Bratislava, la piccola capitale sul Danubio
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Le cose più turistiche sono tutte su un lato del Danubio, e quindi non è necessario oltrepassarlo, a meno che non si voglia salire sull’UFO per andare a bere o mangiare qualcosa o anche solo per la vista (ma l’ascensore è a pagamento e secondo me non ne vale la pena, ci sono altri posti da cui ammirare la vista).
La città è piccolina, in due giorni e mezzo si riesce a vederla bene tutta e fare le due escursioni a Danubiana (assolutamente da fare) e al Castello di Devin.
Il centro storico
Il centro storico, con le sue stradine con i ciottoli e le sue strane statue a grandezza naturale, è molto carino e ben tenuto. Stupisce il fatto che ci sia pochissima gente in giro, sia di giorno che di notte. E’ vero che gennaio non è certo un mese di alta stagione, ma siamo rimasti stupiti da quanta poca gente ci fosse in giro. È divertente andare alla ricerca delle statue, in particolare quella dell’uomo che esce dal tombino (man at work) che è un po’ il simbolo della città, quella del soldato napoleonico appoggiato alla panchina nella piazza del Municipio, il Bell’Ignazio, quella del Barone di Münchhausen, sui tetti non distante dallo Slovak Pub, quella di Andersen, nella grande piazza che parte dal Teatro dell’Opera e arriva al Danubio.
Il Municipio: consiglio di salire in cima alla torre per vedere la vista dall’alto.
La Cattedrale è un gotico abbastanza spoglio ma bella, fuori impressiona il tetto spiovente. Purtroppo le hanno costruito a soli tre metri il ponte nuovo, fatto dai sovietici negli anni ’70, un vero obbrobrio! Dall’altra parte della Cattedrale c’è il Castello e sotto al Castello c’era il vecchio ghetto di cui è rimasto ben poco, forse solo la Casa del Buon Pastore (quando c’era da buttare giù interi quartieri a casa degli altri i Sovietici non andavano per il sottile).
Da lì partono le stradine per salire al Castello, ci si può andare anche verso l’ora del tramonto solo per fare qualche foto e poi fermarsi a cena al Ristorante Modrà Hviezda. È molto carino, scavato nella roccia, il cibo è ottimo e abbondante, il servizio buono e i prezzi contenuti. Attenzione agli orari, a Bratislava si mangia da mezzogiorno fino a sera a qualsiasi ora ma la sera la cucina chiude presto, alle 21 è difficile riuscire a sedersi a un tavolo.
Il Castello è imponente con la sua mole bianchissima, anche di notte e anche con la nebbia si vede dal resto della città ed è un punto di riferimento fondamentale. Dentro è tenuto molto bene, tutto bianco e oro, e ci sono diversi musei che dal mio punto di vista non sono nulla di speciale, la parte più carina è quella con le pubblicità del ‘900.
Attorno al centro
Il Palazzo Grassalkovich è la residenza del Presidente. È un bel palazzo che non credo sia visitabile, mentre i giardini sono aperti a tutti ma, almeno d’inverno, sono un po’ tristi. Le povere violette completamente congelate, le fontane asciutte… insomma un panorama un po’ decadente. Poco distante c’è il Palazzo Primaziale, anche questo bello ma nulla di speciale. Davanti c’è una grande piazza (Namestie Slobodi) con una fontana grigia e triste, e anche questa senz’acqua, ma spero sia solo un problema invernale. Dall’altra parte della piazza c’è la Facoltà di Ingegneria Meccanica, nulla di particolarmente estetico, ma è una struttura da vedere, rispecchia molto lo stile della città. Poco distante l’edificio della radio e della televisione, a forma di piramide invertita. Magari l’idea era buona e originale ma l’architettura non è il meglio della città. Ho cercato la zona con i negozi di lusso, ma alla fine ho capito che non esiste. Nel centro storico c’è qualche negozio carino, le grandi catene internazionali, ma nulla di più. C’è una piccola zona con un paio di negozi un po’ sopra la media ma niente in comune con le altre capitali bagnate dal Danubio.
Namastie a me è piaciuta tantissimo. È una zona abbastanza degradata, nonostante l’enorme Tesco, ma sulle pareti dei brutti e vecchi edifici di edilizia popolare hanno fatto dei graffiti bellissimi. Finalmente un po’ di colore! Le case attorno sono decrepite, al limite del crollo, ma fateci un giro se vi piace la street art, ne vale la pena.
Da lì in cinque minuti a piedi si arriva al gioiello di Bratislava, la Chiesa di Santa Elisabetta, detta anche chiesa blu perché è completamente celeste, sia dentro che fuori, anche il tetto! È un piccolo capolavoro art nouveau, non troppo grande, ma così accogliente, così particolare, ha un tono di azzurro molto rilassante, ricorda un po’ Gaudì senza averne gli eccessi. Per me è bellissima, emozionante, va vista. Lì attorno ci sono anche altri edifici della stessa epoca, purtroppo non è rimasto molto e non sono in ottime condizioni, ma il quartiere va visto.
