BUDAPEST: bella e triste
Sveglia all’alba, anzi prima, la radiosveglia suona alle 3,45, alle 4,45 arrivano i taxi che ci portano al bus navetta che dalla Stazione Centrale di Milano ci porta all’aeroporto di Malpensa.
Siamo in sei; Maurizio, Alberto, Arrigo e le nostre gentili consorti: Tiziana, Nicoletta e Laura.
Piove. Il pullman parte alle 5,10 e dopo circa cinquanta minuti arriviamo a destinazione con tanta voglia di iniziare questa nostra vacanza che stiamo preparando e aspettando da mesi.
Entrati al Terminal 1 la prima sgradita sorpresa. Il volo Lufthansa LH3742 delle 7,20, destinazione Budapest è stato annullato. Panico! Che fare!
Ci dirigiamo verso il banco Lufthansa, dove già altri sfortunati viaggiatori aspettavano di conoscere come raggiungere la capitale ungherese. Dopo una lunga fila la cortese impiegata della compagnia ci riferisce che l’unica soluzione per viaggiare tutti insieme era prendere il volo delle 8,40 destinazione Francoforte, poi il volo delle 12,10 per Budapest.
Rassegnati, ritorniamo al banco check-in, altra fila, ritiriamo le carte d’imbarco e attendiamo la partenza.
Ritardo di mezz’ora e arrivo a Francoforte intorno alle 11,00. Altra lunghissima attesa, prima davanti all’imbarco, poi in pista in attesa del decollo e finalmente con un’ora di ritardo si riparte.
Finalmente siamo a Budapest!
Dall’aeroporto con il bus 200A, biglietti acquistati direttamente sul mezzo (400 UHF), raggiungiamo il capolinea della Metro 3, fermata Kobanya-Kispest, compriamo il tesserino valido 72 ore su tutti i mezzi pubblici (3.850 UHF), raggiungiamo la fermata Nyugaty e da qui, dopo un breve tragitto a piedi arriviamo all’hotel prenotato su “Booking”: “ Best Western Premier Parlament”.
Siamo stanchi e arrabbiati per aver, in pratica, perso la prima giornata di vacanza ma la struttura scelta ci soddisfa pienamente e dopo un breve riposo e una doccia ristoratrice siamo pronti per conoscere “finalmente” Budapest.
Siamo praticamente a digiuno dal mattino e quindi, anche se è un po’ presto, consigliati da una graziosa ragazza della reception ci dirigiamo verso il ristorante “Nadir”.
Come molti ristoranti di Budapest è ricavato nello scantinato, volte con mattoni a vista, atmosfera raffinata e piccola orchestra di violino e cembalo.
Il cibo è ottimo, presentato in modo coreografico, l’atmosfera piacevole e allegra e, il prezzo ci soddisfa (55.000 UHF). Dopo cena iniziamo la scoperta di Budapest di sera. Il lungo Danubio illuminato è bellissimo. Vediamo prima il maestoso Parlamento mentre dalla riva di Pest ammiriamo il Palazzo Reale, la chiesa di Mattia, i Bastione dei Pescatori, tutti stupendamente illuminati.
Ci dirigiamo verso il Ponte delle Catene, lo attraversiamo, scattiamo alcune suggestive fotografie, poi stanchi ma finalmente rilassati, ritorniamo in hotel.
Giovedi 2 giugno
Dopo un’abbondante e ottima colazione siamo pronti per la scoperta di Budapest.
La prima tappa è la visita di Buda, la zona collinare della città.
Incominciamo anche la scoperta dei mezzi pubblici. Servizio impeccabile. Davanti al Parlamento prendiamo il tram n. 2 che costeggiando il Danubio ci porta sino al Ponte delle Catene. Il ponte è il primo stabile sul Danubio e uno dei simboli della capitale, costruito tra il 1839 e il 1849, fu distrutto durante la II guerra mondiale e poi riaperto nel 1949.
