Bruxxelles, bruges e oostend

Non avremmo mai pensato di visitare il Belgio ma l’occasione proposta da Ryanair era imperdibile. (10€ a testa A/R). mercoledì 29 aprile 2009 Siamo sbarcati tardissimo alle 23.30 all’aeroporto Charleroi e correndo per fare il biglietto allo sportello dentro il piccolo aeroporto (22€ cad. A/R pure Jasmine che ha solo 12 anni) abbiamo...
Scritto da: suzi
bruxxelles, bruges e oostend
Partenza il: 29/04/2009
Ritorno il: 02/05/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
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Non avremmo mai pensato di visitare il Belgio ma l’occasione proposta da Ryanair era imperdibile. (10€ a testa A/R).

mercoledì 29 aprile 2009 Siamo sbarcati tardissimo alle 23.30 all’aeroporto Charleroi e correndo per fare il biglietto allo sportello dentro il piccolo aeroporto (22€ cad. A/R pure Jasmine che ha solo 12 anni) abbiamo preso il bus che ci portava a Bruxelles in 45 minuti.

Il bus ci ha abbandonati alla Gare du Midi (o Zuidstation in fiammingo), e siccome i metro chiudono a mezzanotte durante i giorni feriali abbiamo preso un taxi (14€ ) per arrivare al nostro Ostello Sleep Well vicino alla stazione metro Rogier. Siccome era passata la mezzanote la città era completamente deserta… Ed abbiamo aspettato un po’ in fila sul marciapiedi noi della ryanair per i taxi salvatori.

Subito abbiamo notato lo spirito da formula uno dei belgi ma il tassista ce ne ha dato la conferma! A manetta nelle gallerie e nei vicoli, imprecando e suonando agli altri autisti… è riuscito anche a farsi mandare a quel… Da un altro autista. Aidez-moi!! Comunque sani e salvi all’ostello ci hanno riservato le stanze “Cocoon”. L’ultimo e quinto piano immagino sia il piano riservato per noi attempati. Nella stanza molto spaziosa mancano pero’ gli asciugamani. Dove saranno? Andiamo alla reception a prenderli per la doccia mattutina, ma scopriamo che bisogna acquistarli a 4.5 € cad. Va beh…

Giovedì 30 aprile 2009 Bella giornata si intravede dal nostro “attico”. Scendiamo al primo piano per la colazione. Non c’è molta gente forse perché è giovedi’. Comunque la colazione è proprio scarsa, fette di pane con burro e pseudomarmellata. Ci sono anche i corn flakes con il latte. La macchinetta del caffe’ almeno è standard tranne l’espresso alto tre dita. Mi lascia un po’ insoddisfatta.

Prima tappa senza esitazioni è la GRAND PLACE/GROTE MARKT. In 15 minuti tranquilli ci arriviamo attraverso vie pressoché vuote. Passiamo dalla Place des Martyrs, molto bianca e vuota. Essì che non era poi così presto. Particolari gli alberi che sono sistemati a mo’ di vitigno. Qui tutte le vie, i cartelloni della pubblicità, nei metro’, i menu’ e gli avvisi sono tutti in francese ed in fiammingo. Ebbene sì qui c’è il bilinguismo visto che siamo a cavallo della regione delle Fiandre a nord (fiammingo variante dell’ olandese) e della regione a sud Vallonia (francese). Proprio due ceppi diversi.

Arriviamo e ci stupiamo davanti alla bellezza dei bellissimi palazzi in stile barocco-gotico-brabantino. C’è l’ Hotel de Ville (municipio) del sec. XV ricostruito nel 1695 dopo un bombardamento francese; le altre case borghesi dei commercianti del 1600 sono diverse l’una dall’altra. C’è la casa del cigno, della volpe, delle rose, dei panettieri… sono veramente belle. La pensavo piu’ grande. Ci fermiamo e contempliamo.

Negli anni pari in agosto c’è pure l’infiorata: “tapis de Fleures”.. Un tappeto creato con i petali dei fiori… Sarebbe stato molto suggestivo come cornice.

C’è un viavai di camioncini che caricano e scaricano merci, speriamo sia solo temporaneo della mattina.