Altri dieci minuti e si arriva ad Eurovea, un nuovo centro commerciale. Ci siamo andati più che altro per vedere la vera vita della città, in un sabato pomeriggio di saldi invernali, e siamo rimasti stupiti ancora una volta per la poca gente in circolazione. Un edificio di vetro è particolare ma non bellissimo. Una pista per pattinare sul ghiaccio ci ha fatto venire una mezza idea ma poi abbiamo saggiamente deciso di lasciar perdere! Comunque se vi piace pattinare di piste ce ne sono sparse un po’ ovunque.
Proprio lì di fronte c’è anche il Nuovo Teatro Nazionale Slovacco: orrendo. Non c’è altro da dire. È nato per sostituire quello vecchio, che invece è fortunatamente ancora in funzione ed è bellissimo! Si trova nella parte più elegante della città e sarebbe stato bello andare a vedere un balletto, ma non c’era il tempo. Invece ci siamo concessi un Concerto alla Filarmonica, che è proprio lì di fronte.
Un po’ fuori dal centro in cima a una collina, ma raggiungibile bene anche a piedi, c’è Slavin, il memoriale dei soldati russi morti durante la liberazione di Bratislava. Stile molto sovietico, tutto di marmo grigio. Va visto, e si gode anche una bella vista della città.
Per sfuggire al freddo di gennaio ci siamo rifugiati in un paio di Gallerie d’arte: la Nedbalka, che ha una struttura che ricorda il Guggenheim di New York, e altre piccoline che ci sono nel centro storico.
Fuori città
Prendendo un autobus urbano si può arrivare al Castello di Devin, giusto nel punto in cui confluiscono il Danubio e la Morava, che segna il confine con l’Austria. A circa 50 chilometri c’è Vienna e sono molti gli slovacchi che hanno provato a raggiungerla quando c’era ancora la cortina di ferro. Per questo c’è un piccolo memoriale che ricorda le vittime. Il Castello mi è sembrato un vecchio rudere, mi sarebbe piaciuto comunque visitarlo per la vista, ma era chiuso. Questo purtroppo succede spesso, con il brutto tempo resta chiuso, senza preavviso. In realtà erano caduti solo un paio di centimetri di neve ma dev’essere stato sufficiente per far restare tutti a letto in un freddo sabato di gennaio.
E’ stato comunque piacevole fare una bella camminata nel percorso per pedoni e bici lungo il Danubio.
Danubiana
Questo museo di arte contemporanea merita da solo il viaggio. Si trova fuori da Bratislava, ma grazie agli efficientissimi trasporti pubblici si raggiunge con un autobus urbano. È stato costruito su un’isola artificiale in mezzo al Danubio. Per me è meraviglioso, un’oasi di design e modernità in una città che architettonicamente non è proprio bellissima. Sprazzi di colori nel grigiume invernale. Davvero bello. Per visitarlo e prendere un caffè con calma al bar ci vogliono almeno un paio d’ore, l’autobus la domenica ha cadenza oraria quindi è perfetto. Non ve lo perdete, se siete in zona fateci un giro.
Il cibo
Abbiamo evitato i posti più famosi come il Cafè Mayer o Konditorei Kormuth, anche se questo sembrava veramente spettacolare da fuori. Invece abbiamo preferito rifugiarci per una merenda al caldo in un locale molto carino sulla Michalska (la strada che parte dalla Porta principale e attraversa il centro), direi che si chiamava Enjoy o qualcosa di simile. Davvero molto accogliente.
Allo Slovak Pub abbiamo cenato ma sinceramente non mi ha entusiasmato. Forse meglio andarci solo per una birra dopo cena.
Mi sarebbe piaciuto fare un giro al Gorila Urban Space ma non c’è stato il tempo.
Abbiamo fatto un’ottima colazione al Moods – Dobrá Nálada na Korze, c’è molta scelta sia di dolce che di salato e i pancake non erano male!
Sulla strada per Slavin ci siamo fermati a pranzo al Soupa Bistrò, un ottimo self service molto carino e accogliente, con diversa scelta di cibo, servizio cortese e prezzi bassissimi.
Da provare assolutamente le specialità che sono gnocchetti con il formaggio di capra, ravioli sempre con il formaggio di capra, e tutte le versioni di gulasch servite con una specie di canederli. Porzioni sempre generosissime e prezzi modici.
Lo shopping
Non ho visto nulla di attraente tranne un bellissimo negozio di cappelli, Modne Doplnky, sulla Laurinskà, in centro storico: mi sono comprata un basco rosso e ne avrei preso uno di ogni colore, grazie ai prezzi modici e alla gentilezza delle due signore del negozio.
Varie ed eventuali
Da tenere sotto controllo le attività del Centro Culturale Dunaj. Si trova in un vecchio stabile di diversi piani in pieno centro, con le pareti ricoperte di scritte. Ci organizzano feste e serate particolari e spesso fanno mercatini di vinili. Per me è molto caratteristico e va seguito, se si capita nei giorni giusti potrebbe essere interessante.
Il centro è piccolo ma per raggiungere Devín e Danubiana serve l’autobus, che serve anche da navetta per l’aeroporto, e se ne può approfittare anche per raggiungere Slavin che è un po’ fuori mano. Per questo consiglio di fare l’abbonamento che dura 72 ore e costa 8 euro, così non ci si pensa più.