Budapest: five meters from here
Non mi capita spesso di dover decidere di ritornare nella stessa città, l’ho fatto per Londra, Parigi, Praga, Valencia e ora a Budapest. Perché no? Mi sono chiesto e sinceramente la mia idea ha riscosso subito l’interesse dei miei soliti amici e di mia moglie.
In ogni caso il periodo è diverso dal precedente e vedere una bella città come Budapest nel periodo natalizio credo sia stata una scelta azzeccata.
Programmato il viaggio acquistando i biglietti RYANAIR con volo diretto da Pisa ad un prezzo che mi sembrava buono, circa 74 € (che poi è sceso alle volte a 38 €) ho aspettato un po’ prima di decidere dove alloggiare anche perché non avevo la certezza di quanti saremo andati. Grazie alla possibilità di fare cancellazioni gratuite su booking ho cominciato però a selezionare 3 o 4 tra hotel e appartamenti e anche questa volta è stata una scelta giusta, potendo fermare il prezzo ad una cifra molto ragionevole che poi vi dirò.
Beh comunque il viaggio era fissato dal 4 al 8 di Dicembre e gli orari dei voli davvero comodi con partenza alle 11 da Pisa per l’andata e il rientro con volo da Budapest alle 18,40, quindi, se potete, non esclude questa possibilità.
Man mano che si avvicinava il giorno della partenza ho cancellato le prenotazioni su booking lasciando solo Grand Budapest Apartmentst in GyulaI Pal utca, un appartamento di 3 camere, salottino, cucina, bagno con doccia e bagno con solo bidet ideale per 5 persone come eravamo noi, anche per poter stare tutti insieme alla sera al rientro dei nostri percorsi alla modica cifra di 300 € per l’appartamento per tutte le notti quindi con una spesa pro-capite di 60 € a testa (che da molte parti avremmo pagato a testa al giorno). Inoltre l’appartamento è in centro, tra le fermate metro Astoria e Blaha Lujza nonché ben servito da Bus e Tram.
Qualche giorno prima della partenza ho prenotato anche una notte a Pisa dal momento che il giorno precedente alla partenza veniva di domenica e così nel pomeriggio del 3 Dicembre, siamo partiti per evitare anche di doverci alzare presto alla mattina di lunedì. Oltre mia moglie ho salito Maria Pia a Sansepolcro, mia sorella Loredana ad Arezzo, e Paola a Firenze e poi di filata a Pisa.
Arrivati verso le 19 a Pisa abbiamo cercato il b & b Pisaland che consiglio perché comodo, pulito, buona colazione, camere spaziose e proprietaria molto gentile pagando subito tassa di soggiorno e le due camere a 99 € per tutti e 5 e dopo aver sbrigato le formalità andiamo in centro a mangiare. Ci scappa pure di fare un giretto nel corso per far subito contente le mie 4 donne. Per la cena optiamo per il ristorante L’Artilafo su consiglio della signora del b&b ma giunti in loco era chiuso, mentre era aperto il Maiale Imperatore della stessa gestione.
Non siamo rimasti molto soddisfatti della cena e anche ora vedendo le recensioni su tripadvisor vedo che molti han lasciato recensioni da sufficienza scarsa.
La mattina del 4 dicembre alle 9,30 eravamo già pronti all’aeroporto Galileo Galilei e lascio al solito, la mia auto al Myparking di via S. Giusto spendendo solo 17 €
Alle 11,10 in punto il volo decolla e arriviamo a Budapest con 20 minuti in anticipo. Dal volo vedevamo il paesaggio tutto ricoperto dalla neve ma fortunatamente il tempo si stava rimettendo e non ci ha dato nessun problema.
Avevo già letto informazioni su come viaggiare e acquistiamo subito un biglietto valido per gruppo (5 persone che viaggiano insieme) per 24 ore al prezzo di 3300 huf (circa 10,5 €)
Questa tipologia di biglietto è molto conveniente perché può essere utilizzato per qualsiasi mezzo e per 24 ore da quando viene validato. Davanti all’aeroporto il bus 200 fa corse ogni 5 minuti circa e ci porta fino alla stazione metro Kobania-Kispest della linea M3, poi si sa che è facile arrivare a destinazione anche cambiando linee metro.
