Bruxelles, Gent e Bruges: tre meraviglie
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Giovedì 30 Maggio
La partenza è prevista dall’Aeroporto di Ciampino con il volo RYANAIR FR 6104 per Bruxelles Charleroi delle ore 11:55.
Utilizziamo il parcheggio ALTA QUOTA per lasciare in custodia la nostra vettura al prezzo di € 25,00 per 5 giorni. Comodissimo: una navetta ci porta in aeroporto e una navetta ci verrà a riprendere al nostro rientro.
Il volo parte in orario e atterriamo all’aeroporto di Charleroi in anticipo di 20 minuti rispetto alle 14:10 previste per l’arrivo.
Mangiamo velocemente qualcosa nell’unico punto di ristoro, PAUL, un po’ caro, spendendo € 13,00 per due croissant al prosciutto cotto e una bottiglietta di Coca Cola Light.
Per raggiungere la stazione di Bruxelles Gare du Midi scegliamo di prendere lo shuttle bus che parte ogni mezz’ora circa davanti al terminal: è consigliabile però acquistare il biglietto (€ 13,00 a persona, € 22,00 se si opta per A/R) appena sbarcati dall’aereo poiché c’è sempre molta fila e si rischia di dover aspettare parecchio prima di conquistare un posto.
Riusciamo a salire su quello che parte alle 15:00 e così in circa 45 minuti siamo a Bruxelles, attraversando la campagna della Vallonia, offuscata però dalla pioggia che ha preso a scendere abbondantemente.
Per fortuna, all’arrivo a Bruxelles non piove più, il bus si ferma proprio di fronte ad un ingresso laterale della stazione e così in breve siamo sulla metro (linea 2 o 6 direzione Simonis) che in tre fermate (noi scendiamo alla fermata Hotel des Monnaies) ci conduce in Avenue Henri Jaspard, dove praticamente di fronte all’uscita della metro, al n. 96, si trova il nostro B&B, Le Lys d’Or (www.lelysdor.be). Questa è una casa liberty di primo Novecento, su più piani: la nostra camera occupa tutto il secondo piano. In realtà, noi avevamo prenotato questa camera (la 3) per tre persone e temevamo di non avere abbastanza spazio. Che sorpresa!! La camera non era una camera, bensì un appartamento composto da un piccolo ingresso, un grande soggiorno con camino e terrazzino, una grande camera da letto matrimoniale anch’essa con camino, una camera singola e un bel bagno: 80 metri quadrati al prezzo di € 30 a persona a notte, colazione compresa. Il viaggio è cominciato alla grande. Cosa volere di più in una città come Bruxelles? E non piove più.
Decidiamo perciò di prendere confidenza con la città e, a piedi, attraversando il quartiere popolare di Les Marolles (è questo il quartiere più tipico di Bruxelles, oggi anche il più multietnico), arriviamo in Place de l’Albertine che ospita grandi edifici moderni, tra cui la Biblioteca Reale e da lì, proseguendo lungo Rue de la Madeleine, in breve siamo nella Grand Place. Magnifica! Non a torto, questa grande piazza è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO: completamente delimitata da notevoli palazzi di epoche varie (gotici e rinascimentali, seicenteschi e settecenteschi), in gran parte sedi in passato delle varie corporazioni di cui ne recano ancora il simbolo, tra cui spiccano l’Hotel de Ville, la Maison des Ducs de Brabant e la Maison du Roi. In un angolo della piazza si affaccia l’immancabile Hard Rock Cafè, dove acquistiamo la rituale T-shirt per Dario e Riccardo. Trascorriamo il resto del pomeriggio passeggiando piacevolmente nelle vie adiacenti tra una cioccolateria e l’altra: è una vera ossessione. Ad un certo punto, vediamo un grande assembramento di gente, come quando succede una disgrazia: in realtà, era una moltitudine di turisti di fronte al famoso Manneken-Pis, il puttino, simbolo della città, che è ritratto nell’atto di fare pipì: simbolo a parte, e senza offesa per i cittadini di Bruxelles, non mi è sembrato poi un granché, piccolo e nascosto in una nicchia d’angolo.
