Budapest e il fascino dell’Est
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giovedì, 25 settembre 2014
E’ ancora buio quando mi sveglio per prendere un autobus direzione aeroporto insieme ad A., l’amica che mi accompagnerà in questo viaggio, l’emozione per questa nuova avventura è talmente grande che sentiamo a malapena la stanchezza.
Neanche due ore di volo e ci ritroviamo in Ungheria, bastano pochi minuti per capire che nonostante siano passati tanti anni questo paese è tutt’oggi in balia di due grandi influenze storiche e culturali: quella austriaca e quella sovietica. Budapest ci accoglie in tutta la sua magnificenza e ci lascia senza parole, ovunque ci giriamo c’è qualcosa di bello: un particolare, una strada, un suono, un profumo.
Con le valigie ancora in mano iniziamo a prendere confidenza con la città: percorriamo Vaci Utca, il cuore pulsante di Budapest, fino ad arrivare a Piazza Vorosmarty, splendida isola pedonale e ci imbattiamo nell’imponente Basilica di Santo Stefano. Ci spingiamo fino al Danubio dove abbiamo un primo assaggio del bellissimo skyline della città e del Ponte delle Catene, il primo ponte fisso che ha collegato le due città di Buda e Pest. Torniamo indietro per dirigerci al quartiere ebraico, dove si trova il nostro appartamento; questo quartiere, diventato un ghetto nel 1944, ospita ancora oggi una piccola comunità ebraica e la Grande Sinagoga, inoltre è diventato un punto di riferimento per la vita notturna della città grazie ai suoi famosi “ruin pub” – pub ricreati all’interno dei palazzi distrutti durante i bombardamenti della guerra.
Lasciate le valigie, iniziamo la vera e propria scoperta di Budapest: attraversiamo il Ponte delle Catene e a piedi saliamo sulla collina del Castello da cui si gode di una bellissima vista; dopo diverse scalinate arriviamo quindi nella città medievale di Buda, oggi patrimonio mondiale dell’Unesco. Ammiriamo da fuori il Palazzo Reale oggi sede di diversi musei, il Palazzo Sandor, residenza ufficiale del presidente ungherese e ci dirigiamo verso la Chiesa di Mattia che prende il nome dal re Mattia Corvino che l’ampliò nel XV secolo. Già da fuori questa chiesa è bellissima, con il suo splendido tetto a tegole policrome, ma l’interno è ancora più stupefacente e merita sicuramente una visita. Dopo aver visitato la Chiesa di Mattia saliamo sul Bastione dei Pescatori con le sue affascinanti torri in stile neoromanico e ci godiamo la vista sul Danubio.
Una volta riscese a valle la stanchezza inizia a farsi sentire e ci rendiamo conto che sono 12 ore che siamo sveglie e non ci siamo fermate un attimo. Budapest fa questo effetto! E’ arrivato il momento di una cena veloce e poi finiamo la giornata con un giretto tra le luci, i suoni e l’allegria del nostro quartiere..
Venerdì, 26 settembre 2014
Ci svegliamo con un cielo che promette pioggia ma non ci facciamo scoraggiare e dopo aver fatto colazione prendiamo il tram n°2 che costeggia il fiume e ci porta fino al Ponte Margherita. Questo ponte è la via d’accesso all’Isola Margherita, una tranquilla oasi verde in mezzo al Danubio adibita a parco pubblico nel 1869. Decidiamo di iniziare a esplorare quest’isoletta a piedi e ci addentriamo nel lussureggiante parco, ci imbattiamo nei ruderi trecenteschi di una chiesa francescana, nella Torre Idrica e infine nel bellissimo Giardino Giapponese tra laghetti e cascate. Nel frattempo è anche uscito il sole, quindi ne approfittiamo per scattare qualche foto e rilassarci un po’ dopo la lunga camminata. Per tornare indietro decidiamo di prendere l’autobus che percorre l’Isola da nord a sud.
Nel pomeriggio ci rechiamo al Parlamento, uno dei massimi capolavori del neogotico europeo e il monumento più rappresentativo della capitale. Sul posto, prenotiamo senza problemi la visita guidata in italiano che ci conduce attraverso l’Aula dell’Assemblea Nazionale, ovvero il luogo in cui il parlamento si riunisce ed esercita il potere, e la Sala della Cupola dove sono custoditi i Gioielli della Corona.
Prima di tornare al nostro appartamento decidiamo di entrare nell’imponente Basilica di Santo Stefano, la cui cupola è alta 96m, esattamente come quella del Parlamento. Secondo me, la parte più bella della Basilica è proprio la cupola in stile neorinascimentale con i suoi mosaici.