Attraversato il ponte, un trenino a cremagliera, originariamente a vapore, ora elettrico, collega la città bassa al Quartiere del Castello. Lunga solo 100 metri è una simpatica attrazione che fa risparmiare un po’ di fatica ai turisti.
Giunti a Buda la prima cosa che colpisce è lo splendido panorama che si ammira. Uno splendido colpo d’occhio su Pest con il Parlamento in primo piano, il campanile della Basilica di Santo Stefano, il Danubio e gli splendidi palazzi che lo costeggiano.
Sulla destra della piazza si trova Palazzo Sandor, una volta residenza del Primo Ministro, ora è la residenza del presidente dello Stato.
Passeggiamo nei giardini del Palazzo Reale ammirando i vari edifici che lo compongono e che ora sono sede della Galleria Nazionale Ungherese, del Museo Storico di Budapest e della Biblioteca Nazionale Szechenyl.
Passeggiando lungo le vie di Buda visitiamo un piccolo mercatino di souvenir e raggiungiamo Piazza della Trinità con la Cattedrale di Mattia e il Bastione dei Pescatori.
La prima cosa che colpisce il visitatore è il tetto della Cattedrale a tegole policrome, rifacimento che risale al 1950/1970. La copertura precedente, molto più semplice, fu distrutta durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale. Compriamo il biglietto cumulativo e iniziamo la visita della Cattedrale.
L’edificio è un insieme di stili architettonici dall’originario gotico, al romanico sino al più recente neo-barocco del 1800. Ammiriamo le splendide vetrate policrome, l’altare maggiore, la tomba di Re Buda e della moglie Anne de Chatillon e i due stupendi organi dell’inizio del 1900.
Terminata la visita, saliamo al “Bastione del Pescatori”, così denominato in onore della corporazione dei pescatori che era stata incaricata di difendere la città durante il Medioevo. Costruito in stile neoromano, offre un panorama meraviglioso. Dal Danubio, al Parlamento, alla Chiesa di S Stefano lo sguardo spazia sino all’infinito. Immancabili le foto per cogliere ogni attimo di questo splendido luogo.
Scendendo passiamo davanti all’Hotel Hilton il primo hotel internazionale costruito più di venticinque anni fa, e passeggiando per Fortuna Utca raggiungiamo Piazza della Porta di Vienna. Sul lato sinistro spicca il grande edificio del Palazzo dell’Archivio Nazionale Ungherese, in stile neoromanico, celebre per il suo tetto in maioliche colorate. Attraversiamo la Porta e in pochi minuti ci ritroviamo nuovamente lungo il Danubio in Batthyany tèr, dove prendiamo la M2 direzione Derek ter, cambio, linea M1 fermata Opera.
La linea 1 è la più antica linea metropolitana dell’Europa continentale, costruita 125 anni fa, conserva ancora le stazioni originali, con piccole piastrelle bianche con scritto il nome delle varie fermate.
Dopo una breve visita all’Opera, il principale teatro della città, ci incamminiamo per Viale Andrassy, patrimonio dell’umanità, famoso sia per i bellissimi palazzi , che ricordano i boulevard francesi, sia per i numerosi negozi d’alta moda. E’ giunta l’ora di pranzo, troviamo un bistrot nelle adiacenze della Basilica di S.Stefano e ci fermiamo per riforcillarci.
Nel frattempo il tempo cambia, il sole che ci aveva accompagnato per tutta la mattinata lascia il posto a nuvoloni neri che non promettono nulla di buono.
Terminato il pranzo, decidiamo di visitare la Basilica. E’ la più grande di Budapest. La sua cupola, alta 96 metri, si vede da tutte le parti della città. Costruita tra la seconda metà dell’800 e l’inizio del 900, conserva la più importante reliquia ungherese, la mano destra del Santo.
Imponente il portale principale reca scolpito le teste dei dodici Apostoli, l’interno è dominato dall’’altare maggiore con la statua marmorea del Santo. Ammiriamo i vari affreschi, l’imponente organo, mentre non è stato possibile visitare la cappella dove viene custodita la reliquia.
