Brasile: tudo ben? Todo bom!

31/12/07 Alle 7 circa partiamo da casa alla volta dell’aeroporto di Malpensa, con la bella temperatura di -4°... Ma l’estate brasiliana ci aspetta! Alle 10 e 40 partiamo puntuali per Madrid Barajas, con un volo Neos/Air Europa, dove, dopo una breve attesa, ci imbarchiamo per Rio de Janeiro, con un volo Air Europa. L’aereo è quasi vuoto, ci...
Scritto da: angelamanuel
brasile: tudo ben? todo bom!
Partenza il: 31/12/2007
Ritorno il: 08/01/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Ascolta i podcast
 
31/12/07 Alle 7 circa partiamo da casa alla volta dell’aeroporto di Malpensa, con la bella temperatura di -4°… Ma l’estate brasiliana ci aspetta! Alle 10 e 40 partiamo puntuali per Madrid Barajas, con un volo Neos/Air Europa, dove, dopo una breve attesa, ci imbarchiamo per Rio de Janeiro, con un volo Air Europa. L’aereo è quasi vuoto, ci sono solo passeggeri brasiliani. Subito ci rendiamo conto della natura chiassosa e festaiola di questo popolo: bambini che corrono su e giù per i corridoi, nessuno rimane fermo al proprio posto … E si leva un vero e proprio boato quando sui monitor di bordo compaiono le prime immagini del Brasile (Fortaleza!). Alle 24 ora spagnola (ma in Brasile sono le 21), l’equipaggio ci offre del vino frizzante cava e dodici acini d’uva, per festeggiare il Capodanno secondo la tradizione spagnola. Si tratta di mangiare (o meglio trangugiare) i dodici chicchi, uno per ogni rintocco della mezzanotte: se allo scoccare dell’ora fatidica si avrà mangiato tutta l’uva, i desideri per l’anno nuovo si avvereranno (supuestamente, come aggiunge il comandante …).

Atterriamo alle 21 e 30 ora locale, con quasi un’ora di anticipo rispetto al programma. Dopo le formalità doganali (che consistono nel rilascio del visto, senza spese, già consegnatoci dal personale dell’aereo e compilato a bordo), ritiriamo i bagagli e cambiamo circa 150 € agli sportelli che si trovano prima dell’uscita. Il tasso non è particolarmente vantaggioso (1€=2,40 R$), ma è tardi, e non ci sono altre possibilità. Prendiamo (l’unico?) taxi, direzione hotel Ipanema Inn. La tariffa per Ipanema è di 72 Reais, ma contrattiamo con l’autista 65 (che poi saranno 64, visto che non avevamo un real). Il taxista ci consiglia subito di andare a Copacabana per la mezzanotte, assicurandoci che non ci sono pericoli, a patto di andarci naturalmente senza orologi, portafogli e comunque nulla di prezioso. Durante il tragitto, mentre il nostro autista impreca per il traffico, ammiriamo l’albero di Natale galleggiante sulla Lagoa, mentre un sacco di gente, per lo più vestita di bianco e portando fiori, si dirige verso Copacabana. Arriviamo all’hotel Ipanema Inn (Ipanema, Rua Maria Quitera 27, €. 490 in due per 5 notti, camera doppia, colazione a buffet inclusa, cassetta di sicurezza in camera compresa nel prezzo) alle 23, ci cambiamo (o meglio, ci spogliamo, ci sono 30°!), e dalla spiaggia di Ipanema (da cui l’hotel dista poco meno di 50 metri), ci dirigiamo verso Copacabana. C’è veramente un sacco di gente e chioschi che vendono di tutto: pannocchie arrosto, spiedini, caipiriñas, bibite … In mezzo alla fiumana umana, sbuchiamo su Avenida Atlantica alle 23 e 55, in tempo per assistere allo spettacolo dei fuochi d’artificio, mentre veniamo lavati da spruzzi di spumante: abbiamo davvero l’impressione di essere in mezzo ad un’enorme festa! Dopo una quarantina di minuti, finiti i fuochi, ci incamminiamo verso il nostro hotel, stanchi per il lungo viaggio.

01/01/08 Dopo un’abbondante colazione in hotel decidiamo di salire al Corcovado. Su indicazione del personale dell’hotel (sempre molto gentile e disponibile), prendiamo l’autobus n. 583, direzione Cosme Velho. Una parentesi sui mezzi di trasporto. Rio non è assolutamente una città che si possa girare a piedi, e questo non solo per i problemi di criminalità (in cui fortunatamente non ci siamo imbattuti), ma per le distanze: non fatevi ingannare dalle cartine, la città è enorme. In compenso, i mezzi di trasporto pubblici sono efficientissimi: gli autobus sono numerosi e vanno dappertutto (il prezzo per ogni tratta è normalmente R$ 2,10), esiste una metropolitana, pulita e sicura, con un ottimo sistema di autobus con biglietto integrato. Un unico problema: gli autisti degli onibus, come li chiamano, sono tutti intimamente convinti di essere piloti di Formula 1, così guidano a velocità folli e si sorpassano continuamente. Può accadere così che un bus si trovi sulla seconda corsia, mentre cercate di fermarlo: dovrete sbracciarvi per farvi vedere, mentre l’autista taglia la strada ad una corsia di auto, per cercare di raggiungervi, o si ferma una decina di metri oltre la fermata. E lo stesso vale quando dovete scendere: spesso si limitano a rallentare a passo d’uomo, anziché fermarsi.

