Brasile indimenticabile in famiglia

Viaggio fai da te tra Rio de Janeiro e Salvador de Bahia
Scritto da: squalo78
brasile indimenticabile in famiglia
Partenza il: 19/04/2019
Ritorno il: 30/04/2019
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
10 anni di matrimonio vanno festeggiati…o no? Ed ecco il regalo perfetto per questa occasione, un viaggio dall’altra parte del mondo. Dopo un primo tentativo, fallito, in agenzia viaggi decido di organizzare tutto da sola nonostante le perplessità sulla questione sicurezza e la presenza di mia figlia di due anni. Optiamo innanzitutto per due sole città, Rio e Salvador de Bahia, evitiamo quindi troppi spostamenti interni e zone non proprio adatte ai bambini come l’Amazzonia. La scelta del volo intercontinentale cade su Alitalia, il prezzo nonostante il periodo festivo è decisamente conveniente (prenotando circa 3 mesi prima) e poi il volo è diretto, Roma- Rio.Traversata assolutamente confortevole e primo così lungo per la mia bimba ma è passato in tranquillità. Atterriamo a Rio all’alba, per stare tranquilli avevo prenotato il transfer per l’albergo. Puntuale troviamo il nostro autista che ci fa scoprire una città ancora addormentata e silenziosa. Lungo il percorso scorgiamo già qualche luogo simbolo, il Cristo, il Pan di zucchero…ed è subito emozione. Arriviamo nel nostro hotel prenotato su booking.com ( così come il transfer), l’Atlantis Copacabana Hotel, posizionato perfettamente tra le spiagge di Copacabana e Ipanema. Comodo, pulito, personale gentile e disponibile (check in notevolmente anticipato visto la presenza della bambina ahimé febbricitante). Sistemati in camera decidiamo di cambiarci e uscire subito, la bimba con un antipiretico si riprende abbastanza bene. Primo approccio con la città non può che essere una sosta sulle sue mitiche spiagge…optiamo per Ipanema…che sogno! Mai mi sarei aspettata uno scenario simile, un mare cristallino, un paesaggio mozzafiato e poi la simpatia dei brasiliani nei loro costumi e abiti semplici ( e spesso a piedi nudi ) tutti in relax in questo sabato prima di Pasqua. Ci fermiamo un po’ sulla spiaggia, rapiti dal panorama che ci circonda ma il sole picchia e noi siamo dei latticini ambulanti. Quindi torniamo in hotel, pranzo veloce e riposino per riprenderci dal viaggio. Nel pomeriggio lunga passeggiata a Copacabana, affollatissima e festosa. Musica, balli, gente a fare sport, odore di cibo…che dire…vitalità allo stato puro. In serata scegliamo di passeggiare ancora lungo la spiaggia di Ipanema che devo dire ci ha davvero conquistati e ci fermiamo a cenare in un ristorante che ci propone una ottima paella. Si torna in hotel è l’ora di dormire. La stanchezza non manca e il fuso si fa sentire. La domenica di Pasqua la dedichiamo ancora una volta alla spiaggia e scegliamo ancora Ipanema. Ci fermiamo un po’ di più questa volta, la bimba si scatena in spiaggia a rincorrere cani, uccellini e a giocare con la sabbia. Si addormenta stremata e ci permette una bella passeggiata e una sosta in uno dei tanti chioschi sulla spiaggia di Copacabana per due fritture davvero gustose, una di calamari e una di gamberi conditi con una salsina e una granella di anacardi… mondiale! Tutto innaffiato da una birra gelata che ci rigenera. Nel pomeriggio decidiamo di visitare l’acquario di Rio per soddisfare le esigenze della nostra piccola viaggiatrice. Lo raggiungiamo in una ventina di minuti grazie a Uber che a Rio e a Salvador è molto presente ed efficiente. Io e mio marito siamo rimasti un po’ delusi a dir la verità ne abbiamo visti di migliori, Valencia e Genova in primis ma la bimba ha gradito e questo è l’importante. La sera giretto per il quartiere di Ipanema pieno di negozi e ristoranti e ci fermiamo per cena in uno dei tanti ristoranti buffet presenti in città, il Frontera. Comodo il buffet soprattutto per la bambina, scegliere alla cieca da un menù può essere rischioso invece in questo modo ci si rende conto facilmente