Alle 14,15 eravamo già alla stazione metro Blaha Lujza, e cerco di orientarmi per capire in che direzione fosse Gyulai Pal Utca che troviamo al secondo tentativo, e alle 14,30 pronti di fronte agli appartamenti di Grand Budapest.
Il ragazzo ci accoglie prima dell’orario previsto di check-in, paghiamo in contanti le 300 € comprensive di tassa di soggiorno e ci accompagna con l’ascensore nell’appartamento per darci anche le informazioni del caso.
L’edificio e in ristrutturazione con un grande cortile al centro come ce ne saranno molti simili, e l’appartamento è arredato con gusto con accessori standard Ikea ma abbastanza carino, con pareti tappezzate con carta da parati e un televisore 48 pollici che dopo i primi giorni riusciamo ad impallare non riuscendo più a selezionare canali con il telecomando.
Rimaniamo tutti soddisfatti di quella scelta e dopo una sistematina siamo pronti per un primo giro in città.
Ritorniamo verso la fermata metro fermandoci solo a mangiare un panino al SUBWAY, poi riprendiamo la Metro linea rossa e con due fermate siamo nella centralissima fermata DEAK FERENC TER (anche un incrocio di tre linee metro). Appena a cielo aperto siamo nella DEAK FERENC UTCA splendidamente illuminata e di nuovo le vetrine dei negozi di marca colpiscono tutti quanti.
Facciamo anche foto e selfie tra di noi ed eravamo contenti di essere in quella città e delle aspettative.
Arriviamo sino a VOROSMARTI TER dove sono ad attenderci i caratteristici mercatini di Natale, con simpatici oggetti artigianali che vorremmo anche acquistare, ma avendo solo bagagli a mano, siamo trattenuti dallo shopping sfrenato.
Compriamo solo il caratteristico dolce dal nome impronunciabile: kurtoskalacs, una sorta di pasta arrotolata su un grosso mattarello che giro sopra un braciere caramellando lo zucchero intorno. Poi una volta tolto dal fuoco viene passato su aromi o spezie come cannella, vaniglia, cocco… con gusti a scelta. Abbiamo preso quello alla cannella (1 per tutti perché è piuttosto grosso) e ce lo siamo mangiato con gusto. Questo dolce tipo lo ritroveremo anche in altri posti e in formati diversi, i cannoli più piccoli possono essere anche ripieni di Mousse alla vaniglia o Cioccolato e anche altro. La temperatura è rigida ed entriamo anche nei centri commerciali li vicino perché mia moglie voleva acquistare una bella sciarpa. Continuiamo il percorso arrivando sino alla sponda del Danubio ammirando lo spettacolo del palazzo reale nonché della chiesa di S. Mattia che sono nella riva opposta (a BUDA), ci facciamo una foto davanti a Kiskiralylany (Principessina) lungo il Danubio, volutamente ambiguo “sessualmente” un bronzo che sembra un bambino ma forse è una bambina, ricorda molto un Peter Pan, e proseguiamo fino a raggiungere il bellissimo Ponte delle catene. Decidiamo di attraversarlo anche se li il freddo si faceva sentire ancora più pungente.
Arriviamo nella sponda di BUDA dove ammiriamo PEST e lo sfavillante Parlamento con le sue luci che riflettono sulle acque del Danubio. DA BRIVIDI.
Dopo un bel percorso a piedi arriviamo a BATTHYANY TER, fermata della metro rosso e ritorniamo a BLAHA LUJSA.
La fame si fa sentire e tutte mi chiedono dove potevamo andare a cena.
Pochi giorni prima di partire avevo acquistato il numero di Turisti per Caso e proprio su quel numero avevo letto un servizio di una TPC che parlava di Budapest. Con l’occasione mi ero segnato alcuni suoi consigli, soprattutto sui ristoranti.
Uno di quei ristoranti era proprio a 50 metri dal nostro appartamento e quindi ci dirigiamo li.
Il ristorante si chiama FULEMULE ETTEREM, con cucina di tradizione ebraica. Ci sistemiamo al tavolo esausti e con molto appetito. Il tipo chiaramente ebreo era piuttosto scortese, mangiamo senza infamia né lode, poi quando Paola e Maria Pia escono per fumare, il tipo con gesti molto scortesi le dice FIVE METERS FROM HERE (poi capiremo che ci sarà scritto quasi in tutti i locali all’entrata) ovvero non si può fumare nemmeno all’esterno ad una distanza inferiore di 5 metri dal locale)
Paghiamo e poi rientriamo direttamente nel nostro appartamento caldo per concludere la prima serata ungherese.