Dopo 10 minuti di contemplazione ci incanaliamo per le viuzze e troviamo il MANNEKEN PIS. Piccolo. Insignificante. Non capisco perché sia stato preso come simbolo cittadino. C’è pure il cartello sulla inferiata che lo circonda con scritto le date in cui lo “travestono” con abiti a secondo delle festività. Facteur d’orgue il 1 maggio (organista?), il 16 ecole royal militare (soldatino?)e il 21 da “Spirou” in occasione della prima uscita del giornale di fumetti nel 1938.

In parte c’è una cioccolateria con una fontana di cioccolato! Yummie! Veramente le strade sono strapiene di negozi di souvenir classici e cioccolaterie. Compro un souvenir di pizzo-ricamo per la mamma. I prezzi sono abbordabili forse perchè non originali. Quelli nelle boutique costano solo 10 volte tanto.

Lì vicino scorgiamo un palazzo con il fumetto gigante di Tin Tin che scende le scale con il cane Milu e le capitaine. Ne vedremo tanti altri simili sparsi in tutta la città.

Passiamo poi per la chiesa di S.Maria del soccorso e Alberto mi tira un tranello per farmi entrare visto che sono profondamente atea. Mi dice che devo esprimere un desiderio davanti all’acquasantiera che poi si avvera. Io polla mi fiondo dentro con la lista dei desideri.

(anche gli atei sognano) Volevo a tutti i costi vedere il museo del cioccolato. Avevamo l’indirizzo Grand Place n° 13. Ma non c’è… Si vede che si è trasferito. Chiediamo, ci mandano dall’altra parte. Non c’è nemmeno qui. Chiediamo ma ci mandano in tutte le direzioni!! oppure c’è chi non lo sa. Insomma noi non l’abbiamo trovato.

BASTA GRAND PLACE mi esce dagli occhi!!! … Morale pensiamo che se nessuno lo sa si vede che non è poi così importante.

Passiamo davanti al palazzo della BORSA direzione ovest perché voglio cercare di vedere anche la statuetta del dog-pis.

A lato del palazzo della Bourse, c’è un cafè carinissimo in stile Art Nouveau, Le CIRIO, tra l’altro è segnata su tutte le guide e sicuramente dopo ci torniamo per il pranzo. Dentro con i proprietari c’è un cagnolino meraviglioso a dir poco! Piccolo bianco e nero, tozzo con il codino corto. Quando lo vedo e gli dico “come sei bello !!!” inizia a muovere il codino lentamente a destra e sinistra. Sembra quasi che sorrida!!! Sembra davvero un cane fumetto! Bellissimo!!! Non ho avuto il coraggio di entrare per strafognarlo un po’…

Incontriamo altre facciate con fumetti, a volte anche irriverenti tipo l’amante che entra dalla finestra mentre il marito esce dalla porta. 😉 Andiamo avanti e quasi inciampo, intenta a guardare le case che sono molto diverse dalle nostre…Ecco la statuetta! Un cagnolino che fa pipi!! ZINNEKE-PIS. Questa è originale e simpatica e soprattutto non è meta di turisti e non è transennata o altro. Proprio spontanea. (era stata persino rubata nel 2007). Continuo a chiedermi il perché del simbolo di “urinare”. Comunque c’è ancora da vedere la statuetta della bambina che fa “pis”, così facciamo en plein.

Giungiamo nella piazza della chiesa di Saint Cathérine e ci sediamo per gustarci una sigaretta “belga”. Sembra proprio un quartiere tranquillo e pulito.

La fame si fa sentire e torniamo al CIRIO (il cagnolino non c’è piu’) e ci concediamo una croque monsieur (toast con formaggio e prosciutto) e una croque bruxelloise (piu’ buono- toast con verdure besciamellose) e jasmine tagliatelle al salmone. Ho preso la kriek la tipica birra alla ciliegia che ho trovato molto buona (sembra una bibita) e Albi una Leffe blonde (dice che qui a BG c’è solo rossa). La spese è stata modica considerando che il locale è una perla di fine 1800, … €. I bagni sono ancora quelli originali.. Sembra proprio di essere nella belle èpoque.

Ritorniamo verso il centro e quindi passiamo attraverso la Grand Place , che ora è sgombera di furgoncini ma piena di turisti. E’ molto bella e sembra che siano rimasti in piedi solo questi palazzi rococò mentre appena fuori le case sono normali.

