Budapest
Volo perfetto, da Orio, le valige presenti, un trattamento così te lo sogni con la Singaporeairlines… All’aeroporto di Budapest Ferihegy, al banco dell’ente del turismo ci comperiamo subito la famosissima e tanto letta sulle guide BUDAPEST CARD che verrà presto soprannominata Fidelity card (come quella dell’ESSELUNGA SUPERMERCATI) questa carta ci permette di utilizzare tutti i mezzi pubblici di superficie e metropolitane senza acquisto di biglietto (cosa che fanno tranquillamente i cittadini di Budapest! Mai visto uno obliterare il biglietto!!!) di avere sconti nei musei, nei ristoranti convenzionati sui battelli e altro ancora.
Dunque con la nostra Budapest – fidelity card ci avviamo all’autobus 93 che ci porterà dall’aeroporto al capolinea della metro kobanya e li via dicendo con le altre metropolitane all’Hotel che Domenico detto Dome ha scelto, ci eravamo raccomandati con lui che preferisse un’hotel a Pest, più comodo per i ristoranti e i musei e così è stato “Hotel Budapest a BUDAAAAAA” va bene, va benissimo lo stesso, tutti in fila ad aspettare il pulmino dell’albergo e noi via con il 93, carico di operai che tornano a casa dopo il lavoro, ma e’ così che volevamo che fosse. C’è anche il sole, incredibile a casa diluviava.
Al capolinea della metro’ kobanya ci tuffiamo in una fiumana di persone in un mercato sopraelevato che porta alle banchine dei treni, veniamo investiti da profumi di panettieri pasticcerie salumi a raffica ma resistiamo alla tentazione, non si può incominciare subito a mangiare! La linea metropolitana è facilissima da usare anche perché da subito per similitudine abbiamo sostituito i nomi delle stazioni impronunciabili con quelli della nostra metropolitana milanese, ad esempio DAEK FERENK TERE con Cadorna essendo lo snodo delle 3 linee, MOZSKVA con Moscova e via dicendo, gli ungheresi gentilissimi appena ti vedono con la cartina in mano ti chiedono se hai bisogno e ti danno indicazioni, serve l’inglese per Budapest? Manno tanto loro non lo sanno ci si relaziona a mò di tarzan e jain, a versetti… Siamo in hotel, e bravo Dome hai scelto bene , una doccia e via si va a cena.
Sulla guida abbiamo letto un sacco di piattini da provare e non vediamo l’ora, e ridai ci riprendiamo i mezzi e via si va in zona ristoranti, l’uso dei mezzi pubblici è consigliatissimo, sono veloci e frequenti anche a tarda sera.
AAHH il gulyas (il gulasch) il porkolt ( un altro tipo di gulasch) ..I dolci il gundel il dobostorta il sulmoi, Marco goloso li sa a memoria e’ una settimana che li studia e nella scelta del menù ha una proprietà e una competenza che lascia interdetto il cameriere “tarzan”, non parla inglese… Anche se siamo stanchissimi e strapieni ci facciamo 4 passi e finiamo in stradine e scalinate illuminate fino alla riva del Danubio, dalla parte di Buda, e rimaniamo incantati, l’atmosfera è magica, le luci i tram che passano i gruppi di ragazzi che chiacchierano i ponti illuminati, i palazzi e le chiese sulla riva di Pest sono scintillanti, TORNIAMO?? MA NO facciamo due passi non si riusciva a tornare, come calamitati da questa atmosfera, abbiamo camminato 2 ore, al volo l’ultimo metro’ e a nanna.
A colazione ci programmiamo la giornata, visiteremo la zona di Buda con la cattedrale di S Mattia la chiesa di S Anna il castello reale, foto panoramiche dal Bastione dei pescatori che ci regala un panorama impareggiabile sul Danubio, la cittadella no! Ce la siamo persa, non abbiamo capito quale autobus dovessimo prendere, e a piedi era impensabile, pranzo a tramezzini e salame ungherese e dobostorta, al pomeriggio ancora sole, che fortunelli..Doccia in hotel e con il 5 ( l’autista dell’autobus ormai ci conosce e ci saluta..) cena a Pest in un ristorante tipico, e ci ricaschiamo come la prima sera, non si riesce, non abbiamo voglia di rientrare, nelle vie , nelle piazze illuminate suonatori di jazz ci incantano, gente seduta ai tavolini, vie deserte che danno l’idea di cosa poteva essere Budapest anni e anni fa, romantica e non per tutti, Silvia è stravolta ma non molla, anche questa sera prendiamo l’ultimo metrò, ma proprio l’ultimo per un pelo.