Si è fatta l’ora di cena e ci affidiamo ai consigli della nostra Lonely Planet, rafforzati dai giudizi trovati su Tripadvisor: con una breve digressione dalla piazza, passando davanti all’edificio neoclassico della Bourse e attraversata Boulevard Anspach, ci troviamo in Rue des Chartreux 9, dove si trova “Fin de Siècle”, un simpaticissimo locale, stile brasserie (o meglio, stile vecchia osteria romana), gestita da ragazzi. La cucina è quella tradizionale belga con varie specialità tipiche della città, tra cui “Chicons” , un piatto di indivia belga farcita con la carne e stretta a fagotto con listarelle di pancetta: ottimo!!! Ottimo, alla fine, anche il prezzo: € 21,00 a persona, birra compresa e una fantastica torta di mele con gelato.
Soddisfatti, ritorniamo verso la Grand Place, ancora più bella nella sua illuminazione notturna, e raggiungiamo le Galeries Royales St. Hubert, primo esempio di centro commerciale coperto in Europa all’epoca dell’inaugurazione nel 1847: copertura in vetro, stucchi, colonne di marmo e magnifici negozi invitano ad una distensiva passeggiata. Si è fatto tardi, è anche freddo, ma decidiamo di ritornare a piedi al nostro B&B, nuovamente attraversando il quartiere Les Marolles fino alla Porte de Hal, il solo resto della cinta fortificata che nel Medioevo circondava la città. Qui, siamo già nel quartiere di St. Gilles che ospita numerosi esempi di architettura Art Nouveau. Siamo praticamente arrivati a casa, per un sonno ristoratore dopo la lunga giornata.
Venerdì 31 Maggio
La giornata di oggi sarà dedicata alla visita di Gent, a pochi chilometri da Bruxelles. Con la solita metro, scendiamo alla Gare du Midi e prendiamo il treno delle 9:17 per questa rinomata località. Arriviamo a Gent puntualmente alle 9:40: fa molto freddo e il cielo è coperto. Fuori della stazione, ci aspetta il tram della Linea 1 che ci condurrà in breve al centro.
Gent è una città piuttosto grande, ma il suo centro storico è molto raccolto e si visiterà infatti in poco tempo. Scesi dal tram, raggiungiamo rapidamente la Sint-Baafskathedraal (Cattedrale di San Bavone), la cui costruzione è iniziata nel XIII secolo e terminata solo nel XVII: infatti, nell’interno, allo slancio gotico si accostano arredi barocchi a volte piuttosto pesanti. L’attrattiva principale è certamente il polittico dell’Agnello Mistico, opera dei fratelli van Eyck, capolavoro della pittura fiamminga del ‘400.
Usciti dalla cattedrale, ci troviamo nella Sint Baafsplein, una bella piazza su cui si affacciano edifici notevoli, quali, la Lakenhalle, l’antico mercato dei tessuti, sovrastata dal Beffort, torre trecentesca alta 91 metri e patrimonio dell’UNESCO e il Teatro Fiammingo dal bel frontone affrescato. Imboccando una via laterale al teatro, arriviamo di fronte all’enorme costruzione dello Stadhuis, il Municipio, risultato dell’unione di due edifici di epoche diverse (‘500 e ‘600); di fronte, ad angolo si vede, addossata al Beffort, l’antica prigione, chiamata Mammelokker dal rilievo sulla facciata raffigurante la leggenda del romano Cimone, condannato a morire di fame in carcere e allattato dalla propria figlia.
Ritorniamo indietro e al di là della Braunplein ci troviamo di fronte la mole della Sint Niklaas (Chiesa di San Nicola), gotica-primitiva eretta nel XIII secolo: scenografico tutto il complesso all’esterno, ma, a mio avviso, meno interessante l’interno, adibito oltretutto a esposizioni temporanee di artisti contemporanei.
Ci avviamo verso il Sint Michielsbrug, e da questo ponte, ci appare una bella vista delle case a frontoni che si susseguono lungo il fiume Leie: è uno scorcio veramente suggestivo della città, che mi ha ricordato le vedute di Canaletto e del Guardi. All’improvviso, sembra di essere tornati indietro nel tempo, tutto appare quasi immoto, la modernità si percepisce solo per il continuo passaggio dei barconi turistici e gli ombrelloni dei caffè che si affacciano lungo le sponde.
Nel frattempo è uscito il sole e così la passeggiata lungo il Graslei è ricca di emozioni: da un ponte all’altro, lo sguardo coglie angoli nascosti e romantici, fino ad piazzette raccolte e al Het Gravensteen (il Castello), costruito nel 867 dal conte di Fiandra Baldovino Braccio di ferro.
Ci allontaniamo dal centro lungo la Burgstraat fino al Sint Elizabethbegijnhof, l’antico beghinaggio della città, fatto di casette bianche intorno al giardino comune.