All’uscita incomincia a piovere e velocemente raggiungiamo l’Opera. Nel foyer ammiriamo gli splendidi affreschi e la maestosa scalinata, ma rinunciamo alla visita guidata.
Riprendiamo la M1, e ci dirigiamo verso Piazza degli Eroi.
Ormai si è scatenato un violento temporale. Ci ripariamo per alcuni minuti nel mezzanino della metropolitana poi, decidiamo comunque di uscire muniti degli ombrelli.
Piazza degli Eroi fu teatro delle grandi parate dell’era comunista. Al centro della piazza campeggia il complesso monumentale del Millennio che commemora i mille anni della conquista magiara del bacino carpatico. Sulla colonna centrale, alta 36 metri, vi è la statua dell’arcangelo Gabriele che sarebbe apparso al futuro Re Stefano I per porgergli la corona. Ai piedi della colonna le statue dei capi tribù che conquistarono l’Ungheria.
Ai lati del complesso due notevoli palazzi: il Museo di Belle Arti e il Mucsarnok che ospita mostre temporanee.
Attraversata la piazza, sempre sotto la piaggia, ci incamminiamo nell’attiguo parco, costeggiamo il piccolo laghetto, ammirando le strane opere disseminate al suo interno e raggiungiamo il castello di Vaijdahnyad.
Un rapido giro e ritorniamo, sempre costeggiando il laghetto alla fermata della Metro.
Poichè continua a piovere decidiamo di visitare il Famoso Mercato Coperto. Riprendiamo la linea 1, cambio a Derek ter, linea 3, fermata Kalvin ter, piccola passeggiata ed eccoci al Mercato.
Costruito nel 1890, è stato completamente ricostruito nel 1994.
Il piano terreno è composto di banchi di generi alimentari, salumi, frutta, paprika e altri prodotti locali.
Il piano superiore è invece composto da una miriade di banchetti che propongono souvenir, molto simili tra loro, alcuni anche originali, altri abbastanza comuni. Ci divertiamo ad abbinare regali strani e un po’ strampalati ad altri nostri amici, compriamo piccoli ricordi e scendiamo al piano sotterraneo.
Qui in enormi vasche ripiene di acqua non proprio pulita, (sarà quella del Danubio, mah!), vediamo enormi pesci ammassati tra di loro. Rimaniamo abbastanza sconcertati e sinceramente anche un po’… schifati.
Diamo un’ultima occhiata agli accattivanti banchi alimentari e usciamo dirigendoci verso il vicino Ponte della Liberta, di colore verde.
Da qui con il fedele tram della linea 2 raggiungiamo piazza del Parlamento e il nostro Hotel.
Per cena abbiamo scelto il “Mathias Prince”, ristorante tipico sito in Marcius 15 ter 7,
Ottima cena allietata da uno spettacolo di balli locali e da una piccola orchestra di violini (..zigani?) e cembalo.
Dopo una breve passeggiata in Vaci Utca, e nelle vie limitrofe rientriamo in Hotel. Domani ci attente una giornata molto intensa.
Venerdi 3 giugno
Oggi il programma prevederebbe, dico prevederebbe, la visita al Parlamento.
Sappiamo che i posti sono limitati e che la vendita inizia alle ore 8,00. Alle 7,30 Arrigo ed io siamo già davanti al Parlamento in attesa dell’apertura.
Purtroppo alle 8,00 in punto una solerte impiegata, scortata da una guardia, ci informa che per quella giornata tutte le visite erano già esaurite, probabilmente assegnate a comitive o scolaresche e che la prima visita disponibile era per la domenica mattina.
Arrabbiati, delusi e sconcertati per la disorganizzazione ritorniamo in hotel a dare la notizia ai nostri amici.
Ci consoliamo con un’abbondante colazione, ricarichiamo le pile e … cambio di programma!
