Bretagna on the road

Periodo: 09/21 agosto Km fatti: 4.500 (tutti in auto) Per le vacanze di quest’anno, dopo l’ipotesi Normandia (non scartata, solo rinviata..), io ed Elena abbiamo scelto di visitare una sola regione, forse quella più particolare della Francia, la Bretagna. Molti quando gli dicevamo che avremmo viaggiato in macchina ci guardavano storto, ma...
Scritto da: Serse74
bretagna on the road
Partenza il: 09/08/2007
Ritorno il: 21/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Periodo: 09/21 agosto Km fatti: 4.500 (tutti in auto) Per le vacanze di quest’anno, dopo l’ipotesi Normandia (non scartata, solo rinviata..), io ed Elena abbiamo scelto di visitare una sola regione, forse quella più particolare della Francia, la Bretagna.

Molti quando gli dicevamo che avremmo viaggiato in macchina ci guardavano storto, ma alla luce dei fatti si è rivelata scelta felice. Certo il costo del carburante ha influito per un buon 20-25% sul totale delle spese, ma il poter viaggiare senza obblighi, e senza trascurare il fatto che avevamo riempito il baule anche d varie provviste (tipo l’acqua, visti i costi francesi..), ha comunque reso la nostra scelta condivisibile, a patto che vi piaccia viaggiare in macchina..

Ma andiamo alla fredda cronaca: Partiamo dalla prov di Mantova la mattina del 9 agosto, molto prima dell’alba intorno alle 3,30. Passando per Torino, Frejus, Lione, Parigi, Rennes giungiamo a destinazione alle 17,30 del pomeriggio, dopo un viaggio di quasi 1400km, dove la pioggia ci ha quasi sempre fatto compagnia! Avevamo già prenotato tutto da casa, suddividendo la visita in 3 tappe, utilizzando la formula delle chambre d’hotes, o bed&breakfast per dirla all’inglese.

Prima tappa a Montauban de Bretagne, paese a circa 40km dalle coste ed equidistante dai vari Mont St Michel, St.Malo, Dinan. Ci ospita una signora usando un eufemismo molto folkloristica, simpatica, con una casa bellissima, chiamata “Les camelias”. Lei gentilissima e anche la camera ottima, spaziosa e pulita.

Doccia al volo, cena in un ristorante in paese e senza accorgersene siamo già tra le braccia di Morfeo. La mattina dopo ci aspetta il sogno, Mont st.Michel.

Ci alziamo di buon ora, e dopo la sosta alla Boulangerie per comprare la baguette per il pranzo (abitudine presa dai francesi, il giorno facevamo sempre i cosiddetti “pranzi al sacco”, economici e fatti anche in posti stupendi, favoriti anche dall’abbondanza di aree riservate alla sosta e al picnic) alle 8,30 scorgiamo il monte. Da lontano mette quasi paura, soggezione..Spicca nel mezzo a questa enorme pianura della baia omonima come un gigante a Lilliput..

Vi sono già diverse auto e centinaia di camper, la marea è appena scesa e nei parcheggi ancora rivoli d’acqua salata scorrono tra le ruote..Parcheggiamo ed entriamo..

Beh un po’ me lo aspettavo:molto meglio da fuori che da dentro. Sicuramente bello, tipico, ma sembra molto San Marino per dirne una. Nella viuzza centrale è un susseguirsi di ristoranti, bar e negozi di souvenir..Arriviamo sui bastioni esterni, e qui lo spettacolo è veramente da brivido..Spiagge immense, a perdita d’occhio, laddove fino a un paio d’ore prima c’era mare..

Ce en andiamo verso le 11,30 ,stanno arrivando decine e decine d auto/pullman/camper, inizia a essere invivibile. In ogni caso vedere dal vero quello che hai sempre rimirato sui libri..Beh fa sempre una certa impressione!! Proseguiamo e facciamo tappa a Cancale, con il suo caratteristico porticciolo e gli allevamenti di ostriche e cozze..Qui ci mangiamo un vassoio di 14 ostriche giganti alla modica cifra di 3,50 €..Direttamente dai banchi dei pescatori, un esperienza che consiglio caldamente..

Tralasciando la parte gastronomica, Cancale è davvero carina, merita una deviazione. Il giorno dopo ci dirigiamo a St.Malo, veramente bellissima con le sue “intramuros”. La passeggiata prima sui bastioni che circondano la vecchia città fortificata e dopo per le vie del centro piene di ristorantini e negozietti tipici è stato quanto di più piacevole ci si possa aspettare! Proseguiamo poi verso Dinan, e (pur parzialmente rovinato dalla presenza del mercato settimanale) troviamo un borgo a dir poco unico, bellissimo, con le case in vero stile bretone, davvero un bijoux! Ci fermiamo anche per cena, precisamente giù al porticciolo (l’ultimo della Rance, la porzione di mare che penetra letteralmente nella terraferma per oltre una ventina di km). Un enorme piatto di cozze marinate con patatine fritte, baguette per la scarpetta e con 20euro abbiamo cenato in due..E sarà la cifra ricorrente quando scegliamo di mangiare le cozze, al massimo abbiamo sforato i 30€ quando abbiamo mangiato anche il dolce..

