruota panoramica e il carosello. Ci spostiamo poi a Venice Beach, dove percorriamo il boulevard lungomare fermandoci a guardare bancarelle e negozi. C’è anche uno skateboard park dove si esibiscono alcuni ragazzi con impressionanti evoluzioni e lungo la strada incontriamo persone di tutti i tipi. Visto che abbiamo ancora un po’ di tempo torniamo verso Hollywood e ci fermiamo a Farmers’ Market, dove si trova una scelta davvero interessane di specialità culinarie internazionali.
È ora di incontrarsi con Michelle e Josh per andare downtown con la metro, ci aspetta una cena peruviana e una partita di basket NBA, dei Los Angeles Clippers. Per concludere la serata andiamo in un bar al 17° piano di un palazzo storico. C’è una bellissima vista ed il bar stesso, disposto su una terrazza con tavolini all’aperto, è decisamente interessante. Restiamo un po’ a chiacchierare e torniamo a casa stanchissimi.
25.03.2014
Prima tappa della giornata: insegna di Hollywood! Percorriamo una strada sterrata che ci porta sopra l’insegna, ed anche se le nuvole e la foschia non ci permettono di vedere tutta la città ed il mare, è comunque affascinante. Ce la prendiamo comoda e, finita la passeggiata, è già ora di andare a pranzo. Michelle vuole farci provare un ristorante vegano frequentato spesso da star. Si tratta di una catena a conduzione familiare con più ristoranti a LA ed in altre città della California, Cafè Gratitude. Il cibo è davvero ottimo, ricco di sapore ed al contempo leggero. Purtroppo però nessun V.I.P.! Alle 17.30 mangeremo nuovamente (un’altra cena etnica organizzata), quindi approfittiamo delle poche ore che ci restano per percorrere Hollywood Boulevard, la Walk of fame verso il Chinese Theater ed il Dolby Theater (ex Kodak Theater). Facciamo anche un giretto nel famoso quartiere residenziale di Beverly Hills, dove tutto è molto ordinato e pulito. Ripartiamo verso Koreatown, dove proviamo per la prima volta cibo coreano, che consiste in tanti piccoli antipasti e in carne, pesce e verdure da grigliare personalmente.
Dopo la cena andiamo ad un concerto di musica swing in un teatro, dove abbiamo i posti in piedi, davanti al palco.
26.03.2014
Questa giornata la dedichiamo alla visita della cittadina marittima di Santa Barbara, dove vive un lontano cugino di Alba. Partiamo con calma anche per evitare il traffico mattutino e alle 11.30 siamo a casa sua. Andiamo downtown a fare una passeggiata: il viale centrale è molto bello, curato, con tanti negozi e ristoranti e moltissimi fiori. Il tempo è ancora bello ma hanno dato pioggia nel pomeriggio.
Ci fermiamo in un ristorante per un pranzo a base di American food (io provo i famosi fish tacos). Proseguiamo poi la passeggiata fino al molo, dove c’è parecchio vento ed inizia a scendere qualche goccia. Ripercorriamo la strada fatta con un piccolo bus ed è già ora di tornare verso Los Angeles.
Vogliamo preparare la cena per Michelle e la sua famiglia, per salutarci come si deve. Ci fermiamo da Whole Foods lungo la strada per comprare il necessario per poi correre a casa a preparare. Ultima serata a LA tranquilla, chiacchierando fino quasi a mezzanotte! Ci salutiamo e mettiamo le valige in macchina: mancano ormai poche ore al nostro volo per Maui!
27.03.2014
Partenza alle 6 come d’accordo: consegniamo velocemente la KIA che ci ha accompagnato per tanti km e andiamo verso il check-in. Ci sono solo check-in automatici e l’aeroporto è veramente caotico e trafficato. Tra fila per il check-in e fila per i controlli arriviamo al gate che è praticamente ora di imbarcasi. Sei ore di volo ci dividono dalle splendide Hawaii!
