Buenos Aires, Asuncion, El Calafate attraversando la Patagonia cilena

Da Buenos Aires a Calafate (Perito Moreno) - Puerto Natales (Torre Del Paine) - Punta Arenas - Ushuaia - Infine Asuncion
Scritto da: massimopaturzo68
buenos aires, asuncion, el calafate attraversando la patagonia cilena
Partenza il: 04/02/2019
Ritorno il: 04/03/2019
Quest’anno ci apprestiamo ad affrontare questa nuova avventura insieme ad un nuovo compagno di viaggi, nostro figlio, anzi tanto nuovo no, perché lo scorso anno era presente, in pancia, ma era presente.

Tre ore prima a Fiumicino

GIORNO 4 FEBBRAIO – Volo Roma – Buenos Aires, pronti per questa nuova avventura. Non inizia nei modi migliori, Aerolina Argentina ci aveva promesso la culla a bordo, ma nostro figlio che era il più piccolo dei 5 bambini presenti a bordo, gli è stata negata. Certo tu compagnia devi affrontare quasi 14 ore di volo e dei 5 posti per neonati, metti a disposizione solo 3 culle… ma forse è meglio che continuo con il diario di viaggio.

GIORNO 5 FEBBRAIO – Alle 4 del mattino raggiungiamo l’aeroporto principale di Buenos Aires, Ezeiza, e dopo un viaggio non tanto semplice con un bimbo ingiustamente in braccio. Nostro figlio Francesco comunque ha superato in maniera brillante il lungo volo senza un minimo di lamento. Chi ben comincia… Sbrigate tutte le faccende doganali, contattiamo la compagnia Taxiezeiza, dove facciamo conoscenza di Agustin. Ci accompagna al centro di Buenos Aires, allo Sheraton, dove dovremmo incontrarci con i nostri amici. Salutiamo il nostro amico Agustin, con la certezza di incontrarci perché ci accompagni di nuovo, e ci sistemiamo in camera superior con una magnifica vista su Buenos Aires. Dopo mia moglie e mio figlio si godono un po’ di relax in piscina, ed io approfitto che lo Sheraton si trova vicino la stazione dei treni di Retiro a pochi passi da molte attrazioni della capitale e mi faccio una bella camminata per la pedonale e trafficata Florida. Raggiungo l’Obelisco e la Casa Rosada, residenza del presidente, Plaza De Mayo, la Catedral. Dopo, a 15 minuti di distanza, mi dirigo a Puerto Madero. La città già visitata nel 2006 ha lo stesso fascino di allora. Fa caldo, sarei desideroso di visitare il quartiere colorito di La Boca, ma lo lascio a domani. I nostri amici di sicuro sono arrivati da Campana, 80 Km. Da Buenos Aires, dove gestiscono un ristorante con cucina italiana Italpast, molto famoso. Rientro in hotel e infatti ci sono anche loro con mia moglie e figlio. Trascorriamo uno stupendo pomeriggio in piscina, con il bambino che si diverte un mondo. In serata siamo diretti nel quartiere più caratteristico e rinomato della città di Buenos Aires, Palermo. Abbiamo prenotato alla Parrilla Don Julio, dove mangiamo dell’ottima carne. Ristorante con prezzi medio alti, ma consigliatissimo.

GIORNO 6 FEBBRAIO – Trascorriamo il secondo e ultimo giorno a Buenos Aires. La mattinata siamo con i nostri amici e ci dirigiamo in un centro commerciale vicino Recoleta a fare un po’ di shopping. Verso le 13 loro rientrano a Campana e mentre moglie e figlio riposano in hotel, io mi dirigo in taxi al quartiere la Boca. Colorito sobborgo, fondato da immigrati genovesi. Complice il caldo non ci sono molti turisti, quindi dedico una oretta a percorrerlo e fare qualche foto. Rientrato in hotel, restiamo fino alle 18 in piscina per poi andare in camera. Domani è una giornata lunga dove ci aspetta il primo trasferimento di questo breve tour, dove toccheremo luoghi già visitati ed altri da scoprire, delle meravigliose bellezze della Patagonia cilena e argentina.

