Budapest a Capodanno
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30 Dicembre 2017 – 03 Gennaio 2018
Partecipanti: io e Franca
Prologo
L’anno scorso un Capodanno tropicale a Maafushi, quest’anno un Capodanno a basse temperature a Budapest.
Dopo la solita lunga ricerca di voli a prezzi bassi troviamo un buon compromesso tra comodità e prezzi partendo da Torino con Lufthansa (scalo a Francoforte).
Tariffa light (solo bagaglio a mano) 391,18 € 2 pax A/R.
Il limite di 8 kg del bagaglio a mano è un po’ vincolante, ma per 3 giorni pieni non c’è bisogno di portare molto in valigia.
I biglietti aerei sono stati acquistati l’8 settembre.
Pur essendoci mossi con un buon anticipo non è stato facile trovare buone sistemazioni in un’unica struttura. Abbiamo dovuto fissare la notte del 30 in un B&B (Budapest Rooms B&B – 63€ doppia con colazione) e 3 notti all’hotel Castel Garden a due passi dal castello (315 € doppia con colazione). Consultando internet e la Lonely mettiamo a punto il tour in città. Rimane solo da trovare un ristorante che abbia posto la sera del 31/12. Con l’aiuto di Tripadvisor seleziono alcuni ristoranti a cui scrivo per sapere cosa propongono a capodanno. Un paio propongono dei menu un po’ strani per i miei gusti (uno dei menu prevedeva orecchie di maiale cucinate non ho capito come) e piuttosto costosi (70-90€) e volevano metà dell’importo subito con un bonifico. Alla fine abbiamo trovato il Café Bouchon che propone un menù da 40€ e gli va bene che passiamo la mattina del 31 a lasciare un acconto. Quindi non ci resta che attendere.
Sabato 30-12-17
A mezzogiorno partiamo alla volta di Caselle. Parcheggiamo l’auto da Italian Parking a San Maurizio C.se che, da ricerca sul web, è risultato il meno caro (5 gg al coperto 31€). L’aspetto del capannone è pulito e ordinato e si paga al ritorno. Alle 14.25 con 10′ di ritardo si parte per Francoforte. Air Dolomiti ci ristora con una “focacciotta cotto erdammer” un filino gnecca. In compenso hanno dell’ottimo spumante secco che aiuta a trangugiare questa prelibatezza che fa invidia a masterchef. Arriviamo a Francoforte con 10′ di ritardo, l’aereo parcheggia al fondo dell’aeroporto e si sbarca col bus che ci porta al gate A1 dopo un gradevole viaggio di una decina di minuti. Il volo per Budapest parte al gate A69. Il più lontano dal gate A1. Dopo questo gate il terminal finisce. Arriviamo dopo una camminata da maratoneti che stanno già imbarcando. Si parte anche con questo volo in ritardo.
Lufthansa ci fornisce un panino di segale, leerdammer, cetrioli marinati (urend!) e altri non ben identificati ingredienti. Abbastanza gramo e per giunta indigesto. Vabbé non si viaggia per mangiare. Agli arrivi non vediamo nessuno col cartello in mano con il nostro nome. Telefono al B&B e mi dicono di cercare qualcuno che ha in mano un cartello con tanti nomi. Finalmente troviamo una ragazza che chiama gli autisti man mano che la gente che ha prenotato arriva. Dopo un po’ arriva l’autista che in mezz’ora (e 27€) ci porta al Budapest Rooms B&B nella zona di Pest. E’ al piano terra di un grosso edificio di memoria sovietica. L’interno si direbbe ristrutturato abbastanza di recente.