Prendiamo il solito tram della linea 2, costeggiamo la riva del Danubio e raggiungiamo l’attracco dei battelli che organizzano le gite sul fiume.
Mancano pochi minuti alle 10,00, prendiamo al volo il battello e iniziamo la gita.
Ci vengono fornite audio guide, molto utili per comprendere e approfondire la conoscenza dei vari monumenti che ammiriamo.
Il giro sul battello dura un’ora, rimaniamo soddisfatti. L’inconveniente mattutino è ormai dimenticato.
Riprendiamo il tram 2, scendiamo al capolinea, obiettivo l’Isola Margherita.
Sotto un sole cocente attraversiamo il ponte che collega la terra ferma alla piccola isola. Operai sono al lavoro per restaurare il ponte e il passaggio è alquanto disagevole.
Arrivati sul viale, siamo accolti da una miriade di fastidiosissimi moscerini. Fatti pochi metri il viale si apre in una piccola piazza sullo sfondo la fontana musicale che si anima al suono di musiche.
Noleggiamo per un’ora un’auto elettrica per 6 persone e con alla guida Arrigo, partiamo …. molto lentamente, alla visita dell’isola. Nonostante spinga a tavoletta, l’auto proprio non ne vuol sapere di accelerare. Ci viene in aiuto una simpatica addetta alla manutenzione del parco…. Avevamo dimenticato il freno a mano! Capita!
Attraversiamo l’isola, all’estremità nord ci fermiamo ad ammirare il giardino giapponese che comprende una notevole varietà di fiori, ninfee, rocce e cascatelle.
L’ora di noleggio trascorre allegramente e velocemente e dopo le immancabili foto restituiamo la vettura e ritorniamo al capolinea del tram 2, ormai nostro inseparabile amico di viaggio!
Costeggiando il Danubio, superiamo il Ponte delle Catene, ci fermiamo alla fermata dell’hotel Intercontinental e ci dirigiamo verso la più antica pasticceria di Budapest, la rinomata pasticceria Gerbeaud. Situata in Vorosmarty ter, conserva al suo interno gli arredamenti d’epoca con ricchi ornamenti e sfavillanti lampadari.
Degustiamo una superba coppa di gelato e frutta, poi riposati e soddisfatti, accontentiamo le signore… in astinenza da shopping..!! Le accompagniamo nei vicini store di Coin e HM mentre noi girovaghiamo nella piazza tra vari banchetti di libri, nuovi e usati.
Da li percorriamo Vaci Utca, la via principale dello shopping, lungo la quale si susseguono gioielleria, profumerie, caffè, ristoranti, negozi di abbigliamento firmato e non.
Da li percorrendo Kossuth Lajos Utca, Piazza Astoria raggiungiamo la Sinagoga ebraica.
Il magnifico edificio di stile bizantino – moresco, è la più grande Sinagoga dell’Europa , l’edificio è decorato con mattoni rossi e bianchi, con cupole a cipolla.
Sono le 15,45 e purtroppo l’edificio chiude alle 15,30 e nonostante le nostre suppliche, il custode è irremovibile. Niente visita!
Si vede che oggi non è giornata di visite, dopo il Parlamento anche la Sinagoga!
Ma noi non ci perdiamo d’animo! Un rapido consulto, ritorniamo alla metro 3 fermata Astoria, cambio a Derek Ter e via verso piazza degli Eroi.
Questa volta c’è il sole e la visita dei monumenti e dell’attiguo parco si svolge senza problemi.
Entriamo nelle terme Szechenyi, uno dei maggiori complessi di bagni dell’Europa. Sono terme molto popolari e, infatti, sbirciando dalle grandi vetrate aperte sulle piscine, vediamo un gran numero di persone “a mollo” nelle vasche.
Dopo un breve riposo nel parco Varosliget ci dirigiamo verso il castello Vajdahunyad, fantasioso connubio di stili realizzato per la celebrazione del Millennio.