Il 583 ci porta direttamente alla stazione del trenino per il Corcovado, il cui biglietto costa R$ 36 per persona (paghiamo con VISA). Dopo aver attraversato la foresta di Tijuca, il trenino ci porta sulla cima, per ammirare il Cristo. Purtroppo, quando arriviamo è nuvoloso, e non si vede nulla … Dopo qualche istante però, le nuvole cominciano a tratti ad aprirsi, permettendoci di ammirare uno dei panorami più belli del mondo: l’intera Rio è ai nostri piedi, con le spiagge, le favelas, il Pan di Zucchero, il Maracanà …

Dopo quasi un’ora, decidiamo di scendere, e di visitare il Jardim Botanico (onibus n. 569, per Copacabana); peccato che solo una volta scesi ci accorgiamo che il parco è chiuso. Decidiamo così di dirigerci a piedi all’hotel, che ci sembra vicino … In realtà sono più di 40 minuti di camminata, sotto il sole cocente. Ci ristoriamo così con un fantastico succo da Polis (rua M. Quitera angolo rua Visconte da Piraja): i succhi sono meravigliosi, di frutta tropicale (mango, papaya, maracuja …) frullata al momento, e costano tutti sui 3-4 R$: ottimo è l’açai, densissimo e scuro (si mangia con il cucchiaio), che, oltre ad avere un ottimo sapore dolce, pare sia molto nutriente. Abbiamo sempre pranzato con un succo, a Rio.

In hotel ci cambiamo e andiamo in spiaggia, a Ipanema, che è affollatissima, e ci ritagliamo un angolino vicino al mare (fa davvero molto caldo). Il mare, qui come a Copacabana, è molto mosso, e nessuno si spinge a largo: ci si limita a saltare i cavalloni, come fanno tutti, che peraltro è molto divertente. La spiaggia pullula di venditori, che, come ci avevano detto, offrono di tutto: gelati, succhi, gamberoni, spiedini di formaggio … Sempre qui abbiamo occasione come il mito delle brasiliane dal corpo (e dal sedere …) perfetto non sia una leggenda: ci sono ragazze davvero bellissime, e praticamente tutte, belle e brutte, indossano costumini ridottissimi.

Per cena andiamo da Porcao Ipanema, rua Barrao da Torre. La churrascheria funziona così: per un prezzo fisso (R$ 65), si ha libero accesso ad un ricchissimo buffet di verdure, sushi, ecc.. Ad ogni cliente viene poi dato un foglietto rotondo, verde da un lato e rosso dall’altro. Se è verde, i camerieri che escono dalle cucine con le loro “spade”, si fermano per servirvi la carne: picaña (la migliore), maiale, agnello, cuoricini di pollo, carne al formaggio… Bibite e dolci si pagano a parte. Ci abbuffiamo letteralmente, spendendo € 66. Torniamo all’hotel a piedi, visto che non è molto tardi, percorrendo rua Visconte da Piraja, molto affollata.

02/01/08 La mattina decidiamo di andare al Pao do Açucar. Prendiamo il bus 511, direzione Urca, in rua Visconte da Piraja, che ci porta alla stazione della teleferica (biglietto R$ 35, non è stato possibile pagare con la carta di credito). Saliamo con le due teleferiche, prima al Morro di Urca (da dove si vede la piccola Praia Vermelha) e poi al Pao, da dove si ammira un bellissimo panorama di Copacabana.

Una volta scesi, decidiamo di andare a Santa Teresa. Prendiamo l’autobus integrato con la metro (R$2,40) 511A, che ci porta alla stazione Botafogo, dove prendiamo la linea in direzione Norte. Scendiamo a Cinelandia (anche se probabilmente è più comodo Carioca), nella zona centrale di Rio. Dopo una passeggiata di una decina di minuti, arriviamo alla stazione del bonde, in rua Lelio Gama. Dopo quasi un’ora di coda (durante il quale ci sorbiamo le sfuriate del personale, che parla esclusivamente portoghese, contro i turisti, rei di non rispettare la fila, a loro dire …), possiamo salire sul caratteristico trenino: il biglietto è di R$ 0,60 per tratta (a/r R$ 1,20). Facciamo un giro del quartiere, che ci sembra un po’ decadente, con il bondiño, senza scendere. Tornati alla stazione, ci gustiamo un succo di Goiaba al vicino Sucos Carioca (R$ 2,60), poi andiamo a visitare la Cattedrale lì vicina. Torniamo prendendo la metropolitana alla fermata Carioca, poi l’autobus integrato per Ipanema che si prende alla stazione di Siqueira Campos (R$ 2,40).