Giriamo tra le viuzze affluenti alla piazza ed entriamo nella galleria reale Saint Hubert (passaggio coperto ricco di negozi) e ci facciamo ingolosire da praline rotonde di tutti i gusti: grand marnier, bailey’s, tiramisu, fragola, champagne e chi piu’ ne ha ne metta… Gnam gnam (vanno a peso circa 50 cent l’uno).

E’ sparito il sole e ci apiocchiamo sulla panche del giardino davanti alla catedrale gotica di SAINTE GUDULE. Dopodichè entriamo, molto grande con bellissime vetrate colorate e nel centro spicca, o meglio stona, un pulpito in legno zeppo di personaggi con tanto di scheletro.

Troviamo un super market e siccome siamo sempre incoriositi dai prodotti diversi dai nostri ci intrufoliamo alla ricerca di “diversità”: trovato delle cicche tropicali “acqua kiss hawaian” succulente e profumate, delle gaufre confezionate (da servire alla cena tipica che si organizza sempre con gli amici quando si ritorna sempre da un viaggio) e del the’ freddo in bottiglia frizzante. Si’ qui il thè in bottiglia è solo frizzante! Pensa che incomincia a piacermi.

Torniamo all’ostello per un riposino prima di uscire piu’ tardi.

Usciamo direzione sud-ovest e passiamo stavolta nella RUE NUEVE / NIEUWSTRAAT. E’ la strada pedonale piu’ gettonata, con la schiera di negozi soliti “à la mode”, H&M, Celio, Zara, C & A (che non c’è in Italia ma nel resto del mondo sì!…).. E Mc Donald = tanta fame = cena. Con la panza piena si ragiona meglio. Qui tutto chiude alle 7 in punto.

Decidiamo di vedere i GIARDINI REALI, molto spaziosi e verdi. Rilassanti. Sulla cartina si vedono benissimo, sono a est in fondo verso la città alta (leggermente rialzata da una collinetta) e c’è la residenza reale. Palais Royal. Niente di spettacolare. Un mortorio. Qui poi sembra che le case non siano vissute, o meglio che non vivono. Anche le finestre abitate sono tutte impersonali, tutte uguali. Infatti ne discutiamo ed incominciamo ad osservarli meglio. Notiamo che anche i belgi passano tutti inosservati, tutti uguali o quasi.: tutti in grigio o nero, scarpe anonime, capelli anonini, viso slavato. Nessuno di loro ci è rimasto in mente.

Avrei voluto vedere il parlamento ma in internet trovavo l’informazione che i minori di 14 non erano ammessi. Possibile? Scendiamo verso la città bassa attraversando monumenti antichi e il museo degli strumenti musicali (bella!). Naturalmente è chiuso perchè qui TUTTO CHIUDE PRESTISSIMO! (dalle 9.30 alle 17 – pensa che il sassofono è stato inventato da un belga: Adolph Sax).

Scendendo c’è una vista della città dove svetta la guglia dell’hotel de Ville. Ci sono dei gradoni con una fontana moderna.

Ci imbattiamo in una simpatica piazza molto solare, GRASMARKT / MARCHE’ AUX HERBES, non per il sole che ormai è calato, ma perchè c’è vita. Si sente del jazz e la gente tranquilla che passeggia. C’è un bar sulla curva con mille foto di dolci e piatti invitanti. Dobbiamo provare les Gaufres. Ci sediamo al tavolino. (Alberto qui appoggia male la sedia a cavallo del marciapiede e … “pumm”!!) risate a non finire. (noi) Io mi prendo una Gaufre (o Waffle) à la crème chantilly (panna montata) e Jasmine una alla nutella (non si schioda dal suo cibo italienne!). La gaufre è calda e la panna montata si è sciolta… Che meraviglia!!! Anche Albi dice che è SUPER. Quindi è super! (costano poco 2,80 € cad con servizio al tavolo+ birra …..) Nella piazzetta c’è una statua bronzea di un vecchio con il cane …Non ricordo chi sia.

Giusto in tempo con l’imbrunire arriviamo nella Grand Place per vedere i palazzi che si illuminano. WOW! così è molto ma molto meglio! Fantastica.