5 DICEMBRE giorno del compleanno di mia moglie, viene svegliata al mattina dagli auguri di tutto il gruppo. Io come sempre sono impaziente di ripartire e quindi dirigo le operazioni
Prima tappa colazione al NEW YORK CAFE’ che ricordavo perfettamente nel suo stile BELLE EPOQUE, è parte della storia di Budapest e della vita letteraria ungherese, un tempo sede ufficiale della rivista “Nyugat”.
Sul soffitto affreschi della metà dell’800 e all’esterno da ammirare i Luciferi di bronzo.
Emanuela vuole offrire la colazioni a tutti ma la sconsigliamo e paghiamo con la cassa comune (caffè circa 6 euro e cappuccino 7) ma ne vale la pena ed è possibile apprezzare sia la proverbiale cordialità dei camerieri sia le delizie proposte dai barman.
Il programma odierno è bello pieno e pertanto dopo un mezz’ora comoda fatta anche di scatti e di relax lasciamo il bar e torniamo nella RAKOCZI UTCA a prendere un bus.
Prendiamo il 5 che ci porta a BUDA e scendiamo nelle vicinanze della chiesa di San Mattia chiedendo aiuto per sapere quale fosse la fermata più vicino, anche se lo chiedo leggermente in ritardo e siamo costretti a percorrere dei metri in più.
BUDA è molto collinosa e il 5 non passa nella via che costeggia la zona turistica così che dobbiamo fare una bella scalinata per arrivare alla chiesa ma fortunatamente c’è un bel sole e la fatica viene ripagata dallo spettacolo che andremo a vedere.
Acquisto i biglietti per tutti, validi per l’ingresso alla chiesa, ma prima di entrare ci attende il famoso Bastione dei Pescatori, un belvedere che si affaccia sul Danubio e su Pest che è stato costruito in stile tra neogotico e neoromantico tra il 1895 e il 1902 su un tratto delle mura del castello ed è caratterizzato da sette torri di avvistamento decorative.
Il bastione prende il nome dalla corporazione dei pescatori che era stata incaricata di difendere questo tratto di mura della città durante il Medioevo.
Facciamo foto e selfie ad ogni angolo ma la vista da lì è davvero qualcosa di imperdibile nella vita ed è stata proprio quella che mi ha fatto decidere di tornare a Budapest dopo soli 7 anni.
Paghi di quella visione entriamo in San Mattia, la splendida chiesa, uno degli edifici più antichi della città.
La chiesa ha un’atmosfera unica ed è riccamente decorata con affreschi di due famosi pittori contemporanei al restauro, avvenuto a cavallo tra il 1895 e il 1903. Sulla parete a sinistra dell’ingresso è rappresentato il Rinascimento mentre i motivi orientali sono stati inseriti per rappresentare il dominio ottomano. La chiesa di Mattia ospita in una galleria il museo di arte sacra dove sono esposte reliquie sacre e repliche della corona reale e dei gioielli della corona.
Cerchiamo di vedere un po’ tutto ma la fame si fa sentire e usciamo dopo circa 40/50 minuti di visita.
Il tempo era cambiato velocemente e adesso era tutto coperto e rischiavamo la pioggia.
Sempre dal consiglio della TPC di cui ho raccontato prima cerchiamo il self service in DISZ TER, il VAR BISTRO e ci sediamo per una pasto caldo che apprezziamo spendendo circa 10 euro a testa.
Mentre siamo a tavolo una leggera pioggia comincia a scendere e sarà quella l’unica pioggerella della vacanza che poi è stata breve e non ci ha sicuramente impensierito.
Usciti dal bistro raggiungiamo la pasticceria RUSZWURM dove Emanuela ci offre caffè e dolce,
Questa pasticceria è metà d’obbligo ed è famosa per essere stata frequentata dall’imperatrice Sissi. Gli strudel e la cioccolata sono favolosi ed i prezzi contenuti ma c’è sempre la fila e dobbiamo attendere un tavolino specialmente quando siamo in gruppo.
Il ticket giornaliero in quella zona non si trova e non sapevamo ancora che si possono acquistare biglietti per una corsa direttamente nel bus anche se a prezzo maggiorato, quindi giriamo in cerco di informazioni che poi ci conducono all’ufficio postale non lontano dove prendiamo 5 biglietti per una corso normale.