Il volo è tranquillo e alle 11.30 atterriamo puntuali a Maui. Recuperiamo velocemente i bagagli e andiamo a prendere la macchina a noleggio, prenotata sempre attraverso Rentalcars al prezzo di 190 euro (compagnia Thrifty). Aggiungiamo il navigatore e questa volta prendiamo un tablet Samsung con connessione internet e possibilità di collegare altri dispositivi. Potremo quindi essere sempre connessi a internet senza dover usare la nostra connessione dati italiana. La macchina è una Ford Focus sufficientemente spaziosa per noi due. Partiamo e ci dirigiamo verso Paia, dove ci fermiamo a mangiare al Paia Fish Market, un ristorante gremito di gente che serve pesce fresco fritto o grigliato con riso e patatine.
Paia ha un centro piccolo ma carino con ristorantini, bar e negozi di artigianato. Ci spostiamo poi a nord all’Ho’okipa Beach, spiaggia amata da surfers e windsurfers, e restiamo per un po’ ad ammirarli in azione. Ho prenotato una stanza in una casa privata, attraverso il sito Airbnb (solo 380 euro a coppia per 8 notti) e possiamo fare il check-in dalle 17 in poi, quindi restiamo in spiaggia fino a quell’ora. Ad Haiku, dove staremo per la settimana, la proprietaria di casa ci sta aspettando; la stanza è piccola ma carina mentre il resto della casa è un po’ incasinato e molto in stile “campeggio”. Possiamo utilizzare il frigo, gli elettrodomestici e la cucina. Dopo esserci sistemati e fatti una doccia usciamo a cena e torniamo a Paia, dove proviamo il ristorante Flatbread, che scopriamo essere sinonimo di pizza. Molto buona! Siamo stanchi, il jet lag (siamo ormai a 11 ore dall’Italia) si fa sentire ed andiamo a farci una bella dormita.
28.03.2014
Ci alziamo presto ma ce la prendiamo comoda e usciamo verso le 9, dopo una veloce colazione. Il caffè lo prendiamo a Paia, poi ripartiamo verso Kihei dove alle 11 abbiamo l’appuntamento per la marriage license. Arriviamo in anticipo quindi facciamo una capatina alla Keawakapu Beach, molto bella ed anche tranquilla, adatta alla balneazione. Ci rechiamo poi all’appuntamento, dove ci sbrighiamo in 20 minuti: abbiamo l’autorizzazione per sposarci a Maui!
Ci spostiamo verso la più movimentata West Maui, a Ka’anapali Beach, dove mangiamo al Hula Grill and Barefoot Bar, al Whalers’ Village, e restiamo sulla spiaggia affollata a prendere il sole ed a fare un bel bagno. Facciamo poi un giretto tra i negozietti del Whalers’ Village, per poi ripartire alla volta di Lahaina. Il centro di Lahaina, Front St., è molto carino, ci sono tante gallerie d’arte e negozi di artigianato. Facciamo una passeggiata, poi decidiamo di fermarci alla steakhouse Ruth Crisp: buono ma un po’ troppo costoso per quel che offre.
29.03.2014
Oggi il tempo è segnato come molto incerto, quindi decidiamo di non andare in spiaggia e di percorrere invece la strada per Hana, una strada tortuosa, lunga ca. 60 km con oltre 110 ponti (li abbiamo contati!), che collega Paia ad Hana. Dopo Hana è possibile procedere fino all’inizio del parco nazionale del Haleakala, ma poi è necessario ritornare per la stessa strada, perché è tortuosa e non asfaltata, ed inoltre non è coperta dalle normali assicurazioni degli autonoleggi. La strada è veramente splendida e ancora poco trafficata, ci fermiamo spesso per ammirare il panorama sull’oceano, fare foto alle varie cascate e osservare la vegetazione, che qui è veramente da jungla. Ad Hana cerchiamo la Red Sand Beach, dove però la balneazione non è possibile, poi proseguiamo verso le Ohe’o Gulch, delle piscine naturali create da una cascata che scende dall’Haleakala. Si trovano all’interno del parco, ca. una mezz’ora a sud di Hana, e andiamo a vederle anche se non è possibile fare il bagno perché c’è troppa acqua e non è sicuro. Ci accontentiamo di una passeggiata, poi torniamo verso Hana e ci fermiamo a mangiare in un chiosco lungo la strada.