Sembra una cartolina presa da un libro di fate.

Peccato che anche le altre case in giro non siano così preziose. Solo il rettangolo della piazza.

Ma io voglio vedere anche la bimba-pis e dobbiamo cercarla. Ci intrufoliamo tra le viuzze e troviamo miriadi di ristorantini, greci, libanesi, arabi, … E la gente fuori seduta che se la gode. Notiamo che qualcuno ha il set da 6 di BIRRE. Ovvero un vassoio-legno con 6 bicchieri impilati di 6 birre differenti. Per chi ama la birra una libidine.

Solo le vie attigue alla Grand Place sono piene di gente, appena giri l’angolo desolazione. Risvoltiamo e ci imbattiamo in un fitto dedalo strettissimo di risorantini che espongono frutta e pesce freschissimo nel ghiaccio ! Camerieri che ti invogliano ad entrare e cercare di coinvolgerti nei discorsi per convincerti a diventare loro clienti. Sanno tutti gli idiomi dei turisti!… Parola magica: “noi abbiamo già mangiato.” Mi piace molto questo girone molto intimo ma chiassoso nello stesso tempo, con tappeto rosso nel centro per quanto è stretto il passaggio. Ma noi abbiamo una meta che non troviamo. Finiamo ancora fuori dal girone dei ristorantini. Avevo letto che era in una via a fondo chiuso, e casualmente c’è sul muro una cartina dettagliata .

Riproviamo a tuffarci. Finalmente la troviamo. JEANNEKE PIS.

Orribile, o meglio oscena è la definizione giusta.

Chiusa in una griglia sul muro, inattiva (no pis) e la posa poco carina. Capisco perchè è la meno famosa.

Davanti pero’ c’è un bar “very cool”: il DELIRIUM… Con migliaia di bottiglie di birra ed un look underground, pieno di gente. Ma noi siamo “cocoon”.. Forse tra qualche anno ci andrà Jasmine.

Torniamo verso l’ostello camminando per la tranquilla via di boulevard Max Laan. E’ affascinante anche se vuota perchè le case sono vecchie e tipiche, piuttosto signorili. Ogni casa è attaccata all’altra, si sorreggono a vicenda… Difatti se una casa viene demolita bisogna mettere delle strutture in acciaio nel mezzo per non farle ..”tombèr”.

Andiamo a nanna, l’ostello è tranquillo. Nella hall ci sono i muri con disegnati i fumetti. Belli.

Per me alcuni paesi sono talmenti “poveri” di monumenti e di una propria identità che inventano delle icone. (Mamma mia come sono cattiva stasera.) Nella stanza il WC è separato dal resto del bagno ed è riscaldato. Cioè l’acqua del water è calda. Stranissimo. La stanza è super riscaldata (per i poveri vecchietti) infatti dobbiamo abbassare il termostato o spegnerlo. 1 maggio 2009 venerdi’ Oggi giornata all’insegna di Brugge e Mare del Nord. (regione Fiandre) Nella mensa la gente è aumentata e per fortuna ci siamo svegliati presto (Jasmine con le bombe mitragliandola con i suoi 3 topini pelouches onnipresenti).

Insomma stè fette de pane non danno soddisfazione! Comunque si parte, e raggiungiamo il metro’ a Rogier. Prendiamo il biglietto di gruppo 10€ valido per tutto il giorno per tutti e 3, (max 5 persone nelle 10€) per arrivare alla Gare du Midi da dove partono tutti i treni per il Belgio.

C’è la fila allo sportello. Biglietto per Brugge x 3 + per Ostenda x 3 = 54,40 € (minc…!). Jasmine ha 12 anni e qui in Belgio conta come un adulto.

Corriamo al binario 4 che sta per partire. Corri corri arriviamo in cima ma ho sbagliato a leggere e il capostazione ci dice in francese “quinze” …15! …E sta per partire alle 8.32 “” mancano 2 minuti!!! VIA corriamo e io quasi stramazzo al suolo! Ad un certo punto vedo tutto bianco.. Sarà l’asma, sarà la assenza di attività fiscica o forse piu’ probabile i 15 kili di troppo?? Comunque arriviamo in tempo e c’è un bordello! E’ vero è festa pure qui e tutti si sono attrezzati per la gita fuori porta. Arriva il treno… STRAPIENO pure lui! Io sconvolta dalla corsa mi faccio un’ora di viaggio seduta sugli scalini. Albi e Jesy li ho persi tra i vagoni.

