Budapest a Ferragosto

In città con la famiglia. Luoghi classici e non della capitale ungherese
Scritto da: gp.elena
budapest a ferragosto
Partenza il: 12/08/2014
Ritorno il: 15/08/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Quest’anno tra incastri e impegni trascorreremo il giorno di Ferragosto sul volo di rientro da Budapest. Vabbè, capiterà mica nulla di male? Intanto portiamoci al giorno 12, data della partenza dei nostri quattro giorni a Budapest. Come di consueto, in fondo all’articolo troverete consigli che riteniamo utili per avvicinarsi a questa splendida città.

12 agosto

Partenza antelucana da Torino per essere al Planet Parking di Lonate Pozzolo alle ore 6. Lasciamo l’auto e al terminal 1 di Malpensa ci imbarchiamo sul volo Wizzair per la capitale magiara. Volo perfetto in perfetto orario.

Giunti in aeroporto, nell’area di ritiro bagagli, invece di fare la coda dal cambiavalute preleviamo da sportello ATM un certo tot di fiorini.

Appena fuori dal varco doganale c’è l’ufficio informazioni e vendita biglietti della BKK, l’ente di trasporto di Budapest, con operatori gentilissimi che parlano molto bene inglese. Visto che noi siamo in tre e ci fermeremo quattro giorni interi, l’addetto ci consiglia di acquistare quattro biglietti per gruppi fino a 5 persone della durata di 24 ore l’uno (era l’alternativa che avevamo già ipotizzato consultando il sito della BKK).

Fuori dall’atrio arrivi si trova il capolinea dell’autobus 200E, che ci porta alla stazione del metro n. 3. Da qui cambio di linea in Derek Ter e siamo alla fermata Opera, a pochi minuti dal Best Western Ambra Hotel, prenotato su Booking.com.

In questo albergo staremo ottimamente per tre notti. Personale disponibile, sistemazione tranquilla a pochi passi dal centro e dal metro, colazione copiosa, wi-fi free, abbondanza di localini per cena e spese varie nelle vie circostanti.

Lasciate in deposito bagagli le valigie iniziamo la visita della città: prima tappa Basilica di Santo Stefano, raggiunta comodamente a piedi dall’albergo. Imponente chiesa in stile neoclassico, è la basilica di Budapest.

Seconda tappa il Ponte delle Catene, simbolo di Budapest che non abbisogna di commenti.

Corsa in metrò alla Piazza degli Eroi – imponente complesso di monumenti realizzato per celebrare il Millennio Ungherese del 1896– e al vicino castello Vajdahunjad, che racchiude ricostruzioni di edifici ungheresi dal romanico al barocco.

Continuiamo la passeggiata nel bel parco Varosliget circostante, fino all’ingresso dei Bagni Szechenji, edificio neobarocco molto scenografico.

Rientro in albergo per la cena. Per superare l’eterno dubbio di cosa assaggiare scopriamo con grande gioia, a pochi passi dall’hotel, il Trofea Grill, locale che offre pranzi e cene a buffet a prezzo fisso (bevande comprese…). Ordinato, organizzato, discreto, particolare: ci piace talmente che torneremo anche le due sere successive.

Infine… nanna!

13 agosto

Dopo una colazione sostanziosa partiamo alla volta del castello. Tram n. 6 fino a Szell Kalman Ter (che alcune guide indicano ancora come Moskva Ter) e poi salita a piedi.

Entriamo nella Città Vecchia dalla Porta di Vienna e scendiamo lentamente fino al Castello, ammirando le rovine della chiesa di Santa Maria Maddalena, le case della Via dei Signori, la magnifica chiesa di Matyas, il panoramico Bastione dei Pescatori.

Raggiungiamo infine il Palazzo del Presidente della Repubblica (cambio della guardia ogni ora) e il castello.

Questo è un complesso di palazzi dell’Ottocento, collegati da porte e scale molto scenografiche. Bellissime la Scala Reale, la Fontana di Matyas, la Porta dei Leoni e la spianata panoramica su cui campeggia la statua equestre di Eugenio di Savoia, il generale che liberò Budapest dai Turchi. Il passaggio pedonale che dal lato meridionale del castello consentiva di scendere fino al Danubio è chiuso per lavori. Per non rifare la strada in salita sappiate che dal castello si può scendere (e anche salire…) con il bus 16. A nostro avviso non vale la pena fare code lunghissime per prendere la funicolare che parte di fronte al Ponte delle Catene (il biglietto non è compreso nelle tessere BKK).

Dal castello ci spostiamo in Vigado Ter, sul Danubio, per concederci una breve crociera sul fiume. La scelta è ampia, noi ci “affidiamo” a Dunaboat, che parte dall’imbarco 10 (quasi al Ponte Elisabetta). In un’ora di navigazione circumnavighiamo l’isola Margherita, ammirando gli edifici monumentali sulle due sponde del fiume. Commento in tedesco e inglese, molto semplice e didattico. I biglietti durano 24 ore, per cui sarebbe anche possibile ripetere la crociera la sera o la mattina successiva. Noi, però, abbiamo altri programmi.

