California…e non solo! 3
Partiamo da Milano Malpensa domenica 26 aprile con volo Delta Milano – Atlanta – San Francisco (N.B. Costo dei voli con la Delta Airlines convenientissimi: € 368,00 a/r a persona…Tasse comprese!!!) e arriviamo a San Francisco puntualissimi, alle 19.30. Atterrati all’aeroporto a San Francisco abbiamo trovato il Supershuttle prenotato dall’Italia via internet che ci ha portato direttamente all’hotel al costo di $ 18,00 a persona (www.Supershuttle.Com). San Francisco: Ricordate il mitico telefilm “Le strade di San francisco” con Michael Duglas e il tenente Stone?! E’ la prima idea balenata nella mia mente percorrendo il continuo saliscendi delle strade. In circa mezz’ora arriviamo al nostro hotel: alloggiavamo all’Hotel Grant, ottima posizione (dietro Union Square), economico ma decisamente un po’ squallido, non lo consiglio. San Francisco è una città bellissima a ventosissima (da portare nel bagaglio una giacca antivento) da girare a piedi o con i mezzi pubblici (soprattutto il caratteristico cable car, i tram su binari con alcune vetture recuperate a Milano) o, nelle zone pianeggianti (a meno che non siate particolarmente allenati) noleggiando la bicicletta, consigliata soprattutto per arrivare al Golden Gate e alla zona “Marina ”. San Francisco,una città in cui ogni quartiere ha una sua precisa identità e tutti vanno visitati, vissuti. Prima di lasciare San Francisco un’ultima tappa al Fisherman Warf dove non dovete assolutamente perdervi i panini con i gamberi o la zuppa di granchio servita in una della tante “bancarelle” collegate ai ristoranti di questa zona nella baia. Ritiriamo la macchina in centro noleggiata dall’Italia con Alamo (sito: www.Enoleggio.It): molto più conveniente di altri noleggi e, per di più ci consegnano un suv Ford praticamente nuovo che ci accompagnerà per il resto del nostro lungo viaggio. Impostiamo il navigatore e partiamo alla scoperta del Big Sur, destinazione Carmel. Strada panoramica incredibile con scogliere a picco sul mare e su paesaggi naturali indescrivibili, tant’è che ci fermiamo più volte per goderci e riprendere questi scorci. Sarebbe l’ideale da percorrere in moto e, infatti, cominciamo ad incontrare i primi motociclisti con le loro meravigliose Harley Davidson. Dopo circa due ore di viaggio arriviamo a Carmel, cittadina il cui sindaco è stato anche Clint Eastwood. Cerchiamo un hotel (Hotel Candelight Inn: bello e con la particolarità che al mattino la colazione la trovi, insieme al quotidiano, fuori dalla porta della tua stanza dentro una borsetta frigo!) e ci rendiamo subito conto di essere in un posto talmente bello da sembrare finto! Un posto decisamente tranquillo dove al di là di case da sogno vista mare e gallerie d’arte non c’è un granchè da vedere, comunque adatto per una sosta rilassante. Ci adeguiamo allo stile di vita quindi mangiamo cena presto e, dopo una breve passeggiata, andiamo in hotel rimandando la visita in loco al mattino successivo. In mattinata giro al mare, qualche negozietto e poi si riparte alla volta di San Louis Obispo, meta scelta sulla cartina inizialmente per “comodità” (visto che da li parte lo snodo di strade attraverso cui abbiamo raggiunto la Death Valley), ma che si è rivelata una piacevolissima e bellissima sorpresa!!!!! La sua particolarità: se ci capitate di giovedì sera come noi assistete al Mercato Agricolo, una caratteristica festa di strada con gruppi musicali e barbecue. Mangiamo, ascoltiamo musica, dopodichè torniamo al nostro Motel Travelodge, comodissimo dal centro e convenientissimo (€ 60,00 a notte con colazione). Al mattino successivo partiamo presto (per noi presto vuol dire le 8.00!) visto che ci attendono parecchi km per raggiungere la Death Valley.
