Bretagna e Normandia: e chi se lo aspettava un viaggio così bello!

Un viaggio indimenticabile all'insegna di panorami mozzafiato, buon cibo e gente ospitale
Scritto da: Silvia.S78
bretagna e normandia: e chi se lo aspettava un viaggio così bello!
Partenza il: 01/08/2011
Ritorno il: 15/08/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
DIARIO DI VIAGGIO BRETAGNA E NORMANDIA 2011 – Aprile 2011: domenica pomeriggio ci ritroviamo a casa io, Andrea e la nostra amica Elisa, che si fa quest’estate? Andiamo via noi tre, on the road, macchine fotografiche e… ci serve un posto dove poterle usare, iniziamo a guardare i voli ed eccolo: Bretagna e Normandia arriviamo!

01/08/2011 Venezia – Beauvais

Ore 20:50 partenza da Venezia per Paris-Beauvais, atterriamo in orario alle 22:50 e partiamo a piedi verso il centro per pernottare all’Inter-Hotel City (a 2km circa dall’aeroporto). All’arrivo troviamo l’hotel già chiuso e purtroppo non abbiamo la password perché si son dimenticati di mandarci la mail, ma fortunatamente altri sono stati più fortunati di noi e qualcuno ci apre la porta! Usciamo per cena, ma è tutto chiuso, così ci accontentiamo di un’Orangina e 1 Kinder Bueno presi al distributore automatico dell’hotel!

02/08/2011 Beauvais – Giverny – Rouen

Sveglia ore 8:00, ci prepariamo e senza fare colazione torniamo in aeroporto per ritirare la nostra auto: una Nissan Note diesel anziché benzina allo stesso prezzo! Ora siamo davvero pronti: inizia il nostro viaggio. Prima tappa a Giverny, il paese del nostro amato Monet, dove ci aspettano la sua casa e i giardini. La strada per arrivare fin qui è un susseguirsi di distese di grano, orzo e cereali, alcune piene di balle e torri di fieno: uno spettacolo per la nostra vista. Arriviamo verso le 11:30 e facciamo mezz’ora di coda per entrare, ma ne vale la pena, la casa non è nulla di entusiasmante, ma nei 2 giardini ci sbizzarriamo a fare foto di fiori di svariate tipologie e delle tanto adorate ninfee. Quante volte abbiamo chiuso gli occhi davanti ai quadri di Monet e abbiamo immaginato di essere li a guardarlo dipingere…e ora siamo lì, una sensazione unica. Usciamo alle 14:30 e ci facciamo la prima baguette della vacanza. Ripartiamo verso Rouen che ci appare come una città commerciale, ma che allo stesso tempo nasconde tanta storia, e così la ripercorriamo sulle orme di Giovanna D’Arco. La cattedrale merita una visita, è luminosa e maestosa, un po’ deludente invece la piazza dove fu bruciata St. Jeanne D’Arc, piena di locali davanti alla chiesa. Degno di nota “Le Gourmandine” la chambre d’hote che ci ospita. Arriviamo alle 19:00 circa e Davy ci accoglie con sua moglie Caroline e suo figlio Esteban chiedendoci se vogliamo cenare. Vista la stanchezza, nonostante non avessimo prenotato, accettiamo molto volentieri e per 20€ tutto incluso ceniamo in compagnia di un’altra coppia di italiani e con Davy che ci racconta durante l’aperitivo della Normandia, dell’inizio della sua avventura con La Gourmandine che ha acquistato da qualche mese, e ci consiglia gli itinerari per l’indomani e per vedere il meglio della sua amata regione. Ottima cena, bella stanza, economico e decisamente da provare!

