California e Hawaii
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Viaggio organizzato interamente dal sottoscritto, con grado di difficoltà organizzativa medio. Utilizziamo US Airways per i voli intercontinentali e Delta “per e da” le Hawaii.
Per gli Hotel , che abbiamo interamente prenotato via internet, ci affidiamo ad Expedia.it e Booking.com. Sia i noleggi auto che l’assicurazione medica li abbiamo prenotati e acquistati via internet.
Diario di viaggio
02 Agosto
Il nostro volo US Airways parte venerdì 2 Agosto da Venezia alle ore 11:35, ci rechiamo in tempo per lasciare la nostra auto in custodia in un piccolo parking (quello che aveva la tariffa più conveniente per il posto auto coperto), poco distante dall’aeroporto che raggiungiamo con lo shuttle in una decina di minuti. Dopo 9 ore circa di volo facciamo scalo a Philadelphia ove facciamo un’immensa fila per le formalità doganali, effettuiamo una breve ma dovuta sosta pranzo, poi partenza per San Francisco, dove atterriamo in ritardo, dopo altre 6 ore circa di volo, verso le 22 e dopo un volo caratterizzato da continue turbolenze. Col taxi (46 USD) raggiungiamo il Marriot Marquis Hotel prenotato su booking.com. Dopo aver depositato in camera i bagagli usciamo per fare alcuni acquisti da Wallgreens sulla Powel Street, dove c’è la fermata dei tipici Cable Car , vicinissima al nostro Hotel, che è situato nella centralissima zona Union Square. Pur essendo già la terza volta che andiamo a San Francisco, è sempre un’emozione ritornarci.
03 Agosto
Dopo una passeggiata a Union Square ci dirigiamo, sempre a piedi, verso il Fisherman’s Wharf, poichè i bus sono già colmi alle otto del mattino. Una volta arrivati , entriamo al Hard Rock Cafe, andiamo quindi al Pier 39 dove si possono ammirare i leoni marini che, immancabilmente, fotografiamo. Il pomeriggio ci rechiamo a Sausalito con il battello. La baia di San Francisco è veramente stupenda e l’oceano la fa da padrone. E di Pacifico, a parte il nome, ha veramente poco, almeno in questo tratto di baia. Affiancando la suggestiva isola di Alcatraz e il Golden Gate Bridge, si arriva alla rinomata Sausalito che viene da molti considerata la Portofino americana. La piccola cittadina costiera di Sausalito è molto bella e suggestiva, offre delle splendide vedute della San Francisco Bay e del Downtown.
04 Agosto
L’Embarcadero, è una zona che non avevamo mai visitato di San Francisco, hanno sede 4 torri alte 35 e 40 piani collegate tra loro da ponti pedonali. L’Embarcadero si trova sempre sulla baia a est rispetto al Fisherman’s Wharf. E’ domenica mattina e la zona è frequentata da moltissime persone che fanno jogging o da chi, come noi, porta i bambini al Playground, il parco giochi americano. Di fatto uno degli aspetti che maggiormente apprezzo dei viaggi fai da te è proprio il frequentare i posti anche meno turistici ma non per questo meno interessanti, e mischiarmi con le abitudini dei residenti. Il pomeriggio lo trascorriamo al Golden Gate Park, una sorta di Central Park della West Coast. Il parco è altrettanto grande, per visitarlo tutto ci vorrebbero due giorni. Vi sono dei suggestivi laghetti, un giardino botanico con una pagoda giapponese e molto altro ancora.