Per concludere la giornata in bellezza, dopo cena ci regaliamo un giro sulla ruota panoramica che ci permette di vedere tutti i monumenti illuminati ed è tutto talmente bello che non vorremmo più scendere..
Sabato, 27 settembre 2014
Stamattina prendiamo la metro e dopo pochi minuti ci ritroviamo a Piazza degli Eroi al cui centro campeggia il complesso monumentale del Millennio che commemora i mille anni dalla conquista magiara del bacino carpatico.
Dopo le foto di rito proseguiamo fino a Varosliget, il parco della città, dove sorge il Castello Vajdahunyad realizzato per le celebrazioni del Millennio con un fantasioso connubio di stili – romantico, gotico e rinascimentale – e che ospita oggi il Museo dell’Agricoltura.
Ci rilassiamo un po’ tra il verde del bellissimo parco e poi decidiamo di visitare lo zoo che si trova proprio lì affianco. Questo zoo, costruito nel 1866, vanta il titolo di uno degli zoo più belli dell’Europa Centrale ed è iscritto al Patrimonio Nazionale. Personalmente, ho trovato alcune parti molto curate e perfette per gli animali, mentre alcune gabbie (perché di questo si trattava) mi hanno lasciato proprio con l’amaro in bocca. Nonostante questo, lo zoo è piuttosto grande, quindi ci prendiamo tutto il resto del pomeriggio per visitarlo per bene.
La sera facciamo una passeggiata lungo il Danubio per vedere il bellissimo Ponte delle Catene illuminato e mentre torniamo al nostro appartamento abbiamo la fortuna di assistere ai fuochi d’artificio per i 130 anni del Teatro Nazionale dell’Opera, uno dei teatri operistici più belli d’Europa nato per competere con i teatri di Vienna e Dresda..
Domenica, 28 settembre 2014
L’ultimo giorno “pieno” per visitare la città decidiamo di dedicarlo alla zona di Gellert, la cui collina si eleva a 140m sulla riva destra del Danubio. Così, dopo aver attraversato il Ponte della Libertà, ha inizio la nostra scalata… eh sì, perché dopo aver cercato invano un autobus che ci portasse fino alla cima decidiamo di farcela a piedi. Durante la nostra ascesa ci imbattiamo nel monumento al santo patrono della città, il vescovo Gellert; le leggende narrano che sia stato scaraventato giù dalla collina che oggi porta il suo nome per aver tentato di convertire al cristianesimo gli abitanti di Budapest. Arrivate finalmente sulla cima della collina, sentiamo che tutte le nostre fatiche sono ripagate dal suggestivo panorama che ci troviamo davanti, anche il tempo ci è amico regalandoci una bellissima giornata di sole.. ne è valsa proprio la pena! Iniziamo così a scendere, ma non prima di aver visto la Cittadella, costruita a scopo intimidatorio nei confronti dei cittadini di Budapest che tentarono l’insurrezione nel 1848-49, e il vicino Monumento della Liberazione, dedicato nel 1989 a commemorare il valore dell’Armata Rossa.
Una volta scese vorremmo visitare il famoso Mercato Coperto, ma purtroppo lo troviamo chiuso, quindi ci accontentiamo di ammirarlo da fuori. A questo punto dire che siamo stanche è un eufemismo, ma nonostante tutto decidiamo di non mollare e dedichiamo il pomeriggio alla visita della Grande Sinagoga.
Costruita nel 1859 in stile bizantino, è la più grande sinagoga d’Europa tutt’ora in funzione; durante la Seconda Guerra Mondiale fu adibita a centro di detenzione e divenne il cuore del ghetto di Budapest. Oggi è anche sede del Museo Ebraico e il cortile sul retro ospita il Memoriale dell’Olocausto. Inutile spendere ulteriori parole, la lapide con i nomi dei 600.000 ebrei ungheresi rimasti vittima del nazismo “parla” da sé.
Ultima sera a Budapest, la malinconia ci assale, questa città non ci vuole lasciare andare via, quindi facciamo l’ennesima passeggiata lungo il Danubio mentre gustiamo l’ennesimo kurtoscalacs, dolce tipico dello “street food” ungherese costituito da pasta lievitata di forma cilindrica che viene cotta assieme allo zucchero.
Lunedì 29 settembre, 2014
Ormai non ci resta molto da fare e da vedere, quindi dopo aver preparato la valigia e aver messo apposto quella che ormai è diventata la nostra casina usciamo per percorrere un’ultima volta le strade del nostro quartiere, arriviamo da Starbucks dove facciamo un’abbondante colazione e infine ci sediamo sulle panchine davanti al Danubio per scattare qualche ultima foto ricordo.
A malincuore ci avviamo verso la metropolitana che ci riporterà in aeroporto.. Szia Budapest, a presto!