03/08/2011 Les Eslettes – Dieppe – Fecamp – Etretat – Les Eslettes

Davy ci fa trovare per colazione cornetti e baguette da farcire con buonissime marmellate fatte in casa, ovviamente assaggiamo tutto e ci prepariamo a partire. Usciamo con un cielo grigio in direzione Dieppe, prima tappa della nostra giornata alla scoperta della costa normanna; parcheggiamo proprio davanti alla Manpower dove scatto foto ricordo di rito da portare a casa e mostrare alle colleghe. A mano a mano che ci avviciniamo alla lunga spiaggia esce il sole e rende il panorama ancora più bello regalandoci la giusta luce per tirare fuori le nostre macchine fotografiche. Dieppe è un paese carino, tranquillo, con tante viuzze, a cui vale la pena dedicare almeno un’oretta e fare una bella passeggiata. Risaliamo in auto poco dopo mezzogiorno per percorrere la strada costiera che ci porterà a Fecamp (anche se siamo circondati dai campi dorati). Strada facendo ci fermiamo in 2 porticcioli molto carini: Valles Les Roses e St. Valery en Coex. Decidiamo di pranzare a Fecamp dove facciamo 2 passi sul lungomare e poi ci addentriamo alla ricerca di cibo! Sfiniti ci fermiamo in una Brasserie dove decidiamo di assaggiare le Mules Frites, tipico piatto delle zone costiere, che non delude le nostre aspettative: finiamo facendo scarpetta! E’ pomeriggio inoltrato ed è ora di ripartire. Breve sosta a Yport, altro porticciolo da foto, e arriviamo finalmente a Etretat, il paese delle falesie. Purtroppo la luce è ancora molto alta per scattare, quindi decidiamo di salire lungo il sentiero della Faleise d’Avol, dove rimaniamo per circa 2 ore: il panorama dall’alto è mozzafiato, siamo a picco sul mare, non vorremmo tornare indietro, ma dobbiamo. Decidiamo di aspettare il tramonto in riva al mare (che inizia intorno alle 21:30) e di cenare con una crepes…ma quando torniamo all’auto abbiamo una fame pazzesca, così io ed Elisa ci lasciamo tentare da una pizza per asporto da mangiare in macchina!

04/08/2011 Les Eslettes – Abbey Rue – Honfleur – Deauville – Caen

Salutiamo Davy molto dispiaciuti perchè non sappiamo cosa ci aspetta e speriamo di essere altrettanto fortunati nella scelta della successiva chamber d’hote. Decidiamo di percorrere la strada delle Abbazie, ma quando arriviamo alla prima inizia a piovere e non riusciamo a vedere granchè. Arriviamo ad Honfleur per l’ora di pranzo sotto l’acqua. Optiamo per il Parroquet Vert dove fanno anche sandwich, ma io da incosciente provo la zuppa di pesce, una specie di brodaglia che di pesce ha solo il sapore! Purtroppo vediamo poco di questo paese perché non accenna a smettere di piovere. Ripartiamo alla volta di Trouville e Deuville, ma ci fermiamo alla seconda cittadina, non ci entusiasmano, sono troppo turistiche, scattiamo giusto qualche foto ai gabbiani che assaltano i piccoli pescherecci che rientrano al porto. Arriviamo a “La Grand Caye” che ci ospiterà per 2 notti: Suzy e Brnard sono 2 signori anziani, un po’ strambi, ma gentili, lui sembra un po’ amish. La camera è carina, ma il bagno poco confortevole. CI chiedono se vogliamo fermarci a cena, ma preferiamo uscire e andare a Caen dove facciamo un giro panoramico di questa città, carina, ma pur sempre città. Ceniamo in un ristorante africano “Le 4 Epices” da cui usciamo pienamente soddisfatti e ci portiamo via il ricordo di sapori di paesi lontani unito alla simpatia dei proprietari.

05/08/2011 D-Day Beaches

Oggi partiamo in direzione Pointe Du Hoc per scendere poi lungo le spiagge dello sbarco in Normandia. Arrivati alla nostra prima tappa ci aspetta un prato aperto disseminato di buche lasciate dalle bombe lanciate durante la seconda guerra mondiale; lo spazio non è tutto percorribile, alcune zone sono poco sicure a causa della corrosione. Proseguiamo e la seconda tappa è Colleville sur Mer, sopra Omaha Beach, dov’è situato il cimitero americano. Iniziamo la visita da una mostra temporanea molto interessante, in cui filmati, foto e reperti ci aiutano a capire realmente quello che è successo durante lo sbarco, le decisioni prese e la preparazione ai combattimenti, persino gli stati d’animo dei soldati alleati. Il cimitero è una gran distesa di croci bianche, ci sentiamo un po’ americani anche noi, qui si respira serenità, ma soprattutto lo spirito patriottico e l’orgoglio di chi è la per rendere omaggio ai propri eroi di guerra. Breve sosta presso un chioschetto lungo la strada per Arromanches, dove finalmente assaggio le famose Galette, per poi continuare lungo le varie tappe dello sbarco. Se non siete particolarmente interessati ai musei direi che le località che meritano effettivamente sono Pointe du Hoc e Colleville. Concludiamo la giornata nella località di Ouistreham dove, in spiaggia, assistiamo al bagno dei cavalli con fantino. Qui ci facciamo una buona cena di pesce alla “Brasserie de la Mer”, lungo la strada pedonale; io ed Elisa ci prendiamo il menù medio e con €18,90 ci mangiamo un antipasto a base di ostriche e gamberetti, branzino alla griglia con verdure e dolce: è proprio vero, le orstriche qui sono tutta un’altra cosa! Al rientro alla Gran Caye troviamo gli ospiti che hanno appena concluso la cena in casa, ma noi siamo soddisfatti e abbiamo pure speso meno!