05 Agosto
Alle 08:00 Ritiriamo l’auto all’agenzia Dollars vicinissima al nostro Hotel, prenotata su Rentalcars.com. Dopo avere raggiunto il punto panoramico posto all’ingresso del Golden Gate Bridge, facciamo una breve sosta per ammirare il ponte, prima di partire con destinazione Carmel percorrendo la stupenda strada costiera che costeggia l’Oceano Pacifico. Prima tappa è il Big Sur Bridge, che porta la California 1 al di là del fiume Big Sur. La sosta è d’obbligo poiché il panorama è indescrivibile,e riassume tutta la Central Coast sinora attraversata. Lungo il tragitto ci fermiamo in diversi altri punti panoramici che offrono vedute a perdita d’occhio della costiera, ad uno di questi si vede una spiaggia affollata da numerosi sea lion che dormono, giocano e al tempo stesso litigano in acqua, poi a San Simeon ove facciamo una camminata lungo il pontile che dà sull’Oceano. Per pranzare ci fermiamo a Cambria, una caratteristica cittadina in stile west. Entriamo in un grande locale dove della ottima carne viene cucinata ai ferri. Arrivati a Monterey, per problemi di tempo, a malincuore dobbiamo rinunciare a visitare il Monterey Acquarium, ma le cose da visitare sono tante e stavolta vogliamo attraversare con calma la mitica 17 Mile Drive. Pertanto ci fermiamo al Cannery Row di Monterey, suggestivo e pittoresco villaggio, una volta di pescatori, ora di negozietti tipici lungo un molo che offre vedute della baia. La 17 Mile Drive, considerata una delle strade oceaniche panoramiche più belle al mondo, è una strada privata a pedaggio che percorre la Monterey Bay sino ad arrivare alla splendida Carmel. Ci fermiamo in vari punti per ammirare i panorami, tra cui Fanshell Beach, il Cypress Point dove un ritorto e solitario cipresso si affaccia sul Pacifico da una scogliera (oltre ad essere un’icona del posto, si dice sia una delle cose viventi più fotografate al mondo), a Pebble Beach ove ha sede un rinomatissimo resort per gli amanti del golf con dei negozietti in tema e splendidi greens. Hotel dove pernotteremo a Carmel : Carmel Mission Inn (Booking.com), l’Hotel è molto bello e dispone di piscina più Jacuzzi, ove trascorro una mezzoretta in total relax. Dopo una breve passeggiata sulla centrale Ocean Avenue che è ricca di rinomati nonché costosi locali ove cenare e negozietti di articoli locali, rientriamo a cenare al ristorante vicino all’Hotel. Una volta entrati l’ambiente è molto bello e caratteristico, sa molto da montagna, con tanto di caminetto acceso in peno Agosto. In tutta la California durante la nostra permanenza, la temperatura di sera non supera i 56/60 °F.
06 Agosto
Ci dirigiamo verso Santa Barbara ove alloggeremo all’Hotel The Sandman Inn (Expedia.it). Il costo della camera stavolta include la colazione (cosa molto rara in tutti gli States) e anch’esso dispone di una bellissima piscina con tanto di Jacuzzi. Dopo cena facciamo una breve visita notturna alla “Mission Santa Barbara” ove eravamo già stati di giorno nel 2005 durante un tour nel splendido West e devo dire che la sera regala un certo fascino al posto.
07- Agosto
Lungo il tragitto verso San Diego ci fermiamo a Long Beach, la sorella di Los Angeles a Nord. La sosta prevede la visita al transatlantico Queen Mary che fu varato nel 1936 e ora giace nel porto di Long Beach. Al suo interno vi è ora un Hotel. Finalmente nel tardo pomeriggio arriviamo a San Diego (alloggeremo al Wyndham Garden Hotel near Sea World, prenotato su booking.com). L’Hotel situato sulla Sports Arena Boulevard è comodo a chi desidera recarsi al Sea World e vicino a diversi locali ove cenare. Appena arrivati in Hotel depositati i bagagli ci dirigiamo al mare a Pacific Beach per riposarci dopo il lungo viaggio.
08 Agosto
Il giorno seguente visitiamo lo Zoo di San Diego. Indecisi tra il Sea World o lo Zoo, optiamo per lo Zoo. Lo Zoo ospita 3900 animali che rappresentano oltre 800 specie, disposto su un’area di 40 ettari riesce a riproporre la giungla, la tundra e la foresta pluviale. Appena entrati ci dirigiamo verso il bus panoramico a due piani che fa tutto il periplo dello zoo, dando la possibilità di vederne il 60% circa. La visita alla vasca degli ippopotami e ai gorilla valgono da sole l’ingresso. Un gorilla che stava dormendo, disturbato dagli schiamazzi dei turisti si arrabbia e comincia a battere i pugni sul grosso cristallo che ci protegge, proprio una scena da film! Ci sono inoltre orsi polari, zebre, giraffe, animali da tutto il mondo, veramente bello. Il pomeriggio ci dirigiamo a Shelter Island, un lembo di terra collegato con la città, ha un bel porto ove sono ormeggiate una miriade di imbarcazioni, una bella passeggiata panoramica e vedute della città. Andiamo poi al Cabrillo National Monument, altro posto panoramico posto sull’estremità della Point Loma Peninsula, dal quale si ammirano l’Oceano a perdita d’occhio, in certi periodi dell’anno si possono avvistare le balene che migrano verso la Baja California, e dall’altro lato si vede la splendida San Diego. Qui Juan Rodriguez Cabrillo, esploratore portoghese al servizio della Spagna fu il primo europeo ad arrivare in California. Pittoresco il vecchio faro di Point Loma. L’accesso chiude alle ore 17:00, orario oltre il quale si è “invitati” ad uscire dall’intera zona. Puntiamo quindi verso il centro storico di San Diego, ossia il Gaslamp Quarter, ove un’insegna ad arco che ne riporta la scritta ne delimita l’inizio. Lungo la passeggiata sulla centralissima via ricca di bei locali e negozi, non si può non notare il Penn Hotel con la facciata in mattoni rossi a vista e le scalette esterne in acciaio.