Finalmente arriviamo a BRUGGE o BRUGES. (patrimonio Unesco) Dalla stazione in 10-15 minuti a piedi sei nel centro e ti godi la passeggiata tra le case tipiche e silenziose. Piccole di mattoni o dipinte di bianco con finestre inglesi molto “intime”.

Il centro si intravede perchè svettano le guglie delle chiese e del comune.

Arriviamo tramite una via pedonale (tanto qui i residenti sembra non ci siano- solo turisti) con i soliti negozi di città e botteghe di souvenir. Albi compra una maglietta per suo nipotino 13€ ed io 2 penne (3-4€ cad.) Nessun articolo in particolare mi attira. Nessuno mi dice: devo averlo.

La piazza MARKT-BURG è ampia e c’è un bel sole. Case tipiche colorate con il profilo del tetto a gradoni la circondano. C’è una folla di turisti e si sente una banda arrivare.

C’è la sfilata dei lavoratori del 1° maggio. Tutto rosso, palloncini, bandiere, striscioni rossi tutto scritto in fiammingo naturalmente. Qui il francese è scomparso.

Ecco perchè le vetrine hanno tutte il colore predominante di rosso (come da noi a capodanno).

Ammiriamo ancora i palazzi della posta, la torre medioevale Belfry del XIII-XVI sec., il municipio… Sono meno sfarzose di quelle di Brussel, ma meno cupe.

Giriamo per le vie laterali…Un signore ci regala una poesia di Madre Teresa di Calcutta “la vita è bella” in 4 lingue e ci parla pure in Italiano. Non vuole soldi e ci augura solo buona vacanza. Bell’incontro.

Cammina cammina troviamo un angolo suggestivo, in via Rozenhoedkaai, dove partono le barche per le escursioni lungo i canali. Qui l’angolo è il classico che vedi sulle cartoline. Très romantique! Per gustarci meglio il giro pero’ ci fermiamo nella piazzetta dietro un po’ nascosta, très petite dove ci sono i ristorantini con i piatti tipici. Sulla mappa gratuita presa all’ostello sono segnati con un cuore pure i posti piu’ romantici di Brugge.. Con scritto “place to kiss”… E sono veramente tanti! Prendiamo “moules et pommes frites” (cozze e patatine fritte) stufato alla birra e bistecca al sangue. Arrivano ciotoline di salse e padellini. Una marmitta di cozze e un’altra di pommes frites! Tutto tipico e buono. Le cozze erano giganti ma un po’ bollite. La bistecca troppo al sangue ma lo stufato era proprio buono nel suo padellino bollente. (71€ in tutto. Un quartino di vino sciolto 13 €! – era meglio una birra che qui costano molto meno).

Sazi faciamo il giretto in barca 6.70€ cad. + 3€ i bimbi. Dura mezz’ora. La guida che parla solo il frrrrrancese e l’inglese ha una “R” che sembra una motosega. Tutti in barca ridono… L’autista ci indica sulle sponde un mercatino Brrrrik et Brrrrrak…Carino il giretto ma non entusiasmante. Pero’ ci ha mostrato angoli suggestivi e case veramente particolari…Molto rrrrromantiche.

Incontriamo una signora sulla soglia della sua casa con vestiti tradizionali che crea i merletti. Ha una decina di fili alla cui estremità c’è un piccolo fuso di legno, che girandoli crea il ricamo. E’ talmente veloce che non vedi nemmeno come fa. Candidata ideale per il gioco delle 3 carte.

Brugge nel complesso non mi ha entusiasmato molto perchè sembra un paese fatto per i turisti. Presente “Grazzano Visconti”? Comunque la voglia di mare si fa forte e ritorniamo in stazione per prendere il treno verso “OOSTEND”.