06/08/2011 Caen – Mont St. Michel – Cancale – Saint Malò

Colazione e via verso Mont St. Michel, ma c’è un problma: piove! Arriviamo ai piedi del Mont sotto l’acqua e in mezzo ad una massa di turisti, parcheggiamo, entriamo e iniziamo a camminare tra i vicoletti, ma sarà il tempo o forse la quantità di locali e negozi per turisti, insomma non ci affascina come ci aspettavamo, forse è più bello da fuori. Oggi pranzo veloce al Mc Donald’s dove iniziamo la raccolta di pupazzi dei Puffi e poi si riparte sempre sotto la pioggia. Visitiamo Cancale e rimaniamo a bocca aperta nel vedere i piccoli banchetti che vendono ostriche di varie dimensioni sgusciate al momento a prezzi inimmaginabili: dai 3€ ai 6€ la dozzina, 1€ al pezzo per quelle enormi, pazzesco se pensiamo a quanto costano in Italia dove arrivano ormai non più freschissime e ovviamente non così buone. Arrivati a St. Malò smette anche di piovere. Il nostro hotel è a 15 minuti a piedi dalle mura, comodo e pulito (Hotel L’Hermine), così optiamo per una doccia veloce e ci prepariamo per visita e cena in città. Ci avviamo a piedi e iniziamo ad incrociare gente, ma diversamente da Mont St. Michel, è molto graziosa e vivibile, spunta anche qualche raggio di sole che ci permette di scattare qualche foto decente. Ceniamo al ristorante “A L’Armoricaine” dove ci abbuffiamo di pesce con un ottimo menù per turisti, e anche stasera ce la caviamo con poco più di 20€ compresa una bottiglia di Muscadet che io ed Elisa ci facciamo fuori con gran piacere. Le mura di notte sono poco illuminate, ma c’è il riflesso della luna che rende l’atmosfera stupenda. Soddisfatti dall’intera serata torniamo in albergo speriamo che l’indomani sia bel tempo.

07/08/2011 St. Malò – Cap Frehel – Erquy – Paimpol – Treguier

Colazione by Lidl e sole a volontà per un ottimo inizio giornata! Partiamo alla volta di Cap Frehel, ma strada facendo ci fermiamo qua e la. Prima tappa a Pointe du Chevet, dove arriviamo perdendoci, il posto è meraviglioso, tira vento, ma il panorama è stupendo, vediamo pure 2 sub che spuntano da un sentiero con del pesce in mano… appena pescato! Arriviamo a Cap Frehel, ma saltiamo Fort La Latte perché siamo in ritardo; il faro e la scogliera sono splendidi, ci divertiamo a fare foto finchè spunta un ragazzo giovane in impermeabile e valigetta in mano che vediamo spingersi continuamene verso i punti più esposti della scogliera, sembra quasi che stia cercando il punto ideale per buttarsi giù, così iniziamo a seguirlo con molta nonchalance sperando che non compia qualche atto assurdo. Alla fine se ne va, ma non sapremo mai se era anche lui un turista per caso o se tornerà per portare a termine una missione incompiuta! Pranziamo ad Erquy dove fortuna vuole che ci sia una festa paesana con tanto di stand gastronomico che prepara moules marineé favolose e salsicce! Ripartiamo verso Pointe du Plouha e anche questo posto lungo la Cote d’Armor non delude, un panorama spettacolare dalle scogliere più alte della Bretagna. Degna di nota la nostra chambre d’hote “Le Penquer” a Treguier, bella, curata, con uno splendido giardino e ottima colazione a base di pane, crepes e marmellate fatte in casa. Ceniamo a Treguier, un paesetto coccolo e caratteristico, al ristorante “Le Canottier”, consigliatoci dal padrone di casa, con circa 20€ a testa (antipasto e portata di pesce + dessert); poi col buio ci perdiamo per cercare di arrivare a Pointe du Chateau e Site du Goffreu per fare qualche foto col chiaro di luna, ma quando arriviamo inizia a piovere e torniamo a casa.