GIORNO 7 FEBBRAIO – Volo Aerolinas Argentina Buenos Aires – El Calafate: i paesaggi sono bellissimi e iniziamo già ad intravvedere le bellezze della Patagonia dall’alto. Atterriamo in aeroporto a El Calafate alle 11:45, dopo uno scalo a Bariloche. Ci fermiamo nell’ufficio della VES Airport Shuttle, dove una ragazza si segna i nostri nomi e ci accompagna verso il nostro Bus. Dopo un’ora raggiungiamo l’Hotel Kalken, struttura già conosciuta nel viaggio del 2006. E’ sempre lo stesso, anzi neanche migliorato. Ci sistemiamo e con tutta la famiglia ci facciamo un bel giro per la cittadina che in questi anni si è ingrandita e per noi ha perso la sua semplicità. Comunque accediamo ad un percorso pedonale che ci porta alla Laguna di Numez. Ci sono cavalli e uccelli in libertà. Scattiamo qualche foto in alcuni punti panoramici e complice un vento forte e freddo rientriamo in Hotel. In serata troviamo un ottimo ristorante, la Tablita. Rientriamo molto soddisfatti, per l’ottima carne mangiata.

GIORNO 8 FEBBRAIO – Oggi moglie e figlio restano in hotel ed io partecipo al Mini trekking del ghiacciaio Perito Moreno. La prima attrattiva di El Calafate. Un bus di Hielo & Aventura mi prende dal Hotel Kalken e ci dirigiamo verso il ghiacciaio. Attraversiamo la strada che costeggia il Lago Argentino e ci fermiamo in alcuni punti per foto. Entriamo nel parco, paghiamo il biglietto di ingresso all’incirca 20 euro che è a parte dell’escursione. Dopo 20 minuti siamo al molo, dove un battello ci porterà nel punto dove inizieremo l’escursione. La giornata non è delle migliori, oltre al freddo della zona, piove, quindi la camminata sul ghiacciaio sarà molto dura. Verso le 9:30 facciamo un piccolo briefing dove ci viene illustrato il percorso, dopodiché veniamo divisi in tre gruppi. Messi i ramponi iniziamo la nostra camminata. Il tempo è sempre inclemente, ma non essendoci molta luce i colori del ghiacciaio sono molto belli. Facciamo un discreto giro di un’ora, ci illustrano che dobbiamo stare uniti e di fare molta attenzione: bisogna camminare non unendo i piedi, perché si rischia di cadere. Scatto un po’ di foto e alla fine ci offrono del whisky con ghiaccio, semplice da procurare… Rientrati nel rifugio il meteo migliora ed esce qualche raggio di sole, consumiamo lo snack fornito dall’agenzia e continuiamo con la nostra escursione che ci porta nel mirador del ghiacciaio per una piccola escursione. In un’ora c’è il tempo per vedere i settori principali, ma è pur sempre uno spettacolo. Personalmente l’ho trovato meno ABBONDANTE dalla prima visita, gli effetti del surriscaldamento terrestre si fanno sentire anche al Perito Moreno. Sono le 18 ed è il momento di rientrare, mi aspettano moglie e figlio, soddisfatto dell’escursione e soprattutto dell’esperienza della prima camminata con i ramponi su un ghiacciaio. In serata ci concediamo una bella cena da Isabel Cocina e Disco. Locale un po’ decentrato, ma offre dei piatti di cucina tradizionale.

GIORNO 9 FEBBRAIO – Giorno di trasferimento, un taxi ci preleva e dopo 10 minuti raggiungiamo lo stazionamento dei bus di El Calafate dove con la compagnia BUS SUR ci trasferiremo a Puerto Natales. Carichiamo i nostri bagagli e dopo aver preso i posti ci controllano i passaporti, per poi consegnarci uno snack. Il bus è molto comodo e alle 8 e 10 partiamo. I paesaggi attraversati sono molto belli e non trafficati, iniziamo a intravvedere la bellezza della Patagonia e Tierra Del Fuego, molti guanaco e mucche che pascolano in libertà (così definita da Magellano, il quale mentre navigava vicino alle coste, notava gli indigeni Yamana che accendevano dei fuochi per riscaldarsi). Dopo tre ora e mezza raggiungiamo il confine terrestre con il Cile, disbrighiamo le pratiche di uscita e in lontananza si intravede la catena montuosa dove si trova il Parco Nazionale Di Torre Del Paine. Dopo una ora siamo allo stazionamento dei bus di Puerto Natales. A cinque minuti di distanza si trova il nostro Hotel, Aparthotel Viento Patagonico, dove siamo accolti dalla Proprietaria Fernanda e facciamo conoscenza della simpatica e attivissima mamma Annamaria. Saliamo in camera e ci colpisce per la modernità e pulizia. Siamo un po’ fuori mano, ma ci troviamo subito a nostro agio.