Si è fatta l’ora di pranzo e, tornati verso il centro, ci fermiamo a mangiare qualcosa in un locale nella Koornmarkt, una grande piazza di fronte al Posta Palace.
Aspettiamo alle 15:00 che apra la chiesa di St. Michiels, notevole costruzione gotica dal luminoso e gradevole interno, concludendo così la visita del centro storico di questa piacevole città.
Riscendiamo quindi alla stazione con il tram n. 1 riuscendo a prendere il treno delle 16:03. Alle 16:40 scendiamo alla Gare Centrale, una stazione orribile, molto sporca e piena di gente di ogni tipo, con una confusione indescrivibile. Lo scopo di questa decisione è di poter andare a piedi verso il Palazzo Reale: la camminata è piuttosto lunga o così ci appare forse in virtù della stanchezza accumulata. L’enorme palazzo, pur essendo sede tutt’ora della famiglia reale, non è da questa abitato dal 1935. Ancora a piedi, raggiungiamo Place du Trone dove miracolosamente troviamo la fermata della metro che fa per noi e ci riposiamo un po’ nel B&B.
Vogliamo cenare nuovamente al Fin de Siecle: ma per andare in centro, questa volta utilizziamo l’autobus 48 che ferma in fondo alla strada, trovando la piacevole sorpresa di un autista di Palermo che ci fornisce un po’ di informazioni utili. Scendiamo quindi a Rue du Lombard (in prossimità della Bourse) e gustiamo ancora una volta un’ottima cena.
Ormai veramente stanchi, con l’autobus 48 ritorniamo a casa.
Sabato 01 Giugno
Oggi pomeriggio ci sposteremo a Brugge: perciò, approfittiamo della mattinata libera per girare ancora un po’ per Bruxelles. Pagato il conto del B&B (€ 120,00 per due notti), prendiamo la metro 6 per Heysel per andare a vedere l’Atomium. Il viaggio è lungo e alla fine non so se vale la pena spendere tutto il tempo necessario tra l’andata e il ritorno per vedere questa costruzione che fu fatta erigere in occasione dell’Expo del 1958 e che oggi ospita mostre scientifiche in ciascuna delle sfere. Nelle vicinanze dell’Atomium si può vedere lo stadio Heysel dove nel 1985 morirono parecchie persone a causa di disordini tra le tifoserie della Juventus e del Liverpool. Oggi, qui, non si giocano più partite di calcio, ma vi si disputano gare di atletica.
Riprendiamo la metro 6, poi la 5 e scendiamo davanti alla chiesa di Ste-Catherine che ovviamente troviamo chiusa. Gradevole è comunque la piazza antistante, con una bella fontana: qui, arrivavano i pescherecci che scaricavano il pesce da vendere nel locale mercato ittico. Nel 1870 il fiume fu coperto e comunque il quartiere ancora oggi mantiene l’aspetto originario di borgo marinaro con le sue casette basse e i localini caratteristici che cucinano specialità di pesce.
Gironzoliamo un po’ per il quartiere Ste-Catherine fino alla Place de Gery: una passeggiata piacevole nel cuore della città.
Si è fatta l’ora di pranzo: ci fermiamo da “Le Cirio”, un locale storico davanti alla Bourse, che mantiene gli arredi originali di fine Ottocento e i camerieri sono rigorosamente in divisa d’epoca. Oltretutto, si mangia bene spendendo una giusta cifra.
Ritorniamo lentamente a piedi verso il B&B fino alla chiesa di Notre Dame de la Chapelle, la più antica di Bruxelles, di stile in parte romanico e in parte gotico-brabantino che conserva la tomba del pittore Brueghel il Vecchio. Saliamo verso l’elegante quartiere del Sablon, ricco di bei locali e attraversando il mercato dell’antiquariato che si tiene tutti i sabato e domenica mattina, raggiungiamo la bella chiesa di Notre Dame de Victoires au Sablon di stile gotico-brabantino. Ci troviamo poi di fronte alla mole del Palazzo di Giustizia, che all’epoca della sua costruzione (seconda metà dell’Ottocento) era il più grande edificio del mondo con i suoi 26.000 metri quadrati.
Lungo l’Avenue Louise, l’arteria commerciale di Bruxelles (quella che ospita i negozi delle grandi firme) ritorniamo nel nostro quartiere di St. Gilles con i suoi bei palazzi art nouveau e ritiriamo i bagagli presso il B&B essendo ormai ora di raggiungere la stazione. Il treno per Brugge parte alle ore 17:07 ed arriva puntualmente alle 17:50.