Prendiamo il 16 che ci riporta a Pest e rifacciamo il biglietto giornaliero di gruppo e rientriamo in appartamento per prendere il necessario per fare le prime terme.
Alle 17 eravamo nuovamente a BUDA difronte alle terme Gellèrt, lo stabilimento termale che era una novità pure per me. I bagni termali Gellèrt, in ungherese Gellért gyógyfürdo, sono una struttura termale costruita in stile Art Nouveau tra l’anno 1912 e il 1918.
I bagni termali hanno una temperatura dell’acqua che varia da 27 gradi fino ai 40 e sono alimentati da ben 118 fonti, incanalate per raggiungere le 12 vasche della struttura; le acque, provenienti dalle sorgenti termali del monte San Gerardo, contengono sodio, carbonati di calcio, magnesio, idrogeno e solfati- cloruri, e sono indicate per persone che soffrono di malattie alle vie respiratorie, problemi legati alla circolazione e alle infiammazioni.
L’ingresso è piuttosto caro…circa 18 euro a testa e pago con carta di credito però all’interno è veramente piacevole. Ci dividiamo negli spogliatoi e ci ritroviamo nelle vasche di acqua calda provandole tutte anche quella esterna nonostante il freddo pungente per arrivarci, coperti da un semplicissimo telo di spugna.
Passiamo così 2 ore in pieno relax dopodiché rientriamo a PEST per la cena.
Ci affidiamo al caso, percorriamo la centralissima Via Váci e grazie al supporto di recensioni in internet scegliamo un ristorante nella zona. La scelta capita su IL DIVIN PORCELLO, ed è una scelta azzeccatissima. Il locale molto accogliente e pietanze ottime per cominciare dalla saporita ZUPPA GULASH che però prendo solo io, mentre le donne prenderanno altre zuppe appetitose. Poi ottimi piatti come secondi con contorno e spenderemo in totale circa 60 euro. Rimaniamo tutti molto soddisfatti sia per la cena che per la location.
Rientriamo subito dopo in appartamento per ricaricare le pile in attesa di una nuova giornata.
6 Dicembre, dopo la sveglia mattutina alle 8 circa facciamo i turni al bagno e poi dopo una veloce colazione in appartamento andiamo diretti verso la vicina Sinagoga.
L’apertura è per le 10 quindi dobbiamo aspettare poco. Facciamo nel frattempo il biglietto per la visita.
All’interno della Sinagoga ci dividono in gruppi linguistici con percorso di guida fissato alle 10.15 e mentre stiamo comodamente seduti mi torna in mente l’ultimo libro di DAN BROWN “ORIGIN” con riferimenti proprio alla Sinagoga di Budapest.
La sinagoga grande di Budapest è la più grande sinagoga d’Europa e la quarta al mondo: al suo interno vi è un totale di 2.964 posti a sedere, dei quali 1.492 nelle navate, per gli uomini, e 1.472 sui matronei, per le donne. L’edificio misura 75 metri di lunghezza e 27 di larghezza; le due torrette ai lati della facciata sono alte 43 metri ciascuna. Lo stile architettonico è eclettico, principalmente con elementi moreschi.
Nel cortile della Sinagoga diamo un’occhiata al cimitero del ghetto dove durante la guerra migliaia di ebrei ungheresi furono sepolti e si passa al Tempio degli Eroi eretto in memoria ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Nel Parco delle Rimembranze dedicato alle vittime del nazismo ci ricordiamo dei cosiddetti “Uomini giusti” come Wallenberg, Perlasca, Carl Lutz e molti ungheresi che salvarono la vita di molti ebrei perseguitati. Qui si trova il maestoso e commuovente monumento dell’Olocausto, il famoso Albero della Vita, un maestoso salice piangente in acciaio nelle cui foglioline sono incisi i nomi degli ebrei ungheresi periti durante la guerra.
Facciamo anche un giro al museo ebraico ma non ci entusiasma.
Usciti prendiamo un caffè in un bar difronte e poi ci dirigiamo verso il mercato coperto per dare un primo scorcio ad eventuali ricordini da riportare in Italia.
Proprio di fronte al mercato coperto c’è allestito un altro mercatino di natale che ovviamente non perdiamo.
