Brasile, Maceìo, Pratagy
Partiamo di venerdì mattina alle 3 da Bologna verso Malpensa in una notte fredda e piovosa. Almeno non c’è nebbia e in autostrada solo camion che fortunatamente non sono di intralcio. 280 km e siamo arrivati. Macchina al parcheggio, navetta per il terminal e finalmente con il biglietto in mano aspettiamo l’imbarco in aereo. Volo Livingston in orario quasi perfetto. 10 ore di volo per arrivare da 0 gradi a 35. Finalmente si apre il portellone dell’aereo e l’aria che ci avvolge è bollente. Via maglioni e magliette per rimanere tutti in canotta. Che caldo incredibile! Purtroppo il passaggio alla dogana si rivela un disastro. Quasi 3 ore per far passare 200 turisti… Una vergogna e se si osava dire qualcosa gli addetti si allontanavano per tornare poi diversi minuti più tardi. Poi ci verrà spiegato che gli ufficiali aeroportuali brasiliani sono così… E nonostante il resposabile Ventaglio abbia fatto nel tempo e più volte dei reclami non è mai stato preso in considerazione.
Gli assistenti Ventaglio all’uscita ci accolgono già con tutta la documentazione per l’arrivo al villaggio previsto dopo 50 minuti circa di pullman. Il panorama è tipico della zona, verde, verde, verde! Fra palme, alberi di mango e di papaya è un piacere osservare fuori dal finsetrino la vita di Maceiò.
L’arrivo al Pratagy è come usa nei villaggi sempre molto caloroso al suono di samba, aperitivo alla frutta e ballerina praticamente “svestita” che muove sinuosamente il proprio corpo. La camera assegnata è la numero 71 una cabanas con vista sulla laguna e sul mare… La stanza è grande, sopratutto il bagno e la doccia ma per il resto è veramente troppo “minimal”. Arredamento quesi inesistente, nessun quadro al muro, nessuna lampada per la lettura, nessuna sedia… Solo due letti ad una piazza e mezzo un tavolo formato da bambù e un ripiano per la Tv e il frigo bar a pagamento. I 500.00 euro in più mi vanno un pò “stretti” per la sistemazione in quanto non ne vale assolutamente. L’armadio ha una sola anta scorrevole e quindi metà di esso è sempre aperto… Ma?!?! Non manca comunque la pulizia, gli asciugamani vegnono cambiati ogni giorno anche quelli puliti e non utilizzati.
Siamo stanchi e quindi dopo una doccia e un abito estivo usciamo per recarci al bar. Il villaggio è fatto molto bene, raccolto e non eccessivamente grande. I vialetti sono verdi e pieni di palme nelle quali sono attaccate delle amache bianche. Le palme sono tutte illuminate con una serpentina di luci bianche, per far già respirare l’atmosfera natalizia. Seguiamo la musica e arriviamo nella zona bar e piscina. Che dire… Iniziamo con un buon caipirinha! La musica è molto bella, pensavo di trovare quella classica caraibica e invece mi accorgo con stupore che quella brasiliana ha uno stile proprio e completamente diverso. Mi sono ritrovata a comprare diverse compilation di artisti famosissimi in tutto il Brasile.
Una scappata in spiaggia prima della cena, giusto per sentire il rumore del mare, poichè sono le 18 ed è già buio. La particolarità del Brasile è proprio questa, sole dalle 5 del mattino alle 5 della sera. Alle 20 apre il buffet e trascniamo le gambe sotto al tavolo con fatica, la stanchezza di tante ore di viaggio è pressante. Andiamo a letto.
Alle 5 del mattino la camera è avvolta da una luce fortissima che nemmeno la tenda riesce a fermare. Mi affaccio quindi alla veranda e rimango senza fiato. La laguna ha portato l’acqua fin quasi sotto la veranda, fatta appositamente come una palafitta e poco lontano, oltre lo specchio d’acqua lagunare vedo e sento il mare. Che colore stupendo! Il costume, il pareo e parto alla perlustrazione del villaggio con la luce del sole.