Accoglienza cordiale da parte del ragazzo della reception che si chiama Attila (?!?). La camera è molto pulita, ma con un piccolo handicap: il bagno è ad uso esclusivo, ma è separato dalla camera e si accede dal corridoio. Un po’ scomodo. Su booking non era specificato. Attila è prodigo di consigli tra cui quello di evitare certi bancomat di banche private che applicano commissioni elevate. Lui ci ha consigliato OTP che è una banca pubblica. Mollati i bagagli partiamo per un giro esplorativo del centro e approfittiamo per ritirare al bancomat 40.000 HUF (132€) e andare a lasciare un anticipo per la cena di San Silvestro al Café Bouchon. Rispetto a quando siamo venuti nel 1987 è decisamente cambiata. Lo stile sovietico minimalista e un po’ triste è stato sostituito dallo stile tipico occidentale fatto di negozi delle catene internazionali uguali a quelli di ogni altra città europea, ristoranti sia etnici sia locali, fast food e via dicendo. L’atmosfera è festosa. Per strada c’è una caterva di gente. Adesso in periodo natalizio, ci sono nelle piazze piccole casette di legno dove cucinano piatti dall’aspetto un po’ unto e pesante, bancarelle di souvenir e oggetti di artigianato locale (chissà se sono fatti dai cinesi?). Dato che i due succulenti panini Lufthansa ci hanno provocato un po’ di intasamento gastrico ci prendiamo una cioccolata calda da Costa Coffee vicino alla basilica di Santo Stefano. Poi ce ne torniamo in camera. E per oggi va bene così.
Domenica 31-12-17
La colazione è proprio misera sia per quantità sia per qualità. Al check out, visto che ci ha rifilato la camera col bagno scomodo ci ha fatto pagare 55€ invece di 62,60. Con la Metro andiamo all’hotel Castel Garden che è decisamente più bello. Ogni camera ha a disposizione uno smartphone con cui si può usare internet e fare chiamate telefoniche, anche internazionali, gratis. Danni o smarrimento causano però un addebito di 250€. Mollati i bagagli andiamo alla Chiesa di Mattia Corvino che è chiusa ai turisti essendoci la messa. In attesa che la aprano andiamo al bastione dei pescatori che è lì vicino. C’è una milionata di persone di svariate etnie con preponderanza italiana. Dalle mura del bastione si vede il Parlamento sulla sponda opposta del Danubio. Per vederlo bene senza i rami degli alberi e un campanile davanti si deve salire su una torre (2€). Purtroppo il cielo è nuvolo e le tinte sono smorte e senza contrasto. Giriamo per questo grazioso quartiere e finiamo davanti all’edificio che ospita gli uffici della presidenza della repubblica. Alle 11.55 inizia il cambio della guardia. Un rituale abbastanza complesso. I due poveretti che devono stare fermi impalati al freddo fanno pena. Transitiamo davanti ad una tavola calda molto affollata che propone la zuppa di gulash. La misera colazione è già stata abbondantemente digerita e quindi ne approfittiamo. Torniamo alla Chiesa di Mattia (biglietto 1500 HUF). L’interno non ha nulla di prezioso, però ha una struttura e delle decorazioni molto gradevoli. Scendiamo fino al Danubio per vedere da vicino il Parlamento. Lungo la strada passiamo vicino ad un barbone che sul muretto ha una bottiglia di vino e un calice di vetro. Barbone sì, ma con stile. Poi ce ne torniamo un po’ in hotel per riposare in attesa della cena di San Silvestro. Qui i ristoranti iniziano a servire il cenone alle 19. Noi arriviamo alle 20 e c’è già un bel po’ di gente che mangia. Verso le 20.30 i tavoli sono quasi tutti occupati. La cena è costata circa 47€ a persona compreso il 10% di servizio. Non era male, ma non di certo indimenticabile.
Per favorire la digestione si fa una passeggiata fino al Parlamento, e poi si costeggia il Danubio, attraversiamo il Ponte delle Catene e arranchiamo in salita fino alla Chiesa di Mattia e poi un po’ provati dai vari km fatti a piedi andiamo in camera.
