Bratislava, Praga, Dresda e Berlino

Viaggio tra Mitteleuropa e Germania che ci ha riempito gli occhi di meraviglie e lo stomaco di birra!
Scritto da: carabattola
bratislava, praga, dresda e berlino
Partenza il: 29/07/2013
Ritorno il: 05/08/2013
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
Anche quest’anno abbiamo deciso l’itinerario all’ultimo minuto, facendoci guidare più dai prezzi degli aerei che da una nostra idea precisa… alla fine è venuto fuori un bel viaggio tra Mitteleuropa e Germania, che ha toccato belle città (Bratislava, Praga, Dresda e Berlino) e ci ha riempito gli occhi di meraviglie e lo stomaco di birra!

Per gli spostamenti ci siamo affidati a Ryanair da Orio al Serio: andata per Bratislava, ritorno da Berlino. Per gli spostamenti, come facciamo ormai da diversi anni, treno e mezzi pubblici. I biglietti dei treni li abbiamo acquistati on line sul sito della Deutsche Bahn (fanno molte offerte, regionali, weekend, gruppi…). Con un po’ di organizzazione si può fare.

29 luglio – Bratislava

Arriviamo alle 8:20 a Bratislava, c’è un bus (il n.61) che porta in stazione centrale (0,90€ a testa). In Slovacchia c’è l’Euro, quindi i cambi sono evitati.

Il nostro albergo, prenotato come gli altri con Booking, è il Botel Gracia, un battello trasformato in hotel ormeggiato sul Danubio. Ci si arriva cambiando un paio di bus dalla stazione (notate che Bratislava è abbastanza raccolta, quindi le distanze non sono enormi; però con le valigie il bus è più comodo… in stazione c’è un ufficio informazioni per sapere quali mezzi pubblici prendere).

Lunedì i musei sono tutti chiusi (compreso il Castello) quindi le visite sono possibili solo dall’esterno… ed oggi fa molto caldo.

Iniziamo dal Duomo di San Martino, aperto alle visite (2€ a testa); giriamo un po’ per il centro, verso la bella Piazza Centrale, con il Vecchio Municipio; nel campanile è ancora piantata una delle palle di cannone sparate da Napoleone… passato il cortile si va verso il Palazzo Primaziale, ma tutto il centro è un gioiellino… da un tombino sbuca fuori un omino: è Cumil, e andando a spasso ci si imbatterà in altre statue con altri personaggi.

Su tutto domina l’incombente mole del Castello.

A pranzo ci fermiamo in uno dei tanti ristorantini del centro, carne e birra 33€ in tre, la birra nemmeno a dirlo costa meno dell’acqua.. 1,80€ mezzo litro… che pacchia!

Rifocillati, ci avviamo verso la Chiesa Blu; a noi è sembrata abbastanza kitch, però è uno dei monumenti più conosciuti di Bratislava (che mio figlio continua a chiamare con l’antico nome di Presburg…). Quindi andiamo a prendere il filobus per andare al Castello (ci si arriva anche a piedi, ma fa un caldo pazzesco…) sulla salita anche il filobus non ce la più e inizia a fumare… Qualche foto, birretta, e ritorno in basso.. andiamo verso il teatro dell’Opera, al termine di un bel viale dove c’è anche il palazzo della Filarmonica. Stremati ci riposiamo un po’ in albergo.

A cena andiamo alla House of Beer, nel viale principale del centro, mangiamo e beviamo ottimamente, spendendo il giusto.

Dopo una passeggiata digestiva, dove rigiriamo il centro (c’è anche uno spettacolo folcloristico, dei ragazzi ballano una specie di sirtaki greco..) andiamo a dormire; ma ci aspetta una sorpresa, la camera è stata invasa dai moscerini e dobbiamo bombardarli di spray insetticida per liberarcene.

30 luglio – da Bratislava a Praga

Dopo colazione, un’ultima passeggiata in centro, dove ci rendiamo conto di aver visto la maggior parte delle cose da vedere; Bratislava è città per un weekend, non di più; sicuramente quando fa più fresco, con i mercatini ad esempio, si apprezza meglio.

