Bruxelles di non solo Parlamento Europeo e Brudge
Il nostro viaggio inizia di giovedì, con volo Ryanair in partenza da Pisa verso le 12.00 circa e arrivo a Bruxelles verso le 13.30. L’aeroporto di arrivo è Charleroi, che dista circa 30 minuti da Bruxelles, raggiungibile comodamente con il pullman che si prende davanti all’aeroporto. Il pullman lascia alla stazione Gare du Midi, che per fortuna è nella direzione del nostro albergo. Abbiamo prenotato l’hotel Badford, un quattro stelle che abbiamo trovato ad un prezzo promozionale. In effetti l’albergo era in ristrutturazione e la tariffa promozionale era riferita alle camere non ancora rinnovate. Siamo stati comunque soddisfatti, perché la posizione dell’albergo era ottimale, in Rue du Midi, a dieci minuti a piedi dalla Grand Place. In effetti la città non è molto grande e avendo un albergo in centro la maggior parte dei luoghi di interesse può essere raggiunta a piedi. Per questo motivo non abbiamo fatto un abbonamento ai mezzi pubblici, ma abbiamo acquistato un biglietto multiplo da 10 corse ed è stato sicuramente più conveniente. In questa prima giornata, avendo a disposizione solo il pomeriggio, ci siamo concentrati sulla visita delle attrazioni più vicine. Ovviamente ci siamo subito diretti verso la Grand Place, che è veramente molto bella: le facciate dei palazzi hanno frontoni decorati e rifiniture dorate, che vengono esaltate dalle luci del tramonto, mentre il municipio, con la sua alta torre, domina la piazza. Facciamo un giro nelle strade limitrofe, dove rimaniamo incantati dalle numerose cioccolaterie e dalle loro vetrine. Non sapevo che in Belgio fosse così diffusa l’arte cioccolatiera, comunemente si pensa solo alla Svizzera, ma vi assicuro che la cioccolata belga non è da meno! Per me che sono un’amante della cioccolata, mi sembrava di essere nel paese della cuccagna e non potevo resistere nel fare il primo acquisto!
Proseguiamo nel nostro giro verso Place dell’Agora e facciamo una passeggiata nella Galeries Royalese Saint Hubert, molto bella e con molti negozi dalle vetrine curatissime, ovviamente non possono mancare le cioccolaterie, soprattutto le più chic. Continuiamo il giro nelle strade più frequentate del centro, passando per la borsa e facendo uno spuntino con un cono di patate fritte, che troviamo in una delle tante friterie che si trovano nelle vicinanze. Le patate sono molto buone e la porzione è gigantesca! Continuiamo la nostra passeggiata nei quartieri limitrofi fino a Place Sainte Catherine, dove si trovano le antiche darsene. In questa zona infatti un tempo si trovava una fitta rete di canali che permetteva di raggiungere le altre città; oggi purtroppo rimane ben poco perché i canali sono stati interrati. Il poco che è rimasto non siamo comunque riusciti a vederlo, poiché stavano montando i mercatini di Natale proprio sopra i corsi d’acqua. Comunque la piazza è carina e molto grande: al centro ci sono i resti dei canali, costeggiati da edifici che vi si affacciano e da ristorantini di pesce, molto carini, ma non economici. Peccato per l’illuminazione che lascia un po’ a desiderare (in generale tutta Bruxelles è un po’ cupa da questo punto di vista) e poi non c’è molta gente, forse perché è giovedì. Ritorniamo così verso il centro più animato della città, nei dintorni della Gran Place, dove ceniamo (ad un orario piuttosto nordico!) in uno dei tanto localini che si trovano dietro la Grand Place, dove c’è una notevole concentrazione di ristoranti grechi a buon prezzo. Diciamo che più che ristoranti sono dei fast food! Dopo esserci rifocillati continuiamo il nostro girovagare, fino a quando non ci fermiamo in un pub in Rue du Marche aux Charbon, dove fanno musica dal vivo. Sono le ore 20.30 e già stanno suonando! Prendiamo qualcosa da bere e passiamo lì la serata, l’atmosfera è carina, ci sono molti studenti e molti italiani.
Venerdì
Il giorno successivo ci alziamo di buonora per andare a visitare il Parlamento europeo, dal momento che dalle informazioni fornite sul sito risulta, il venerdì mattina è aperto per le visite. Rimane un po’ fuori rispetto al centro della città, quindi prendiamo la metro, facciamo la nostra camminata, per poi arrivare davanti all’edificio e sentirci dire che le visite sono sospese: che delusione! Ci dicono che se vogliamo possiamo visitare il centro visite del Parlamento Europeo. Ci dirigiamo verso l’edificio indicato e anche lì un’altra delusione, perché ci dicono che oggi le visite sono sospese. C’è un’atmosfera strana in giro, forse sono previste delle manifestazioni, visto che qua e là troviamo recinti di filo spinato. Un po’ amareggiati torniamo verso la metro e cerchiamo di ottimizzare al meglio il tempo che abbiamo a disposizione. Decidiamo quindi di andare all’Atomium, il grande monumento ispirato alla molecola dell’atomo, che fu costruito a Bruxelles per l’Esposizione Universale del 1958. Si trova fuori dal centro della città, in una zona dove ci sono diverse attrazioni: cinema multisala, parchi di divertimenti. Scattiamo qualche foto davanti al grosso atomo, ma non entriamo, visto il poco tempo che abbiamo a disposizione. Dicono si goda un bel panorama dal piano più alto, ma considerando il tempo un po’ grigio pensiamo non ne valga la pena.