GIORNO 10 FEBBRAIO – Già siamo organizzati per la prima escursione. Premesso che per vedere bene queste zone bisogna partecipare al circuito W di 3 giorni, ma noi non abbiamo tempo sufficiente a disposizione, dall’Italia abbiamo contattato Patricio Wagner, simpatico ragazzo originario di Santiago che qui a Puerto Natale gestisce una piccola agenzia viaggi e trasfer. Con lui abbiamo trovato una soluzione di una giornata con visita delle più importanti attrazioni del Parco Nazionale Torre del Paine, cioè: Navigazione al Lago Grey & Full Day Parco Torre Del Paine. Abbiamo subito percorso i 130 Km che separano Puerto Natales a P. N. Torre Del Paine. Prima Tappa, acquisto biglietto di entrata che vale 3 giorni. Poi direzione Hotel Grey, dove abbiamo la barca che ci porta a visitare il Lago Grey e Glacial Grey che parte alle 9 e 30. La giornata è stupenda, molto difficile trovarla così, anche se il parco a differenza di Puerto Natales ha un microclima differente, sfruttiamo al massimo la giornata. La navigazione inizia e apprezziamo subito il colore verde del lago, dovuto ai ghiacciai vicini. Apprezziamo le montagne che lo costeggiano del Cerro Paine Grande. Anche se è più piccolo del Perito Moreno, è allo stesso modo bello è imponente. Sfruttiamo la giornata per scattare delle bellissime foto. Rientriamo dal giro dopo esserci bevuti un bel pisco saur. Alle 11.30 siamo di nuovo all’Hotel Grey dove consumiamo il nostro pasto. Alle 14 riprendiamo il nostro giro in direzione del Lago Pehoe e Mirador Pehoe, dopodiché, raggiungiamo il Salto Chico e le roboanti e spettacolari acque del Salto Grande, il Lago Nordenskjold, dalle acque color smeraldo, e il Mirador de Los Cuernos, Laguna Amarga, e alla fine il mirador del lago Sarmiento. Un susseguirsi di natura incontrastata di verde e Lama guanaco, fenicotteri, e vari esemplari di uccelli, in libertà. Partendo dal Lago Grey dove abbiamo la visione del Cerro Paine Grande (Punta Bariloche – Cumbre Central – Cumbre Principal), passando per i vari mirador de los cuernos (cuerno norte, cuerno principal, cuerno este) enormi monoliti di granito erosi dal ghiaccio, al Mirador de lago Nordenskjold dove notiamo la maestosità del Monte Almirante Nieto. Laghi azzurri, montagne innevate, un autentico museo reale. Peccato per il piccolo, al quale rimarranno pochi ricordi, ma insieme alla famigliola cilena, trascorriamo una giornata fantastica. Alle 18 rientriamo a Puerto Natales, dove rientriamo in hotel un po’ stanchi. Raccontiamo la nostra giornata a Fernanda ed andiamo subito a nanna, domani mi aspetta un’altra giornata di escursioni, moglie e figlio li lasciamo riposare. Comunque un plauso lo faccio alla professionalità di Patricio Wagner, che ha racchiuso con maestria due escursioni in una sola giornata, facendoci vedere un sacco di attrazioni.