Andiamo quindi in stazione a prendere il treno; i biglietti li avevamo comperati ieri, perché non era possibile acquistarli via Internet; il tragitto Bratislava – Praga è di 4 ore; partiamo alle 13 e arriviamo alle 17:15.

Due fermate di metro e siamo in albergo, l’Hotel Legie; molto comodo per la posizione, mentre invece la stanza non è un granchè (molto calda, e con rumori dalla strada nonostante fossimo al sesto piano…).

Dico subito una cosa, non originalissima: Praga è bellissima. Io ci ero stato per lavoro, ed ovviamente non avevo potuto apprezzarla come merita. Piena di cose da vedere, di gente, di ristoranti, di movimento… incantevole.

Ci avventuriamo subito verso il centro, passando dalla lunghissima (750 metri!) Piazza Venceslao, per poi passare dalla Porta delle Polveri, e poi verso la magnifica Piazza della Città Vecchia. Questa è una delle più belle piazze del mondo e per apprezzarla ancora di più saliamo sulla Torre del Municipio, dove si gode una stupenda vista di tutta Praga.

A cena, come al solito nei nostri viaggi, non può mancare l’Hard Rock Cafè… è proprio in centro ed è uno dei più grandi d’Europa, per la prima volta non dobbiamo fare la fila!

Dopo cena ci dirigiamo verso il Ponte Carlo, pieno di turisti, di artisti, di venditori… lo attraversiamo ed eccoci in Mala Strana, che sbirciamo solo e che ci lasciamo per domani.

31 luglio – Praga

Giornata coperta, ideale per camminare.

Mattina al Castello, un quartiere intero; visitiamo il Vicolo d’Oro, con queste case minuscole, San Giorgio, l’Antico Palazzo, la Cattedrale di San Vito; abbiamo assistito al cambio della Guardia (tutti i giorni alle 12).

Scendiamo in Mala Strana, e mangiamo in uno dei ristorantini; dopo giriamo per Mala Strana, dove ci colpisce molto la Chiesa della Vergine della Vittoria, con la statuetta del Gesù Bambino, e poi il lungo Moldava, fino al Rudolfinum

Poi per riposarci decidiamo di fare un giro in barca, commenti in inglese di 45 minuti con birretta compresa nel prezzo. Particolare la storia del Metronomo, che ha preso il posto della statua di Stalin.

Per cena avevo rintracciato un locale dove avevo mangiato con i colleghi 6 anni fa, il Bredovsy Dvur; il locale è cambiato, è diventato più turistico ed ha perso un po’ quell’atmosfera “fumosa” che aveva (forse anche perché io c’ero stato in febbraio..) comunque ci facciamo una pantragruelica mangiata di carne annaffiata da abbondante birra e spendiamo 50€ in tre.

Passeggiatina in centro, caffè (una rapina: 4€ a testa!) e di corsa in camera, la frescura ha avuto degli effetti collaterali…

1 agosto – Praga

La mattina andiamo al quartiere ebraico, Josefov, e visitiamo il Museo Ebraico, sparso su diverse ex-sinagoghe, ed il vecchio cimitero, con il suggestivo affastellarsi di lapidi una sull’altra.

Una nota sul cambio: fate attenzione!! Ci sono centinaia di sportelli di cambio, chiedete sempre prima di cambiare perché alcuni applicano delle commissioni altissime! Ci sono dei negozi che oltre a vendere cambiano anche i soldi, io con quelli mi sono trovato bene.

Torniamo in Piazza della Città vecchia, il Tyn è chiuso per funzione, mangiamo una pizza (buona) proprio in un localino lì dietro; nel pomeriggio, sfruttando i mezzi, andiamo alla Casa Danzante, poi al Teatro Nazionale, poi a Visherad; qui rimaniamo un po’ delusi, ma forse ci condiziona un po’ il caldo… dopo un riposino in albergo, a cena torniamo a Mala Strana, cercavamo una vecchia birreria ma è chiusa… ci accontentiamo di uno dei ristorantini che danno sulla Piazza Mala Strana, turistico ma non male. Becherovka alla fine (andrebbe bevuta all’inizio, ma non abbiamo il fisico…).