Come è bello, verde, pulito e ordinato. C’è un pontile in legno da attraversare per arrivare alla spiaggia, dove sotto appunto c’è l’acqua della laguna dove si intravedono pesciolini e piccoli tanti granchi. Arrivo in spiaggia. Ma quanto è grande… Un estensione immensa di sabbia dorata punteggiata da verdi e altissime palme. E poi il mare… Il colore è semplicemente stupendo. Ho letto di tutto sull’Oceano Atlantico, che è freddo, che è sporco, che è brutto, che non si può fare il bagno ecc… Bè non in questo angolo di paradiso, perchè è così che mi sento di chiamare questo posto. Dopo colazione e la corsa per prendere un ombrellone (purtroppo sono davvero pochi in proporzione alle persone) finalmente mi concedo il primo bagno. L’acqua è piacevolmente tiepida, chiara e pulita. Ci sono stupende onde che per 15 giorni mi faranno fare bagni divertentissimi. Il fondale è digradante, e quando c’è la bassa marea l’acqua non è mai alta anche dopo 100 metri arriva sempre ai fianchi, formando poi delle piccole isolette in mezzo al mare. Quando l’acqua della laguna scompare migliaia di granchi ad una chela sola escono dai loro buchi a prendere il sole. Quando poi la marea torna ad alzarsi si parte con Karine per una “passeggiata” in canoa nella laguna. Karine è l’interprete ambientale del villaggio, una figura che non avevo mai trovato in nessun viaggio fatto in precedenza e che secondo me si rivela essere una figura importante e fondamentale all’interno di questo villaggio ricco di flora e fauna. In canoa arriviamo in un punto che dire meraviglioso è riduttivo. La vegetazione è fitta, verde brillante e sembra davvero di essere all’interno di una cartolina. Facciamo anche il bagno nella laguna e l’acqua è davvero calda. Il lamantino però non si fa vedere… Karine ci spiega che spesso i lamantini sono presenti all’interno della laguna e con un pò di fortuna è possibile vederli.
Tornando dalla gita in canoa, mi accorgo che la sabbia è rovente ed è praticamente impossibile camminare scalzi. Pure con le avahianas (infradito) è difficile perchè i piedi affondano lo stesso nella sabbia. In alcune ore della giornata la spiaggia è un braciere. Scettica poi di chi mi diceva di portare protezioni alte, mi accorgo che è impossibile rimanere al sole. Acquisto quindi una protezione 30 scottandomi ugualmente. Pazzesco, davvero pazzesco! Durante la giornata passano alcune persone per vendere il loro artigianato, ma non sono assolutamente insistenti, anzi se vuoi qualcosa sei tu stesso che devi chiamarli. All’incontro di presentazione vengono descritte le escursioni.
PRAIA DO GUNGA: La partenza è alle 9 del mattino. Attraversando in pullman la città di Maceìo arriviamo dopo poco più di un’ora al porto dove un bellissimo trimarano ci attende. Prendiamo posto nei tavoli ed inizia una tranquillissima navigazione lungo la costa. I paesaggi che si aprono ai miei occhi sono di una bellezza straordinara. Il capitano è anche il cuoco della barca e cucinerà per tutti dall’inizio della navigazione fino alla fine. Zuppa di pesce, penne ai gamberi, riso alla seppia, pesce alla griglia, stufato di pesce, pollo e manzo verdura e frutta, il tutto in quantità esagerate.
La prima tappa è vicino alla barriera corallina. Per i più coraggiosi tuffi dal bordo barca (un paio di metri circa di altezza) e per gli altri una zattera a motore porta in mezzo al mare, a ridosso della barriera, dove l’acqua però non misura più di 60-70 cm ed è molto calda e trasparente. Un bagno tranquillo per poi tornare in barca a mangiare nuovamente navigando sempre lentamente. Chi ammira il panorama, chi prende il sole, chi beve e chi mangia… La musica è d’obbligo e spopola il cd di Ivette Sangalo. Chi è? Bè se si calcola che riempe in un suo concerto lo stadio Maracà di Rio… Direi che è una molto famosa.
