Breslavia, la città degli gnomi

Un week end con la famiglia a caccia di gnomi, nascosti in una città dai colori accesi e dai sapori indimenticabili
Scritto da: bagagliAmano
breslavia, la città degli gnomi
Partenza il: 25/03/2016
Ritorno il: 28/03/2016
Viaggiatori: 7
Spesa: 500 €
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Periodo: 25-28 marzo 2016

Partecipanti: MIA – 10 anni, ZENO – 8 anni

Un nostro amico e collega si è trasferito in Polonia, a Breslavia, ormai da qualche anno. E da qualche anno ci dice di andarlo a trovare. Un mesetto fa c’erano da noi a cena degli amici e l’abbiamo buttata lì. Pasqua da qualche parte? Due giorni dopo avevamo prenotato biglietti (Ryan Air) e appartamento Airbnb (www.airbnb.it/rooms/10218644).

Venerdì 25 marzo

Abbiamo l’aereo nel primo pomeriggio, quindi ci svegliamo con calma, facciamo colazione, ci prendiamo una focaccia in panetteria per pranzo e alle 11.00 ci troviamo con gli altri e partiamo.

Lasciamo la macchina in uno dei soliti parcheggi nei pressi di Orio al Serio, la navetta ci porta in aeroporto, il check lo avevamo fatto online, passiamo direttamente al controllo bagagli e ci imbarchiamo. E via. In un’ora e mezza scarsa siamo a Breslavia dove ci aspetta il taxi che ci ha prenotato gentilmente l’host di airbnb. Un taxi unico a 70 zloti (ossia 17 euro in 7… già mi piace la Polonia).

Alle quattro siamo in casa. Un appartamentone: 3 camere da letto, 2 bagni e una zona giorno molto ampia. Il tutto a 3 minuti scarsi a piedi dal Rynek, la piazza principale. Ci rilassiamo un po’, ci sistemiamo in casa, facciamo una mini-spesa per le colazioni e alle 18.30 ci troviamo sotto casa con Davide.

Proprio sotto casa incontriamo i primi due gnomi. Breslavia infatti è la città degli gnomi. Ce ne sono a centinaia, sparsi per la città. Ognuno intento a far qualcosa. Non sono un’invenzione turistica (non originariamente, almeno), ma hanno una loro storia che risale agli ultimi anni del comunismo polacco. Alternativa Arancione era il nome di un movimento di protesta sotterranea che nacque a Breslavia negli anni ‘80. Voleva fare opposizione al regime autoritario, ma voleva farlo in un modo originale e pacifico, usando il nonsenso e l’assurdo. E direi che poche cose sono più assurde di un esercito di gnomi che se ne va in giro per la città a protestare! Adesso gli gnomi sono più di 300 ed è bellissimo girare la città alla loro ricerca. I bambini si sono muniti di carta e penna e si sono annotati tutti quelli che hanno scovato! C’è anche una mappa, ma non l’abbiamo presa… sarebbe stato troooooppo facile! Con la scusa degli gnomi, i bambini hanno macinato davvero tanti km senza batter ciglio.

Ma torniamo alla nostra serata. Puntiamo in centro, al Rynek, la piazza principale. Arriviamo all’imbrunire, i colori iniziano a spegnersi, ma la piazza non per questo perde di fascino. É enorme, talmente grande che al centro c’è il palazzo del vecchio municipio. Bellissime le case che vi si affacciano, con facciate decorate e colorate. Piena di negozi e ristoranti. Più ristoranti che negozi. Ceniamo proprio in piazza, in un ristorante veramente elegante. Un ristorante per vecchi, io lo definisco così quel genere di ristoranti. Ma noi siamo “giovini” e in tanti e abbassiamo la media! E mangiamo stra-be-ne. Ma bene, bene. Pierogi, zurek, carne, patate, stinco… talmente bene che non resta nemmeno un buchino per il dolce! E che prezzo!

Dopo cena, torniamo verso casa e ne approfittiamo per arrivare fino al ponte per ammirare l’Università illuminata di notte.

Sabato 26 marzo

Ci troveremo alle 10 sotto casa con i nostri amici.

La prima tappa non può che essere il Rynek di giorno. Per arrivarci passiamo dal vicolo dei macellai, che adesso ospita dei bellissimi negozietti d’arte e artigianato.

Le case sono bellissime e coloratissime. Gnomi in ogni angolino che fanno le cose più disparate: dal prelevare a un minibancomat, a tener in mano un cuore, a pompare acqua vicino alla fontana o star appesi a un lampione.

Dal Rynek ci spostiamo alla Piazzetta del mercato dei fiori e da lì alla piazza dove campeggia la chiesa di santa Elisabetta. Compriamo il biglietto e ci arrampichiamo (letteralmente) in cima alla torre annaspando su una scala a chiocciola minuscola e ripidissima. 302 scalini e siamo su dove ci aspettano una vista mozzafiato e un vento freschissimo. Scendere è meno faticoso, ma le scale sono così ripide e anguste che gira quasi la testa. Gira proprio. O siamo noi che giriamo, in effetti.