Il Mercato Centrale di Budapest, si trova al lato del centro storico e della Città di Francesco (Ferencváros)
Al mercato si trova tutto che può essere chiamato “tipico ungherese“. Dalla paprika (peperoncino piccante, spezia tipica) fino al fegato d’oca, dal salame e tutti i tipi di salumi ungheresi fino ai liquori tipici ecc. potete acquistare tutto nelle bancarelle del pianterreno. Mentre salendo sul primo piano trovate una marea di prodotti di souvenir, dai pizzi, merletti e ricami fino alle ceramiche e cristalli. Al piano interrato ci sono invece pescherie.
Nelle altre botteghe invece si mangia molto bene spendendo poco, qui si possono assaggiare i cibi più popolari ed autentici ungheresi come per esempio il lángos (è una specie di pasta lievitata e fritta, mangiata con panna acida e/o con formaggio e/o con aglio); il sült kolbász (che è una salsiccia morbida e fritta); la hurka (che è fatta di carne di maiale saporita con fegato o con il sangue), e anche noi ci fermiamo in pausa pranzo nel self service che si trova esattamente sopra l’ingresso centrale.
Alle 15,30 avevamo appuntamento con la visita del Parlamento con i biglietti già acquistati dall’Italia.
Quindi alle 14.45 usciamo dal Mercato e prendiamo il primo mezzo più comodo per raggiungere Piazza Kossuth.
Il Palazzo del Parlamento ungherese è uno dei simboli di Budapest. Fu costruito tra il 1885 ed il 1904 sul grandioso progetto di Imre Steindl. L’architetto ungherese si ispirò, per la sua opera, al Parlamento di Londra e al Duomo di Colonia ma riunì, nel Palazzo, elementi di stili diversi dando vita ad uno dei monumenti più belli ed ammirati del Paese.
La facciata principale si affaccia sulla riva del Danubio ma l’ingresso principale (La porta dei Leoni) si trova sul lato opposto, sulla Piazza Kossuth. L’edificio parlamentare è, per dimensione, uno dei più grandi al mondo. Si estende su una superficie complessiva di circa 18.000 metri quadri, presenta 27 ingressi e 10 cortili, si compone di 691 locali. L’edificio ospita la Biblioteca del Parlamento che dispone di circa 500.000 volumi.
L’imponente cupola centrale a pianta esadecagonale che sovrasta le due ali simmetriche del palazzo è alta 96 metri, misura non casuale bensì chiaro riferimento all’anno della conquista del bacino dei Carpazi da parte dei Magiari, l’896.
L’interno del Parlamento di Budapest è ricco di opere d’arte. Affreschi, arazzi, sculture, dipinti dei più importanti artisti ungheresi impreziosiscono le sale del Parlamento.
Particolarmente interessante la Sala della Cupola che custodisce la Corona di re Santo Stefano che “è per gli Ungheresi simbolo della identità nazionale, della loro storia e della cultura millenaria del loro regno … e che dal popolo è venerata come reliquia“. Insieme alla Sacra Corona sono esposti lo Scettro, il Globo crucigero e la Spada che insieme compongono le insegne regali. Oltre alla Sala della Cupola con le reliquie dell’incoronazione e alla scalinata d’onore, sono aperte al pubblico (visita guidata) anche la Sala dell’Assemblea Nazionale, la Sala del Congresso e la sala dell’Arazzo.
La visita guidata dura circa 45 minuti e alle 17 siamo già fuori. Alla metro rifacciamo il biglietto giornaliero e rientriamo stanchi in appartamento prima di riuscire per la cena. La sera arriviamo a piedi ad Astoria e cerchiamo un ristorante in zona proprio come avevamo fatto al sera precedente. Proviamo con Ruben che ha ottime recensioni ma purtroppo il ristorante è pieno e quindi decidiamo di riprovare con DIVIN PORCELLO che nonostante fosse pieno riesce a trovarci un tavolo e noi siamo contenti di poterci mettere a sedere dopo una giornata pesante.
La nostra idea sul ristorante non cambia e riusciamo ad assaggiare pietanze diverse oltre al mio immancabile GULASH. Al termine breve giro in zona, verso la ruota panoramica ma il freddo si fa sentire e decidiamo di rientrare.