09 Agosto
Prima tappa della giornata è Mission Bay: calma e tranquilla spiaggia sulla baia interna di San Diego, è sicuramente una delle icone che meglio rappresentano San Diego. Attraversiamo la strada, fiancheggiamo un Roller Coaster (le montagne russe versione USA) e giungiamo sull’Ocean side ove c’e’ un lungomare in stile Venice Beach con qualche negozietto che vende articoli per il surf. Seconda tappa : Coronado Island, ove ha sede l’omonimo e spettacolare quanto lussuoso Hotel vittoriano del quale visito il suo atrio in stile coloniale; bellissima la sua piscina con veduta sul mare. Anche qui a Coronado Island vi è una bellissima spiaggia con un bel lungomare, peccato non avere più tempo a disposizione, dobbiamo pranzare e tornare a Los Angeles da dove partiremo nel pomeriggio con il nostro Volo Delta che ci porterà alle Hawaii, destinazione Honolulu.
09-23 Agosto: Hawaii, isola di Oahu
Il nostro Hotel , Ambassador Hotel Waikiki, prenotato alcuni mesi prima su www.expedia.it (paghiamo interamente l’importo all’atto della prenotazione ottenendo così un ulteriore sconto sulla tariffa), si rileva una buona scelta. Le camere sono molto spaziose, la nostra è situata al 18° ed ultimo piano, da cui si gode di una visione sia dell’oceano che di Waikiki, veramente stupenda. La camera è dotata di due letti queen size, cui aggiungiamo la culla per Nicole, un ampio bagno con doccia, un piccolo ripostiglio, una cucina completa, tavolo e sedie per cenare comodamente in tre, terrazzino con vista parziale sull’oceano. La posizione non è proprio centralissima, essendo all’inizio del viale principale di Waikiki, ma in pochi minuti si raggiunge comodamente a piedi la zona centrale di Waikiki. La città di Honolulu e capitale di tutte le Hawaii, che attraverseremo più volte nel corso della nostra vacanza, seppure molto bella, decidiamo di non visitarla in quanto secondo noi l’isola offre “di meglio”. Di caratteristico segnaliamo la Aloha Tower, edificio alto 56 metri considerato una volta l’orgoglio del Pacifico che domina il lungomare di Honolulu, Iolani Palace che è un palazzo magnifico considerato il simbolo delle Hawaii, circondato dai grattacieli. La mattina seguente, è il Sabato 10 Agosto usciamo dall’Hotel alla scoperta di Waikiki; in una manciata di minuti, attraversando il Ft. De Russy Beach Park raggiungiamo Waikiki beach, ma ad accoglierci c’è la pioggia. Entriamo allo Sheraton Waikiki passando per la sua stupenda piscina quando veniamo investiti da un vero e proprio acquazzone, nell’arco di un attimo un vero diluvio d’acqua ci sta investendo. Visitiamo quindi il centro commerciale Royal Hawaian Shopping Center ove assistiamo ad uno spettacolo di danze hawaiane. Waikiki beach, la tanto agognata e forse una delle più fotografate e al momento stesso amata, odiata spiagge del mondo, o ti piace o la odi. A noi è piaciuta.
