Calabria & Sicilia: troppo belle

Ed anche quest’anno ce l’abbiamo fatta! La discordanza delle ferie ci ha tenuto col fiato sospeso fino all’ultimo; rischiavamo di passare l’estate 2006 a casa. Poi la sorte decide di schierarsi con noi e tutto collima… in tre giorni organizziamo tutto…destinazione Sicilia. Della Sicilia non sappiamo nulla per cui un posto vale...
Scritto da: supercalifragi
calabria & sicilia: troppo belle
Partenza il: 06/08/2006
Ritorno il: 12/08/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
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Ed anche quest’anno ce l’abbiamo fatta! La discordanza delle ferie ci ha tenuto col fiato sospeso fino all’ultimo; rischiavamo di passare l’estate 2006 a casa. Poi la sorte decide di schierarsi con noi e tutto collima… in tre giorni organizziamo tutto…Destinazione Sicilia. Della Sicilia non sappiamo nulla per cui un posto vale l’altro.

Dopo una rapida ricerca su internet decidiamo di mandare mail a tutte le strutture delle provincia di Messina, ed alla fine due sembrano rispondere alle nostre esigenze (molte non erano disponibili o erano più costose). Non ci resta che scegliere tra un bed and breakfast a Gioiosa Marea, a pochi passi dal mare, ed un altro a Sinagra, a 15Km dalla spiaggia. Siccome le distanze non ci spaventano e questa struttura sembra più accogliente dell’altra, optiamo per quella in collina a 10 minuti di macchina dalla costa di Capo D’Orlando.

Dopo lo scambio di alcune mail con la gentilissima proprietaria ed un paio di telefonate, decidiamo di prenotare le camere che ci vengono riservate senza inviare nessun acconto.

Tutto è pronto per la bellissima ed estenuante vacanza che ci aspetta. Siamo in quattro, un altro compagno di viaggio dobbiamo recuperarlo a Scalea (in vacanza già da 15 giorni). 6 Agosto…Si parte! Allo start i quattro componenti del gruppo contano otto tra valigie e borsoni che, naturalmente, non possono trovare sistemazione nel bagagliaio di una Opel Corsa…Alcune dovremo adagiarle sul sedile posteriore, pronte a caderci addosso alla prima curva. Purtroppo è così quando si viaggia con l’amica supertecnologica che, in pochi anni, ha sostituito il walkman con il cd per finire al lettore dvd portatile ed una scorta di film e telefilm che non sarebbe riuscita a guardare neanche se avesse scelto come meta un anno di isolamento in Tibet. Tra l’altro porta in valigia più buste di plastica che vestiti. E sì, perché ogni indumento viene doverosamente impacchettato, probabilmente teme che il calzino bianco destro non gradisca la compagnia del reggiseno. Se poi viaggi anche con il nemico numero 1 del ‘salvaspazio’, il tuo destino e restare seppellita per tutta la durata del tragitto sotto una montagna di borsoni. Lui porta sempre due valigie semivuote perché al ritorno del viaggio possano comunque trovare posto tutte le t-shirt appallottolate e lanciate alla rinfusa in valigia.

Comunque siamo pronti, prima tappa Scalea, per recuperare l’ultimo componente che…O viene senza bagaglio o seguirà la nostra auto a cavallo del suo trolley! Appena arrivati a Scalea si apre davanti a noi un panorama suggestivo, un mare azzurro con sfumature dal blu scuro al celeste quasi bianco …Favoloso! Un rapido salto a casa per la doccia e per disfare le valigie e poi una lunga camminata tra i negozi d’abbigliamento, i supermercati ed i negozietti di souvenir. La sera una abbondante cena a base di tagliatelle ai porcini, arrosto, melanzane imbottite, melone, gelato e caffè e poi…Via alla scoperta di Diamante, dei suoi violetti e bar.

Per il nostra seconda giornata a Scalea scegliamo la spiaggia di Praia a Mare vicino all’isola di Dino. Il mare è limpido e trasparente…Bellissimo. Poi, docciati e profumati andiamo a cena per assaporare la calamarata una pasta circolare con, naturalmente, i calamari. Prima dell’immancabile cornetto facciamo un giro tra le vie di Scalea, guardiamo le bancarelle e poi a nanna presto…Stanotte alle 4 si và in Sicilia. Per chi si trovasse a Scalea è d’obbligo una tappa vicino al centro storico, alle “nove croci”. Un posto buio dove, soprattutto di sera, ci si dà appuntamento per aspettare…Non vi dico nulla! Il posto è un po’ raccapricciante ma fidatevi, andateci e fatevi raccontare la leggenda.