Lunedì 01/01/18
Nel ristorante dell’hotel hanno messo musica “bumbumbum” ad alto volume fino verso le 3 di mattina per cui non ho dormito quasi nulla. Fatta colazione, buona ma ne ho trovate di migliori anche in alberghi di categoria inferiore, andiamo al piazzale per prendere il tram 56A per andare ai bagni termali Gellert, confidando che siano tutti a dormire per i postumi del veglione. Vediamo un tabellone luminoso che indica il nostro tram in arrivo entro pochi minuti. Bene! Aspettiamo il tram vicino ai binari di fronte al tabellone. In realtà il tabellone luminoso indica tutti i tram in arrivo sull’enorme piazzale. Il nostro arriva in perfetto orario ma piuttosto distante da dove lo aspettavamo. Così lo perdiamo e dobbiamo aspettare oltre un quarto d’ora il successivo. Prendiamo il tram e in 10′ arriviamo ai Bagni Gellert. Alle 10.30 non c’è molta gente, ma molta di più di quella che mi aspettavo la mattina dell’1 gennaio. Il biglietto costa 5500 HUF e comprende anche l’armadietto in cui mettere gli indumenti. Volendo si possono prendere con un sovrapprezzo delle cabine. Il biglietto di ingresso vale per l’intera giornata, ma non è possibile uscire e rientrare. L’ambiente che risale ai primi anni del ‘900 è molto suggestivo. C’è una piscina (fredda) di acqua frizzante (uso della cuffia obbligatorio), vasche interne con acqua a varie temperature, bagni di vapore, saune e una vasca all’aperto con acqua a 36-37°. Nella vasche si entra anche senza cuffia. La temperatura fuori è 8° (circa la temperatura che c’era alle terme di Akureyri ad agosto) ma a bagno si sta bene. Dopo 2 ore di ammollo ce ne andiamo. Verso le 13.30 c’è una lunga fila di gente alle casse. Meno male che siamo andati presto. Dopo una breve sosta in camera partiamo a piedi per andare al Liberty Bridge. Poi Basilica di Santo Stefano. Verso le 17.30 è buio e si va a fare qualche foto notturna. Poi cerchiamo un ristorante dove fare cena. Ci fermiamo in un ristorante con cucina ungherese dove mangiamo dignitosamente. L’unica perplessità è stata l’aggiunta di una percentuale di servizio del 20% che non era specificato da nessuna parte. Morti di stanchezza e infreddoliti torniamo in hotel con la metro.
Martedì 02/01/18
Per la visita del Parlamento non ci sono biglietti disponibili. Tenuto conto che un’ora di visita costa 15€ per i cittadini UE e il doppio per quelli extra-UE è un discreto business per il governo ungherese. Col 56A andiamo a Liberty Bridge nelle cui vicinanze c’è il Grande Mercato Coperto. Carino. È stato edificato a fine ‘800 ed è stato molto danneggiato durante le due guerre mondiali. Poi nel 1990 è stato avviato un accurato restauro che lo ha riportato all’aspetto originale. Con la metro siamo andati poi fino al Piazzale degli Eroi dove c’è un obelisco con alla base statue che raffigurano i 7 capi tribù che hanno fondato l’Ungheria nel IX sec. e due colonnati in cui sono inserite statue di statisti e condottieri magiari. Poco lontano dalla piazza c’è una gigantesca pista di pattinaggio sul ghiaccio dove svariate centinaia di persone si dilettano in questo sport. Di fianco al patinoire c’è un castello piuttosto grande che è stato edificato tra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900. Inizialmente era stato costruito in cartone e legno per la celebrazione dei 1000 anni dell’Ungheria ed è piaciuto così tanto che lo hanno rifatto in pietra e mattoni. Attualmente ospita il museo dell’agricoltura. Siamo poi andati a dare un’occhiata alle altre terme storiche di Budapest (Bagni Szechenyi). Sembrano belli anche questi. Il costo del biglietto è poco più economico dei Gellert e anche qui c’è un mare di gente. Con la metro ce ne torniamo un po’ in camera a scaldarci perché siamo congelati. Riacquistata una temperatura più compatibile con le funzioni vitali andiamo alla fermata del bus n.5 dove non c’è la macchinetta che vende i biglietti. Perlustriamo la zona, ma di macchinette neanche l’ombra. Ipotizzo che si comperino dall’autista come in altre città europee. Saliamo, do i 700 HUF per 2 biglietti e l’autista mi fa capire che non bastano. Forse comperati a bordo hanno un sovrapprezzo. Il problema è che non ho più HUF oltre a quelli. Così l’autista mi vende un solo biglietto e ci fa segno di passare avanti tutti e due. Alle 17 siamo al Dock 10 del Danubio (vicino al ponte Elizabet lato Pest) per fare un tour con uno dei tanti battelli. Il tour costa 2500 HUF o 9€, che è un cambio un po’ sfavorevole. Comunque senza manco contrattare ci ha fatto 8€. Gli edifici storici illuminati lungo le sponde del Danubio offrono proprio un bello spettacolo. Per godere al massimo il tour sono stato fuori sul ponte invece che dentro alla sala. Dopo un’ora ero congelato. Per cena siamo andati in un ristorante in Vaci utca (Paul’s Bistrot). Il mio gulasch era buono, invece la zuppa di gulasch che ha preso Franca non era buona. Curiosità: la bottiglietta d’acqua da 0,25 costava di più della bottiglietta di birra da 0,33. Sosta da Costa Coffee per una cioccolata calda con rum e panna e poi in camera a preparare la valigia.