Ritorniamo verso Haiku e visto che inizia a piovere pesantemente ci fermiamo a casa a fare il bucato ed a farci la doccia, poi andiamo a Paia per la cena. Abbiamo mangiato tardi un pranzo molto sostanzioso, quindi prendiamo solo un gelato da Ono Gelato che ci sfama a sufficienza. C’è un’ampia scelta di gusti ai frutti tropicali, come guava, lychee, frutto della passione e papaia. Torniamo presto a casa perché per l’indomani ho prenotato un’uscita di snorkeling al cratere di Molokini e all’area dove ci sono le tartarughe marine, Turtle Town. Tramite la prenotazione online ho risparmiato il 20% e l’escursione, con colazione, pranzo e bevande comprese, costa dollari 170 a coppia. L’agenzia è Lani Kai – Friendly Charters e la partenza è prevista alle ore 7 da Ma’alaea Harbor.
30.03.2014
Salpiamo puntuali ed il nostro capitano ci spiega cosa faremo e le precauzioni da prendere. Abbiamo con noi l’attrezzatura necessaria (pinne, maschere e boccagli) quindi noleggiamo solo le mute per non avere freddo. La temperatura dell’acqua è comunque buona, ma stando a lungo immersi è facile avere freddo. Facciamo colazione all’andata e raggiungiamo velocemente la zona per lo snorkeling. I coralli sono molto belli – verdi, viola a marroni – ed anche i pesci lo sono. L’area è un po’ piccola e tende ad affollarsi velocemente (ci sono già altre barche) e dopo un’oretta si riparte verso Turtle Town. Lì il fondale è meno limpido e ci sono meno pesci ma riusciamo a vedere tre tartarughe, di cui una davvero enorme. Non si possono toccare ma è interessante abbastanza osservare. Risaliti in barca pranziamo a base di sandwich, pasta fredda e Mai Tai eccezionali e visto che c’è ancora un po’ di tempo andiamo alla ricerca di balene. Ne vediamo alcune, per niente intimorite da noi; una addirittura passa sotto la nostra barca! Si muovono normalmente in trii composti da mamma, cucciolo ed “escort”, una balena maschio che funge da babysitter.
Verso mezzogiorno siamo di nuovo al porto e visto la splendida giornata decidiamo di salire alla sommità dell’Haleakala, a 3.000 metri; dopo non molto, però, veniamo circondati da nuvole e pioggia e non è possibile vedere niente di ciò che ci circonda! Restiamo comunque sulla cima per una mezz’oretta per vedere se schiarisce, ma non succede, quindi riscendiamo a valle, verso Paia. Restiamo un po’ in spiaggia, dove ci sono delle belle onde e tanti ragazzi con boogie board, poi andiamo a cena al ristorante vietnamita, buono, leggero e senza sapori troppo forti, ed anche abbastanza economico. È ora di tornare a casa per farci la doccia e andare a letto, siamo davvero stanchi!
31.03.2014
Oggi abbiamo un paio di appuntamenti importanti. Alle 9 passiamo a casa di Jackie, la nostra wedding planner, per ripassare i punti salienti della cerimonia. Dopo un’oretta andiamo verso Kihei dove incontriamo il Pastore che terrà la funzione. Anche con lui rivediamo i vari punti, definiamo alcune cose e gli lasciamo il marriage license sheet, che dovrà tenere lui fino al giorno del matrimonio. Abbiamo un po’ di fame quindi andiamo verso Kihei per mangiare qualcosa. Jackie ci ha chiesto di andare a vedere la spiaggia dove è prevista la cerimonia e ci suggerisce anche un’alternativa, nel caso quella spiaggia dovesse essere troppo affollata. Andiamo a Makena Cove Beach, la nostra prima scelta, e nonostante il tempo un po’ instabile restiamo a prendere il sole ed a fare il bagno. Appena entrata in acqua scorgo una tartaruga a circa un metro da me, ancora nell’acqua bassa! È davvero stupenda e per niente intimorita dalla nostra presenza, sbuca anche con la testa fuori dall’acqua di tanto in tanto. Verso tardo pomeriggio ripartiamo per andare a vedere l’altra spiaggia: anche questa è molto bella, ma la prima ci è piaciuta di più perché più intima e chiusa tra gli scogli, così confermiamo a Jackie la nostra scelta. Torniamo a Kihei per l’aperitivo e troviamo un posto davvero carino dove fino alle 18 i cocktail, come Mai Tai e Margarita, costano solo tre dollari e lo stesso vale per alcuni piatti di sushi, davvero ottimo! Per cena ci spostiamo di poco lungo la via, al Caffè O’Leis, ristorante tipico hawaiano. La giornata è terminata, è ora di tornare a casa per una bella doccia ed un’altrettanto bella dormita!