Dalla piazzetta torniamo al Rynek passando per l’arco che congiunge un palazzo e una casetta minuscola che si chiamano Hansel e Gretel.

Attraversiamo la piazza e ci allontaniamo dal centro e iniziamo la scoperta della città meno turistica. Dopo mezzora io ho già perso il senso dell’orientamento. Non siamo mai troppo lontani dal centro, ma sinceramente non si capisce da che parte stiamo. Anche ricordare esattamente l’ordine con cui abbiamo visto le cose è difficile, quindi le elencherò, anche se probabilmente non sono nell’esatto ordine in cui le abbiamo viste.

La nuovissima sala concerti lungo il fiume e l’opera.

La scultura Passaggio Pedonale (2005, Jerzy Kalino), 14 statue di bronzo tra le due parti di un incrocio. I pedoni “entrano” nel marciapiede (l’interpretazione sarebbe che si avviano verso le tenebre) ed “emergono” dall’altra parte della strada (ascendono dalle tenebre) (tra PiŁsudskiego e Swidnicka). Bellissime davvero. Si potrebbero trascorrere ore a scoprire ogni dettaglio di queste 14 sculture.

La stazione di Breslavia – sembra un riad marocchino. Enorme, bella, pulita, con un bel prato davanti e sul palazzo di fronte le insegne luminose pubblicitarie storiche, ancora ben tenute.

Da qui prendiamo un tram che ci porta fino al mercato coperto, dove facciamo un giro.

Dopo pranzo iniziamo dalla biblioteca proprio di fronte alla pizzeria e poi puntiamo al piccolo Vaticano. Prima di perderci per le viette del quartiere ecclesiastico, facciamo un giro in battello sui canali dell’Odra.

Scesi dal battello attraversiamo il ponte pieeeeeeno di lucchetti che porta al Piccolo Vaticano. Qui tutto è della Chiesa e per la Chiesa. Ogni palazzo, ogni casa, è della Chiesa. Alberghi, chiese, cattedrali, gnomi. Tutto della Chiesa.

Domenica 27 marzo, Pasqua

È tutto chiuso. Giustamente… è Pasqua. Il piano è prendere 2 taxi e andare dai nostri amici dove con le loro macchine andremo a fare una passeggiata sull’unica montagna della zona. Lo Sleza. 700 mt. Siccome è Pasqua fatichiamo moltissimo a trovare due taxi, ma alla fine ce la facciamo e il piano per la giornata procede senza troppi rallentamenti. In 45 minuti di strada siamo allo Sleza. Il parcheggio è pieno e c’è un sacco di gente. La passeggiata è molto piacevole, il tempo splendido e in cima troviamo anche un po’ di neve. Quel tanto che basta per bagnarci i piedi!

Ci sediamo a riposare un po’, ad ammirare la spiazzante piana di Breslavia e la Chiesa appena restaurata, che si prepara alla messa di Pasqua. Poi, alle prime bozze di Messa, scendiamo per la fame! Niente colazione… sono le due passate… abbiamo in testa solo il baretto che avevamo adocchiato a inizio camminata. Speriamo che non abbia chiuso nel frattempo perché potremmo addentare le gomme della macchina! È aperto e non ci facciamo mancare una salsiccia, birra e patatine! I bambini la birra no.

Nel pomeriggio torniamo in città per vedere la Sala del Centenario (Hala Stulecia), capolavoro di architettura di inizio secolo, progettata da Max Berg e diventata patrimonio dell’Unesco. La costruzione è molto interessante ed è altrettanto interessante il parco in cui è inserita e la fontana antistante, enorme e purtroppo spenta. Ma anche così, non facciamo fatica a immaginare che bellissimo posto sia in primavera ed estate!

A cena abbiamo prenotato nel ristorante più antico d’Europa, nella cantina del vecchio municipio, proprio al centro del Rynek, in un ambiente tutto stendardi e volte. Questo qui: http://strona.piwnicaswidnicka.com/DE/default.htm Sembra un posto fighissimo (e lo è), ma in 10 (ok, 4 bambini… ma mangiano eh…) spendiamo 130 euro scarsi. Ed è stato il più caro della vacanza! Ci piace sempre di più questa città!

Lunedì 28 marzo

Ci troviamo alle 9. Le valigie sono pronte. È tutto ancora più chiuso di ieri. Saltiamo in macchina e arriviamo alla Sky Tower. Giusto il tempo di un caffé+donut prima che apra e alle 10 siamo in cima alla torre di 49 piani, tutta vetri, che svetta su Breslavia e offre una vista quasi a 360 gradi. È un ottimo posto dove chiudere la nostra vacanza! Si vede tutto quello che abbiamo visto in questo we. E non può mancare, proprio qui, una foto ricordo tutti insieme!

E poi in aeroporto, ci fiondiamo a prendere qualche salsiccia locale e la vodka e alle 16.00 siamo in Bicocca, di fronte all’Arcimboldi a farci un kebab prima di andare a casa e iniziare a mettere al lavoro la lavatrice. Piove. Bagagliamano.wordpress.com



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