Giorno 7 dicembre ci svegliamo con una giornata di sole pieno. Dopo la solita colazione prendiamo Tram 4 scendendo ad Opera e da lì la metro gialla scendendo a Piazza degli eroi. La piazza è dominata da un’imponente colonna corinzia alta 36 metri sormontata dall’Arcangelo Gabriele che con le braccia distese verso il cielo innalza la Santa corona e la doppia croce del cristianesimo. Alla base si trovano le 7 statue equestri dei capi tribù magiari che hanno un ruolo determinante nella storia dell’Ungheria mentre le statue dei re e di altri importanti personaggi storici si trovano ai due vertici dei due colonnati semicircolari che si trovano ai lati del monumento centrale. Secondo la leggenda l’Arcangelo Gabriele apparve in sogno a Santo Stefano e gli offrì la corona d’Ungheria.
Questa composizione scultorea, chiamata anche Monumento del Millennio, dal 2002 è stato dichiarato insieme al viale Andrassy Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Sulla piazza di affacciano anche due importanti edifici, il Museo delle Belle Arti a sinistra e il Palazzo dell’Arte a destra.
Dopo una sosta per un caffè nel bar adiacente la piazza nasce un primo scontro tra le cugine. Paola che voleva assolutamente entrare nel museo delle Belle Arti mentre mia moglie che preferiva fare un giro nel parco visto anche lo splendido sole. Io avevo in mente di entrare nel museo e così lasciandole battibeccare mi avvicino all’ingresso ma purtroppo per lavori in corso il museo era chiuso e così abbiamo messo termine alle lamentele.
Attraversiamo il monumento e nella zona del parco Varosliget c’era una bella pista di pattinaggio su ghiaccio dove moltissime persone grandi e piccini si dilettavano in danze su pattini. Ci fermiamo a mirare tante prodezze e a scattare delle foto e quindi proseguiamo verso il vicinissimo Castello.
Mille anni di architettura ungherese sono riuniti in un unico complesso di edifici: il castello di Vajdahunyad, realizzato nel 1896 in legno e cartapesta in occasione delle celebrazioni del millenario della nascita dell’Ungheria per presentare la storia dell’architettura magiara. Gli elementi che lo compongono infatti sono tutti copie di particolari di 21 edifici sparsi nel Paese, mentre l’idea della forma venne copiata dal progettista Alpár Ignác dal castello originale Vajdahunyad, che si trova in Transilvania. La costruzione riscosse un successo tale che successivamente si decise di ricostruirlo in muratura.
Un giro nel parco mirando anche la statua, opera di Miklòs Ligeti, che si trova di fronte al castello. E’ una delle statue più amate (e fotografate) di Budapest. Rappresenta un anonimo scrittore cronachista che scrisse al tempo di Re Bèla, nel XIII secolo, molto importante per aver registrato la storia del periodo, eppure rimasto anonimo. Secondo la tradizione locale, gli scrittori che temono di aver perduto la loro vena, oppure chiunque voglia diventare scrittore, deve recargli omaggio, e toccare la sua penna che è lucida per lo sfregamento.
Proseguiamo fino ad entrare nel salone delle terme Széchenyi con bellissimi mosaici in oro ma rimandiamo il percorso delle terme in altro orario.
Riprendiamo la metro gialla proprio a lato delle terme e scendiamo nei pressi della Basilica di Santo Stefano. Altro mercatino di natale e visto che era quasi ora di pranzo decidiamo di fermarci a prendere quelle pietanze tipiche preparate negli stand ovvero delle basi di ciaccia fritta molto alta oppure delle patate schiacciate a forma di piadina e condite poi con vari ingredienti. Scegliamo un condimento a base di porri e salsiccia e un altro con gulasch ma non sarà una bella scelta visto che dopo eravamo tutti nauseati.