10 minuti e siamo lì. Usciamo e c’è uno spettacolo-concerto-con tendoni appena fuori per il primo maggio. Fiumi di birra…

Scendiamo lungo la promenade lungo il canale del porto piena piena piena di gente. C’è una barca museo verde chiamata “Amandine” ma il richiamo delle onde vince. Ci sono pure dei baracchini che vendono pesce fritto… Ma noi purtroppo eravamo già a posto.

Dopo circa 10 minuti si apre il mare davanti e fronte ad esso ci sono dei condominioni enormi, tutti alti, tutti grigio chiaro-bianco-grigio scuro, senza balconi. Mi fa impressione… Sono tutti attaccati l’un l’altro. Si fa fatica a capire dove finisce uno e inizia l’altro.

Mi da la sensazione di un posto di vacanza di massa stile riviere comuniste (anche se non le ho mai viste). Edifici tutti uguali ed altissimi che sembrano un muro-diga di fronte al mare.

Anche qui c’è un sacco di insegne “TE KOOP” (vendesi) sparse in colori fluò sulle finestre. Come a Brugge d’altronde. Pure qui la crisi si fa sentire.

Ma il mare del Nord è lì che ci chiama! Scendiamo sulla spiaggia libera di sabbia bruno-rossastra e ci parcheggiamo buttandoci sulle giacche. Parecchie persone prendono il sole. L’acqua è gelida ma il sole è caldo nonostante siano le 3 del pomeriggio. C’è un’arietta a volte fresca ma si sta bene. Raccolgo due minuscole conchiglie rossastre e noto che ci sono centinaia di piccole medusine spiaggiate.

L’acqua è pulitissima ma fredda. Alcuni temerari fanno un bagno veloce.

Si fa freschino e ci addentriamo nella via principale pedonale affollatissima. I negozi qui tutti chiudono alle 6 !! C’è una piazza principale con un gazebo nel centro e una banda che suona. Ostenda non è grande e non c’è un gran che’ da vedere. Fa freschino tra i palazzoni e ci rifugiamo in un bar aperto con una piramide-camino con fuoco a vista alle spalle. Prendiamo 3 gaufres con cioccolata calda e panna e fragole. (SLURP !) La cialda è rettangolare ed è croccante e friabile. Non era come quella meraviglia del giorno prima. Scopriamo che ci sono 2 tipi di gaufre: Gaufre Bruxelloise et Gaufre de Liége.

Molto meglio la Liegina, rotonda e morbida.

Torniamo alla stazione tanto qui è tutto chiuso, anche perchè ci aspetta 1 ora e 10 di treno. Qui partono i treni per Brussel ogni ora e 43 minuti. Stavolta prendiamo il posto con tavolino e non ci schioda piu’ nessuno! I paesaggi tra le città sono tutte di campagna, pascoli, mucche e cavalli. Fattorie e piccole case con piccolo giardino- molto olandesi.

sabato 2 maggio 2009 – ultimo giorno I locali colazione sono impraticabili; un marasma di persone! Se sbagli a prendere il caffe’ e devi ritornare ti trovi la coda chilometrica alla macchinetta. Che disastro. Odio partire senza una vera colazione.

Lasciamo i bagagli in una stanza apposita in comune dell’ostello (speriamo in bene).

Oggi la meta è l’atomo e le serre reali.

Prendiamo altro ticket del metro’ per Heysel (circa mezz’ora). Dopo 10 minuti a piedi giungiamo al famoso ATONIUM creato nel 1958 per l’expo mondiale e rappresenta una molecola di ferro. E’ molto molto particolare et me plais beaucoup! 9€ gli adulti e 6€ gli studenti.

Albi prende un souvenir di un atonium mignon (9.5€ esoso!!) C’è la coda, ma è veloce, per l’ascensore che ti porta fino alla “palla” piu’ grande dove si puo’ ammirare il panorama dei d’intorni che è molto verde. Si vede la piccola mini-europa. Controlliamo un po’ di monumenti ma mi sembra un po’ scarsino…

Si riscende con l’ascensore perchè il ristorante sembra proibitivo e poi è presto. Quindi risaliamo con le scale mobili negli altri “neutroni”… Sali e scendi tra esposizioni varie. Simpatica quella del polo nord dove con dei lenzuoli imitano i giganteschi iceberg e c’è la luce blu ovunque. Nella palla centrale c’è pure uno snack bar con … Ta taaa: les gaufres! Decidiamo di uscire e dirigersi verso le tanto nominate serre reali “SERRES ROYALES DE LAEKEN.