08/08/2011 Treguier – Ploumanac’h – Roscoff – Le Faou

Decidiamo di alzarci presto per andare a vedere il Sillon du Talbert prima di colazione, ma quando arriviamo inizia a piovere, tempo 2 scatti e torniamo indietro, ma ne valeva la pena. Facciamo colazione e ringraziamo Francoise complimentandoci per la casa e le marmellate. Partiamo alla volta del Finistere dove passeremo 3 notti alle Fermè Apicole de Terenez. Prima tappa al Phare de Men Ruz di Ploumanac’h dove si vede benissimo la costa di granito rosa colpita incessantemente dalle onde dell’oceano. Ci spostiamo quando inizia ad arrivare un’orda di turisti e andiamo a visitare il centro del paese. Piccola sosta successiva al porticciolo di Tregastel e poi Trebeurden per due foto in spiaggia ai windsurf e per una buona baguette! Ci fermiamo vicino ad un’oasi dove dovrebbero esserci le rane verdi, peccato solo che in poco più di mezz’ora di percorso (e lo facciamo tutto) non ne troviamo una! Proseguiamo per Roscoff e iniziamo a conoscere il Finistere immergendoci tra i campi di carciofi e cipolle rosa. Il porticicolo è carino, animato, e c’è una bella chiesa, vale la pena di perdersi tra i vicoletti per respirare l’aria e i ricordi dei marinai che uscivano in mare per la pesca e dei contrabbandieri. E’ ora di mettersi in marcia verso Le Faou e la Fermè Apicole de Terenez, arrivati in paese non troviamo nessuna indicazione e non avendo il numero civico facciamo il giro del globo, quando in realtà si trova ai lati della strada che collega Le Faou a Pont de Terenez. Le casette sono di legno e la nostra è una mansarda spaziosa, intorno ci solo le celle delle api, i conigli,le oche, insomma siamo in una vera tenuta agricola dove si allevano le api e si vendono miele e prodotti che si ricavano. Ceniamo in centro a Le Faou alla “Brasserie Les Halles”, spendiamo poco meno di 20€, ma non mangiamo bene come negli altri posti.

09/08/2011 Percorso dei fari (Haute Finistere) – Brest

Colazione e 2 scatti a oche e conigli, fuori dall’apicoltura ci sono anche le caprette! Partiamo alla volta di Plouguerneau per vedere il primo faro, quello sull’Ile Vierge che funge da segnale per indicare alle barche il punto più a nord della Bretagna. Proseguiamo e ci fermiamo al Pointe du Landunvez e poi alla Presquile Saint Laurant dove facciamo un giro a piedi in mezzo ad una boscaglia di felci da cui spunta ogni tanto qualche piccolo leprotto. Da qui si vede anche il Phare du Four. Ci spostiamo poi a Trezien per visitare il faro aperto al pubblico con i suoi 182 scalini e un fascio di luce di circa 40 km, ma apre alle 14:30 così cerchiamo un posto per pranzare con l’idea di stare anche un po’ al mare: pessima idea perché aspettiamo un quarto d’ora a Le Cheloupe e poi, visto che nessuno ci bada, ci spostiamo alla Creperie di fianco dove per una galette con le Coquilles St. Jacques aspettiamo un’ora! Niente spiaggia, visita al faro e poi via verso Pointe Saint Mathieu. Qui ci aspetta un altro bel faro, le rovine di un’abbazia, oltre che in panorama mozzafiato. Decidiamo di andare a Brest e tornare li per il tramonto, ma lungo la strada andiamo a vedere anche Le Petit Minou, un altro faro, meno turistico, e decidiamo di tornare li che è anche più vicino. Per arrivare a Brest ci sono un sacco di lavori e deviazioni, per cui ci fermiamo al Carrefour e al Mc Donald’s per procurarci la cena e torniamo al Petit Minou. Sicuramente una cena alternativa, ma ne è valsa la pena soprattutto per le foto fatte poi dalla spiaggia al tramonto!