GIORNO 11 FEBBRAIO – Oggi moglie e figlio riposano, visto che ieri è stata una escursione molto comoda mi accingo ad effettuare uno dei trekking più belli e impegnativi del Sud America che va fatto in giornata ed è al di fuori del circuito W di tre o quattro giorni. Oggi ho il pick up con un’agenzia contattata da Fernanda, sono puntuali e ci dirigiamo di nuovo al Parco Nazionale di Torre Del Paine. Ci fermiamo all’ingresso della Guarderia del Paine Grande, io ho già il ticket d’ingresso, aspettiamo altri componenti che devono ancora farlo. Il gruppo non è molto numeroso, siamo in 12, e dopo 20 minuti ci fermiamo con il furgone tra Hotel e Refugio Las Torres dove facciamo un breve breefing, prima di iniziare il trekking. Ci viene spiegato che dura all’incirca, con andatura normale, 4 ore all’andata e 4 ore il ritorno. Iniziamo ad incamminarci e passiamo a due alla volta alcuni ponti. Poi inizia una leggera salita e già si fa una leggera selezione. Incontriamo numerose persone. Il panorama è molto bello anche se il tempo è incerto. Il percorso ha una vista spettacolare sulle torri. Incontriamo dei gaucho con i cavalli che trasportano i viveri nei rifugi. Dopo due ore raggiungo una parte dei componenti più abili al Refugio de Acampar Chileno. Alcuni del gruppo sono rimasti indietro, tra cui un signore cileno, che mi affiancherà fino alla vetta, dove la moglie ha rinunciato fin dall’inizio. Ci rifocilliamo un po’, il trekking come volevasi dimostrare è molto duro, ma si continua la camminata perché raggiungere la vetta è il nostro obiettivo. Riprendiamo la camminata e con noi c’è anche la nostra guida. La giornata sembra riprendersi, esce qualche raggio di sole. Diciamo in queste zone, come Puerto Natales, in una giornata si possono vivere le quattro stagioni. I paesaggi sono sempre più belli, numerosi alberi, ruscelli, piccole cascate, ponti panoramici. Paesaggi fiabeschi. Comunque dopo un’altra ora raggiungiamo la Guarderia Torres. Facciamo una piccola sosta, dobbiamo riprendere un po’ di forza perché ci aspetta l’ultimo km, il più duro, con pendenze estreme. Con l’amico di avventura cileno lo facciamo un po’ alla volta, ci diciamo non ce lo aspettavamo così duro e proprio gli ultimi 300 mt., è una pietraia, visto che di nuovo il tempo si è annuvolato e ogni tanto piove, è possibile anche scivolare. Alla fine raggiungiamo la vetta del Mirador Base De La Torres. Dopo 4 ore e mezza, peccato che la nebbia copra abbastanza le torri, ma siamo lo stesso soddisfatti. Restiamo per foto e un piccolo snack 45 minuti. Poi riprendiamo la discesa, molto più agevole. Purtroppo una signora del gruppo si è strappata e quindi la nostra guida tarderà un po’, questo ci farà ritornare a Puerto Natales un po’ in ritardo. Comunque dopo un breve sosta all’accampamento Chileno raggiungiamo il bus verso le 19.30. In lontananza vediamo le torri libere dalle nubi e un po’ di delusione c’è, ma in queste zone purtroppo è così, è molto difficile trovare sempre tempo buono, il tempo è sempre variabile. Alle 9 ci raggiunge la nostra guida con la signora infortunata e ritorniamo a Puerto Natales, a un certo punto sulla strada di ritorno abbiamo la fortuna di incontrare sulla nostra strada un puma, in pieno territorio di caccia. Con macchine fotografiche e binocoli lo ammiriamo in lontananza, bellissimo. Alle 23 siamo a Puerto Natales. Riesco comunque a mangiare una pizza a volo e sono di nuovo con i miei.

GIORNO 12 FEBBRAIO – Anche se è un percorso già fatto ritorniamo al parco per un altro Full Day Paine, però questa volta collettivo e non privato. Molto soft, visto che almeno io pago le fatiche del trekking base Torre del giorno prima. Ritorniamo al Lago Grey per una passeggiata nel parco adiacente, poi ci fermiamo al lago Pehoe, lago Nordenskjold, ed infine prima di raggiungere la Laguna Amarga, abbiamo di nuovo la possibilità di ammirare un puma. Diciamo che siamo molto fortunati, visto che non è facile vederlo per due giorni consecutivi. In serata visitiamo un po’ Puerto Natales, città portuale, e ci colpiscono il Muelle Historico, il Monumento al Viento, e la Plaza De Armas dove ci fermiamo in un ristorante adiacente, Asador Patagonico, e assaggiamo una deliziosa carne patagonica.

GIORNO 13 FEBBRAIO – Lasciamo Puerto Natales e con Bus Sur, ottima compagnia di trasporti cilena, siamo diretti a Punta Arenas. Il tragitto e di 3 ore, con sosta all’aeroporto di Punta Arenas prima di raggiungere il centro città. Anche in questa occasione, come Puerto Natales, ho scelto una struttura vicino allo stazionamento dei bus. In un primo momento non riusciamo a vederla, ma subito dopo la scorgiamo. Sono le 12.30 e dobbiamo aspettare un po’ per avere la camera. Comunque non ci affrettiamo perché sta piovendo e non è invitante visitare la città. Verso le 15.30 esco a fare due passi da solo perché il tempo è ancora incerto, sistemo mia moglie e il piccolino a rifocillarsi poi vado in agenzia che si trova nella piazza principale a 10 minuti dal nostro hotel per confermare i tour dei prossimi giorni. In un primo momento mi avevano solo confermato per il 14 febbraio l’escursione “La Pinguinera e Isla Magdalena”, poi visto che le condizioni meteo sono migliorate mi confermano anche “Full Day Ballenas” per il 15 febbraio. Verso le 17 ci troviamo verso il Mercado Municipal, dove proviamo uno dei caratteristici ristorantini a gestione familiare, ottimo cibo.

