BREATHE: kenya

Solo il 4° giorno che sono rientrata in italia.. avrei da raccontare tante cose, tante persone conosciute a watamu, malindi, ad amboseli, allo tsavo west-est, a vohi, all'isola di lamu, alla meravigliosa manda island.. Ma per ora... ..ho solo intenzione di trascrivere la prima pagina del mio diario perche' mi fa ancora troppo male rivivere...
Scritto da: Silvia 55
breathe: kenya
Partenza il: 29/08/2004
Ritorno il: 23/09/2004
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Solo il 4° giorno che sono rientrata in italia..

avrei da raccontare tante cose, tante persone conosciute a watamu, malindi, ad amboseli, allo tsavo west-est, a vohi, all’isola di lamu, alla meravigliosa manda island.. Ma per ora…

..Ho solo intenzione di trascrivere la prima pagina del mio diario perche’ mi fa ancora troppo male rivivere nelle parole emozioni indescrivibili che solo la terra africana e la sua gente puo’ darti..

:ogni respiro appena scendi da un aereo dove sei stato per almeno otto ore, ti ricorda che sei sbarcato su un mondo sconosciuto, il calore inconfondibile e umido ti dice che la natura che ti circonda è penetrante, ardita, maestosa.

Il tragitto tra l apt di mombasa ad arrivare a watamu è stato ricco di impressioni positive, anche se a primo impatto difficili da comprendere, ammassi di persone concentrate e appiciccate come in un formicaio ma con i ritmi rallentati di chi non conosce la fretta, baracchini uno vicino all altro pieni di colori, odori speziati e sconosciuti che ti invadono narici e vestiti; i miei occhi stavano divorando quel caos con un sorriso interiore già nato come anticipo della vacanza mentre il vociare di mombasa si dirada inizio ad avvistare i primi baobab e le distese infinite di agave sisalana e un senso di libertà mi trapassa, in un attimo la stanchezza si trasforma in euforia. le pubblicità by hand sono fantastiche: tutto qui viene riprodotto unicamente a mano, un pennello, polveri di colore e il segno pulito di una mano creano la purezza del tono su tono dando vita a caramelle tridimensionali, a scatole di thè coloratissime, qui tutto è un inno al colore.

la gentilezza di un sorriso e cori di “jambo” (ciao) e “karibu” (benvenuti) ti fanno sentire bene accolta nella loro terra, tutti qui salutano, ma proprio tutti, dal bambino di tre anni all anziano di 80 anni, noi che siamo cosi poco abituati al saluto, tutti marciano per la loro strada con dei paraocchi invisibili, sempre con visi aggrottati, invece qui è diverso, forse non ci si pensa quanto sorridere alle persone che incontri sul tuo cammino possa far stare meglio te e a loro.

Ho fame, ci fermiamo al POLE POLE, localino a watamu, delizioso nella sua atmosfera super rallentata, arrivano “samosa” (triangoli ripieni di carne o verdura) e polenta con pollo/carne/pesce. Passano a lavarci le mani con una caraffa di acqua calda e lime, e l abbuffata ha inizio_per me è stupendo mangiare con le mani, e con calma molta calma, come è fantastico poter stare a piedi nudi dappertutto…

la mia prima giornata è terminata ed è stata cosi ricca.

Mi siedo sotto un baobab, guardando un cielo che sembra cadermi in testa per quante stelle abbia addosso, la luna piena mi guarda e silenziosa sussura “lalasalama”_buonanotte a tutti:



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