10/08/2011 Presquile du Crozon

Sveglia presto e visita all’Apicoltura e all’isolotto davanti casa, poi partiamo per la penisola del Crozon, oggi speriamo di fare anche un po’ di mare. Prima tappa a Landevennec, che non vale la pena di visitare a meno che non siate amanti di visite alle chiese, ma siamo fortunati perché troviamo un ragazzo molto gentile all’ufficio turistico che ci indica cosa visitare se abbiamo solo un giorno a disposizione e ci consiglia per la cena. Quindi ripartiamo alla volta di Pointe des Espagnoles dove c’è una bella vista sulla Rade de Brest; arriviamo poi a Camaret sur Mer, un porticciolo molto carino, dove mangiamo le nostre baguette con i gabbiani che ci fanno la tira e poi visitiamo un po’ il paese e il porto, dove ci sono dei barconi abbandonati, ideali per esercitarci con le nostre macchinette fotografiche. Ci spostiamo velocemente verso il Pointe du Pen Hir che è li vicino per una bella panoramica mozzafiato e poi finalmente spiaggia! Arriviamo alla Plage du Kerloc’h e li rimaniamo per ben 3 ore distesi sulla sabbia fine, io ed Elisa facciamo anche mezzo bagno nell’acqua gelida dell’oceano a causa di una simpatica onda che ci viene incontro finchè camminiamo poco oltre il bagnasciuga. La sera seguiamo il consiglio del nostro amico dell’ufficio informazioni e andiamo allo Yuka Bar sulla Plage de Trez Bellec a Telgruc sur Mer, è un chiosco e ci troviamo a cenare all’aperto e al freddo, ma con una soddisfazione immensa perché le Moules Frites sono spettacolari e spendiamo pochissimo: un vero successo!

11/08/2011 Le Faou – Douarnenez – Pointe du Raz

Salutiamo il gatto e i conigli dell’Apicoltura e ci avviamo verso il basso Finistere, direzione Douarnenez. Oggi il tempo non è granchè per cui niente costume. Prima tappa Pointe du Van, il cielo è grigio, c’è vento, ma vale la pena di fare una bella passeggiata per ammirare il panorama di questo punto estremo del Finistere. Altrettanto bello, ma molto più turistico Pointe du Raz, dove vi consiglio di non penasare nemmeno una sosta pranzo, meglio munirsi di panini, è pieno di gente e alla fine ci fermiamo per mangiare alle 16:00 in una Boulangerie lungo la strada verso Audierne. Tra un posto e l’altro fermatevi alla Baie du Trespasses dove ci sono parecchi surfisti (anche se pochi sono quelli bravi). Visto che piove ci allontaniamo dalla costa e optiamo per visitare Quimper. Il centro è carino, anche se alle 19:00 chiude tutto, bar compresi. Non ci resta che dirigerci verso Concarneau alla ricerca del nostro hotel trovato a fatica su Booking (Le gens de mer, un posto un po’ surreale). Andiamo in centro per cena e proviamo “Le Verriere”, un ristorante lounge dove mangiamo una buonissima marmite du pecheur!

12/08/2011 Concarneau – Pont Aven – Carnac – Quiberon – Vannes

Lasciamo Concarneau con la nebbia e ci dirigiamo a Pont Aven, città amata da Gauguin, facciamo una passeggiata all’interno del Bois D’Amour e in centro, dove si vede qualche Mulino ad Acqua ed è pieno di gallerie d’arte e biscuiterie. Ci spostiamo poi a Carnac per vedere il sito preistorico più esteso del mondo e visto che c’è un po’ di sole facciamo un giro panoramico nella Presquile de Quiberon dove, però, c’è un traffico pazzesco. Prima di andare alla ricerca della nostra chambre d’hote ci fermiamo a Vannes, tappa all’ufficio informazioni e passeggiata lungo il porto, poi aperitivo al Le Kiosque, proprio davanti alle barche, per un po’ di relax baciati dal sole. Arriviamo al Kermarine verso le 20 dopo esserci persi per seguire il navigatore che ci ha fatto girare dalla parte opposta! Denise è molto gentile e la casa è bella e pulita. Il paese è piccolo e non c’è vita notturna, ma riusciamo a cenare alla Creperie del porto di Larmor Baden anche con una certa soddisfazione.

