California e hawaii 3

LOS ANGELES – LAS VEGAS – HAWAII – SAN FRANCISCO 24 DICEMBRE 2002 – 5 GENNAIO 2003 Ciao, siamo Laura e Stefano e vogliamo raccontarvi il nostro viaggio in California. La partenza è fissata per il giorno 24 Dicembre : Milano Malpensa – Francoforte (poco più di un’ora), Francoforte – Los Angeles (circa 11 ore). Compagnia aerea...
Scritto da: uini
california e hawaii 3
Partenza il: 24/12/2002
Ritorno il: 05/01/2003
Viaggiatori: in coppia
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LOS ANGELES – LAS VEGAS – HAWAII – SAN FRANCISCO 24 DICEMBRE 2002 – 5 GENNAIO 2003 Ciao, siamo Laura e Stefano e vogliamo raccontarvi il nostro viaggio in California.

La partenza è fissata per il giorno 24 Dicembre : Milano Malpensa – Francoforte (poco più di un’ora), Francoforte – Los Angeles (circa 11 ore). Compagnia aerea prescelta : Lufthansa.

Il viaggio trascorre tranquillo e tra un sonnellino ed uno spuntino (niente male i fusilli gratinati) ci ritroviamo nella mitica (non per noi) City of Angels. Ora di arrivo locale : ??? Fuso orario : nove ore in meno rispetto all’Italia.

L’Albergo si trova in Beverly Hills e, una volta studiata la piantina, senza perdere tempo decidiamo di percorrere a piedi tutta Rodeo Drive sino all’hotel reso famoso dal film “Pretty Woman”.

A stupirci sono le bellissime villette tipicamente americane che fiancheggiamo durante il nostro percorso.

E’ la vigilia di Natale e proviamo ad immaginare la calda ed accogliente atmosfera che deve regnare al loro interno in questa particolare sera dell’anno.

La nostra passeggiata continua in direzione Hard Rock Cafè ma la stanchezza comincia a farsi sentire e nel primo locale che troviamo ci fermiamo per un te ed un pasticcino.

Qui infatti è ormai tempo di andare a dormire ma da noi è ora di colazione.Il bello della vacanza è anche potersi lasciare andare, uscire un po’ dagli schemi di vita quotidiana e quale occasione migliore della differenza di fuso orario potremmo trovare per poter mangiare, bere e dormire quando ci pare e piace ? Il mitico Hard Rock Cafè è ovviamente chiuso. Tanta fatica per niente … riproveremo sicuramente domani. Ora però è meglio prendere un taxi e farci riportare all’albergo. Io sono davvero sfinita e so di non dover abusare eccessivamente delle mie energie.

25 DICEMBRE 2002 Oggi è Natale ma qui sembra un giorno come tanti altri se non fosse per le saracinesche completamente sigillate Ripercorriamo Rodeo Drive che conserva il suo fascino particolare anche alla luce del giorno, dopodiché ci facciamo accompagnare da un taxi sino al Teatro Cinese il cui selciato è famoso per le impronte di mani e piedi di personaggi del cinema e dello spettacolo.

E’ vero che da buoni italiani siamo abituati troppo bene nel senso che è sufficiente girare l’angolo per veder spuntare dal nulla un capitello o una colonna ma di fronte a tanto squallore non si può che sorridere.

Non resta altro da fare che prenotarci per il tour delle case dei vip.

Anche qui non si può che stendere un velo pietoso ! Finalmente lasciamo questa insignificante città e partiamo per Las Vegas.

Arriviamo a destinazione in tarda serata e raggiungiamo in taxi il nostro hotel, il “Circus Circus”. Al check in ci viene consegnata la mappa per riuscire a trovare la nostra stanza ma nonostante ciò siamo costretti a chiedere aiuto ad un cortese Babbo Natale che gentilmente ci indica l’ascensore da prendere. In due giorni di permanenza non siamo mai riusciti a capire come si facesse a raggiungere la camera senza passare con armi e bagagli nel casinò.

Tentiamo di entrare al buffet per mangiare qualcosa ma la coda sembra essere interminabile, così optiamo per il ristorante italiano “Stivali” che come antipasto ci presenta un piattino nel quale versa olio extra vergine di oliva Bertolli ed aceto balsamico di Modena invitandoci ad inzuppare pane casereccio.

Non ci sembra vero poterci abbandonare d una deliziosa scarpetta in attesa di pasta e fagioli e insalata mista. Eccoci pronti ad affrontare Las Vegas ! Ammazzate che temperaturina da sballo ! Del resto cosa si può pretendere da una città sorta dal nulla in mezzo al deserto ? Non esistono parole per esprimere la fantastica originalità che contraddistingue Las Vegas.