In realtà Waikiki non è una sola spiaggia, ma una serie di spiagge una adiacenti all’altra e legate da una striscia di sabbia dorata fino a Diamond Head, promontorio situato ad est da cui si gode una inquadratura da cartolina. La baia offre acque azzurrissime e calme, ideali per fare il bagno. Ogni tanto qualche onda più agitata delle altre attrae i numerosissimi appassionati di surf che con le loro tavole si divertono a cavalcare le onde dell’oceano. Dalla spiaggia il panorama è caratterizzato dai suoi lussuosi alberghi , sino a terminare verso est con la sagoma inconfondibile del Diamond Head. Gli Hotel che si affacciano direttamente su Waikiki sono veramente maestosi, a partire dall’Hilton Hawaian Village che ha una propria laguna, un laghetto con i pinguini e un centro commerciale al suo interno. Lo si distingue poiché è l’unico Hotel ad avere la facciata rivolta verso l’oceano con un mosaico che riproduce i colori dell’arcobaleno. La zona più centrale e più bella di Waikiki è situata di fronte alla statua del Duke Paoa Kahanamoku, una specie di divinità alle Hawaii, originario delle Hawaii, portò il Surf in California, Australia e Nuova Zelanda e vinse medaglie olimpiche. La sua statua , eretta nel 1990 e sempre sotto i flash dei numerosi turisti che si fermano, giace sulla Kuhio Beach ove si narra che l’hawaiano avesse cavalcato un’onda di 10 metri per 2 chilometri. A seguire , il Moana Hotel il primo Hotel sorto a Waikiki, ad inizio del 1900, notevole anche il Pacific Beach Hotel al cui atrio si resta basiti di fronte all’enorme acquario di due piani ove nuotano migliaia di pesci tra cui delle enormi mante. Da visitare inoltre segnaliamo il caratteristico International Market Place dove banchetti fissi di asiatici cucinano al momento gustosi piatti di pesce e il centro commerciale Royal Hawaian Shopping Center.
12 Agosto
ritiriamo la nostra auto prenotata su rentalcars.com all’agenzia Dollars situata di fianco al nostro Hotel e che terremo sino alla serata del 20 Agosto. Prima tappa è Pearl Harbor. Pearl Harbor è una splendida baia, morfologicamente un’ampia insenatura avvolta nella costa sud di Oahu, ove aveva istanza la marina USA durante la II World War, atta a controllare la zona del Pacifico. La visita con il battello al USS Arizona Memorial è d’obbligo : dopo il toccante e interessante filmato che ripercorre le tappe salienti del conflitto sul Pacifico della II World War e le annesse esposizioni con tanto di mappe e foto dell’epoca, si sale sul battello che porta i turisti sul USS Arizona Memorial. Il Memorial è costituito da una costruzione bianca realizzata proprio sul relitto del USS Arizona e che giace ancora lì dive fu affondata. Dal relitto della nave emergono le grandi basi circolari delle torrette dei lancia missili. Il Memorial è costituito da una “terrazza panoramica” , da dove oltre al relitto si vede tutta Pearl Harbor e da un’ampia sala con una parete di marmo che trova incisi i nomi dei militari americani morti a seguito dell’attacco condotto dai giapponesi. Alcuni sopravvissuti all’attacco del Dicembre 1941 lavorano come volontari all’interno del Parco e rispondono alle domande dei visitatori. Ascoltando un dialogo tra alcuni turisti americani e un sopravvissuto che dalla sua sedia a rotelle risponde alle domande, il suo inglese è molto americanizzato e parlato veramente stretto, ma capisco ciò che sta dicendo : ricorda che poco prima dell’improvviso attacco da parte del Giappone, erano stati avvisati che qualcosa sarebbe successo, ma non sapevano cosa… il resto ce lo racconta la storia. Si può anche, con un biglietto acquistato a parte, salire a bordo della nave militare USS Missouri, ove il Giappone firmò la resa incondizionata, siglando quindi la fine della II World War. L’esperienza è veramente toccante e da non perdere. Le spiagge che abbiamo visitato sono le seguenti;
Kailua Beach è una bellissima spiaggia adatta a famiglie, la zona è attrezzata ed ha un ampio parcheggio. Vi è un parco, attraversato il quale si arriva in spiaggia, la sabbia è chiara e il mare ha dei colori da cartolina. Lanikai Beach : una delle spiagge più belle mai viste, sabbia bianchissima e acqua dai colori caraibici, lo sfondo costituito da due isolotti con una sagoma che la rendono unica. Le foto non possono rendere giustizia alla bellezza del posto, tanto che ci torneremo altre volte. Vi si arriva attraversando la collinetta dopo Kailua Beach.