GIORNO 14 FEBBRAIO – Raggiungiamo la sede di “Solo Expediciones” verso le 8 e visto che siamo in tanti veniamo divisi in tre pulmini. Partiamo in direzione del Monumento Natural Los Pinguinos di Isla Magdalena y Isla Santa Marta. Una delle più importanti Pinguinere site a Punta Arenas. Dopo mezz’ora ci imbarchiamo su una barca che ci porterà prima a Isla Magdalena. Oggi per fortuna non piove e fortunatamente è una bella giornata soleggiata. Raggiunta l’isola, lo staff di Solo Expediciones, ci comunica che dobbiamo percorrere un sentiero obbligatorio e abbiamo 40 minuti a disposizione. Questo è per proteggere l’habitat naturale degli animali, a volte veniamo ripresi perché il gruppo non deve dissociarsi. Comunque nostro figlio è molto attratto dal luogo, peccato che è molto piccolo e ricorderà ben poco. Restiamo ammirati dalla quotidianità dei Pinguini Magellanici e da questo ecosistema unico e fragile. Nella parte più alta, c’è anche un faro che ospita un centro di informazione sulla fauna della regione, ricco di contenuti e approfondimenti. Altra considerazione, la convivenza sull’isola di cormorani, pinguini e gabbiani. Ritorniamo dopo questo giro in barca, e ripartiamo verso l’Isla Marta dove non possiamo approdare e restiamo sulla barca a debita distanza per ammirare altri pinguini, insieme a leoni marini. Dopo venti minuti rientriamo alla base. Mentre moglie e figlio rientrano in hotel, io vado a fare due passi per la cittadina di Punta Arenas, complice la bella giornata e ciò che c’è da vedere tutto vicino, visito Il Santuario di Maria Auxiliadora, Centro Cultural Braun Menendez, Plaza Munoz Gamero, Palacio Sara Braun, Costanera Del Estrecho. Un giro che dura un’ora. Rientro in hotel e con tutta la famiglia ci dirigiamo al Mercado Municipal, dove oltre a fare un po’ di shopping, pranziamo verso le 15.30 con del buon salmone in uno dei ristorantini familiari presenti. Verso le 16.30 facciamo l’ultima tappa insieme. Al Mirador Cerro De La Cruz. Dove ammiriamo una splendida vista della città e dei suoi colori.

GIORNO 15 FEBBRAIO – Oggi ho la sveglia notturna alle 2.45. Risparmio questa escursione al resto della famiglia. Esco e loro dormono beatamente. Raggiungo l’ufficio di “Solo Expediciones”, alle 3.45 . Dopo aver verificato la presenza di tutti raggiungiamo le macchine e siamo pronti per iniziare l’escursione “Full Day Ballenas”. Dopo 45 minuti raggiungiamo il percorso che ci porterà alla spiaggia vicina al Faro Di San Isidro. Saliamo su una piccola barca, ci consegnano le colazioni, e ancora nell’oscurità prendiamo il largo per la navigazione dello stretto di Magellano. Verso le 6 assistiamo allo spettacolo dell’alba, meraviglioso. La vegetazione e rigogliosa e in lontananza mentre navighiamo passiamo per Cabo Froward, e dopo un’ora raggiungiamo Parque Marino Francisco Coloane. Le balene non si fanno vedere per ora, quindi ci allunghiamo verso il Galcial Gabriel, il clima si fa molto freddo e raggiunto il ghiacciaio, ammiriamo alcune spettacolari cascate. Nel frattempo il personale di bordo recupera un po’’ di ghiaccio per bere un gustosissimo Pisco Saur. Subito dopo ritorniamo nel punto per poter ammirare le balene, e lungo il percorso ci fanno compagnia alcuni leoni marini che giocano vicino alla barca. Ad un certo punto in lontananza, vediamo lo spruzzo di una balena. Meno male, sembrava una giornata nera per avvistamento balena. Ci avviciniamo e la ammiriamo nel suo balletto in acqua, ci sistemiamo tutti sul tetto della barca e la seguiamo per un po’. Riusciamo a scattare qualche bella foto. Restiamo alla visione di questa splendida creatura per un’ora, fa molto freddo e ci geliamo. Comunque appena rientrati ci riscaldano con una buona bevanda calda ed un piatto di pasta. Verso le 13.30 rientriamo e rifacciamo le 4 ore di navigazione con mare a tratti mosso. Un’escursione molto dura, ma la natura ti ripaga di tutto, lo stretto di Magellano è stato sempre lo spauracchio di molti navigatori, ma conserva un fascino unico, che mi rimarrà sempre impresso. Appena sbarcati saliamo di nuovo sui bus che ci portano dopo un’ora a Punta Arenas. Raggiungo la mia famiglia nell’Innata Casa Hostel e anche se sono distrutto andiamo a mangiare un gustosissimo salmone nel vicino e consigliato Ristorante La Marmita. Verso le 10 rientriamo, domani ci aspetta un altro trasferimento di quasi 12 ore a Ushuaia.

GIORNO 16 FEBBRAIO – per le 7:30 raggiungiamo lo stazionamento dei bus, prendiamo posto sempre sull’ottima compagnia Bus Sur, e siamo diretti a Ushuaia. Il viaggio oggi dura 12 ore. Partiamo puntuali alle 8:30 e dopo una ora di viaggio passiamo vicino al Parco Nacional Pali Aike, davvero paesaggi spettacolari. Il tempo è molto variabile, caratteristico della zona, e verso le 11: 30 raggiungiamo il Faro Punta Delgada. Scendiamo dal bus e saliamo sul ferry che è prossimo alla partenza, dopo di noi sale il nostro bus. Quindi facciamo 20 minuti di Ferry (Compagnia Austral) e ci troviamo dalla parte opposta, sempre territorio cileno, località San Gregorio. Fortunatamente non perdiamo molto tempo e riprendiamo il tragitto, fino a raggiungere la Dogana Cilena, località di San Sebastian. Nel frattempo passiamo i documenti alla dogana mangiamo qualcosa e sempre in maniera veloce riprendiamo la strada per la dogana argentina. Qua impieghiamo un po’ di più, comunque siamo un’ora in anticipo e dovremo arrivare a destinazione prima. Man mano che ci avviciniamo ad Ushuaia la vegetazione inizia ad aumentare lasciando le caratteristiche steppe patagoniche. Verso Tolhuil ammiriamo lo spettacolare Lago Escondido e passiamo vicino al Lago Fagnano. A 30 km da Ushuaia, in lontananza, ammiriamo le catene montuose di Isla Navarrivo, ultimo avamposto prima dell’Antartide. I paesaggi sono molto emozionanti. Alle 19:30 finalmente arriviamo allo stazionamento dei bus e recuperati i bagagli ci fermiamo nel caratteristico Ristorante Ramos General, anche per far fare uno spuntino al piccolo. Subito dopo raggiungiamo il nostro B&B Aijpel, abbastanza stanchi.

GIORNO 17 FEBBRAIO – Oggi come è successo in altri giorni, la mia famiglia resta in Ushuaia e io mi sono organizzato con l’agenzia Brasileros em Ushuaia, l’escursione Laguna Esmeralda. Un trekking non molto impegnativo come Base Torre Del Paine. La distanza totale a piedi e di 9 km comincia da una altezza di quasi 300 mt. Al livello del mare e il punto di arrivo detto la Loma Esmeralda si trova a 450 mt. a livello del mare. Un pulmino dell’agenzia mi viene a prelevare in B&B e dopo una ora raggiungiamo il punto di partenza del trekking. Siamo un piccolo gruppo di 10 persone e Mario, il nostro simpatico accompagnatore, ci consegna i bastoncini per iniziare il percorso. La prima parte della camminata si svolge all’interno della foresta e ci permette di vedere dei panorami incredibili del Tierra Mayor e della Valle Del Carvajal. Ci soffermiamo su un punto dove c’è una distesa di alberi tagliati e ogni tanto l’artefice non è l’ uomo, ma i castori, la cui popolazione è cresciuta a dismisura e sta creando molti danni. Il resto della strada attraversa foresta di legna. Ammiriamo montagne e ghiacciai sospesi, piccole lagune turchesi, permettendoci di ammirare la fauna e la flora del luogo, in particolare la varietà di uccelli che sorvolano la zona. Ogni tanto alterno il trekking con sosta foto e video. A metà percorso consumiamo il sacchetto lunch che l’agenzia ci ha consegnato. Dopo un’ora e mezza raggiungiamo la vetta e ci fermiamo un’ora ad ammirare la laguna circondata dal ghiacciaio albino, dalle torri e dal Cordone Toribio. Continuiamo a scattare foto anche se il tempo per ora e nuvoloso e va a peggiorare. Sono le 12:30 e rientriamo alla base. Verso le 14 rientriamo in B&B. Nel pomeriggio raggiunta la famiglia andiamo al centro di Ushuaia, facciamo una passeggiata anche se il tempo minaccia pioggia. Prima di rientrare ci fermiamo al Ristorante Maria Lola Resto per un’ottima cena.

GIORNO 18 FEBBRAIO – oggi con l’ agenzia Canal Fun & Nature abbiamo l’escursione collettiva, Parque Nacional ½ Dia. Raggiungiamo dopo mezz’ora l’entrata del parco dove facciamo i biglietti di ingresso non inclusi nel prezzo (circa 20 euro). Poi subito dopo raggiungiamo la Bahia Ensenada e La Isla Redonda, dove facciamo visita all’ ufficio postale più a sud del continente australe. Qui è d’obbligo il timbro sul passaporto con il francobollo dell’ometto con capelli e barba bianca, unico dipendente dell’ufficio. Ci sa di molto commerciale, però ci piace il tutto. Sostiamo un po’ per poi fare una camminata nel sentiero adiacente, che sarebbe una parte del percorso trekking di 2 ore Senda Costera. Noi abbiamo solo il tour mezza giornata e siccome da quando siamo usciti si è presentata una giornata uggiosa, non ci disperiamo nel non fare il sentiero intero. Risaliamo sul pulmino e raggiungiamo il Rio Ovando e la Laguna Verde. Anche se il tempo non permette, facciamo una breve passeggiata che ci porta al mirador della Bahia Lapataia. Subito dopo raggiungiamo il cartello che segnala il Km 0. Cioè oltre questo punto non è possibile andare con mezzi di trasporto. Facciamo le foto di rito e la nostra guida ci porta in un rifugio per consumare il pranzo. Verso le 13 facciamo ritorno in città. L’escursione di oggi non ci ha entusiasmato al massimo, un po’ il tempo, un po’ il parco nazionale terra del fuoco sopravvalutato, se dovessi rifarlo lo farei in estrema autonomia, senza programmarlo, soprattutto in una giornata non piovosa. Nel pomeriggio sembra che il tempo migliori, quindi ritorniamo al centro città. In serata ci gustiamo dell’ottima carne al ristorante La Estancia.

GIORNO 19 FEBBRAIO – oggi è l’ultimo giorno di permanenza a Ushuaia, ci svegliamo con il sole e speriamo che duri tutta la giornata visto che ieri ha piovuto tantissimo. Dopo aver fatto colazione ci muoviamo in direzione porto, calle maipù e roca, dove c’è l’ufficio dell’agenzia El Che Turismo Alternativo per effettuare la navigazione del Canale Di Beagle. Escursione che inizia alle 10 e termina alle 14. Approfittiamo della bella giornata per effettuare alcune foto alla cittadina di Ushuaia, quindi passiamo per Plaza Malvinas, Iglesia de la Merced, Plaza 25 de Mayo. Purtroppo non possiamo vedere il museo dei nativi Yamana, chiuso da un po’, e raggiungiamo infine per le 9:30 l’ufficio di El Che Turismo Alternativo. Prima di imbarcarci facciamo alcune foto vicino al Cartello che indica la fine del mondo e approfittiamo per mettere anche il timbro sul passaporto di Ushuaia al vicino ufficio informazioni. La simpatica Vanina di El Che Turismo Alternativo ci accompagna alla barca, siamo un gruppo di 10 persone, più 2 coppie di italiani. Il personale di bordo ci accoglie simpaticamente e mentre ci allontaniamo dal porto ammiriamo il bellissimo scorcio della città di Ushuaia. Riceviamo alcune spiegazioni sull’escursione e ci dirigiamo verso la prima colonia di leoni marini posti sul primo isolotto che visitiamo. Mio figlio appena li vede impazzisce di gioia. Ci fermiamo per le foto di rito con dietro la spettacolare catena montuosa che si trova in territorio cileno. Questa colonia di leoni marini è dormiente sulla scogliera. I ragazzi ci spiegano che attraversano molti Km prima di raggiungere Ushuaia, quindi sono stanchissimi. Riprendiamo il cammino e ci soffermiamo a Isla De Lobos dove ci sono altri leoni marini. Successivamente ci fermiamo per ammirare la colonia di Cormorani Reali a Isla Los Pajaros. Alla fine circumnavighiamo il Faro di Les Eclaireurs. Dopo di che facciamo una mezz’ora di navigazione per raggiungere Isla Bridge. Durante la navigazione ci offrono delle bevande, direi un servizio premuroso e gentile.