Occorre vederla, non serve aggiungere altro. Arranchiamo nel gelo sino all’Hard Rock Cafè e, fatti gli acquisti di rito, saliamo sul primo taxi disponibile e facciamo ritorno all’albergo.

26 DICEMBRE 2002 La sveglia suona troppo presto ma non siamo certo venuti fin qui per poltrire.Prima missione da compiere : prenotare l’escursione al Grand Canyon.

Il desk apre alle 7 e siamo i primi clienti. La partenza è fissata per le 11.30, dunque cerchiamo di ottimizzare il tempo a disposizione per scattare un po’ di foto memorabili.

Prima però dobbiamo sfruttare il nostro buono valido per un buffet/colazione in omaggio. Alla faccia della fame nel mondo ! Ce n’è davvero per tutti i gusti, dal dolce al salato, dall’antipasto all’ammazzacaffè, dalla prima colazione alla cena, per non parlare poi dell’enorme corridoio interamente dedicato alle bevande. Visto che non riusciamo a rimpinzarci più di tanto sul posto, decidiamo di fare una piccola scorta per eventuali futuri attacchi di fame.

La giornata si prospetta magnifica, un sole limpido brilla in un cielo splendidamente terso ed iniziamo a scarpinare per scattare splendide foto agli alberghi più originali del mondo.

Iniziamo dal Treasure Island che a nostro parere resta uno dei più intriganti, peccato che, causa stanchezza, non siamo riusciti ad assistere al combattimento serale dei velieri.

Procediamo verso il famoso e recentissimo (è ancora in fase di realizzazione) Venezia che riproduce nei minimi dettagli Piazza San Marco. A stupirci maggiormente è comunque la parte interna nella quale sono stati riprodotti negozi, bar e ristoranti tipici della città lagunare, nonché un bellissimo cielo finto che sembra vero tanto è curato nei minimi particolari. Chi lo desidera può farsi anche un giro in gondola.

Sempre per rimanere in patria, eccoci arrivati al Bellagio. Qui è stato addirittura realizzato il tipico lungolago e di sera dalle acque del lago antistante l’albergo si assiste al fenomeno nebbia. Sfarzosissimi anche gli addobbi natalizi interni caratterizzati da enormi palle di Natale dorate.

Lasciamo un attimo da parte il patriottismo e ci lasciamo incuriosire dal Paris Paris con la sua grandiosa Tour Eiffel di dimensioni quasi reali. Il nostro tour deve temporaneamente interrompersi poiché per le 11.30 dobbiamo essere di ritorno al Circus Circus per la gita al Grand Canyon che si rivelerà una vera e propria avventura.

Ci prelevano dall’albergo con grande ritardo e dopo aver raccolto gli altri sfortunati partecipanti nei vari alloggiamenti della città ci scaricano in un piccolo aeroporto nel quale veniamo suddivisi in gruppi contraddistinti da colori diversi.

Ci imbarcano su un piccolo aereo da turismo che non possiamo non fotografare e in men che non si dica si parte. Il frastuono dei motori è davvero infernale ma non ci facciamo troppo caso anche se dentro di noi continuiamo a ripeterci la fatidica frase “perché deve succedere proprio a noi”. Non sono ancora trascorsi dieci minuti dal decollo che i due piloti (se così si possono chiamare) con la più assoluta tranquillità ci avvisano che è necessario fare immediatamente ritorno alla base di controllo causa avaria ai motori.

Che notizia incoraggiante ! Ora con che spirito riusciremo ad affrontare un nuovo decollo ? In aeroporto ci spiegano che dovremo attendere almeno un’ora prima di poter ripartire in quanto pare non ci siano a disposizione mezzi di riserva adeguati e cercano di rabbonirci offrendoci una bottiglietta d’acqua del Grand Canyon (che viaggerà sempre con noi arrivando intatta sino a casa) e un pacchetto di patatine.

Il tempo passa e, facendo due calcoli, realizziamo di aver preso la classica fregatura nel senso che presto farà buio e il freddo rovinerà la nostra gita.

Ormai non possiamo più ritirarci e decidiamo di prenderla con filosofia. Finalmente ci fanno ripartire e, superato il trauma iniziale, il tragitto in aereo non è poi niente male grazie anche allo splendido panorama reso ancora più straordinario dalla magnifica giornata di sole. Una volta arrivati a destinazione ci fanno salire su un autobus per condurci al Parco Nazionale.

C’è un freddo pazzesco e il sole ormai sta tramontando ma i colori sono davvero meravigliosi e non possiamo non fermarci ad assaporare questa atmosfera magica tipica di tanti films americani.



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