Cena alla casa do Fejoada (rua Prudente de Morais). La fejoada è un piatto tipico carioca (non leggerissimo, per la verità), che consiste in uno stufato di carne e salsiccia, servite con fagioli neri, riso e fette d’arancia. Il tutto innaffiato con caipiriña e batido de maracuja, ben alcolici … Io sono del tutto ubriaca. Spendiamo R$ 120, pari a circa 48 €. Ritorno a piedi.

03/01/08 Per la mattinata di oggi abbiamo prenotato un’escursione alle favelas, con l’organizzazione Marcelo Armstrong, tramite l’hotel (costo R$ 150 in due). Vi consigliamo vivamente questa escursione, senza la quale non è possibile capire una parte importante di Rio, in particolare con le guide di Marcelo. La nostra – un argentino che ha visitato praticamente tutto il mondo – era davvero molto brava, e ci ha fornito moltissime spiegazioni. Tra l’altro, questa organizzazione devolve parte dei suoi guadagni alla scuola della piccola favela di Villa Canoa, che non è più finanziata dallo Stato brasiliano. Visitiamo così la favelita di Villa Canoa e Rociña, la più grande favela di Rio, che conta (ma il dato non è certo) più di 200 mila abitanti. Alla fine acquistiamo un paio di quadretti alle bancarelle della favela, spendendo in tutto R$ 50.

Tornati all’hotel, dopo il succo da Polis decidiamo di andare in spiaggia, stavolta a Copacabana, prendendo l’autobus sul lungomare (direzione Castelo). L’autobus che riusciamo non senza fatica a fermare costa sorprendentemente R$ 4, ma ormai siamo già saliti … Scendiamo a circa metà di Avenida Atlantica. La spiaggia oggi non è molto affollata, e finalmente ci gustiamo un buonissimo spiedino al formaggio e origano (R$ 2,50). Dopo la spiaggia, visitiamo il mercatino che si svolge a Copacabana tutte le sere, dalle 18 in poi. Qui acquistiamo le mitiche Hawaianas, le calzature ufficiali dei carioca … Tutti le indossano! Costo per paio: R$ 15. Torniamo all’hotel in autobus (direzione Barra). Stasera cena al famoso Garota de Ipanema, rua Vinicius da Moreais, con pollo alla cubana e caipiriñas (R$ 77, pari a circa 30 €).

04/01/08 Oggi è il giorno del mitico Maracanà! Prendiamo l’autobus integrato con la metro, che ci porta alla fermata Siqueira Campos, dove prendiamo la linea 1 direzione Norte. Alla fermata Estacio cambiamo per la linea 2, direzione Pavuna, fermata Maracanà.

La visita allo stadio costa R$ 20, e permette di accedere allo spogliatoio, alle tribune e al campo, dove un ex calciatore di mezza età si esibisce in palleggi … Da circo, come direbbero a San Siro! La Hall of Fame invece è chiusa, pare dopo la ristrutturazione per i giochi panamericani. Manuel, come in preda al delirio, fotografa tutto. Ci tocca pure di incontrare un commesso tifoso del Milan nel negozio di souvenirs, che sotto i nostri sguardi allibiti urla: “Viva Pirlo!” Decidiamo poi di visitare il Jardim Botanico, prendendo l’autobus integrato alla stazione Botafogo (prezzo di ingresso R$ 6, mi pare). Il giardino è bellissimo, ammirerete un sacco di specie vegetali.

Nel pomeriggio di nuovo spiaggia (per l’ultima volta) a Ipanema.

Cena da Carretao, altra churrascheria che funziona come Porcao, solo più economica (abbiamo speso € 38 in due), in rua Visconte de Piraja.

05/01/08 Oggi si parte per Foz do Igaçu. Ci porta all’aeroporto Galeao l’autista dell’hotel, per R$ 55. Arriviamo a Iguaçu in anticipo, alle 13 e 15. All’aeroporto prendiamo un taxi della cooperativa, per R$ 37 (l’hotel ci aveva proposto R$ 35, ma non avevamo accettato …). Vi segnaliamo però che all’aeroporto si ferma l’autobus, che costa R$ 2: per andare verso la città dovete prendere la direzione centro. Il nostro tassista, dopo aver accertato che è la nostra prima volta a Iguaçu, ci fa una proposta a suo dire vantaggiosa: R$ 100 per portarci al lato brasiliano delle cascate e al Parque des Aves. Rifiutiamo, e arriviamo al nostro hotel Turrace Green. L’hotel è in un’ottima posizione, su avenida das Cataratas, a pochi passi dalla fermata d’autobus. Abbiamo speso R$ 152 al giorno in due per la camera doppia, compresa la colazione. È poi possibile usufruire del buffet per cena, che costa R$ 23.