Dalla stazione, l’autobus n. 6 ci ferma proprio di fronte al nostro nuovo B&B, “Contrast”, in Predikherenrei n. 5, lungo un canale. Suoniamo il campanello di un portone arancione vivo che contrasta con una facciata anonima in mattoni. La sorpresa è all’interno: le camere, che si affacciano in un gradevole giardino interno, sono di colori diversi, essenziali nel design e per questo veramente particolari. Noi abbiamo la stanza gialla, Mario la verde, Sandra la lilla. Ma “coloratissimi” sono i padroni di casa, Cathy e Dries, l’essenza dell’ospitalità e dell’allegria. Direi travolgenti. Prima di cena, abbiamo ancora del tempo davanti a noi, anche perché, essendo sabato e non avendo prenotato, dobbiamo aspettare le 21:30 prima di guadagnare un tavolo in un locale chiamato “ ‘t Gulden Vlies”, in Mallebergplaats, 17, consigliato dalla Lonely Planet. E’ il più vecchio ristorante di Brugge, piccolo (pochissimi tavoli), ma ricco di atmosfera e dove abbiamo mangiato veramente bene spendendo circa € 25,00 a testa.
Fa molto freddo e tira un forte vento e quindi torniamo subito verso il B&B, rinunciando per il momento alla passeggiata notturna che viene consigliata a tutti i turisti per ammirare la cittadina illuminata. Ad ogni modo, già il primo giro di ricognizione fatto alla ricerca di un posto dove cenare, ci ha dato l’idea che la fama di Brugge sia ampiamente meritata.
Domenica 02 Giugno
Oggi è una magnifica giornata di sole e, fatta la colazione, sempre supportati dai nostri simpatici ospiti, ci dirigiamo verso il centro di Brugge: purtroppo non possiamo ammirare in pieno la piazza principale, il Markt, racchiusa dagli splendidi palazzi gotici e rinascimentali in quanto in questi giorni ospita una gran quantità di stand per una festa tailandese. Comunque, svetta alto su tutte le altre costruzioni il palazzo delle Hallen con il suo beffroi alto 83 metri, con un carillon di 47 campane che suona ad orari stabiliti. Attraverso la Breidelstraat al Markt si raggiunge la piazza detta Burg su cui prospettano magnifici edifici: il Gerechtshof (Palazzo di Giustizia), la Civiele Griffie (Cancelleria del Franc), lo Stadhuis (il Municipio), la Basiliek van het Heilig Bloed (Basilica del SS. Sangue).
Decidiamo di visitare la basilica che consta di una chiesa superiore, gotica-rinascimentale e di una inferiore, romanica. Poi, visitiamo lo Stadhuis per poter ammirare la sala gotica, effettivamente di notevole impatto. Lo stesso biglietto (€ 8,00) permette l’ingresso anche alla sala degli Scabini nel Palazzo di Giustizia, con un imponente camino rinascimentale in marmo nero, pesantemente ornato di rilievi in legno tra cui spicca la statua di Carlo V. Gradevole invece il fregio in alabastro che racconta la storia della casta Susanna. Tutto sommato, però, una stanza un po’ soffocante.
Gironzoliamo senza una meta precisa lungo i canali di questa cittadina veramente piacevole, che all’improvviso offrono degli scorci romantici e inattesi, finché, essendo ora di pranzo, ci fermiamo in una piazzetta raccolta, Eiermarkt, gremita di tavolini: scegliamo il locale “Het Hof van Rembrandt” che ci offre un ottimo servizio.
Oggi fa caldo, dopo mangiato Mario decide di prendere il treno per Ostenda, mentre noi proseguiamo il nostro tour vagabondando per la città. Scopriamo così angoli magnifici, piazzette nascoste e bellissime chiese. Visitiamo infatti la chiesa di Nostra Signora, con una facciata imponente affiancata da una torre alta 122 metri che costringe ad alzare lo sguardo oltremisura. L’interno, a cinque navate, ospita le tombe di Carlo il Temerario e della figlia Maria di Borgogna. Qui è conservata anche la Madonna col Bambino di Michelangelo. Di fronte alla chiesa, si trova l’Ospedale di San Giovanni, uno dei più antichi d’Europa (XII secolo), rimasto in attività fino al 1978 e che oggi è sede del Museo dell’Arte Sanitaria e di mostre temporanee. Proseguendo oltre, lungo la Katelijnestraat, si oltrepassa la Wijngaardplaats (Piazza della Vigna) e si raggiunge quella che, secondo me, è la zona più attraente di Brugge. Qui il canale si allarga ospitando piccoli isolotti abitati da cigni e anatre. Il punto più romantico è il ponticello a schiena d’asino che immette nel Beghinaggio di Brugge, uno dei più antichi del Belgio e anche molto grande, con tutte le sue casette bianche e la chiesetta da una parte.