Riprendiamo la metro e torniamo verso il centro della città, dove visitiamo la zona del Palazzo Reale. Questa zona si chiama Monts des Art, perché è più alta rispetto al resto della città e da qui si può avere una panoramica sul centro di Bruxelles: si vedono i tetti delle chiese, la Grand Place. Inoltre vi si trovano numerosi musei, tra cui il Museo delle Belle arti, il Museo degli strumenti musicali e il Museo di Magritte, che è quello che ci interessa di più. Dedichiamo un po’ di tempo alla visita del museo, che occupa circa tre piani di un edificio. La visita comincia dall’ultimo piano, dove sono esposte le opere giovanili del pittore, per poi passare, di piano in piano agli anni successivi della sua vita. Sono esposte numerose opere, ripercorrendo le varie fasi della vita dell’artista e l’allestimento prevede che sui muri siano riportati alcuni pensieri dell’artista. Dopo la visita al museo la fame comincia a sentirsi, infatti è già ora di pranzo. Raggiungiamo Piazza du Petit Sablon, che è nelle vicinanze e, come consigliato dalla nostra guida, decidiamo di pranzare in una panetteria, Le Pain Quotidien.
In Belgio, nelle panetterie è possibile fare un pranzo economico e veloce; molte hanno una saletta dove servono piatti veloci. Noi prendiamo una zuppa di verdure e delle tartine, che in Belgio usano molto. L’ambiente è molto carino, con arredi di legno in colori naturali, ed essendo venerdì ci sono molte persone per la pausa pranzo. E’ tutto molto buono, l’unico inconveniente è l’abbondanza di burro! Dopo il nostro secondo giorno in Belgio, il burro comincia già ad uscirci dagli occhi! Riprese un po’ di energie con il pranzo, continuiamo il nostro giro nel quartiere Sablon, attraversando Place du Grand-Sablon, dove si trova il negozio di uno dei più famosi cioccolatai della città, Pierre Marcolini, che nelle vetrine del suo negozio dispone i cioccolatini come fossero dei gioielli! Da qui proseguiamo il nostro giro alla volta del quartiere Marolles. Arriviamo in Place della Chapalle, con la chiesa in stile gotico e proseguiamo per le strade circostanti (Rue Heute e Rue Blaes), fino ad arrivare in Place Du Jeu de Balle, dove tutti i giorni si tiene il mercato delle pulci, ma essendo arrivati troppo tardi, ormai non c’è più niente. Questo quartiere è caratterizzato da numerosi negozi di rigattieri dove si trova veramente di tutto, negozi vintage e negozi di arredo e design. Con un po’ di tempo a disposizione si potrebbero scovare molte cose interessanti. Ormai la stanchezza comincia a farsi sentire e sta diventando buio. Torniamo verso il centro osservando i numerosi murales che troviamo durante il percorso: Bruxelles, infatti, è caratterizzata dai fumetti dipinti sulle fiancate delle case, che sono sparsi un po’ per tutto il centro della città e sono veramente carini, sono perfino illuminati di notte affinché le persone li possano ammirare. Ceniamo in un ristorante italiano nelle strade dietro la Grand Place, di solito quando siamo all’estero evitiamo i ristoranti italiani, ma stavolta sentivo proprio la necessità di cibo semplice, privo di burro! Dopo cena, distrutti dalla giornata intensa, andiamo a letto presto, poiché il giorno dopo ci aspetta la gita a Bruges, città che ci è stata vivamente consigliata da tutti: amici, guida turistica… vediamo cosa ci riserverà!