Apro una parentesi: nei nostri 11 giorni francesi non avevamo voglia di sperimentare e/o provare tante cose, siamo troppo attaccati alla pastasciutta ecc.. Quindi abbiamo alternato le 2 cose sicure, cioè cozze (abbiamo visitato tutte cittadine di mare, andavamo sul sicuro) e entrecote, cioè dell’ottima carne di manzo alla griglia. Saremo stati monotoni, ma posso dire che abbiamo sempre mangiato molto bene! Il giorno successivo lo dedichiamo ai promontori, o “pointe” che dir si voglia. Dal bellissimo Cap Frehel per arrivare all’affascinante Fort la Latte passando per l’austero e solitario Cap d’Erquy. Km e km a piedi, ma dio solo sa quanto ne vale la pena, con le falesie a picco sul mare a dare colori e odori assolutamente unici. Torniamo per la cena al porticciolo di Dinan essendo di strada, non rimanendo di certo delusi.

Il giorno successivo ci spostiamo verso ovest, precisamente a Paimpol, cittadina di mare piacevole e con tutte le comodità nonché con un centro storico veramente ben curato e carino. Qui alloggiavamo in un villaggio a circa 5km da Paimpol, Plourivo, presso “Pont Canon”, struttura di recentissima ristrutturazione quindi con camere belle e pulitissime, e come ciliegina delle abbondantissime (e prelibate..) colazioni, tutto tra l’estrema gentilezza del padrone di casa e la tranquillità del luogo, praticamente in aperta campagna. Nei 4 giorni passati qui abbiamo visitato oltre a Paimpol stessa, la vicinissima “Abbay de Beauport”, direttamente sul mare e senza tetto, veramente unica, per poi spostarci sulla bellissima “Cote de granit rose”, con le sue coste di scogli color salmone tanto belli tanto sembrano di cartapesta! Binic, Plomanac’h, Perros-Guirec, più il classico e meritevole borgo di Treguier rendono questa zona assolutamente interessante e piena di attrattive. Gli ultimi giorni ci spostiamo nel Finistère, la parte più a ovest della Bretagna. Prendiamo alloggio a Dournaenez, presso la chambre d’hote “Rose Marine” sita nella zona del porto vecchio, ospiti di una gentilissima signora. Sistemazione anche qui senza colpo ferire, camere pulite e colazione ottima, unico neo non vi era parcheggio privato, ma la zona è assolutamente tranquilla.

Dournanez è carina ma a nostro parere un po’ dispersiva, il porticciolo con i ristoranti tipico e accogliente, ma sinceramente ci ha lasciato non delusi ma abbastanza indifferenti.

In questi giorni torna a farci visita il maltempo, rendendo le nostre visite e/o scarpinate spesso bagnate e avventurose. Segnalo assolutamente da non perdere il “Pointe du Raz” e il “Pointe du Van”, dove tra i due si incastona meravigliosa la “Baie des trespasses”..

Km di scarpinate resi leggerissimi dai panorami mozzafiato, complice anche il cielo plumbeo di quelle mattine che rendeva tutto molto “anglosassone”, vento perennemente a tenerci compagnia (da rilevare infatti l’abbondanza in tutta la Bretagna di impianti eolici, le famose torri con le eliche alte 50-60m..).

Dopo 3 giorni nel Finistere torniamo mestamente verso l’Italia, facendo per la sera tappa a Cluny, dove stanchissimi dalla giornata di viaggio non ci fermiamo molto a fare turismo, se non per una passeggiata in centro per la cena. Anche qui alloggiamo in una bellissima casa, ospiti di una gentilissima giovane coppia, con camere in stile antico davvero belle. La chambre d’hote si chiama “Maison de garde”, a 5 minuti a piedi dal centro di Cluny e dalla celeberrima abbazia.

Nel pomeriggio del giorno dopo siamo a casa..Stanchi ma soddisfatti della nostra vacanza, consci di aver visto una serie di luoghi incantevoli, una natura ancora con qualcosa da dire (abbiamo volutamente evitato apparte St.Malo tutte le città..) , con l’orgoglio nazionalista dei bretoni (celebre il detto “Je ne suis pas francais, je suis bretonne”) e la presenza ovunque della loro bandiera, dei cartelli in doppia lingua francese/bretone a farci sempre compagnia, dell’odore dei loro prelibatissimi biscotti al burro, le galettes bretonnes..

Ma riuscirò a metabolizzare tutto ancora meglio stasera, dopo un enorme piatto di spaghetti alla carbonara e un bel caffè..Italianissimi..Quanto mi siete mancati..

A bientot Bretagne..

Andrea P.S. Per info/indirizzi aggiuntivi contattatemi senza problemi.



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