Il tempo comunque anche di mangiare anche il kurtoskalacs e stavolta quello ripieno di mousse, come è possibile non rimanere impanzaniti? (Voce dialettale). Dopo tre giorni di lunghe camminate la stanchezza si fa sentire e rientriamo in appartamento. Breve riposo e nel mentre ci organizziamo sul cosa fare. Mia moglie, Paola e Pia decidono di andare alle terme Szechenyi mentre io e mia sorella optiamo per ritornare sulla riva di Buda verso il Bastione dei pescatori per poter fare le foto al tramonto se siamo fortunati, e quindi verso le 15,30 saliamo tutti sulla metro e ci lasciamo alla stazione di FERENC TER, loro da li prendono la linea gialla ed io e mia sorella acquistiamo due biglietti per il bus 16 che porta direttamente al bastione e per fortuna lo abbiamo fatto visto che a bordo abbiamo beccato il controllore. Le donne ci raccontano di essersi divertite e dalle terme ci mandavano foto, io le avevo viste già 7 anni prima e ho preferito stare con mia sorella che non aveva voglia di fare i percorsi termali. Arrivati al bastione c’era un po’ di foschia e purtroppo non era una giornata limpida come quella precedente. Ho scattato qualche foto, abbiamo fatto un giretto e poi rientrati a PEST e ci siamo fermati ad Astoria per provare a prenotare al ristorante RUBEN e riuscendo nell’intento. Rientriamo in appartamento e aspettiamo le altre che arrivano di lì a breve.
Alle 19 usciamo e a piedi in circa 10 minuti, raggiungiamo il ristorante.
Devo dire che le recensioni sono veritiere ed abbiamo mangiato benissimo spendendo circa 13 euro a testa.
Dopo cena torniamo ancora una volta in centro, ripercorrendo Vacy utca per smaltire la cena e rientriamo verso le 22,00.
Io con Maria Pia e Lory siamo curiosi di trovare la scultura di Bud Spencer e quindi per rientrare abbiamo ancora qualche energia per riprendere il tram vicino casa e con due fermate arrivare a Corvin.
Li nei pressi c’è un centro commerciale con un percorso coperto che fa da collegamento a due quartieri, chiedo ad una bella ragazza di indicarmi dove possa essere la scultura e ci invita a seguirla. Attraversiamo tutto il centro commerciale e all’ingresso dall’altro lato ecco nella piazzetta il nostro Bud Spencer attore preferito di mio padre.
Gli rendiamo omaggio con qualche scatto e torniamo subito dopo a casa
8 dicembre ultimo giorno a Budapest.
Prepariamo i nostri bagagli lasciandoli in appartamento vicino all’ingresso
Avevamo in programma di tornare al mercato coperto per fare acquisti da riportare ma prima ancora del mercato volevamo andare sulla collina della “citadella”, la collina più alta di Buda da dove poter ammirare la città.
Ci fermiamo un attimo a far vedere la statua di Bud Spencer a Paola ed Emanuela che sicuramente erano più interessate ai negozi del centro commerciale che troviamo aperti e dove facciamo acquisti, poi riprendiamo il tram 6 che ci porta direttamente a Buda e dove in piazza Moricz c’è collegamento con bus 27 che ci lascia a 100 metri dalla statua della Libertà simbolo della Citadella.
Facciamo il giro a piedi della collinetta, scattando qua e là ma la giornata non è limpidissima e purtroppo le fotografie non rendono giustizia a quel panorama meraviglioso.
Paola ed Emanuela, le due cugine inseparabili, decidono di scendere a piedi per arrivare al mercato e ci diamo appuntamento là. Noi invece con percorso inverso riprendiamo bus 27 e poi 47 per farci lasciare davanti al mercato coperto.
Una volta dentro facciamo gli acquisti già preventivati e subito dopo fuori dall’edificio prendiamo un panino perché il capitano (ovvero io) inizia a scalpitare ed a velocizzare per evitare di correre rischi e di perdere l’aereo.
Il volo di rientro è previsto alle 18 ed alle 16 volevo essere già in aeroporto.
Sono le 14, prendiamo il bus e alle 14,30 eravamo già pronti nell’appartamento che nel frattempo avevano già ripulito pronto per qualche arrivo.
Scendiamo e troviamo l’ufficio aperto così che riconsegniamo le chiavi e ritiriamo le valigie accuratamente sistemate in un angolo.
A Plaha Luiza riprendiamo tram 4 verso Corvin per poi prendere metro blu verso il capolinea Kobanya-Kispest dove con buona organizzazione ci sono indicazioni per dove prendere i vari bus e quindi anche per il bus 200 direzione aeroporto.
In 30 minuti scarsi arriviamo e in anticipo sul mio orario. Facciamo il check-in e il volo in perfetto orario arriva a Pisa verso le 20.30
Il tempo di ritirare la macchina e ripartire scendendo ad una ad una le compagne di viaggio e in attesa di una nuova meta per fine aprile.