Passeggiata finale sul Ponte Carlo, souvenir, e salutiamo la bellissima Praga.

2 agosto – da Praga a Dresda

Partiamo per Dresda alle 8:29; passiamo tra paesini incantevoli (Bad Schangau, ad esempio) meta di vacanze, il treno rallenta, sembra che faccia apposta per farci ammirare il panorama. Arrivati a Dresda per prima cosa prenotiamo i posti per l’indomani, perché il treno era pienissimo ed abbiamo rischiato di stare in piedi…

L’albergo, il Days Inn, è abbastanza vicino alla stazione, però sotto il sole sembra molto più distante… la stanza è calda, anche qui non c’è l’aria condizionata.

Facciamo (in albergo) il biglietto giornaliero, prendiamo il tram che ci lascia proprio in centro, nella bella Theaterplatz. I più importanti monumenti sono attorno a questa piazza: la Hofkirche, il Residenzschloss, la Sachsische Staatsoper-Semperoper, l’Italienisches Dorfchen… Dresda si visita bene in un paio di giorni; noi siamo venuti per vedere con i nostro occhi com’è stata ricostruita dopo la guerra (era stata praticamente rasa al suolo dai bombardamenti anglo-americani ormai alla fine della guerra), ed avendo a disposizione solo mezza giornata dobbiamo per forza fare una selezione…

L’edificio più notevole è lo Zwinger, che occupa un’area considerevole ed al suo interno ha diversi musei; noi visitiamo la pinacoteca, che ha dei pezzi bellissimi come la Madonna Sistina di Raffaello e la Ragazza che legge di Jan Vermeer.. e tanti tanti italiani, Tiziano, Canaletto, etc… con lo stesso biglietto si visita il museo delle porcellane; la stanza degli animali è quella che mi ha colpito di più.

Per cena rimaniamo in centro, i locali sono tutti strapieni, ci eravamo segnati di andare alla Kurfurstenhof a fianco della FrauenKirche, ma non ce la facciamo…

La sera, sulla riva della città nuova dell’Elba, c’è un concerto di qualche cantante pop locale, e c’è un sacco di gente che va ad ascoltarlo; noi ci gustiamo il panorama dal ponte, la spiaggia è piena di ragazzi che ascoltano musica bevendo, fumando e amoreggiano.

Un po’ in tram e un po’ a piedi (dopo le 22:15 i mezzi si diradano) torniamo in albergo.

3 agosto – da Dresda a Berlino

Partenza alle 9:04, arrivo alle 11:30 a Berlino. E’ un ritorno, perché siamo già stati qua 3 anni fa; perciò ci siamo ripromessi di visitare quello che non siamo riusciti a vedere l’altra volta.

Con i mezzi (ormai siamo dei veterani: biglietto small group, 16,20€ aree A/B), perché a Berlino è impensabile visitare tutto a piedi, andiamo in albergo. Il giro inizia dalla Potsdamer Platz, le architetture moderne proprio non riescono ad affascinarci, però ci rifocilliamo… orrore! Il prezzo della birra rispetto alla nostra ultima visita è aumentato, e di molto! Pomeriggio, con il bus M41 ci dirigiamo a Kreutzberg, e visitiamo lo Judisches Museum, il Museo Ebraico progettato da Daniel Libeskind; il piano inferiore è suggestivo e coinvolgente; ai piani superiori c’è la storia, con molti strumenti interattivi, della storia degli ebrei in Europa, fino al nazismo… prendetevi il tempo che ci vuole, è una visita che non si può fare di corsa. Bellissima l’esposizione di disegni di Bedrich Fritta (sarà in mostra solo fino a settembre), un artista ceco che come tanti suoi correligionari fu prima rinchiuso nel campo di smistamento di Terezin (la fortezza di Theresienstadt), e poi inviato ad Auschwitz, dove morirà di stenti nel ’44. I suoi disegni sono un ritratto fedele della vita nel ghetto, e il libro di illustrazioni che lascerà a suo figlio, divertente e commovente, fa capire meglio di 100 documentari la bestialità del nazismo.