Sono molto belle e ci sono camminamenti e cupule fine ‘800.

Solo nel breve periodo dell’anno a cavallo del mese di aprile-maggio sono aperte al pubblico. Ci sono migliaia di piante e fiori ed il contesto è incantevole.

Prima di arrivarci, per dirla in breve non capivamo dove fossero.. ..Visto che sulla cartina della città di Bruxelles Heysel rimane fuori. Camminiamo camminiamo e chiediamo informazioni…Qualcuno non sa cosa siano. Mah? Ci dicono di dirigersi lungo una strada nel verde poco frequentata. (30 minuti) Cammina cammina arriviamo e ci spaventiamo. Una coda lunghissima che incomincia ancor prima della biglietteria dentro il parco della casa reale.

La sopportazione della coda è relativa. Magari si fa presto.

Dopo un’ora e venti a passo di camaleonte si arriva all’entrata della serra. La fame ci faceva sclerare. Non c’era nessun baracchino hot-dog o bibita o fontanella dell’acqua. In piedi sotto il sole.

All’entrata l’amara sospresa che tutto il percorso interno obbligato nelle serre era una CODA UNICA!! Ci siamo fatti prendere dal panico. Le serre sono meravigliose per chi ama le piante ed i fiori come me… Ma quando è troppo e’ troppo. Sgusciamo e tagliamo dentro per poi subito uscire.

L’unica cosa animata sono dei fiori viola-blu di carta che dondolano piazzati in una area nelle serre. “Myosotis solaires dansants” è il nome della mostra. Ho parlato con la signora che mi ha dato una cartolina dicendo che ognuno rappresenta un bambino scomparso. Che magone…

Questa iniziativa è per conoscere il numero d’urgenza di telefono europeo per quando scompare un bambino 11600 (childfocus.Be – dang.Be – solarsolidarity.Org ) Il bus 53 fuori dai cancelli per riportarci alla metro pareva non arrivare mai… E poi con la ressa che c’era per l’occasione magari non riuscivamo nemmeno a salire. E non avevamo nemmeno il biglietto ma l’avremmo fatta da italiani. (eravamo un po’ scornati).

Insomma, dopo un’ ora e mezza di coda e 10 minuti di serra + tutta la camminata per arrivarci e la camminata per tornare che ci aspetta… Eravamo sfibrati!!! Ritorniamo sulla stessa via senza sperimentare scorciatoie. Volevamo tornare nella civiltà.

Raggiungiamo dopo almeno 30 minuti la stazione metro’ di Stuyvenberg (a 2 fermate da Heysel). Saliamo sfiniti e ci accasciamo sulle sedie sognando cosa avremmo mangiato.

Arriviamo a Bruxelles place Rogier dove vedo un Pizza Hut. Entriamo ma mi accorgo che è un ristorante. Il cameriere sogghigna. A New York Pizza Hut è come un mc donald ma con la pizza.

Ci sediamo lo stesso titubanti e leggiamo i prezzi. La pizza piu’ semplice piccola 8€ e quella grande 14€. Quella grande farcita di Albi costava 18€. Per una pizza? Ragazzi qui la fame non fa ragionare. Sgattaioliamo fuori alla ricerca di CIBO lungo la via Nueve.

Vedo come un miraggio EXKI catena di cibi biologici (col simbolo della carotina) di cui ho sentito parlar bene e ci fiondiamo senza ragionare prendendo quello che c’era. Sfogliatine di formaggio o di spinaci o di pollo… Tutte torte salate o zuppe. Faceva caldo e abbiamo preso anche la cheesecake metà US e metà tirolese. Nel casino ho perso Alberto, mentre Jesy girava come una trottola per trovare un posto a sedere. Insomma abbiamo pagato forse piu’ qui ed il cibo è una lotteria azzeccare il gusto. (17,20€ + 10€) La tartina di pollo dentro era verde shrek con verdure, fave o ceci, speziata stranissima e qualche filamento di pollo. Jasmine non la vuole e gli cedo la mia al formaggio.

La fame è stata placata ma rimane un po’ di insoddisfazione. Non mi è piaciuto. Devo riprovare la prossima volta ma con piu’ calma.