13/08/2011 Golfe du Morbihan

Contrariamente alle previsioni della nostra padrona di casa, ci alziamo con un po’ di pioggerella ed effettivamente siamo indecisi sul da farsi, ma decidiamo di ascoltare i suoi consigli: giro a piedi sulla Presquile du Berden approfittando della bassa marea, poi via verso Port Blanc per l’acquisto del biglietto del traghetto che ci porterà alla Isle du Moines e poi a fare un tour del Golfe du Morbihan. La pioggia ci dà un po’ di tregua e riusciamo a girare l’isola in bicicletta, peccato che ricomincia quando facciamo il tour in barca e ci obbliga a stare all’interno guardando il panorama dalle vetrate. Ceniamo a Vannes, inizialmente cerchiamo qualche locale nel quartiere del St. Patern che Denise ci dice essere il meno turistico, ma ci sono solo locali orientali e creperie, così ci addentriamo nella Ville Close, bella anche sotto la pioggia, e ci imbattiamo in un paio di locali che ricordavo essere nominati anche nella Lonely Planet e tra l’altro per niente cari, scegliamo il “Cote & Saveurs” che non delude, anzi! Elisa e io ci beviamo pure una bottiglia di ottimo Muscadet, che solo dopo vediamo che ha 13°… per fortuna Andrea ci riporta sane e allegre a casetta!

14/08/2011 Larmor Baden – Guerande – Amboise

Anche stamattina non manca un po’ di pioggerella, ma va e viene, così riusciamo a fare anche un giro al mercato di Larmor Baden. E’ ora di partire: direzione Guerande! Stavolta siamo fortunati, non piove e riusciamo a visitare il festival celtico con tanto di banda con strumenti tipici e persone vestite con i costumi bretoni d’epoca all’interno della Ville Close. Baguette al parco e via verso la Terre de Sel per dare un’occhiata alle saline e acquistare un po’ del famoso e pregiato Sel de Guerande. Ci aspetta un bel pezzo di strada per arrivare alla nostra Chambre d’hote, il Domain Aurore de Beaufort, immerso nei vigneti della campagna della Loira. Scegliamo Amboise come tappa per la cena e ci va di lusso, dopo che in un ristorantino dove c’erano tavoli da 4 liberi ci dicono che per 3 non hanno posto, optiamo per uno stand della fiera del vino dove divoriamo una buonissima entrecote con patate fritte e vino rosso, e poi dessert a base di crepes con nutella: non poteva andarci meglio per l’ultima cena francese! Passeggiata lungo la Loira e 2 foto, ma siamo stanchissimi e decidiamo di rincasare perché domani ci aspettano tanti km e un paio di castelli da visitare.

15/08/2011 Amboise – Chenonceaux – Chambord – Beauvais – Venezia

Anche stamattina cielo grigio, ma ogni tanto spunta qualche raggio di sole. Salutiamo la nostra padrona di casa e partiamo alla volta dei castelli di Chenonceaux e Chambord. Entrambi molto carini, ma l’atmosfera è rovinata dalla bolgia di turisti, così non riusciamo ad immergerci nelle favole che ci tornano alla mente. Salutiamo anche la valle della Loira e ci avviamo verso l’aeroporto.

Purtroppo anche questa vacanza è finita, ma ci portiamo a casa il calore di questa gente che non ci aspettavamo così, il cielo spesso grigio, ma che ci ha regalato degli scorci magnifici, le costiere e le onde dell’oceano, il sapore delle ostriche appena raccolte e delle moules frites. Un viaggio che consiglio a chi ha voglia di fare una vacanza itinerante e a volte un po’ faticosa, a chi si sa adattare e non ha pregiudizi nei confronti delle persone e del cibo… ah, non aspettatevi che tanti parlino inglese o italiano, ma se siete disponibili e aperti vi capirete!

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