Waimanalo beach: spiaggia lunghissima e deserta, bellissima anche questa, si dice sia una delle spiagge più belle al mondo e non stento a crederci, personalmente condividerei l’opinione se non fosse che l’oceano è abbastanza mosso per i miei gusti. Il Baywatch di turno posiziona dei cartelli che avvisano i bagnanti della presenza del Portoguese Man of war, che mi spiega, è un’insidiosa medusa che fortunatamente non incontreremo mai in tutta la nostra vacanza. Il simpatico baywatch mi spiega anche che alle Hawaii d’inverno la temperatura si abbassa solo di pochi gradi rispetto all’estate e che comunque resta sempre caldo, è solo la sensazione di aria più fredda durante le giornate ventose.
Hanauma Bay (ci andiamo 2 volte) biglietto di ingresso costa USD 7,5, è chiusa il martedì. Prima di scendere alla spiaggia occorre partecipare ad un interessante briefing ove un ranger del parco (perchà Hanauma Bay è un National State Park) illustra come si è formata la spiaggia oltre a fornire norme di comportamento.
Il posto è unico e particolare, si è all’interno del cratere di un vulcano che è stato eroso e invaso dall’oceano. Il fondale è costituito da una ricca barriera corallina invasa da pesci tropicali. Facendo snorkeling si incontra veramente di tutto, sono fortunato e trovo 3 tartarughe che riesco ad avvicinare.
Occorre arrivare presto (prima delle otto) per trovare posto nel parcheggio e per non fare le fila all’ingresso. La vita alle Hawaii inizia è anticipata di un’ora rispetto ai nostri stili di vita: Hanauma Bay apre già alle sei del mattino.
Dopo Hanauma Bay, percorrendo la Kalanianaole Highway,la strada panoramica più bella dell’isola, si incontrano Halona Blowhole e Sandy Beach. Il primo è un condotto lavico nel quale le onde creano maestosi getti d’acqua e spruzzi, la seconda è la spiaggia più pericolosa di Oahu a causa delle forti correnti. Noi vediamo entrambi dal punto panoramico.
North Shore: questa parte dell’isola è completamente diversa dalla costa sud orientale dell’isola, le sue acque se in inverno scatenano onde molto alte gradite dai surfisti, d’estate sono al contrario molto calme e apprezzate da chi come noi, predilige le lagune.
Waimea Bay: la spiaggia comodamente raggiungibile una volta lasciata l’auto nell’annesso parcheggio (che si riempie subito di macchine) è veramente bella. I colori dell’acqua sono spettacolari, è costituita da due spiagge, una grande e un piccolina che somiglia in tutto a una classica caletta sarda, divise da una roccia da cui i numerosi frequentatori si tuffano facendosi riprendere.
Le Waimea falls, sono delle cascate ove si giunge dopo avere attraversato un parco botanico, la Waimea Valley, con diversi giardini di vegetazione caratteristiche di diverse aree geografiche del mondo. Arrivati alle cascate occorre indossare il giubbotto di salvataggio per fare il bagno. Quindi, ascoltate le istruzioni del bay watch che raccomanda di non salire le rocce si può finalmente entrare e fare il bagno.
Sunset beach: lunga spiaggia sabbiosa, si dice amata dai surfusti d’inverno, bella ma non ci entusiasma forse a causa del gran caldo che avvolge tutta la North Shore, ci fermiamo quindi un paio di ore giusto per rilassarci dopo il pranzo.
Turtle Bay: la zona è bella, spettacolari campi da golf e vedute dell’oceano, la spiaggia è piccola e sarebbe carina se non fosse per quello che in Italia definiamo come ecomostro e cioè un enorme albergo realizzato proprio sulla punta della spiaggia, nemmeno di buon gusto architettonico. Compare sulle cartoline di Turtle Bay, per me sarebbe da abbattere.
Kaneohe Bay: la baia è costituita da alcune strisce di sabbia bianchissima che emergono proprio in mezzo alla baia e dove alcuni catamarani si fermano e i suoi occupanti con tanto di seggiolini prendi sole, comodamente si adagiano.