C’è caldo e lasciamo le giacche all’ostello e ritorniamo sulla Via Nueve che sembra un fiume in piena di gente. E’ sabato e tutti sono riversi a fare shopping. Caos. Ci sono parecchi mendicanti e bambini piccoli che chiedono l’elemosina. Uno via l’altro.

Non abbiamo voglia di spendere i nostri ultimi minuti nei negozi e vogliamo rivivere quelle gaufres meravigliose in place aux Herbes.

Attraversiamo la Grand Place che per l’occasione ha allestito un concorso di spaventapasseri riservato ai disabili ! Bellissimo ed originalissimo.

Compriamo una scheda per 2 € e votiamo per una signora simpaticissima su sedia a rotelle. Anche il suo spaventapasseri è sulla sedia a rotelle.

Sono tutti bellissimi e particolari, con mais, con le lattine, di ferro, di stracci… Che rappresentano giraffe, cornacchie, soldati rivoluzionari, cozze imbottite da “frites”…Ci sono ragazzi che si divertono per fare le pose per le foto indossando vestiti da contadino o spaventapassero.

Carinissimi.

Arriviamo al nostro ice-bar / tea-room di cui non ricordo il nome (in parte ad un risto’ con un pipotto sopra l’entrata che rappresenta un cartoccio con le patatine fritte dentro) e stavolta non sbagliamo e chiediamo les “gaufre de Liège au sucre perlè avec crème chantilly”. Stavolta forse per il caos di gente la cialdina non era forse ben calda e la panna non si è sciolta bene… Pero’ era buonissima lo stesso.

Jasmine vuole una cioccolata Cécémel, che detta all’italiana con la C dolce in dialetto bergamasco è qualcosa di sconcio! Ridiamo…

Era proprio la ciligina prima di salutare Bruxelles.

Oggi in questa piazzetta c’è pure un mercatino d’ artigianato, collanine, incensi, etc…

Torniamo a malincuore, la gita è finita. Prendiamo i trolley rigorosamente under 10Kg. E ci dirigiamo al metro’ che ci porta alla Gare du midi dove appena fuori ci sono i pullman che ogni mezz’ora ti portano a Charleroi. (avevamo fatto il bilgietto A/R).

All’aeroporto non c’è quasi nessuno… Solo tre aerei partono stasera. Stranissimo. Ci aprono minuziosamente tutte le valige alla ricerca di liquidi, ed a me e jasmine ci fanno pure la perquisizione perchè abbiamo fatto Bip. Molto meticolosi. Jasmine aveva una bottiglia con 1 dito di thè frizzante ed hanno chiesto di assaggiarla, ma lei… “glu glu glu glu” se l’è bevuta tutta! (è il contenitore che conta e non deve essere piu’ di 100ml, non importa se c’è pochissimo liquido dentro) I negozi sono pochi e con rimasugli di souvenir. Scatole di cioccolatini strabondano di tutti i tipi e sono anche cari. I Lindor sono quelli che costano meno! Ci facciamo un panino baguette 4.10€ ed una bibita o acqua ben 3.80€. Non c’è scelta e prendo il mio thè frizzante.

Siamo rimasti solo noi Ryanair per Orio. Dopo la solita corsa di Jasmine per prendere un posto tutti e 3 insieme si parte. La notte è limpida ed i paesini visti dall’alto sembrano costellazioni nel cielo. A volte sembrano figure… Atterriamo a Bergamo con folate di vento che ci fa rollare l’aereo in modo impressionante.

Finito questo bel weekend devo dire che Bruxelles è carina ma non ci ho lasciato il cuore. E’ a misura d’uomo.

L’atomo in primis, la grand Place di notte, les gaufres ed il mare del nord sono gli unici punti forti che mi hanno regalato un’emozione. Per il resto è molto “comune”.

Devo dire che abbiamo sfruttato tutto il tempo possibile… Avrei voluto vedere pero’ la casa museo Horta o la casa Stoclet in Art Nouveau ma non si puo’ fare tutto.

Anche l’ostello non mi ha convinto molto. C’è di meglio di sicuro.

Au revoir / Dááág, tot ziens Alberto, Suzi et Jasmine



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