Mercoledì 03/01/18
Alle 10 prendiamo il taxi per l’aeroporto (29€). Volo BUD-FRA tranquillo. Giusto qualche fastidioso scrollone durante la discesa. Il volo per Torino è previsto per le 16.50 e abbiamo appuntamento per cena con tutta la famiglia. Quando è ora di imbarcarci annunciano 15′ di ritardo. Poi ci caricano sul bus, ci portano fino davanti all’aereo dove varie persone con giubbotti catarifrangenti salgono e scendono dall’aereo. C’è pure un pulmino parcheggiato vicino alla scaletta. Fanno salire sul pullman una hostess che ci avverte che il volo è cancellato. Senza nessuna spiegazione. Tornati all’aerostazione andiamo ai banchi dove ci danno il voucher per hotel cena colazione e navetta. Usciamo fuori e c’è un gran casino. Non riesco a trovare indicazioni per la navetta. C’è un interfono con cui chiamare l’hotel. Quella che risponde mi dice che la navetta arriva tra due ore. Se non voglio aspettare di prendere un taxi. Ma una giusta mai? Prendiamo il taxi (15€). All’hotel ci sistemiamo, poi andiamo a fare cena. È un buffet neanche male. Alcune cose anche buone per essere in Germania. Si va a dormire con la sveglia puntata alle 5.45. Che giornata di *****!
Giovedì 04/01/18
Alle 5.45 sveglia. Colazione rapida e navetta alle 6.15. Speriamo non succedano altri casini. Finalmente si parte e, soprattutto, si arriva a Caselle (stanchi morti). Alle 10 siamo al Parcheggio. Sono passate 24 ore da quando siamo partiti dall’hotel di Budapest. Fossimo venuti in auto avremmo fatto più in fretta. Al Parcheggio sono stati molto gentili e anche se avrebbero avuto diritto a farci pagare un giorno in più non lo hanno fatto.
NOTE
Nei ristoranti aggiungono sempre sul conto i costi di servizio tra 10 e 20%. Però non sono scritti in chiaro da nessuna parte per cui o chiedi prima di sederti o è una sorpresa. Ottima rete di trasporti urbani. Puntuali e pulitissimi. Ci sono le macchinette che vendono i biglietti quasi tutte perfettamente funzionanti. I biglietti si comperano anche con carte Maestro, Visa, ecc. E’ tutto pulito. Qui non si vedono scritte che deturpano i muri. Se questa educazione è una eredità del regime comunista c’è da rimpiangere di non averlo avuto anche in italia. Non mi sembra che Budapest sia economica. Costa poco la birra e costano un po’ meno che da noi le consumazioni al bar. Il biglietto dei mezzi pubblici costa 1.15€ ma non è a tempo e non consente di fruire di un percorso a più tratte con i mezzi di superficie. Solo con la metro si possono fare più tratte. Si paga quasi ovunque con carta di credito, bancomat circuito Maestro e anche in euro. Accettano anche le monete da 1 e 2, ma non i centesimi. Qualcuno applica il cambio giusto, qualcuno no. Meglio comunque avere un po’ di HUF.