L’indomani partiamo di buonora, in modo da prendere il treno delle 9.25 da Bruxelles Midi ed arrivare a Bruges ad un’ora decente. Il tragitto è abbastanza breve, circa un’ora e un quarto. Una volta scesi a Bruges ci incamminiamo verso il centro: già dopo i primi passi vediamo che la città ha un’atmosfera particolare, quasi fiabesca. Le case sono tutte a mattoncini, di circa due piani con il tetto spiovente. L’architettura e le facciate richiamano molto lo stile olandese. Infatti questa è la zona fiamminga del Belgio, dove si parla una lingua molto simile all’olandese. Avvicinandosi al centro della città si diramano una serie di canali che creano degli scorci veramente suggestivi. E’ per questa sua caratteristica che la città viene considerata la Venezia del Nord, anche se rispetto a Venezia, non si trova su una laguna e i canali sono molti meno. Iniziamo la visita della città dal Beghinaggio da dove si hanno scorci incantevoli da fotografare: ponti, canali, chiesette, case, sono proprio questi gli scorci che hanno ispirato i pittori fiamminghi! E come non trarre ispirazione da questi paesaggi? Da qui percorriamo le varie stradine per raggiungere l’imbarco per la gita in battello, che ci permette di visitare la città attraverso i canali. Le barche sono piccoline e i ponti sono molto bassi, tanto che in alcuni punti occorre stare attenti alla testa. Finito il giro, che è durato circa 30 minuti, continuiamo la visita della città a piedi, godendo delle bellezze e degli scorci che ci offre ad ogni angolo. Visto che è uscito qualche spiraglio di sole preferiamo stare all’aperto e girare fra le varie stradine, piuttosto che entrare e visitare i musei. Ci limitiamo quindi a guardare dall’esterno l’antico ospedale, adibito a museo, e la cattedrale di Notre Dame, dove è esposta la scultura “Madonna con bambino” di Michelangelo. Ci concediamo solo la visita sulla torre del municipio, che domina la piazza principale della città, Marktplatz. Questa piazza, in cui viene tenuto il mercato, richiama la Grand Place di Bruxelles per l’architettura delle case e del Municipio, anche se le case sono più colorate, in perfetto stile olandese. Per salire sulla torre del municipio, che si chiama Belfort, paghiamo 8€ e facciamo un bel po’ di coda. La salita sulla torre è un po’ faticosa, con numerosi scalini, che diventano sempre più piccoli man mano che si raggiunge la vetta. Come la maggior parte delle torri dei municipi belga, possiede un carillon e numerose campane (47) e c’è anche un suonatore che nel fine settimana si esibisce in concerti e che tra l’altro ha suonato un po’ quando noi eravamo sopra. La salita è stata faticosa, ma il panorama dall’alto ne vale veramente la pena! Si ha una visione completa della città, dalla zona centrale, caratterizzata dalle case con i tetti spioventi e le chiese con i tetti a punta, alla zona periferica, dove si possono intravedere i canali che un tempo conducevano al mare.
Scesi dalla torre, distrutti ed affamati, ci siamo rifocillati in un locale nelle vicinanze, dove con 10€ mangiamo un panino, bibita e waffel. Facciamo qualche giro per i vari negozi di souvenir e ci dirigiamo verso il Burg, un’antica piazza della città appena dietro Marktplatz. La piazza è caratterizzata da edifici molto belli, ma la principale attrattiva è rappresentata dalla Heiligbloed Basiliek (Basilica del Preziosissimo Sangue), dove è presente la reliquia del sangue di Cristo. La chiesa è disposta su due livelli: in basso si trova la cripta, molto antica, in stile romanico, mentre la cappella superiore ha uno stile molto più ricco ed è qui che si trova la reliquia. Proseguiamo il nostro giro concedendoci ancora qualche scorcio mentre torniamo in direzione stazione per il treno delle 17.35. E’ stata proprio una bella giornata e siamo stati molto soddisfatti. Rientriamo a Bruxelles giusto per l’ora di cena. Stasera vogliamo provare qualche ristorante tipico belga. Visto che comincia a diluviare preferiamo rimanere nei dintorni dell’albergo. E’ sabato sera, ma ahimè, senza prenotazione diventa difficilissimo trovare un tavolo alle 20.30, ma soprattutto non è come da noi dove esiste il secondo turno delle 21.30-22.00, qui ci avvertono che alle 22.00 il locale chiude. Come ultima speranza, sotto la pioggia incessante, proviamo una pizzeria italiana, che per fortuna ha orari un po’ più flessibili e aspettando un po’ riusciamo a trovare finalmente un tavolo. Devo dire che abbiamo mangiato una buonissima pizza, purtroppo non mi ricordo il nome del locale, ma è in una traversa di rue du Midi, andando verso la Borsa. Facciamo chiusura (22.30!) e nel frattempo, visto che ha smesso di piovere facciamo un giro verso il centro, in cerca di un po’ di vita notturna. Andiamo verso la Borsa e percorriamo le strade limitrofe, dove ci sono diversi pub e localini dove passare la serata, fino ad arrivare a Places de Saint Gery, molto frequentata. Entriamo in un locale molto carino chiamato Halles Saint Gery, che è stato ricavato in un vecchio mercato coperto. Concludiamo qui la nostra serata, l’indomani ci aspetta una levataccia per il viaggio di ritorno. Siamo molto felici della nostra esperienza, Bruxelles e i dintorni sono stati proprio una bella scoperta e li raccomandiamo a chi vuole visitare qualcosa di diverso rispetto alle classiche capitali.