Arriviamo a Praia Do Gunga. Bellissima spiaggia, grande e piena di palme… Come sempre! Ci sono piccoli bar attrezzati con sedie tavolini e ombrelloni. Basta prendere una bottiglia di acqua e si può sostare nei tavoli per tutto il tempo. La guida ci dice che per il bagno la spiaggia è divisa in due, un lato l’oceano è traquillo e il lato opposto è mosso.
Scegliamo le onde… Mare trasparente, acqua calda e le onde che si infrangono addosso… Come essere a Gardaland… Anzi molto meglio! Tempo per tintarella, caipirinha ecc… Poi di nuovo in barca per il rientro. Naturalmente ancora cibo… Cibo.. Cibo… La sola escursione costerà un paio di kg in più.
ILHA DA CROA: Partenza prevista per le 9:30 poi la sera precedente ci dicono che per via della marea si partirà alle 07:30! Va bene lo stesso… Magari un riposino in pullman mentre si arriva al posto lo riusciremo a fare! Ecco però che arriva il pullman… E che pullman! Qualcosa fra il caratteristico e il “fantozziano” che nei 15 minuti di viaggio ci spezzerà la schina! Ma anche questo fa parte della coreografia! Arriviamo al ristorante, punto di partenza e di arrivo della giornata, dove prenderemo un traghetto che ci porterà ad un’altra sponda per salire sulle jeep… Si ma sul tetto delle jeep! 5 persone per ogni lato, assicurati con una cintura si parte attraversando questo paesino, dove il tempo si è fermato, dove le donne del posto lavano i panni in un ruscello e i bambini giocano scalzi con sassi e bastoni. Dopo un tragitto divertente e le caviglie gambe bruciate da sole arriviamo sulla spiaggia. Il percorso in riva al mare è superlativo! Le jeep sfrecciano sul bagnasciuga e il paesaggio è incantevole.
Arriviamo alle falesie. Montagne di roccia dai colori particolari … Che franando portano sulla riva massi che punteggiano la spiaggia di verde, viola, giallo… Uno spettacolo naturale mai visto prima.
La sosta è breve ma le foto che vengono fatte sono a centinaia… Il panorama è assolutamnete una delle più belle cose che abbia mai visto. Partenza di nuovo in jeep, ma non prima di un divertente episodio di una delle stesse che rimane piantata nella sabbia! Tutti ad aiutare l’autista a venirne fuori. Di nuovo in traghetto e si arriva sull’isola, formata solo da sabbia e tutto l’oceano attorno. Un paio di gazebo e qualche tavolino sono stati sistemati per dare ai turisti un pò di ombra e comfort.
Quindi tutti in acqua, talmente calda da scottare… Limpida e brillante, bassissima per metri e metri, infatti il bagno è quasi impossibile farlo, poichè non è mai andata oltre i 40-50 cm. Piccole onde formano un idromassaggio naturale. Che meraviglia! Tornati al ristorante il pranzo è a base di pesce. Poi una sosta per digerire e si torna in villaggio sempre a bordo di questo pullman “frullatore” particolare.