Il viaggio da San Luis Obispo alla Death Valley è piuttosto lungo (circa 8 ore) è decisamente scorrevole ma consiglio di fare il pieno di benzina a san louis obispo perché fino a Bakerfiled non incontrate nessuna gas station. Arriviamo nel pomeriggio a Stovepipe Wells, all’interno della Death Vallet in cui si trova lo Stovepipe Village, anche questo prenotato dall’Italia e non consiglio di arrivare fin qui senza avere prenotato: costo $ 120,00 per camera deluxe vista dune di sabbia! Che dire della Death Valley se non che è da visitare assolutamente in questo periodo perchè anche qui è primavera con i cactus in fiore e la flora selvatica che fa capolino tra le innumerevoli tipologie di rocce. Ci muoviamo attraverso Zabrinsky Point, Badwater e Dante’s View e, a pomeriggio inoltrato, partiamo alla volta di Las Vegas.
Las Vegas dista da Death Valley poco più di 100 km ma si viene proiettati in un mondo completamente diverso, per certi versi assurdo ma assolutamente da vedere e da fermarsi in uno dei giganteschi hotel dello Strip! Alloggiamo al Venetian, € 169,00 ma ben spesi. Stanza enorme, 3 tv al plasma, bagno con doccia, vasca idromassaggio, marmi e specchi ovunque: quasi un peccato uscire ma la curiosità di visitare questa leggendaria città con i suoi casinò è troppo forte ed effettivamente non deluderà le nostre aspettative e, anche se inizialmente un po’ frastornati dalle luci, dal traffico e dalla quantità pazzesca di gente che si riversa qui il sabato sera, trascorriamo la nostra serata/nottata tra un casinò e l’altro, ammirando le leggendarie fontane del Bellagio e spettacoli per ogni gusto.
Il mattino seguente, dopo aver abbandonato in tutta comodità la nostra suite, ripartiamo alla volta del Bryce Canyon ma, appena usciti dal centro di Las vegas veniamo attratti da un mega outlet e, in un attimo, ci ritroviamo, sotto un sole cocente (temperatura circa 35 gradi) a girare tra i negozi di Timberland, Ralph Lauren, Converse e chi più ne ha più ne metta! La nostra sosta che doveva durare “al massimo un’oretta” inevitabilmente si estende per tre ore e, in ritardo pazzesco sulla tabella di marcia (ma con tanti sacchetti!) ripartiamo alla volta del Bryce Canyon. La strada è lunga e la sorpresa più grande prima di arrivare a destinazione è stata la neve che sparirà una volta giunti al Bryce: ma le temperature sono decisamente fredde!! Oltre che essere stanchi e infreddoliti (ndr. Siamo partiti da Las Vegas in bermuda e canottiera) non abbiamo minimamente considerato il fatto che cambiando stato (siamo passati dal Nevada allo Utah) cambia anche il fuso orario. Morale: sono già le 22.00, l’unico ristorante del Bryce Canyon Lodge in cui avevamo prenotato la cena era già chiuso quindi …A letto senza cena! Veniamo ampiamente ricompensati dalla colazione a buffet del giorno successivo, dopodichè partiamo alla scoperta di questo meraviglioso canyon caratterizzato dalle sue formazioni rocciose a guglie e di colore rosso: scenario spettacolare, soprattutto all’alba e al tramonto. Sunset Ispiration, Bryce Point, Sunrise e Queen’s Garden sono tutti ottimi punti raggiungibili in macchina da cui ammirare questo spettacolo della natura! Per chi ha più tempo c’è la possibilità di percorrere a piedi vari sentieri fino a raggiungere le profonde gole contornate dai giganteschi pinnacoli. Noi giriamo tutta la mattina e dopo aver scattato tantissime foto ripartiamo alla volta della Monument Valley, o meglio di Kayenta, cittadina a circa 50 km da Monument Valley dove trascorriamo la notte al Best Western Wetherill Inn (costo € 101,00).
La strada consigliata dal navigatore per raggiungere la Monument Valley ci ha condotto in un lungo sterrato, consigliato solo a macchine suv, che ci ha permesso di accorciare molto il tragitto e ci ha fatto scoprire ranch e praterie infinite, nonché intere mandrie di mucche e bisonti sulla strada e, salvo un iniziale disagio/spavento si sono trasformate in esperienze divertenti! Prima di arrivare alla meta prestabilita transitiamo al Lake Powell, e nel tardo pomeriggio arriviamo a Kayenta. Un bagno ristoratore nella piscina del Motel e poi cena in un ristorante Navaho locale, molto spartano ma dove, per la modica cifra di $ 25, mangiamo carne a volontà buonissima. Kayenta non offre molto alla vita mondana quindi dopo una breve passeggiata torniamo al Motel.
Al mattino seguente partiamo alla visita della Monument Valley, che ha fatto da sfondo ai più famosi film western. I suoi giganteschi monoliti lasciano senza fiato, sembra davvero di essere parte di un film, e ci si aspetta che da un momento all’altro spunti John Waine. L’ingresso al parco costa $ 5,00 a persona ed è possibile visitarlo sia a bordo della propria auto sia attraverso visite guidate in gruppo con i Navaho che utilizzano pulmini aperti. Three Sister, Elephant Butte e il John Ford Point sono solo alcuni dei tanti punti da cui è possibile ammirare questi veri capolavori della natura. A mio avviso il posto più bello incontrato in questo viaggio! Dedichiamo tutta la mattina alla Monument Valley e all’acquisto di qualche “gioiello” nella varie bancarelle Navaho e poi partiamo alla volta del Grand Canyon, ingresso South Rim, il più popolare e anche l’unico aperto in questa stagione.
La distanza è piuttosto breve quindi nel pomeriggio arriviamo in questo maestoso parco. Ci accorgiamo immediatamente essere il più “turistico”, sicuramente il più affollato e si capisce subito il perché. L’impatto con il Grand Canyon è pazzesco: è talmente grande, immenso che si rimane senza fiato. Un giro in macchina, qualche fotografia ma il giro più dettagliato lo rimandiamo al giorno successivo: ci dirigiamo alla volta di Tusayan, la piccola cittadina a circa 2 km dall’ingresso del parco, dove alloggiamo al Red Feather Inn. Il sole è ancora caldo quindi sosta ristoratrice nella piscina dell’hotel e poi cena nella steak house di Tusayan (cena ottima!). Accanto al centro visitatori c’è la possibilità di “guardare” il Grand Canyon nel cinema tridimensionale ma arriviamo tardi (ultimo spettacolo ore 20.30) quindi, dopo un giro nei vari store, torniamo all’hotel. Qui, come in molti altri hotel, c’è la connessione wi fii gratuita quindi ci attiviamo con il nostro pc per prenotare una stanza per il giorno successivo: decidiamo di tornare a Las Vegas prima dell’ultima tappa a Los Angeles, però questa volta dormiamo al New York Hotel! Mattino seguente partiamo alla scoperta del Grand Canyon. Esistono varie possibilità per esplorare questo luogo a seconda del tempo e della disponibilità economica che uno ha, comunque i ranger che trovate al centro visitatori spiegano tutto nel dettaglio. Noi decidiamo di percorrere i sentieri a piedi nella parte esclusa al traffico, una sorta di percorso lungo circa una ventina di km in cui è possibile alternare anche l’uso della navetta che sosta in determinate fermate di questo percorso. Portate con voi acqua e cappello: il sole è caldissimo e i panorami offerti non fanno altro che confermare la fama che ha il Grand Canyon.
Ripartiamo nel primo pomeriggio e dopo circa 3 ore di viaggio ci ritroviamo un’altra volta a Las Vegas: arrivare direttamente a Los Angeles è impensabile…E poi un’altra sosta a Las Vegas non guasta! Il mattino seguente abbandoniamo questa città unica nel suo genere e ci dirigiamo a Los Angeles, dove “abbandoniamo” la nostra macchina e decidiamo di usufruire dei mezzi pubblici per muoverci in questa città immensa, infinita: tre giorni non bastano nemmeno a visitarne una minima parte! Alloggiamo nella zona di Holliwood (hotel Holliwood Celebrity Hotel, molto carino e comodo, ve lo consiglio!) quindi dopo esseri dedicati alla walk of fame, kodak theatre decidiamo di comprare un biglietto per uno dei bus turistici aperti che si aggirano per la città: non è il massimo, ma almeno riusciamo a vedere e visitare qualche altro luogo: market farmer, beverli hills, universal studios, financial quarrter… LAsciamo Los Angeles la mattina sucessiva, con la sicurezza di tornarci, magari come tappa di partenza del nostre prossimo tour negli States!!!!! Lara e Gian