01.04.2014
Mese nuovo, vita nuova! Domani sarà il fatidico giorno, ma intanto oggi relax! Partiamo presto e ci fermiamo a Whole Foods Market, a Kahului, per comprare il necessario per il pic-nic di mezzogiorno. Ci fermiamo un’oretta in una spiaggia sopra Kihei, poi ci spostiamo in un’altra zona dove notiamo dei comodi tavoli da pic-nic.
La temperatura è perfetta, peccato per le nuvole che oggi non se ne vogliono proprio andare. Verso sera torniamo al bar di ieri per un buon Mai Tai, poi andiamo a Lahaina dove alle 7 inizia uno spettacolo gratuito, aperto a tutti, di Hula, presso il Lahaina Cannery Mall. A ballare sono delle ragazzine, ancora un po’ inesperte, ma è comunque carino vederle interpretare questa tipica danza. Torniamo poi a casa, a prepararci per il grande giorno!
02.04.2014
Sveglia alle 8 dopo una bella dormita! Anche questa notte c’è stato qualche acquazzone (e un cauto allarme tsunami subito rientrato dopo un terremoto di magnitudo 8 che ha colpito la costa del Cile), ma ora è sereno e si prospetta una splendida giornata. Andiamo in spiaggia per qualche ora, poi a fare la spesa per il pranzo, che vogliamo mangiare a casa. Verso le 13.30 arriverà la parrucchiera per farmi l’acconciatura, quindi non possiamo stare troppo in giro. Tempo di mangiare, fare un po’ di bucato e preparare alcune cose per la serata, ed ecco che arriva Pam. È bravissima e in due ore fa tutto. Ci rimane ancora un’ora per finire di prepararci, ma in realtà ci basterebbe anche meno per metterci i vestiti e partire!
Arriviamo puntuali alla spiaggia dove incontriamo, oltre a Jackie (che ha il mio meraviglioso bouquet di calle e orchidee), il Pastore, il cantante e il fotografo. La cerimonia è splendida, veloce ma con i giusti contenuti: ci scambiamo le lei, promesse ed anelli e Pastor Dave ci dichiara marito e moglie. La temperatura è perfetta, la location pure e … sta per arrivare il tramonto! Anche il cantante con la sua chitarrina contribuisce a rendere l’atmosfera ancora più romantica. Passiamo l’ora successiva a fare foto sulla spiaggia e sugli scogli. Anche i padroni della casa dove dormiamo sono venuti a vedere la cerimonia ed hanno usato la mia videocamera per fare un video. Restiamo d’accordo con il fotografo di incontrarci il giorno successivo e ripartiamo per andare a cena a Paia dove abbiamo prenotato al Mama’s Fish Restaurant. Tutti ci hanno detto che è il miglior ristorante di pesce dell’isola e Jackie ha chiamato per chiedere che ci venga riservato un trattamento speciale. In effetti ci danno un tavolo bellissimo dove troviamo un bigliettino con scritto “Congratulations” da parte dello staff. Inoltre una simpatica coppia che conosciamo all’entrata ci fa mandare due calici di champagne, che noi ricambiamo con due bicchieri di vino. Il ristorante non delude sia come atmosfera – vista mare e arredi tropicali – che come servizio e soprattutto come cibo. Dopo un gustoso brodino – il saluto della casa – prendiamo un antipasto di sashimi di tre diversi pesci (ottimo!), poi Stefano opta per il piatto più famoso del locale (un Mahi Mahi ripieno di granchio e aragosta), mentre io prendo un altro pesce bianco cotto con vino bianco e capperi e con contorno di funghi. Tutto perfetto! Per digerire rum e sorbetto di fragola e papaya, oltre a dei dolcetti al cocco che sono un altro omaggio della casa.