Il metro’ ci mette sempre allegria, anzi ci strappa delle gran risate, la sua particolarità stà nella scala mobile, è incredibileeeeeee come và veloce il meccanismo ci si deve far l’occhio o si rischia di caracollare di sotto, la pendenza e la lunghezza ci impressiona, in effetti le linee sono costruite per passare sotto al Danubio e si deve scendere come in miniera, quasi 5 minuti di discesa o di salita ma veloceee velocissimoo, cosa ci fa tanto ridere? È l’effetto ottico che provoca la pendenza e la velocità degli utenti che osserviamo mentre salgono e noi scendiamo, sono infatti piegati in avanti come per combattere il vento , ma piegati piegati ! e noi in compenso dall’altro lato piegati all’indietro ma storti storti!! E’ DA PROVARE.
Silvia a volte intanto che si aspetta il treno si fa un paio di giri di scala mobile, e la ritroviamo con il mascara colato dalle lacrime delle risate… e il dome che dice “ma dov’è? Silvia “ ma sulla scala mobile!! Domenica visitiamo la zona di Pest, in primis il parlamento e meno male che lo abbiamo programmato per primo, in effetti è stato un’impresa! Bellissimo palazzo neogotico della fine del 1800 transennato ultra controllato, nel piazzale vediamo un capannello di gente e guardiani in divisa , ci dividono in file e non capiamo in senso della divisione, ma il mistero è presto risolto, una coda multirazziale è solo per l’acquisto del biglietto, subordinato alla lingua della visita guidata e il suo orario, l’altra coda è per chi ha già il biglietto e deve solo attendere l’ingresso con la guida, il poliziotto mi fa segno mi mugugna qualcosa a proposito dei biglietti e allora ci tuffiamo, ALT!! uno solo può passare la transenna e recarsi alla biglietteria al di là della piazza, vengo nominata dal mio gruppo e vado, in un sottoscala trovo anche là una minicoda che finisce a uno sportello con i vetri, davanti a me una donna francese che quasi piange con l’impiegata che mi ricorda tanto per l’abbigliamento la pettinatura e l’arredo del suo ufficietto una scena del film “shindler list” stile nazi 1940, l’impiegata molto secca le annuncia che il suo tour guidato in francese è partito da 32 secondi e non potrà farle i biglietti, la francese esasperata prende allora i biglietti per il tour in rumeno delle 11 ma.. L’impiegata vuole anche i passaporti!! O mio dio ,i passaporti !! un fremito non li ho, tocca a me e le comunico che intenderei acquistare il tour in inglese delle 10.40, 4 persone, lei annuisce e stampa i biglietti, passaporto??!! Non li ho con me vado a recuperarli subitissimooooo e volo, mi sbraccio dalla piazza e i miei compagni di viaggio allungano il collo, i passaportiiiiiiii gli urlo, e già che ci siamo le fidelity card-grazie, tutto in un fiato e mi ri- piombo nell’ufficio, salto la coda e gli mollo i passaporti e le fidelity card- aah with Budapest- card is free, mi annuncia e me ne vado con i miei biglietti gratis, meno male.
Pomeriggio alla cattedrale di S.Stefano, alla chiesa Ebraica al teatro dell’opera, e lì per 2 minuti abbiamo mancato il tour guidato, è ormai buio e come la ciliegina sulla torta ci regaliamo la visita più rilassante, la navigata con il battello sul Danubio, fino all’isola Margit e ritorno, veramente suggestivo con una cuffia e la musica di sottofondo ci godiamo il racconto, il Danubio ci racconta..
La mia cuffia non funziona e brontolo, un giapponese dietro di me mi allunga la sua e mi chiama “moni” ci ha sentito prima parlottare , che tenero! La silvia è ubriaca, le hostess ci hanno servito dello spumante e lei ha bevuto anche quello del Dome..
A nanna, domani si parte, e ci alletta l’idea di ripassare per kobanya e i suoi negozi, ci siamo risparmiati qualche fiorino per gli acquisti!, autobus 93 e poi aeroporto, siamo come a casa.