Usciti dal Beghinaggio, ci si trova di fronte al Minnewater, il cosiddetto “Lago d’Amore”, su cui si affaccia la Sashuis (Casa di Guardia della Chiusa). Qui praticamente siamo già in periferia, infatti, a piedi, si può raggiungere anche la stazione.
Ci riposiamo un po’ lungo il canale e poi riprendiamo la marcia verso altri luoghi nascosti che si trovano improvvisi, spesso senza averne preventivato la visita. Ci capita così di imbatterci nel complesso del Palazzo Gruuthuse (ora sede di un Museo), notevole costruzione della seconda metà del Quattrocento.
Ritornando verso il Markt, da ultimo, visitiamo la enorme Cattedrale di San Salvatore, adagiata su uno spiazzo erboso.
Ripercorriamo tutto il centro fino al Burg, ci troviamo nel Vismarkt (Mercato del Pesce) e imbocchiamo il Groenerei (Riva Verde) che corre lungo il canale, su cui si affacciano case antiche e vari ponti a schiena d’asino, finché siamo al B&B. Il riposo è d’obbligo, prima di ripercorrere di nuovo tutto all’indietro fino alla Wollestraat dove abbiamo prenotato un tavolo (ieri sera, per precauzione) al “The Olive Tree”, un ristorante di cucina greco-mediterranea: ambiente simpatico, giovanile e una cena ottima (€ 25,00 a testa). Da consigliare.
Siamo stanchi e la sera è comunque fredda: in breve torniamo a casa.
Lunedì 03 Giugno
È il nostro ultimo giorno di vacanza, ma poiché il volo parte alle 20:35, abbiamo tutta la giornata davanti. Paghiamo il conto del B&& (€ 180,00 per due notti), lasciamo i bagagli in custodia e ci avviamo verso la parte nordorientale di Brugge, quella meno battuta dal turismo che invece è piuttosto interessante, se non altro perché permette di passeggiare tranquillamente. Incontriamo la chiesa di Santa Walburga, una grande chiesa barocca affacciata su una minuscola piazza. Proseguiamo quindi verso il canale che offre scorci veramente pittoreschi, con casette basse e ponticelli.
Camminando lungo il canale, sul quale un battello raggiunge il minuscolo borgo di Damme, percorriamo tutta la Potterierei, cioè la riva dei Vasai, fino ad arrivare nella zona dei Mulini a vento del XVIII secolo che sorgono su dei terrapieni da cui si gode la vista della cittadina.
Siamo in quella che, una volta, era una periferia malfamata, ma che ora, riqualificata, è un tranquillo quartiere residenziale di casette basse (alcune, tutte bianche, ospitano il Museo del Folclore dove sono ricostruite scene della vita quotidiana della Fiandra Occidentale). Poco avanti, annunciata da un’alta torre quadrata, si trova la chiesa di Gerusalemme, edificio gotico fatto costruire dalla famiglia genovese degli Adorno, che hanno voluto riprodurre fedelmente gli ambienti del Santo Sepolcro, rimasti impressionati dalla visita a Gerusalemme. Nello stesso complesso, in un cortiletto delizioso, si può visitare il Museo del Pizzo.
Gironzolando, ci ritroviamo nel Markt, facciamo gli ultimi acquisti (le birre per Dario in un negozio specializzato) e decidiamo di tornare per pranzo da “Het Hof van Rembrandt”.
E’ ora di ritirare i bagagli e di dirigerci verso la stazione. Prendiamo perciò l’autobus che ferma in Lange Straat, proprio alle spalle del B&B, e in breve siamo sul treno delle ore 15:36 per Bruxelles.
Andiamo direttamente alla fermata dello shuttle per l’aeroporto (i biglietti si fanno a bordo) e riusciamo a salire su quello che parte alle 17:00.
Il volo Ryanair FR 6107 delle ore 20:35 parte in perfetto orario e atterriamo a Ciampino alle 22:20. Non ci resta che riprendere la nostra auto al parcheggio Alta Quota e ripensare alle belle attrattive che abbiamo visto in questi giorni.