La giornata è stata intensa e ricca di forti emozioni, è ora di tornare a casa. Ora sì che potremo dire di essere davvero in luna di miele. Ho organizzato tutto il matrimonio via email con l’agenzia hawaiana Tropical Maui Weddings e ci è costato circa 2.000 dollari (permesso per la cerimonia sulla spiaggia, fiori, fotografo, musicista, funzione religiosa, trucco e acconciatura). A questa cifra vanno aggiunti 70 dollari per le pratiche del certificato di matrimonio ed altri 30 dollari per ricevere l’apostille necessaria per il riconoscimento in Italia. Tramite agenzia i costi naturalmente aumentano rispetto ad un matrimonio organizzato autonomamente, ma dall’Italia sarebbe stato alquanto complicato definire tutto con i singoli attori coinvolti, quindi abbiamo ritenuto necessario avere una persona in loco che potesse essere il nostro punto di riferimento. È una soluzione comunque decisamente più economica rispetto ad un’agenzia italiana.
03.04.2014
Ventesimo giorno di permanenza negli USA! Oggi il nostro unico impegno è vedere il fotografo, quindi per colazione andiamo a Paia al Cafè de Amis per un buon cappuccino e poi al Mama Foods Market per prepararci due insalatone da portare in spiaggia come pranzo. Andiamo fino a Makena alla Po’oleana Beach, dove semplicemente troviamo il paradiso! Oggi non c’è una nuvola ma è comunque ventilato ed il mare qui è facile da “approcciare”, le onde ci sono ma non ci sono scogli, e c’è pochissima gente: pace assoluta!
Il fotografo ci consegna le foto del matrimonio, 24 stampe, ed un cd con oltre 140 immagini. Ha anche realizzato un video con le nostre foto, ed un accompagnamento musicale, che ha pubblicato su YouTube! Vogliamo spostarci verso Kihei prima che chiuda l’ufficio postale, per spedire i documenti necessari per ricevere l’apostille. Una passeggiata lungomare e poi via per l’ultimo superaperitivo della vacanza a base di Mai Tai e sushi. Per cena torniamo a Paia dove assaggiamo le famose crepes del Cafè de Amis. Un’ultima passeggiata lungo Baldwin Avenue e poi a casa a preparare le valigie. Domani comunque partiamo tardi, alle 20.30, quindi ci resta ancora quasi un’intera giornata di Hawaii!
04.04.2014
Ultima giornata a Maui. Ci alziamo presto ed ormai abbiamo la nostra routine: preparazione veloce, colazione, costume e via verso la spiaggia! Alle 10 dobbiamo passare da Jackie per salutarla: è davvero carinissima, una persona che ci resterà nel cuore! Dopo averla salutata andiamo in spiaggia a Paia; tira un po’ di vento ma è sereno e si sta bene. Stefano fa il suo ultimo bagno hawaiano mentre io mi godo la spiaggia. Restiamo quasi fino alle 15 perché abbiamo deciso di mangiare a metà pomeriggio, anche perché sul volo Maui – LA non è prevista la cena. Mangiamo nel ristorante che abbiamo provato ormai otto giorni fa, il Paia Fish Market Restaurant: burger di pesce e gamberi fritti… gnam! Torniamo ad Haiku a fare la doccia e finire le valigie e quanto ripartiamo non c’è nessuno, quindi lascio un biglietto per salutare i nostri host. La riconsegna dell’auto all’aeroporto è molto veloce, mentre al Terminal c’è più gente di quanta immaginavamo. Arriviamo comunque tranquillamente a fare check-in e controlli. Il nostro volo parte leggermente in ritardo ma arriviamo puntuali a LA.
L’aereo LA – Francoforte è molto più bello di quello dell’andata, è Lufthansa e non United, mentre il volo Francoforte – Venezia è sempre Air Dolomiti. Vacanza finita purtroppo, ma davvero stupenda e ricca di momenti indimenticabili.