Dopo esserci cambiati, decidiamo di visitare il lato brasiliano delle cascate, prendendo l’autobus (R$ 2) che porta direttamente al Parco. Il lato brasiliano si visita in un paio d’ore; tenetevi invece una giornata intera per il lato argentino, molto più impegnativo e spettacolare. L’ingresso al parco costa R$ 20. Qui, come in molti altri posti, non è possibile pagare con la carta di credito, ma solo con una di debito, purché appartenga ad uno dei circuiti segnalati allo sportello (di solito VISA o Maestro). Una volta entrati, un autobus ci porta fino al sendero das cataratas, lungo il quale possiamo ammirare una panoramica delle cascate, le più ampie del mondo. Una passerella porta poi sotto la Garganta del Diablo. Non ci sono parole per descrivere lo spettacolo di tutta quell’acqua in movimento, che forma arcobaleni inzuppandoci dalla testa ai piedi. Con gli ascensori si sale per ammirare la Garganta dall’alto. Tornati in hotel ceniamo lì.

06/01/08 Oggi si sconfina in Argentina! Prendiamo l’autobus per il terminal dei bus di Puerto Iguazu. É possibile pagare l’autobus sia in reais (3) che in pesos (3); siccome il peso vale meno, vi converrà cambiare qualche soldo in più, per pagare il ritorno in valuta argentina (per la verità si può pure pagare con qualche migliaia di guaranì paraguaiani, ma non credo valgano molto …). Alla frontiera l’autobus si ferma, permettendo ai passeggeri di scendere per i controlli doganali e farsi fare un bel timbro sul passaporto.

Arrivati alla stazione degli autobus, Manuel ingaggia un’interminabile conversazione con la cassiera dello sportello turistico, dove scopriamo che è possibile pagare l’ingresso al parco solo in contanti e solo in pesos, che le banche sono chiuse (è domenica) e che è possibile cambiare lì. Alla fine la poveretta è talmente stremata da darci per sbaglio 16 pesos in più! Prendiamo l’autobus per le cascate (8 pesos a/r), il parco ne costa 40 (per noi stranieri: c’è tutto un sistema di prezzi diversificati per i residenti della città di Puerto Iguazu, della regione, dell’Argentina …). Ci cimentiamo così nella visita del parco, per cui ci vogliono almeno 5-6 ore. Vi consigliamo di seguire l’itinerario proposto dalla Lonely: prima il passaggio superiore, che permette di vedere le cascate dall’alto; poi l’impegnativo passeio inferior, che vi porterà, dopo una traversata in barca, all’Isla San Martin; infine, dopo aver preso il trenino, il passeio Garganta do Diablo, dove ammirerete la cascata in tutta la sua spettacolarità. Durante la giornata abbiamo visto un sacco di animali: i simpatici coaties, che sono delle specie di procioni con la coda a strisce, molto golosi, pare (per questo si avvicinano volentieri ai turisti); iguane, aquile e uccelli esotici, specie sull’Isla, e infine un coccodrillo che si bagnava placidamente nel rio Iguazu! Alla fine della passeggiata ci ristoriamo con una insalada de fruta (10 p) al bar della stazione Garganta. Cena a buffet in hotel.

07/01/08 Ultimo giorno! La mattina visitiamo il bellissimo Parque des Aves, che ospita centinaia fra pappagalli di ogni specie, tucani, colibrì, farfalle, serpenti e coccodrilli ed altro ancora (costo R$ 12)! La particolarità del parco è che si può entrare in enormi voliere, grandi ambienti chiusi da una rete, e ammirare da vicino gli uccelli. Bellissimi i tucani, che hanno però la poco simpatica abitudine di volare radenti (praticamente uno mi attacca in picchiata, lo schivo per pochissimo!), e gli enormi pappagalli colorati. Nella voliera delle farfalle ce ne sono di grandi e coloratissime, insieme a microscopici colibrì. Da segnalare infine l’incontro ravvicinato fra Manuel e una specie di tacchino esotico, fermamente intenzionato a beccarlo! Al negozio di souvenir prendiamo un bellissimo soprammobile a forma di tucano, per R$ 20.

Torniamo all’hotel, prima di prendere l’autobus per l’aeroporto. Qui ci aspettano tre voli, che ci riporteranno, dopo più di 24 ore, all’inverno, dall’altra parte del mondo… Ma pazienza, per consolarci ci basterà ripensare ai colori del bellissimo Brasile!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche