Budapest tutta da gustare

Una quattro giorni alla scoperta dell'Ungheria e della capitale
Scritto da: m.niselli
budapest tutta da gustare
Partenza il: 02/01/2015
Ritorno il: 05/01/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 

IL VIAGGIO IN BREVE

Giorno 1

06:30 Partenza da Padova – 08:30 Ingresso in Slovenia – 12:00 Ingresso in Ungheria – 13:30 Pranzo su lago Balaton: Oreg Halasz Etterem – 16:00 Arrivo in Albergo – 16:00 Central Market Hall – 18:00 Passeggiata in Via Vaci fino piazza Vorosmarty – 20:00 Pub tour – 22:00 Cena: Kazimir

Giorno 2

10.00 Colazione: Gerbeaud – 10:30 Free Walking Tour (Basilica di Santo Stefano, Ponte delle Catene, Chiesa di San Mattia, Bastione dei Pescatori) 13:30 Pranzo: Osbudavar 15:00 Cattedrale Santo Stefano 16:00 Giro in centro 17:00 Terme in Albergo 21:00 Cena: Marsall (Drava utca 12, Budapest 1000, Ungheria) 22:30 Tour in auto

Giorno 3

9:15 Parlamento – 11:00 Szimpla Sunday Farmers’ Market – 12:00 Teatro dell’opera – 12:00 Viale Andrassy – 13:00 Pranzo: Seasons Bistrò – 14:00 Caffè: Book Cafè – 14:30 Piazza degli eroi e parco civico – 15:30 Museo della metro – 16:30 Terme in Albergo – 20:00 Cena: Spiler Original – 21:00 Pub: Szimpla – 22:00 Pub: Instant

Giorno 4

09:00 Colazione – 10:00 Castello Godollo – 12:30 Szetendre – 13:00 Pranzo: Rav Raby Etterem – 15:00 Museo del marzapane – 15:30 Partenza – 20:00 Cena – 23:30 Arrivo a casa

*****

HOTEL

Danubius Hotel

RISTORANTI

Oreg Halasz Etterem (Zamárdi u. 2., Siofok, Ungheria).

Kazimir (Kazinczy u. 34. 1075, Budapest, Ungheria).

Gerbeaud (1051 Vörösmarty tér 7-8, Budapest, Ungheria).

Osbudavar (1014 Budapest | Országház utca 10, Budapest 1014, Ungheria).

Marsall (Drava utca 12, Budapest 1000, Ungheria).

Seasons Bistrò (Liszt Ferenc Square 6-7, District VI, Budapest, Ungheria).

Book Cafè (1061 Budapest, Andrassy ut 39, Budapest, Ungheria).

Spiler Original (Kiraly u. 13. | Gozsdu udvar, Budapest 1075, Ungheria).

Szimpla

Instant

Rav Raby Etterem (Kucsera Ferenc utca 1/a, Szentendre 2000, Ungheria).

APP

Budapest Tripadvisor: sicuramente una app molto utile per girare Budapest. Esiste la versione scaricabile, per cui si può avere accesso anche senza connessione.

Budapest by Tripomatic: utile per pianificare la visita, meno utile in loco.

Waze: eccellente navigatore con info su traffico in tempo reale. Non troppo utile se al confine si deve spegnere la connessione dati

CoPilot: questo navigator permette di scaricare le mappe degli stati dell’est, Slovenia e Ungheria compresi. Molto utile quindi per quando si è privi della connessione dati

Ilmeteo.it: durante la vacanza ho provato diverse app, anche locali in lingua ungherese. Ilmeteo.it sì è inaspettatamente rivelata la più attendibile nelle previsioni a due tre giorni (lasciamo stare un orizzonte temporale più lungo).

TRASPORTI

Come arrivare: Dal Veneto, se siete più di due, consigliamo l’auto piuttosto che l’aereo. In 7 ore si arriva e la strada è tutta a due corsie (tranne qualche chilometro in Ungheria). Non ci sono valichi da attraversare: si attraversano le Alpi slovene e le aree collinari dell’Ungheria che costeggiano il lago Balaton. L’auto permette anche di vedere i dintorni di Budapest, come il lago Balaton, il castello di Godollo e Szetendre. Sicuramente il mezzo che da più flessibilità.

Trasporti pubblici: il sistema metropolitano è composto da 4 linee ed è molto efficiente. La corsa singola costa 350 HUF (circa un euro), ma ci sono delle opzioni molto convenienti come il biglietto da 24 o 72 h o il biglietto per gruppi (fino a 5 persone) da 3300 HUF (circa 10 euro). Quest’ultimo molto conveniente se si è almeno in 4 e si usano più di due mezzi pubblici.

GIORNO 1 – Viaggio, Lago Balaton, Sightseeing

Partenza fissata alle 6:30 per Padova. Con gli amici Giovanni e Benedetta partiamo alla scoperta di Budapest.

Prendiamo la A4 e usciamo a Villesse. Da lì una recente superstrada porta in Slovenia evitando Trieste. Al confine compriamo la vignetta. La strada è scorrevole: poco traffico e nessun tipo di ostacolo naturale. Passiamo Lubiana e Maribor con un paio di cambi al volante arriviamo al confine ungherese, attraversando prima un paesaggio montano, poi la vasta pianura ungherese.

Dopo il confine ci aspettiamo sulla sinistra il Lago Balaton, ma in realtà è nascosto da alcune colline. Usciamo dall’autostrada per prendere contatto con l’Ungheria vera, fatta di rade casette colorate, talvolta diroccate: un ambiente poco familiare ai nostri occhi, ma molto caratteristico.

La zona attorno al lago, come ci aspettavamo, è fantasma in questi periodi. Notiamo qua è la strutture ricettive e locali che d’estate pullulano di gente: ci immaginiamo questo posto come la Jesolo d’Ungheria. Con l’aiuto delle mappe raggiungiamo la riva del lago, completamente ghiacciato. Il lago è impressionantemente grande e il clima davvero suggestivo. Scorgiamo un Collie che vi cammina sopra. Dopo qualche foto, ci facciamo coraggio e camminiamo con piedi di piuma sulle acque ghiacciate. La superficie ghiacciata sembra davvero resistente, ma non vogliamo più di tanto metterla alla prova. Per pranzo ci spostiamo verso il paese più grande della zona, Siofok: lungo la strada vediamo un edificio in legno, molto simile ad una nostra baita. La fame è tanta, e quindi inchiodiamo.

Il locale (Oreg Halasz Etterem) è molto suggestivo e frequentato soprattutto da ungherese. Ordiniamo tre diversi tipi di carne, e un piatto di pesce. Rimaniamo tutti molto soddisfatti per l’abbondanza del piatto. Usciamo soddisfatti, fieri di aver mangiato il nostro primo piatto ungherese ma un po’ irritati perché Il tempo di attesa è stato molto molto lungo.

Ci rimettiamo in marcia in direzione Budapest: l’autostrada arriva fino alle porte del centro. Costeggiamo il Danubio per un paio di chilometri, lo attraversiamo e parcheggiamo la macchina. Finalmente! Nonostante la levataccia, abbiamo molta adrenalina in corpo e vogliamo subito andare a vedere la città. Mollati i bagagli, prendiamo la metro e ci dirigiamo verso il Central Market Hall (il mercato coperto). Avevamo letto essere un luogo frequentato da ungheresi, in realtà abbiamo visto molte bancarelle “acchiappaturisti”. Peraltro siamo arrivati verso l’orario di chiusura, quindi era semideserto. Resta comunque un luogo da vedere per cominciare ad approcciare la cultura ungherese: paprika, salame, tokaj….

All’uscita ci siamo affacciati sul Danubio: di sera le luci che si riflettono sull’acqua rendono la città molto affascinante. Prendiamo Vaci Utca, la classica via commerciale di una capitale europea: chiudi gli occhi, riaprili e potresti benissimo pensare di essere a Vienna o a Parigi. La via inizia in piazza del Mercato e finisce in piazza Vorosmarty: è una piacevole passeggiata ma che non ha nulla di caratteristico.

Ci fermiamo a bere un the in un locale molto strano. È in una laterale di via Vaci, in una specie di scantinato. L’ambiente è caldo e accogliente e il the… ottimo! Attendiamo le 20.00, orario in cu abbiamo appuntamento in piazza Vorosmarty per il pub tour.

Il Pub tour è organizzato dai ragazzi del Free Walking Tour (http://www.triptobudapest.hu). Durante la serata i ragazzi propongono la visita a 4 pub tipici: nel tour è compresa anche qualche consumazione. Il tour è assolutamente gratuito: al termine della visita, se soddisfatti, potete lasciare un’offerta alla guida. Il tour è stata un’occasione per prendere contatto con quella parte di Budapest poco turistica. CI siamo addentrati nel ghetto, pieno di locali tipici. Al primo pub ci hanno offerto una vodka “al gas”: iniettano del anidride carbonica in un bicchiere di vodka alla fragola: lo scopo è quella di berla prima che torni lucida. Il secondo pub era veramente uno di quelli che noi chiamiamo postacci: luci basse, una puzza non ben definita. Prendiamo una palinka, che ci arde tutto il tubo digerente. Capiamo qui che il nostro tour deve finire. Infatti siamo a stomaco vuoto e sono orami le 10. Lasciamo 3000 HUF di offerta e ci facciamo indicare un ristorante tipico.

La guida ci indica un ristorantino in zona ghetto, di nome Kazimir. Ordiniamo una papriska, un piatto di carne e pane tipicamente ungherese: non ci lascia affatto delusi! Il locale è frequentato quasi unicamente da ungheresi e i prezzi sono veramente buoni.

La levataccia della mattina si fa sentire. Torniamo verso l’albergo.

Consigli

  1. Non arrivate fino a Trieste: uscite a Villesse e prendete la nuova superstrada. Comoda, veloce e senza pedaggio

Da non perdere

  1. Il Balaton d’inverno: malinconico ma irripetibile. Soprattutto se ghiacciato
  2. Il pub tour. Senza i ragazzi del Free Walking Tour alcuni locali non li avremo mai affrontati.

Con il senno di poi

  1. Abbiamo dovuto visitare il mercato coperto verso la sua chiusura (nel week end è aperto solo il sabato mattina, ma noi avevamo la visita guidata). Forse vale la pena visitarlo la mattina, quando pullula di gente.
  2. Se partecipate al pub tour, presentatevi a stomaco pieno. Noi abbiamo dovuto lasciare il tour a metà per “manifesta poca resistenza all’alcol a stomaco vuoto”.

GIORNO 2 – A spasso per la città

Ci alziamo di buon’ora e ci avviamo verso piazza Vorosmarty: obiettivo la bella pasticceria Gerbaud. La pasticceria è architettonicamente fantastica: entrando sembra di tornare al 1800, quando le letterati ed intellettuali si ritrovavano a parlare. E’ un caffè davvero raffinato, molto ben arredato, sembra quasi di entrare in un piccolo museo. Il prezzo è un po’ alto ma tant’è.

Ci presentiamo alle 10.00 puntuali in piazza Vorosmarty (giusto davanti al caffè) da dove partirà il Free Walking Tour. Il tour è l’ideale per conoscere la città in maniera simpatica e divertente! Le guide sono quasi sempre ragazzi giovani che sanno come rendere la guida molto interessante. Raccontano la storia e le curiosità della città e sono sempre disponibili a dare qualsiasi tipo di informazione! La camminata dura circa due orette ma ne vale assolutamente la pena.

Il giro comincia dal Danubio, da dove ammiriamo Buda. Attraversiamo Piazza Giuseppe e arriviamo in Elisabeth Ter (piazza Elisabetta… SISSI!!!). Puntiamo alla Basilica di Santo Stefano (peccato non averla vista dentro). Attraversiamo una via piena di ristornati, dove una statua di un panzone col baffo ci accoglie (si diche che toccare il baffo porti un lauto pranzo) e poi il Ponte delle Catene. Da qui una camminata di venti minuti porta fin su a Budapest (c’è anche l’opzione autobus numero 16). La vista dall’alto è davvero bello. Si possono ammirare i due edifici più alti: il parlamento e la basilica di Santo Stefano, entrambi alti 96 metri (the Magyarian magic number!).

La guida ci accompagna nelle vie di Buda, fino alla piazza davanti alla chiesa di San Mattia, proprio dove stanno i Bastioni dei Pescatori. La vista da qui è fantastica: si ammira tutta Pest, con il Danubio, il Parlamento, la Basilica di Santo Stefano…

Il tour ci ha pienamente soddisfatto ma anche affamato: lasciamo 5000 HUF come offerta e facciamo un paio di foto sui bastioni.

Vaghiamo per la città vecchia alla ricerca di un posto dove mangiare. Dopo alcuni tentativi falliti (tutto pieno o troppo caro!) entriamo in un localino dove in tutto ci sono 16 coperti. Osbudavar è un locale molto familiare e ci fa sentire subito a nostro agio. Ordiniamo la zuppa di gulasch, dentro il pane. È davvero una delizia: mangiamo fino all’ultima briciola di pane. Ne siamo certi: toccare quel baffo vale proprio la pena.

Dopo il pranzo prendiamo il bus numero 16 e scendiamo a Pest. Entriamo nella Basilica Santo Stefano, molto buia all’ora del tramonto. All’improvviso accendono le luci e cambia completamente d’aspetto. CI ha colpito l’albero di Natale a fianco dell’altare, costume tradizionale dei Paesi del Nord. Siamo saliti fino alla cupola (ascensore più un centinaio di gradini). La vista dall’alto è molto affascinante, anche se noi abbiamo preferito quella dalla collina di Buda.

Un ultimo giro nelle vette del centro storico, tra le bancarelle di Natale, giusto per gustarci un ottima “lugos”, una pizza fritta di lontane origini russe. Molto onta, molto buona.

Torniamo all’albergo e ci godiamo due ore rilassanti in Spa.

Mangiamo in un ristorante vicino all’albergo, il Marsall. Mangiamo un ottimo piatto di carne, un dolce al cioccolato tipico e assaggino il Tokaj. Niente male.

La sera prendiamo l’auto e approfittiamo per fare un tour by night: il parlamento illuminato è davvero uno spettacolo! Passiamo per via Andrassy, e poi per il Gold Ring, completando la semicirconferenza che ci porta fino al Danubio. Percorriamo dapprima la sponda sinistra godendoci la splendida collina di Buda. Attraversiamo il Ponte delle Catene per ammirare il parlamento dall’altra parte del Danubio.

Consigli

  1. La Free Walking Tour va fatta la prima mattina utile, per prendere dimestichezza con la città

Da non perdere

  1. La Goulash Soup da Osbudavar
  2. La vista panoramica dal bastione dei pescatori.
  3. Un tour della città by night

Con il senno di poi

  1. Si può saltare a visita alla cima della cupola se si è già stati in cima a Buda.

GIORNO 3 – A spasso per la città

La giornata inizia molto presto. Alle nove eravamo davanti al parlamento, pronti per acquistare i biglietti. A quest’ora non c’è praticamente nessuno e prenotiamo il tour delle 9.45 in inglese (non amiamo stare con gli altri italiani: fanno troppo casino!)

La visita dura 45 minuti: la guida ti accompagna tra le diverse stanze fino alla sala della corona. Qui due militari mettono in scena un siparietto fino troppo “per turisti”. Ce lo spacciano come un rituale per aiutare le guardie mantenere l’attenzione…. Mah.

La giornata è meravigliosa, anche se tira un gran vento gelido. Giriamo intorno al parlamento e facciamo le solute foto di rito: meravigliosa la vista su Buda.

Con la metro rossa ci spostiamo verso il quartiere ebraico. Passiamo davanti la sinagoga e ci addentriamo fino locale Szimpla Ter. La domenica mattina si trasforma in un mercato popolare. Assolutamente unico per location e prodotti offerti. I prezzi sono davvero a buon mercato e se volete comprare formaggi locali, verdure, spezie, pane, salumi, frutta e marmellate… questo è il posto giusto.

Ci avviamo verso Andrassy Utca, che gli ungheresi considerano i loro Champs Elisee. Per arrivarci passiamo a fianco ad un giardino che ci da un’immagine della Budapest che fu. Infatti i muri sono dipinti con un prato verde e un cielo azzurro, simbolo della libertà che gli ungheresi hanno sempre cercato durante la loro storia.

Andrassy Utca è un viale elegante e pieno di negozi di alto livello: è un vero boulevard simile a quelli francesi, impreziosito dallo stupendo palazzo del Teatro dell’Opera, da decine di altri eleganti edifici e da alberi ben curati.

I negozi lungo viale Andrassy sono per lo più chiusi e così ci fermiamo per pranzo in un bistrò, dove prendiamo un’ottima zuppo di gulash, niente a confronto con quella del giorno precedente.

Prima di avviarci a piazza degli eroi ci fermiamo al Book Cafe – Lotz Terem. Si trova Poco dopo il teatro dell’opera, e si entra da viale Andrassy (attenzione che Google Maps vi fa arrivare in una via parallela dove non c’è alcuna entrata). Si entra nella libreria Alessandra e salita una scala, si accede alla magnifica sala decorata con lampadari, specchi e stucchi come un palazzo reale. Al centro un maestoso albero di natale e un pianoforte a coda, la cui musica in sottofondo accentua l’atmosfera da fiaba.

Prendiamo la metro gialla, la più vecchia di Budapest e di tutta l’Europa continentale. Le stazioni sono molto curate: sulle pareti piastrelle in porcellana. Molto molto bella, obbligatorio prenderla almeno una volta.

Arriviamo alla fermata Piazza degli Eroi. Al centro della grande piazza si trova il monumento che celebra i 1000 anni dalla creazione dell’Ungheria, con le statue dei capi delle sette tribù che hanno fondato l’Ungheria mentre Il retro del monumento consiste di due file di colonne, ciascuna con sette statue rappresentanti figure della storia dell’Ungheria. A chiudere la piazza sulla sinistra e sulla destra ci sono il Museo delle Belle Arti e quello dell’Arte contemporanea. Alle sue spalle un grandissimo Parco dove c’è una grande pista di pattinaggio. L’aria è pungente, nonostante sia primo pomeriggio. Ci addentriamo un po’ nel parco fino ad arrivare a vedere un castello dietro gli alberi e torniamo indietro.

Prima di tornare all’albergo ci fermiamo al Museo della Metropolitana. Sebbene sia alla fermata centrale della metro, non è facile da trovare. L’ingresso costa un euro e visto il prezzo una visita vale sicuramente la pena. All’interno sono presenti due carrozze antiche ed è raccontata la storia della metropolitana di Budapest.

Ci avviamo verso l’albergo dove ci godiamo due ore disSpa, in attesa di far l’ultima serata.

Per cena ci dirigiamo verso la zona del ghetto, ormai padroni della città. Ci fermiamo allo Spiler Original, dove mangiamo un wurstel. Forse si tratta del primo pasto di cui non siamo contenti. In ogni caso usciamo col sorriso in faccia perché ci aspetta la scoperta del più famoso ruin pub di Budapest, lo Szimpla Kert.

Di sera ha tutto un altro aspetto rispetto al giorno. SI tratta di un ruin pub, il più famoso a Budapest. All’interno si vive quel clima della vecchia Budapest dell’Est: muri tappezzati di murales, tavoli fatti con dei pezzi di legno messi insieme alla benemeglio, panche costruite con vecchi sci di legno… luci colorate e gente di ogni tipo. Un posto sicuramente fuori dall’ordinario. Facciamo amicizia con degli ungheresi e parte la sfida a calcetto. Mangiamo un discreto hamburger e ci avviamo un altro ruin pub famoso, l’Instant. Il locale è semideserto, ma sicuramente vale la pena farsi una palinka.

Consigli

  1. Conviene prendere i biglietti del parlamento online: si evitano levatacce

Da non perdere

  1. Il mercato della domenica Szimpla Kert

Con il senno di poi

  1. Il Szimpla Kert e l’Instant vanno visti il venerdì o sabato sera; noi siamo stati domenica sera ed erano un po’ “vuoti”
  2. Avendo un po’ di tempo potrebbe essere carino visitare la sinagoga; domenica mattina c’era troppa coda

GIORNO 4 – Godollo, Szetendre. Viaggio

Ultimo giorno in Ungheria. Ci apprestiamo a lasciare la città per andare a visitare i dintorni: il castello della Sissi e un villaggio medievale poco lontano.

Prima di lasciare la città facciamo una spesa di alimenti tipici al supermercato di fronte all’albergo: palinka e paprika non possono mancare nella nostra dispensa al ritorno a casa. Peccato che la spesa si prolunghi più del previsto: arriviamo all’auto alle 9:10, 10 minuti dopo che i parcometri hanno cominciato a contare. E manco a farlo a posta, ecco la multa. Un sospetto ci rimane: che ci abbiano tenuti d’occhio per tutta la vacanza in attesa di metterci la multa?

Un po’ arrabbiati ci mettiamo in macchina verso Godollo. Dista una trentina di chilometri: attraversiamo i larghi viali di Budapest fino a piazza degli eroi e poi attraversiamo tutto il parco. Di lì prendiamo l’autostrada che ci porta a Godollo. Il castello si trova in prossimità di una stazione ferroviaria. Non abbiamo trovato facilmente il parcheggio: infatti abituati ai super-turistici castelli di Vienna e della Baviera ci aspettavamo un mega parcheggio pieno di autobus e auto. Invece il parcheggio è molto piccolo (ci staranno si e no 20 auto) e si trova sul lato della stazione ferroviaria.