Ma almeno i tedeschi con i loro orrori hanno fatto i conti, noi troppo spesso dimentichiamo di essere stati loro alleati e complici.

Poi, per restare in tema, ci dirigiamo alla Porta di Brandeburgo, per vedere l’altro monumento ricordo delle atrocità della seconda guerra mondiale: il Sowjetische Ehrenmal, il monumento ai caduti sovietici realizzato con il marmo estratto dalla cancelleria del pazzo con i baffetti.

Prima eravamo passati alla Gendarmenmarket, bellissima piazza con le due chiese gemelle, la Franzosichen Dom e la Deutscher Dom.

A cena torniamo all’Hackesher Market, in clima di revival torniamo nello stesso posto di tre anni fa, e mangiamo tapas spagnole con sangria!

4 agosto – Berlino

Sveglia con calma… stiamo invecchiando, la stanchezza si sente…

Io avevo in mente di visitare la ParochianenKirche, che ero sicuro di aver visto nella visita precedente e mi aveva colpito; giriamo un po’ attorno alla Neue Sinagoge, ritroviamo la chiesa di St.Christie, il cimitero ebraico… ma la mia chiesa no… perplesso (ma non rassegnato) lascio stare per il momento, e andiamo al DDR Museum.

Interessante, fa riflettere molto… c’è anche un po’ di nostalgia per quelle foto anni ’70, quei capelloni, quei basettoni che andavano anche da noi… uno stato sociale guidato da una visione, degenerato in una burocrazia che si fa casta (qui no?); il controllo ossessivo della Stasi, oggi quasi dilettanti rispetto a Echelon e Datagate… insomma, la storia dalla parte di chi vince ha sempre un sapore di manipolazione. La direzione economica che la Germania sta dando all’Europa mi fa concordare, una volta tanto, con Andreotti quando diceva: “Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due”.

Dopo il Museo, pranzetto al Nordsee lì vicino (un po’ di pesce dopo tanta carne ci vuole). Poi, dato il caldo, ci rifugiamo nella Alte Nationalgalerie. Passiamo due orette al fresco, tra capolavori del 700-800… ad un certo punto che ti vedo: un quadro intitolato Parochianen Strasse! Se c’è la Strasse deve esserci anche la Kirche, non ho sognato!

Allora mio figlio ipotizza che forse ho fatto un po’ di confusione.. e mi porta alla NicolaiKirche, dove riconosco il borghetto che mi era piaciuto tanto… però la chiesa no: avrò mischiato due cose diverse?

Per cena anche oggi revival: il Georg Breuer, sul fiume, stinco e costine a go-go, 50€ in tre, poi andiamo un po’ a spasso… Berlino è un enorme cantiere, dalla SchlossPlatz contiamo 32 gru…

Per chiudere, prendiamo il bus 100, ci facciamo tutta Under Den Linden e torniamo alla Porta di Brandeburgo… caffè da Starbucks (non peggio di altri posti) poi inizia a piovigginare, l’aria è rinfrescata e stanchi ma contenti torniamo in albergo, l’Hotel Wittelsbach am Kurferstendamm, nella parte ovest, il migliore del nostro tour.

5 agosto – ritorno

Sveglia presto, metro fino a Rudow e bus 171, ed alle 8:30 siamo in aeroporto in largo anticipo. Sarà per questo che ci controllano così bene i bagagli? Purtroppo avevamo fatto la sciocchezza di portare delle creme in tubetti da 150ml, e ce le fanno buttare, con gran dispiacere di mia moglie, prendendoci dei “soliti italiani”… insomma le cose che amiamo dei tedeschi.

Conclusione…

E’ stato un bel giro, sia dal punto di vista artistico che culinario; Praga soprattutto, è stupenda e dispiace proprio lasciarla; Bratislava merita un weekend, magari quando fa più fresco, così come Dresda; Berlino è enorme, per visitare le cose più significative ci vogliono almeno 4-5 giorni, ed è stato proprio un piacere ritornare.



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