MACEIO e PRAIA DO FRACES: Partiamo di mattina alle 9 con un pullman comodo (per fortuna) anche perchè la strada è più lunga. La prima tappa è un punto particolare e suggestivo. Si tratta di una torretta con terrazza piuttosto alta dove poter ammirare e fotografare la laguna di Gunga, ossia quella navigata poi nell’escursione. Non ci sono parole per descrivere, bisogna vedere. Successivamente si torna un pò indietro per entrare in Maceiò e vedere i punti più importanti quali il palazzo del governo, il museo, le favelas, la parte ricca e quella più vecchia ecc… Il tutto però senza MAI scendere dal pullman. Rimango un pò delusa. Unica tappa con discesa è a Mirante do Gunga, una torretta in etallo abbastanza alta da dove si possono godere di spettacolari panorami. 100 scatti penso di averli fatti solo lì. Per fortuna ora ci sono le digitali! Si arriva quindi a Praia Do Frances. Il ristorante è sulla spiaggia, coperto ma all’aperto. Il propietario è un ragazzo italiano. Guardo la spiaggia… Ma dove sono a Rimini? La distesa di ombrelloni colorati è grandissima e c’è anche tanta gente. La grande stensione della spiaggia però rapporta bene il tutto. La sabbia è diversa da quella del nostro villaggio. Bianca e finissima… Sembra talco! Che bella. E’ morbida e non scotta. Arrivo al mare e la sorpresa è sempre più grande. Il mare è un brillante verde! Trasparente, calmo da una parte e più mosso dall’altra ma sempre chiaro e limpido. Questo tanto temuto Oceano Atlantico non ha nulla da invidiare al mar caraibico! Ci sono attrazioni particolari. Il classico “bananone” tirato da un motoscafo e un gommone volante! Decollo e atterraggio in acqua sorvolando la costa ad una certa altezza… La quale è stata la causa del mio netto rifiuto di salire! Meglio stare con i piedi sulla sabbia.
Poi barche e catamarani vari per fare qualche uscita in mare. In spiaggia vendono di tutto… Ma proprio di tutto. Griglie mobili con spiedini di pesce e formaggio, ragazzi in biciclette adibite per l’occorrenza in “porta frutta” già tagliata e fresca, carrelli di gelato, di manioca fritta, di cd a tutto volume (piratati naturalmente) e di tutto e di più… Un circo! Pranzo libero, chi carne chi pesce, 4 chiacchiere fra tutti e poi relax, sole e bagni per finire la giornata. Devo dire che non sarei più andata via da quella spiaggia, anche se più animata e cittadina rispetto a quella del Pratagy mi ha lasciato davvero delle piacevoli sensazioni.
Il giovedì, giorno precedente la partenza, decisiamo di andare a Maceìo con un taxi. Siamo un gruppetto di 9 persone. Con soli 70 dollari a taxi veniamo accompagnati in tutti i posti che vogliamo. Decidiamo per l’avenida più famosa e caratteristica della città. La zona pedonale. A destra la via è grande e le persone sono migliaia. Entrambi i lati della strada sono pieni di negozi di scarpe, abbigliamento, elettrodomestici, grandi magazzini ecc… All’entrata di oguno di essi ci sono persone che urlano alla gente le offerte del momento. Nessuno però ci ferma per comprare… La scelta è libera. Ho in mano la videocamera per riprendere questa strada così particolare quando una signora brasiliana molto gentile mi consiglia di mettere via tutto e tenere borse e altro ben stretto, poichè i furti in quel tratto di strada sono molto frequenti, nonostante ci siano davvero tanti poliziotti che pattugliano. Decido di seguire il consiglio tranne per una foto scattata al volo ad un poliziotto davvero carino che mi alza il pollice e mi fa un sorriso! Ci sono ragazzi che vendono bottigliette di acqua ghiacciate e anche bicchieri monouso sigillati di acqua fresca. Resistere al caldo è davvero dura! Nella parte opposta dell’avenida c’è un mercato… Ma non so se si può chiamare così. Sono piccole bacarelle una quasi sovrapposta all’altra e coperte con lenzuoli perchè non filtri il sole. Ci infiliamo quindi in piccoli cunicoli dove alla nostra destra e sinistra si snodano in maniera disordinata centinaia di piccoli banchi pieni di tutti gli oggetti più disparati. La cosa buffa che la maggior parte è Made in China!!!! Usicamo però dopo pochi minuti, il caldo all’interno di questi banchi è insopportabile… Ma non solo lì, è proprio davvero caldo dappertutto, anche sotto gli alberi mentre aspettiamo l’arrivo dei nostri taxi che ci porteranno poi sulla spiaggia dove ci sono naturalmente altri mercatini ma fatti molto bene. Sono un insieme di piccoli negozietti ricchi di artigianato locale e non fatto in Cina. Compro un pò di tutto.