Polynesian Cultural Centre : entriamo all’interno del parco che è costituito e suddiviso da vari gruppi di costruzioni tipiche che prendono il nome delle isole polinesiane da cui derivano. Essendo già stati in Polinesia (diario di viaggio sul sito Turistipercaso.it, apposita sezione) decidiamo di non spendere una giornata intera al suo interno, ma comunque facciamo una visita al suo interno ove scattiamo delle bellissime foto con la nostra piccola Nicole in atteggiamenti “danzanti”.
Kailua ranch: set di numerosi film tra cui Jurassic Park, è alla base delle verdissime e splendide montagne di Oahu.
Diamond Head: il percorso che porta alla sua sommità è lungo 1,3 Km (altrettanti per tornare), sale 171 mt sino alla cima del cratere da cui si gode della veduta a 360° di Waikiki ed Honolulu. L’ascesa dura 45 minuti circa e si attraversa un tunnel illuminato. Lungo il precorso sono presenti delle vedute, carine ma non spettacolari quanto l’ultima sulla sommità. Voto 10/10, e pensare che l’abbiamo tenuto per ultimo nella scaletta delle cose da fare.
Valley of temples: una volta entrati seguendo le indicazioni si raggiunge il Byodo-in temple. Pagato un simbolico biglietto di ingresso, si attraversa un ponticello che conduce al tempio. Il tempio è la ricostruzione di un tempio che sorge in Giappone a Uji, giace immerso nel verde e dietro un bel laghetto ricco di pesci rossi. Venne dedicato al primo immigrato giapponese a Honolulu. Il posto è decisamente rilassante, dopo la visita al grande Buddha al suo interno a dopo aver fatto suonare la grande campana in bronzo, riprendiamo la macchina e rientriamo.
Pali Lockout è una veduta spettacolare dall’alto della costa orientale di Oahu, si incontra sulla strada che da Honolulu porta a Kailua.
23 Agosto
Il volo che ci riporterà a Los Angeles è alle otto del mattino, quindi sveglia prestissimo. Dopo il lungo volo e dopo aver preso la macchina al noleggio della Alamo che raggiungiamo con l’apposito Shuttle bus messo a disposizione dalla compagnia.
Hotel : Jolly Roger Hotel (prenotato su booking.com). l’Hotel è situato a Marina del Rey, vicino a Venice Beach e a Santa Monica, lo scegliamo anche per la strategica vicinanza all’aeroporto internazionale LAX da cui dovremo ripartire alle 8 del mattino del 25 Agosto.
24 Agosto
Con la nostra auto, una volta impostato il GPS percorrendo la famosa Sunset Boulevard, raggiungiamo in breve tempo Beverly Hills, Rodeo Drive e Bel Air ove hanno dimora le star di Holliwood, la zona è pattugliata e sorvegliata da video camera. Le ville sono veramente spettacolari, ma la maggior parte non si riesce a vedere dato che sono immerse nei parchi e circondate da recinzioni e siepi altissime.
Holliwood : trovato parcheggio per l’auto raggiungiamo a piedi la famosa Walk of Fame, il Chinese Theatre ove prende evento la serata degli Oscar e ci fermiamo ad ammirare le impronte delle mani delle star impresse per terra. Nel pomeriggio con l’auto saliamo una collina da cui un bel punto panoramico ci regala la veduta sulla collina con la mitica scritta Hollowood e sul downtown di L.A.
La sera ceniamo a Santa Monica e dopo passeggiamo sulla Third Promenade
25 Agosto volo alle 08 del mattino per Philadelphia per poi rientrare a Venezia.
Considerazioni finali sul viaggio
Il viaggio è molto lungo e impegnativo, ma altrettanto bello ed interessante. I posti e le emozioni vissute sono veramente tanti. Oahu è un’isola stupenda e Waikiki è veramente un posto unico. Il giro dell’isola offre tanto , dalle bellissime spiagge alle vallate fantastiche, senza nulla togliere alle verdissime montagne che tanto mi ricordano Tahiti e la Polinesia. Il viaggio nel suo complesso ci regala delle emozioni molto forti e dei panorami altrettanto suggestivi. Anche la California non delude mai, ciò che offre ai suoi visitatori è molto vario, dalle splendide città costiere sino ai parchi del suo interno, come lo Yosemite National Park.