C’è ancora tempo per una gita fuori porta, al Memento Park, ovvero il luogo in cui gli ungheresi hanno portato una serie di monumenti celebrativi del Comunismo, da conservare come memoria storica di un passato recente. Per arrivarci occorre prendere il bus 101 che parte dal capolinea del metro 4, a Kelenfold Vasutallomas. Attenzione a prendere gli autobus blu e non quelli gialli, perché sono di un’altra compagnia!!

Il parco è in aperta campagna, attorniato dai piloni dell’alta tensione: ben tenuto, arioso e piacevole, vale la pena farci una capatina per lasciare alle spalle per un po’ la città. Se siete patiti e nostalgici del genere celebrativo-sovietico non vi deluderà.

Dopo quest’ultima visita rientriamo sfiniti in albergo. Doccia, cena da Trofea e nanna.

14 agosto

Oggi visita al Parlamento, prenotata su internet da casa tempo fa (scelta consigliata se si vuole trovare posto nei tour guidati e non fare code).

L’ingresso al Parlamento si trova in un atrio molto caotico, dove le guide chiamano i vari gruppi gridando, mentre i turisti guardano e non ascoltano: se avete la visita prenotata conviene che venti minuti prima della partenza del tour vi accodiate ai cancelletti d’ingresso per superare i controlli di sicurezza.

Una volta entrati ritorna un po’ di pace e la visita ha inizio. Noi siamo rimasti estasiati dalla imponenza di questo edificio neogotico. Legno, oro, marmo adornano le sale di rappresentanza, gli atri, le gallerie e i corridoi. La cupola centrale è imponente, così come suggestivo e molto marziale è il picchetto armato che veglia sulla corona del regno di Ungheria.

Alla fine della visita, se non potete fare a meno della foto con il soldato in uniforme, andate all’ingresso principale del Parlamento, su Piazza Kossuth, dove solitamente dopo il cambio della guardia l’ufficiale di picchetto concede cinque minuti ai turisti per selfie e altre amenità con le guardie.

Terminata la parentesi informale del Parlamento decidiamo di andare a rilassarci un po’ sulle colline che circondano Budapest, nonostante la pioggia che nella giornata di oggi sembra non volerci mollare, dopo il bel tempo di ieri.

Obiettivo è la Ferrovia dei Bambini (in ungherese Gyermekvasut), ovvero una linea ferroviaria a scartamento ridotto gestita da bambini e ragazzi di età compresa tra 10 e 15 anni, che si inerpica sulle colline attorno a Budapest.

Il capolinea di Szechenyi-Hegyi si raggiunge prendendo il tram n. 61 da Szell Kalman Ter e scendendo alla fermata di Varosmajor. Da qui si sale sul trenino a cremagliera n. 60 e ci si porta al capolinea di Szechenyi-Hegyi. Duecento metri e siamo alla stazione di partenza della Ferrovia.

Piove, ma la pioggia non ferma i Giovani Ferrovieri.

E’ possibile fare un biglietto di sola andata tra i due capolinea, oppure un biglietto di andata e ritorno, oppure fermarsi alla stazione intermedia di Janos Hegy e di lì scendere in seggiovia in città.

Visto il tempo scartiamo l’ipotesi seggiovia e decidiamo di percorrere tutta quanta la linea.

Arriva il treno – guidato da un adulto – saliamo in carrozza e partiamo, dopo aver ricevuto il saluto sull’attenti dei ferrovieri in erba.

Il percorso intero dura circa tre quarti d’ora e si snoda in un bosco fittissimo, dove le stazioni intermedie sono piccole radure nella verzura.

Arrivati al capolinea di Huvosvolgy, risaliamo sul tram 61 e siamo di nuovo in città.

Sotto la pioggia andiamo a curiosare nel quartiere ebraico (dietro al nostro albergo), per vedere la Grande Sinagoga e il Memoriale dell’Olocausto, un bel monumento a forma di salice piangente nel cortile della Sinagoga.

Concludiamo la giornata con un giro a Loz Terem, rinomata pasticceria in Andrassy Ut. 35. Sarà che forse siamo un po’ stanchi e inconsciamente ci attira di più la doccia calda dell’albergo piuttosto che la pasticceria locale, ma l’atmosfera non ci entusiasma. Bellissime le volte affrescate, ma non abbiamo nessuna voglia di fare la fila per sederci in un locale dove domina un brusio da alveare. Giriamo i tacchi e ci portiamo in albergo, non prima di aver ammirato la splendida facciata in stile Secessione dell’Accademia di Musica.

15 agosto 2014

Abbiamo ancora mezza giornata per girare Budapest, prima di partire.