Infine, ci facciamo portare all’Iguatemì un grande centro commerciale. Sembra di essere in America. All’entrata l’aria condizionata è gelata! Ci sono negozi bellissimi eleganti e pieni di luci. Mi fermo a guardare un negozio di abiti da sera e subito non capisco il prezzo. Il cartellino riporta la scritta 45,00 Real x 10 poi mi appare chiaro… Tutto è venduto anche a rate! I prezzi sono altissimi, non c’è convenienza ne risparmio. Come può un Brasiliano che prende 150 euro al mese permettersi vestiti che ne costano 250 euro? E quindi tutto è vendibile a rate. Mio figlio acquista la maglia del San Paolo in un negozio di abiti sportivi. 157 real, quindi circa 70 euro. Come da noi in italia.
Continuiamo la visita e arriviamo al centro dove hanno fatto una bellissima pista di pattinaggio. Fuori 35 gradi e dentro si pattina sul ghiaccio! Le decorazioni natalizie sono molto belle, piccoli paesini illuminati riprodotti e non manca Babbo Natale “vero” accompagnato da una bella Brasiliana per le foto! Saliamo sulla scala mobile ed ecco il Mc Donald, non poteva mancare. E’ il più buon hamburger che abbia mai mangiato. Nulla a che vedere con quelli che fanno da noi! La gente è tanta e i negozi pure, ma abbiamo già respirato troppa aria di “casa” e abbiamo voglia di tornare alla nostra spiaggia al Pratagy.
Due settimane passano in fretta, sopratutto perchè stiamo davvero bene qui e scelgo di passare gli ultimi 3 o 4 giorni sempre al villaggio, rinunciando a qualche altra escursione, come per esempio Recife e Olinda, distante poco meno di 300 km, e Palatea, un escursione con Karine alla scoperta di zone meno turistiche dove si potranno vedere mangrovie giganti, la raccolta delle vongole e la coltivazione di ostriche.
Decidiamo senza ombra di dubbio che il Brasile sarà certamente un posto da continuare a visitare per diverso tempo ancora. Marco, la guida del Pratagy ci propone quindi per la nostra prossima vacanza un tour abbinato poi al relax del villaggio. Qualche giorno a Salvador, poi a Rio e infine alle cascate di Iguassu. Tutte escursioni proposte in villaggio ma per le quali è necessario il volo aereo interno e dove si devono trascorrere alcune notti fuori dal villaggio. Economicamente parlando non conviene, poichè si arriverebbe a pagare due volte le notti trascorse via.
Quindi arriva il giorno della partenza. Salutare la spiaggia, le persone, il mare e tutto il personale del Pratagy, non è mai stato così difficile come quest’anno. Anche se sono solo le 11 del mattino chiedo a Dinael, il mio barman preferito un ultimo caipirinha, da sorseggiare seduta al bar della spiaggia con lo sguardo fisso verso questo oceano che mi ha regalato bagni bellissimi.
Sempre tutto in orario e ben organizzato attendiamo l’arrivo del pullman al villaggio che ci porterà poi in aeroporto. Ci aspetta lo scalo a Salvador che purtroppo ci farà perdere parecchio tempo.
CONCLUSIONI: 15 giorni sono pochi e il Brasile è davvero tanto grande. Chi decide di visitare questo paese per la prima volta deve farlo conla consapevolezza che non c’è un posto uguale all’altro, che gli aspetti e i paesaggi brasiliani hanno delle diversità enormi e quindi una volta iniziato a vedere questo posto sarà poi d’obbligo vederne ancora, ancora e ancora.
Fra tutti i viaggi che ho fatto è sicuramente il posto che amo di più, quello che mi ha dato sensazioni più intense, ricordi vividi che saranno sempre nella mia mente. Non mi resta che aspettare dicembre 2009 per continuare a vivere quella favola chiamata BRASILE.