Arrivati a Isla Bridge ci fanno scendere per un passeggiata fino al punto più alto dell’isola. Ammiriamo la fauna e la flora della stessa. Arrivati sulla cima la nostra guida ci fa notare che siamo in un punto dove a destra c’è la catena montuosa appartenente al Cile, di fronte abbiamo Ushuaia e sulla sinistra la catena montuosa di Isla Navarrino, dietro la rotta per l’Antartide. Bellissimo paesaggio. Rientrati sulla barca ci viene offerto un piccolo snack con birra artigianale. Sono le 13:30 e rientriamo al molo di Ushuaia. Ringraziamo appena arrivati i ragazzi del Che Alternativo per l’ottimo servizio avuto e dopo una sosta per uno snack veloce rientriamo al B&B Aijpel. Mia moglie e mio figlio si riposano un po’, io cerco di sfruttare quest’ ultima giornata, chiamo un taxi che mi porta dopo 20 minuti alla base del Glacier Martial. In inverno (la nostra estate) la pista è usata per lo sci. Ora la stessa pista in risalita è utilizzata come percorso di trekking. La durata è di 1 ora e mezza andata e 1 ora e mezza il ritorno. La camminata è bellissima e man mano che si sale verso la vetta si notano panorami mozzafiato del Canale di Beagle. Il trekking, tranne la prima parte che è un po’ in pendenza, lo si percorre in maniera agevole fino alla vetta, dove si raggiunge l’altezza di 800 mt. Mi fermo un po’ per foto e video, il panorama merita, ed il ghiacciaio vicino è imponente. Riscendo e al punto di partenza, ritrovo lo stesso taxi che ho preso all’ andata. Ritorno per le 18 e ci prepariamo per la cena sempre al consigliatissimo Lola Resto. In serata ci prepariamo per la partenza di domani. Nella stessa giornata partiremo da Ushuaia fino a raggiungere Buenos Aires e da Buenos Aires in serata raggiungeremo il Paraguay. La famiglia materna farà conoscenza del nipote. Comunque alcune considerazioni di questo viaggio fatto con un neonato di 7 mesi. Certo alcune escursioni sono state evitate, però per il resto è stata una emozione continua. Le famiglie con figli anche piccoli, stanno prendendo coscienza dell’importanza di partire con i figli. Loro la vivono con una grande emotività e felicità.

Il resoconto delle ultime settimane in Paraguay fanno parte dello scrigno familiari, però sono state intense ed emozionanti… E quindi passo direttamente dal giorno 19 al GIORNO 3 MARZO, raggiungiamo di nuovo Buenos Aires e ad Aeroparque Int. Jorge Newbery (aeroporto cittadino di Buenos Aires) c’è il nostro amico tassista Agustin, che ci accompagna al B&B Posada Del Lenatero che si trova a 7 Km da Ezeiza. Agustin è una persona fantastica, prima di raggiungere il B&B ci ferma a casa sua e ci fa conoscere sua moglie, molto affettuosa. Arrivati a destinazione sono le 19 e abbiamo un’altra sorpresa, i nostri amici Mona e Pedro (i proprietari di Italpast La Reserva – Campana Buenos Aires), ci aspettano e stanno già facendo conoscenza con Kevin, proprietario della struttura. Giusto il tempo di organizzarci con Agustin ci vediamo il giorno dopo prima di partire per salutarci. Con Mona e Pedro raggiungiamo in serata il Ristorante Cabrera, sito nel quartiere di Palermo. Ceniamo in maniera divina, carne buonissima e tenerissima, degna della migliore tradizione Argentina. Per finire un ottimo gelato artigianale. Salutiamo i nostri amici e rientriamo.

GIORNO 4 MARZO – Trascorriamo fino alle 19 una giornata in B&B con Kevin e moglie, due persone gentilissime, per chi decide di soggiornare vicino l’aeroporto di Buenos Aires. In serata raggiungiamo l’ aeroporto Ezeiza verso le 20, il volo lo abbiamo alle 22:45.

Considerazioni finali: viaggio che abbina bellezze naturali – come solo la Patagonia e La Terra del Fuoco Cilena e Argentina sanno offrire – con una vacanza in famiglia che è stata il top. Che dire, i colori, i panorami, i paesaggi, il calore e le emozioni del Sud America, sono decisamente unici…

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Perito moreno



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