Brisighella, un bel borgo italiano
Questo il nostro programma che consiglio: appena arrivati, alle 10 (l’orario non è casuale perché aprono l’ingresso alla rocca), facciamo un passaggio al Santuario del Monticino, appunto posto sul terzo colle, immerso negli abeti, mediocre il panorama appunto per la fitta vegetazione, la chiesa contiene una Madonna con Bambino in ceramica molto amata dai locali; a poche centinaia di metri (si arriva con auto) sorge su altro pinnacolo gessoso la Rocca Manfrediana (14° secolo) costruita dai veneziani, forse simbolo della città. Incastonata in un bellissimo contesto si pagano 3 euro per entrare: 2 belle torri e cinte murarie, camminamento di ronda ed alcune stanze anche arredate, in cima bel panorama soprattutto sul paese e sulla Torre dell’orologio: per tutto il percorso siamo seguiti da musica e voce narrante che raccontano la storia grazie a dei sensori di presenza. Vale la pena ed in Giugno la rocca riprende vita e si rivive il passato medioevale. Se ne avete voglia in 15 minuti lungo un sentiero si puo’ raggiungere la Torre dell’Orologio sul primo colle o ci potete arrivare anche in auto. La torre dell’orologio, anch’essa a difesa del paese, è uno straordinario punto di osservazione su borgo e calanchi; ricostruita nel 1850 e posta sopra una roccia ha una particolarità: il caratteristico orologio ha solamente 6 ore: visitabile gratuitamente si rivive l’antico. Inutile dire che queste attrazioni si vedono da lontano e da vari punti del paese essendo appena sopra.
La mattinata sta passando, scendiamo per cercare parcheggio, pensiamo alla stazione, ma poi troviamo sempre gratuitamente in una corta via alberata presso il centro. Nella zona, di fronte la stazione vi è il giardino pubblico, con enorme fontana a forma sferica ed il monumento ai caduti (Il fante che dorme), nei pressi la Chiesa dell’Osservanza, bella, portone d’ingresso in legno, bei dipinti ed una cupola splendidamente decorata, si può accedere al convento nel cui chiostro vi è l’orologio solare. Avendo il biglietto della visita alla rocca abbiamo l’entrata gratuita al Museo civico “Ugonia” dove vediamo vari dipinti e litografie dell’artista. Sempre in zona centro “Il giardino di Ebe”, un giardino Zen di scultore giapponese, praticamente un labirinto, pietre in gesso. In centro anche la Collegiata, duomo di Brisighella, in cui non siamo entrati ed in fase di ristrutturazione. Sono ormai le 14, abbiamo fatto abbondante colazione, quindi optiamo, in Piazza Carducci per un immenso gelato da 4 euro alla gelateria “Da Carletto”: si può consumare sedendo internamente ma preferiamo accomodarci presso i tavoli esterni, praticamente in giardino all’ombra di maestosi alberi, ottima location.
Alle 15 visitiamo un must di Brisighella: La via del borgo, più comunemente conosciuta come “Via degli asini”. Si trova presso il bel municipio, è una strada molto suggestiva, sopraelevata e coperta da archi. Il nome “Via degli asini” deriva dal fatto che era percorsa da animali adibiti al trasporto del materiale delle cave di gesso: difficile da spiegare, quindi visitatela. Pomeriggio, decidiamo di salutare il centro storico, e ci avviamo a visitare Pieve Tho, 12° secolo, detta anche in Ottavio perché situata all’ottavo miglio della via Faentina. Percorsi 2 km arriviamo a questa deliziosa chiesetta in pietra (che ospita molti matrimoni) che contiene opere d’arte tra cui un crocifisso in legno e di cui visitiamo la mistica cripta: da vedere! Ritorniamo sui nostri passi, fermandoci in un consorzio per acquistare il famosissimo olio di oliva detto “Brisighello”, ce ne sono vari tipi e costano da 10 a 25 euro a bottiglia: ecco il nostro souvenir. È già sera, ci accorgiamo che il centro viene reso pedonale e molte trattorie portano all’esterno i tavoli, ci spiegano che a Luglio è consuetudine, quindi decidiamo di approfittare di una parca cena a lume di candela a base di garganelli, pasta fatta a mano, condita di prosciutto piselli e parmigiano ed un bicchiere di Sangiovese, prezzo onesto ed anche la compagnia di turisti arrivati dal vicino adriatico. Un consiglio: prima di visitare questo borgo romagnolo, meglio telefonare alla Pro loco che dispenserà consigli utili, compresi gli orari di apertura delle chiese, delle altre attrazioni e delle varie sagre.
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