8 Agosto…La partenza è rimandata di un’oretta perché un imbecille ha deciso di parcheggiare dietro la nostra auto, non permettendoci di uscire.

Poco importa, non sarà questo stupido a rovinarci la vacanza. Verso le sette arriviamo a Villa San Giovanni pronti per essere traghettati fino a Messina. Abbiamo acquistato il biglietto all’ultimo autogrill, costa 25 euro a/r se resti 3 giorni e 45euro fino a 60 giorni, il prezzo è per auto ed i passeggeri non pagano.

APPROPOSITO- nonostante una valigia in più ( ed un passeggero in più) adesso stiamo più comodi perché miracolosamente tutto è entrato nel bagagliaio…Forse abbiamo trovato l’incastro giusto.

Arrivati a Messina prendiamo l’autostrada Messina-Palermo e, dopo 90Km, eccoci a Sinagra.

Ci accolgono i proprietari del bed and breakfast (www.Agave.Com). Sono molto gentili e ci consigliano i posti più belli della zona , cosa vedere, dove mangiare ed addirittura ci lasciano aperto un cancelletto che ci permette di raggiungere il supermercato in 3secondi e mezzo scarsi. Probabilmente sono sposati da anni e, dunque, in forte sintonia, tanto che ci ripetono le stesse ed identiche cose ma… in differita di qualche secondo l’uno dall’altro. Ci lasciano parte della struttura a nostra completa disposizione; due camere molto carine, ampie e luminose con bue balconi, due bagni, un salotto e la cucina attrezzata (25 euro a persona al giorno) . In cucina c’è tutto l’occorrente per la colazione: il caffe, il latte, il preparato per il cappuccino, fette biscottate, marmellate varie, dolcini tipici siciliani ed in frigo la frutta fresca. Ci lasciano le chiavi per consentirci di rientrare in qualsiasi momento e ci avvertono che tutte le mattine viene una signora a sistemare le camere.

Stiamo proprio al centro di Sinagra, con tutte le comodità: la banca di fronte, una trattoria dietro l’angolo, un ristorante che cucina pesce a pochi passi e poi i bar, ecc.

Disfiamo velocemente le valigie e ci prepariamo per andare al mare, la proprietaria ci consiglia una spiaggia a Capo D’Orlando…Dopo qualche secondo lo fa anche il marito.

La spiaggia è molto bella, la sabbia è sottile ed il mare limpidissimo, facciamo un bellissimo bagno e prendiamo il sole che da quel giorno in poi non abbiamo più visto. E sì, perché vi ricordate del nemico del salvaspazio? Beh! Lui è anche acerrimo nemico di Apollo tanto che dovunque vada trova sempre nuvoloni e pioggia.

La sera decidiamo di andare alla scoperta di Cefalù (90 Km). Il posto è molto carino ma trovare parcheggio è un impresa impossibile, tanto che siamo costretti a parcheggiare a due km dal centro.

Facciamo un giro tra i violetti ed i negozi di souvenir ed assaggiamo il nostro primo cannolo siciliano…Una delizia. Il giorno seguente ci svegliamo presto ma il tempo è incerto. Decidiamo di indossare comunque il costume e di uscire. Sull’uscio incontriamo la proprietaria che ci dice che le ha telefonato il figlio, in vacanza a Sciacca, e che lì piove a dirotto. Andiamo in macchina e mentre stiamo per partire ci chiama il marito ed indovinate cosa ci dice? Che ha telefonato il figlio, in vacanza a …, basta un istante di tentennamento sulla località che subito andiamo in suo soccorso ripetendo: “ a Sciacca”…Insomma questa cosa l’avevamo già sentita due secondi prima! Facciamo un giro per Gioiosa Marea e per alcune spiagge, ma poi incomincia a piovere e decidiamo di tornare a casa per mangiare il panino comprato al supermercato (pane e salame 45 centesimi…Supereconomico!) e per prepararci per andare a Taormina. Nel parcheggio del bed and breakfast incontriamo il proprietario che ci dice di aver lasciato le nostre fatture sulla scrivania. Dopo due passi, dietro l’angolo, indovinate chi incrociamo? La moglie che ci dice: “Mio marito ha lasciato le vostre fatture sulla scrivania” basta!…Sono più ripetitivi dell’eco.

Preparati e tirati al lucido ci dirigiamo verso Taormina e dopo 130km di autostrada arriviamo a destinazione. Taormina è bellissima, indescrivibile, piena di negozietti e localini. Parcheggiamo l’auto (1 euro all’ora) e, con la bocca sempre piena di arancini (sono ottimi, li fanno ai formaggi, alle melanzane, al ragù, al tartufo, ecc), cannoli o granite, incominciamo a perderci tra i colori e la storia di questa bellissima cittadina. Tre ore passano in un attimo e ci ripromettiamo di ritornare il giorno dopo per vedere le grotte dell’Alcantara, l’isola Bella, ecc. Facciamo un rapido giro anche a Giardini Naxos, ma il posto ci lascia un po’ delusi. Comunque è tardi e ci aspettano 130km di autostrada per tornare al bed and breakfast.

Terzo ed ultimo giorno in Sicilia. Dobbiamo lasciare l’albergo per le 11 e quindi ci svegliamo presto per preparare le valigie. Piove anche oggi e dunque ci tocca cambiare il nostro programma.

Lasciamo il bed and breakfast dopo aver salutato i proprietari ed aver perfettamente sistemato tutte le valigie nel bagagliaio, (…Ci entrano tutte perfettamente!) ci dirigiamo verso Capo d’Orlando per fare gli ultimi acquisti. Verso ora di pranzo, incomincia a diluviare e decidiamo di tornare a Sinagra per pranzare. Su internet avevo letto della trattoria Borrello e quindi andiamo alla ricerca di questo ristorante. Sulla strada troviamo anche un agriturismo “Santa Maria Xilona” che è molto carino, con la piscina, ed il prezzo a notte è comunque 25 euro come all’Agave. Non si trova in centro però e, per raggiungerlo bisogna fare una salita ripida di 700m. E, forse, le camere non erano belle come le nostre o,…Forse, Fedro ha pensato a me quando a scritto la Volpe e l’Uva.

Chiediamo informazioni e ci dicono che ci sono due ristoranti Borrello, sono due fratelli, ed ad entrambi si mangia bene. Ci fermiamo al primo. Il ristorante è molto carino tutto fatto in pietra di tufo con le travi a vista, ed ha un’area interna ed una esterna. Il giusto mix tra rustico ed elegante.

Ci consigliano l’antipasto della casa, una cosa spaventosa e gustosissima. Siamo in cinque e ci arrivano cinque piatti di salumi e formaggi ma, dopo due secondi, incominciano ad arrivare almeno altri dieci vassoietti con peperoni, melanzane, zucchine, patate e portici, riso all’insalata, ricottine fritte, scarola, cotiche e fagioli, ecc. Per la scelta del primo siamo indecisi ed il proprietario ci consiglia di provare tre assaggi di primo: tagliatelle al ragù, roselline alle noci e ravioli ai porcini. Le porzioni sono abbondanti e nel nostro stomaco non trova spazio il secondo, anche se conserviamo un angolino per il dolce. Poi ci viene offerto un liquore alla nocciola ed il limoncello. Tutto ottimo e per soli 17 euro a persona.

Il tempo è migliorato e siamo pronti per tornare a Taormina. Arrivati lì decidiamo di visitare la zona mare, mi sembra si chiami Mazzaro, e prendiamo la funivia che ci porta al mare (3 euro a/r). Anche qui è molto carino ma la sera non c’è molto da fare e quindi ritorniamo su. Assaggio la granita all’Anguria, il giorno prima l’avevo presa al cioccolato, e mi perdo ad osservare i bellissimi posti che si vedono dall’alto. Poi i locali incominciano ad adagiare i cuscini sulle scalinate ed ad accendere le candele…Tutto è bellissimo. Purtroppo dobbiamo lasciare la Sicilia stanotte…Peccato! Facciamo un nuovo giro a Giardini Naxos nella speranza che questa volta ci piaccia di più, non è così. Prima di imbarcarci per il continente ci fermiamo a Messina per assaggiare gli ultimi cannoli e poi, alle due, siamo al porto. I traghetti viaggiano tutta la notte ed impiegano una ventina di minuti per raggiungere l’altra sponda.

Alle 6 del mattino, stanchi e distrutti, stiamo a Scalea. Prendiamo un cornetto ed andiamo a dormire.

Il giorno dopo alle 12 siamo già svegli, prepariamo le valigie ed andiamo a pranzo.

Lasciamo il quinto componente del gruppo a continuare le sue vacanze a Scalea e sistemiamo le valigie. INCREDIBILE ma non ci entrano più. Come è possibile? Abbiamo delle valigie in meno (ed un passeggero in meno) e lo spazio del bagagliaio non è più sufficiente??? Impossibile ma vero! Non ci resta che adagiare alcuni borsoni sul sedile posteriore ed aspettare che alla prima curva ci cadano addosso.



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