La visita al castello dura circa un’ora. L’audioguida è fatta abbastanza bene e accompagna lungo tutte le stanze del castello, ripercorrendone la storia: il castello nasce sotto la proprietà di una aristocratica famiglia ungherese, poi viene regalato alla famiglia imperiale e sotto questo periodo vive il suo massimo splendore. Durante il periodo di governo comunista il castello diventa un ospedale per anziani e va in rovina. Solo di recente è stato strutturato. Certo, vedere il salone delle feste in cui Sissi ballava pieno di barelle fa un certo ché. Oggi le stanze sono state completamente ristrutturate e hanno quel sapore un po’ finto dei parchi giochi: sicuramente non tiene testa a Schönbrunn, castello in cui la storia traspira da ogni parete.

La visita è comunque piacevole, e per un’appassionata di Sissi come mia moglie, una visita così non si poteva saltare. Il tiepido sole piano piano si nasconde dietro le nuvole: si potrebbe visitare il parco ma di sicuro la stagione non è quella ottimale. CI rimettiamo in macchina in direzione Szetendere, distante una quarantina di chilometri, circa quaranta minuti di auto.

Szetendre è un piccolo paese, in stile medioevale che però vive essenzialmente di turismo e che nel corso degli anni si è trasformato in un Grand Bazar. Il paesino ha delle vie molte strette, e case tipiche in pietra: un vero gioiellino. La via principale è un brulichio di turisti che entra ed esce dalle botteghe che vendono per lo più “cincionerie” da turistici. Tuttavia qualche negozio è proprio carino. Per esempio il negozio di oggettistica natalizia.

Prima di proseguire il nostro shopping tour, ci fermiamo a mangiare al Rav Raby Etterem. Il locale all’interno è molto caratteristico, quasi volesse rappresentare una situazione medioevale. Sedie da “Cavalieri della Tavola Rotonda”, armatura… insomma, un bel posto. All’arrivo dei menu siamo un po’ delusi: tipico menu turistico con tanto di foto e traduzione in 8 lingue. Ordiniamo la papriska, andando sul sicuro. Niente male per essere un posto turistico.

Nel pomeriggio comincia a nevicare: il clima è davvero suggestivo. Entriamo in negozi di lavorazione del legno, in altri dove vendono bamboline, ceramiche, tessuti… tipico artigianato ungherese… o industria del turismo. Visitiamo il Museo del Marzapane: niente di speciale.

Siamo quasi a metà pomeriggio e ahimè dobbiamo rimetterci in macchina: attraversiamo per un’ultima volta Budapest, costeggiando il Danubio.

Consigli

  1. L’Ungheria non è solo Budapest. Se avete l’auto approfittatene per fare una gita fuori porta.

Da non perdere

  1. Szetendre è un vero gioellino artistico: oggi forse un po’ troppo turisticizzato, ma una mezza giornata vale assolutamente spenderla

Con il senno di poi

  1. Il castello di Godollo è una meta obbligatoria solamente per gli appassionati di Sissi; per il resto si trovano molti musei migliori sul tema in Austria

CONSIDERAZIONI FINALI

LUI: Budapest e l’Ungheria sono davvero sorprendenti. Avevo visitato al città dell’est (Varsavia. Bratislava e Cracovia): non ne sono mai rimasto deluso. Le città sono sempre pulite e ordinate e mi hanno dato sempre un senso di rapido sviluppo economico.

LEI:

*****

COSTI

Nel diario abbiamo indicato tutti i costi in euro. Tenete conto che il cambio era a circa 315.

Qui sotto il costo totale, per due persone.

Auto 190 € Alloggio (3 notti) 180 € Vitto 140 € Musei e visite 40 € Mezzi pubblici 15 € Totale 565

Ecco i link degli altri nostri diario di viaggio

Namibia

Http://turistipercaso.it/namibia/69618/namibia-its-time-for-africa.html.

Http://turistipercaso.it/namibia/69674/african-dreams-on-the-road-namibia.html

USA- New York

Http://turistipercaso.it/new-york/71297/new-york-consigli-pratici-di-viaggio.html

USA – West coast

Http://turistipercaso.it/los-angeles-shopping/64477/la-nostra-west-coast-lei.html

Http://turistipercaso.it/los-angeles-shopping/64476/la-nostra-west-coast-lui.html

Italia – Umbria

Http://turistipercaso.it/umbria/72320/umbria-tre-giorni-fra-sapori-e-profumi.html

Spagna – Formentera

Germania – Baviera

Http://turistipercaso.it/baviera/68164/a-spasso-tra-i-verdi-prati-a-conoscere-quel-pazzo.html

Http://turistipercaso.it/austria/gallery/4347/30731/

Contatti: Massimiliano & Martina – massimilianoniselli@gmail.com

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