Accolto con gioia il ritorno del bel tempo, ci dedichiamo alla visita del Monte Gellert, dove è costruito il monumento alla Vittoria che si vede da tutta la città. L’autobus 27., preso dalla fermata del metro 4 a Moric Zsigmond korter. ci lascia a poche centinaia di metri dalla Cittadella, antica fortezza trasformata in bar. Ancora qualche passo e siamo ai piedi della grande statua della Vittoria. Panorama magnifico su tutta Budapest.

Il monumento è molto celebrativo, con grandi figure in bronzo piazzate su piedistalli in pietra bianca, ma tutto sommato risulta gradevole.

Da qui un vialetto in discesa immerso nel verde ci porta dapprima al monumento a Szent Gellert, costruito nel luogo dove si presume fu ucciso il vescovo di Budapest, e poi al Ponte Elisabetta, che nasconde un giardino delizioso nel cuore del quartiere Taban. Cerchiamo una gruppo di tombe ottomane – una delle poche testimonianze della dominazione turca – ma troviamo un cantiere edile…

Per fare due passi nel verde e al fresco dirigiamo all’isola Margherita, con il tram 4 che ferma sulla punta meridionale. L’isola è un grande polmone verde di prati e piante secolari, dove gli abitanti di Budapest vengono a correre, passeggiare, andare in bici o prendere il sole.

La percorriamo fino alla sua estremità settentrionale (sono circa quattro chilometri di camminata nel verde) e infine prendiamo il bus 105 per visitare Obuda, dove la guida ci narra di interessanti chiese e palazzi. Ci perdiamo in un caos di condomini anonimi e strade ad alto scorrimento. Delusi saliamo sul treno locale che ci riporta a Batthyany ter, al centro di Buda.

Il tempo ormai è agli sgoccioli, saliamo ancora un’ultima volta al castello e infine dirigiamo in aeroporto. Il volo di Wizzair decolla con pochi minuti di ritardo e ci riporta a Malpensa. Il viaggio è finito.

La nostra Budapest in pillole

Budapest ci è molto piaciuta per una certa aria di rassicurante calma e pacifico orgoglio. Le ampie vie di Pest e di Buda, i palazzi dell’Ottocento e primo Novecento e il nastro del Danubio le conferiscono un’aria “parigina”, mentre il castello sulla collina ricorda molto Praga. Ma Budapest è Budapest, e va capita per quel che è, l’antica capitale di un vasto regname che con la Prima Guerra Mondiale si è polverizzato.

Riguardo qul che abbiamo visto, possiamo fare un elenco per flash e impressioni.

L’interno del Parlamento è splendido, la passeggiata dalla città vecchia al castello è imperdibile, così come è imponente la vista della Piazza degli Eroi.

Poi ci si può sbizzarrire a scoprire angoli particolari, come i dintorni di Santo Stefano, il parco Varosliget e l’isola Margherita.

Meta classica è la crociera sul Danubio: gli imbarchi si trovano a Vigado ter, tra il Ponte delle Catene e il ponte Elisabetta. Ci sono mille opzioni, possibilità e prezzi, comprese le crociere che vi sbarcano sull’isola Margherita e vi riprendono dopo un paio d’ore.

L’escursione a Memento Park e il giro sulla Ferrovia dei Bambini sono piacevoli diversivi poco faticosi.

Note pratiche

Trasporti: a seconda della necessità si possono acquistare tessere che durano 24 ore, 3 giorni o una intera settimana, oppure scegliere una tessera di gruppo che consente di viaggiare per 24 ore a un gruppo di massimo 5 persone (che devono però muoversi tutte assieme). La tessera deve essere tenuta a portata di mano e mostrata agli autisti dei bus e ai controlli all’ingresso del metro. Tutte le stazioni del metro e buona parte delle fermate dei tram hanno biglietterie automatiche, mentre in aeroporto c’è un ufficio apposito dove potete farvi consigliare e acquistare i documenti che vi interessano. I trasporti sono efficientissimi (attenzione che le tessere non valgono per la funicolare per il castello, la ferrovia dei bambini e la seggiovia del Janos Hegy).

L’esistenza di queste diverse opzioni di viaggi l’abbiamo scoperta su internet, nel sito www.bkk.hu che è molto ben fatto.

Cambio e pagamenti: noi abbiamo cambiato in aeroporto, nella zona di ritiro bagagli, da uno sportello automatico ATM collegato al circuito Maestro. Le carte di credito sono accettate praticamente ovunque.

Lingua: l’inglese è parlato – o almeno capito – da tutti coloro che lavorano a contatto con i turisti.

Cibo: la zona di Kiraly utza e del quartiere Ebraico (dietro al nostro albergo) è piena di localini e caffè con servizio di cucina. per tutte le tasche. Noi per comodità ci siamo recati tutte e tre le sere al Trofea Grill, dove ci siamo sbizzarriti con assaggi di vari piatti particolari a prezzi molto contenuti (circa 14.000 fiorini contando due adulti e un bambino).



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