Passeggiamo lungo il laghetto, ritorniamo verso Piazza degli Eroi, ammiriamo finalmente all’asciutto le imponenti statue e riprendendo la Metro rientriamo in Hotel.
E’ l’ultima sera e vorrebbe cenare in un locale da ricordare.
Su consiglio dell’addetto alla Reception (questa volta un ragazzo e non la gentile signorina dell’altra sera) prenotiamo alla “First Strudel House of Pest” in Ocktober 6 str.22, famosa e rinomata pasticceria con annesso ristorante.
Piccolo ma elegante il locale si affaccia su una via piena di locali. Siamo gli unici commensali, il menu, per la prima volta, non è scritto in italiano, quindi con qualche problema di traduzione.
Proviamo a ordinare ma il cameriere incomincia una lunga querelle con Nico sui piatti ordinati.
Per farla breve: Alberto e io non riusciamo ad ordinare il piatto misto che avevamo scelto e nel complesso la cena non ci soddisfa e anche lo strudel (specialità della casa!) era anni luce lontano da quelli gustati in Trentino!
Un po’ delusi usciamo e passeggiando tra le vie animate della zona giungiamo davanti alla basilica di Santo Stefano, meravigliosamente illuminata. Un vero spettacolo!.
Sabato 4 luglio
E’ il giorno del ritorno a Milano. Dopo l’abbondante colazione, sbrighiamo le formalità in albergo, lasciamo i bagagli nel deposito dell’hotel e ci dirigiamo verso la prima meta: Memento Park o Parco delle Statue.
Situato alla periferia di Budapest questo parco tematico vuole rappresentare l’epoca comunista e la caduta della dittature.
Arrivati alla fermata della Metro di Deàk ter prendiamo il tram della linea 47 sino al capolinea. Qui l’autobus n. 720 e dopo circa venti minuti alla terza fermata scendiamo.
Il Parco non è molto grande, comprende una decina di statue che rappresentano l’utopia del potere al movimento operaio o all’amicizia russo- ungherese. Solo alcune sono veramente gigantesche e pensarle in qualche splendida piazza storica della città fa un po’ impressione.
Nel complesso la visita dura circa una mezz’ora e ci lascia abbastanza insoddisfatti.
Riprendiamo i mezzi pubblici, il percorso del tram ci permette di vedere la Budapest non turistica, caratterizzata da palazzi di periferia tutti uguali, case un po’ fatiscenti e negozi ben lontani da nostro standard occidentale. Abbiamo l’impressione di una città che sta faticosamente cercando di uscire definitivamente da un lungo periodo buio ma con mezzi economici ancora insufficienti e un tenore di vita ben al di sotto del nostro.
La linea 47 ci porta al Ponte Elisabetta, davanti all’Hotel Gellert. Scendiamo e, mentre il termometro elettronico segnala 34°, entriamo nell’elegante entrata delle Terme. Probabilmente le più eleganti della città. Ricchi di mosaici artistici, vetri decorati e statue. L’atrio è pieno di persone in attesa di entrare e la lingua più gettonata è .. l’italiano.
Ripreso il tram, attraversiamo il “ponte verde” e scendiamo dopo qualche fermato nella zona di Vaci utca.
Pranziamo ottimamente nel ristorante “T.G. Italiano” in Oktober 6 u.8, con vista della Basilica di S. Stefano.
Scattiamo le ultime foto vicino a una statua di ferro che rappresenta un simpatico poliziotto dell’800 e poi via in albergo. Recuperiamo le valigie e via all’aeroporto.
Il viaggio di ritorno, per fortuna, è tranquillo e alle ore 19,40 l’aereo della Malev atterra a Malpensa.
Un altro viaggio piacevole, nel segno dell’amicizia che ci ha permesso di conoscere una città sicuramente affascinante ma nel profondo triste. Abbiamo visto tanto, ma probabilmente tanto c’era ancora da vedere. Siamo comunque soddisfatti e già pronti per la prossima meta.