di cosa si prende. Il lunedì di Pasquetta lo dedichiamo ad un tour organizzato della città scelto alla reception del nostro albergo. Il programma è fittissimo ma così siamo comodamente trasportati da un punto all’altro della città. Alle 8.00 di mattina ci prelevano dall’hotel con un pulmino e visitiamo la Cattedrale, il Sambodromo, il Maracana, la Scalinata Selaron e poi il Cristo Redentore e il Pan di Zucchero. Sembra tanto in un solo giorno invece non è stato assolutamente un tour de force. Certo alcune cose le abbiamo viste velocemente, come lo stadio e il sambodromo, ma abbiamo raggiunto comodamente punti molto distanti tra loro senza doverci stressare. Merita la Cattedrale , dedicata a San Sebastiano, particolare per la sua forma conica a base circolare, molto suggestiva però. E meritano anche il Cristo Rei raggiungibile attraversando un tratto della foresta di Tijuca che impressiona per l’ imponenza e per il panorama che si gode da lassù. Si ha la conferma che Rio è una città meravigliosa, innanzitutto per il luogo in cui sorge, paesaggisticamente è ineguagliabile. Certo salire tutti quei gradini con la bambina addosso nel marsupio e sotto un bel caldo non è stato facile! La salita al Pan de Acucar in funivia è un’altra tappa imperdibile e meno faticosa, anche qui panorama mozzafiato sulla città e in cima ci si può rilassare godendo di un bel venticello. Foto di rito anche sulla coloratissima Scalinata Selaron dove assistiamo ad uno shooting fotografico con delle ballerine brasiliane nei favolosi costumi di Carnevale. Un giretto nei dintorni e qualche acquisto in un negozietto concludono il tour ( in particolare una bambola di pezza che spero di poter conservare a lungo come ricordo). Alla fine, a pomeriggio inoltrato, ci portano a mangiare in un ristorante buffet e tutto è buonissimo…Naturalmente la sera decidiamo di non cenare visto il pranzo molto ritardato e optiamo per una caipirinha al Bar Astor sempre nel quartiere di Ipanema. Buonoooo e per non rischiare la sbronza prendiamo un mix di fritti molto gustosi. Riusciamo a rientrare piuttosto lucidi, la ninna èperò assicurata! Il giorno successivo trascorriamo ancora una volta la mattinata in spiaggia…sempre a Ipanema, che ormai ci è entrata nel cuore. Passeggiare lungo la riva, ammirare il paesaggio intorno sono le mie attività preferite. Nel pomeriggio, dopo una sosta in albergo decidiamo di visitare il centro di Rio, spostandoci sempre con Uber. La zona nei festivi ( il 23 aprile qui si festeggia San Giorgio) è un po’ deserta, negozi e uffici chiusi e poca gente in giro. La passeggiata è molto rilassante però, partiamo da piazza Peixoto sulla quale si affacciano il Teatro nazionale, il Museo di Belle arti e la Biblioteca nazionale , proseguiamo e raggiungiamo la chiesa Sant’Antonio e la chiesa di San Francesco. Continuando la nostra camminata ci troviamo in piazza 15 novembre piuttosto movimentata grazie alla presenza di tanti ragazzi in skateboard. Qui intorno ci sono il Palazzo Tiradentes e il Palazzo Imperiale. Dalla piazza si raggiunge la rua do Ouvidor, percorrendo il vicoletto siamo stati attratti dalla musica proveniente da un locale pieno di gente che ballava e beveva ascoltando musica dal vivo. Molto divertente! In serata scegliamo una bella churrascheria, la Churrasqueira ad Ipanema, molto apprezzata per il cibo e l’area giochi con tanto di babysitter presente. Il mercoledì mattina ci concediamo una lunga camminata verso il quartiere di Leblon, un dei quartieri più eleganti di Rio, abbiamo una missione…trovare un centro commerciale e comprare delle scarpe alla bambina per rimpiazzare un paio perso il giorno prima al Corcovado. Non abbiamo difficoltà, il quartiere è ricco di negozi. Ritorniamo verso Ipanema per visitare un negozietto in rua Vinicio de Morales, la Toca do Vinicius, consigliatissimo per chi ama la musica popolare brasiliana; tra cimeli, dischi, libri e il simpatico e disponibile proprietario passiamo una buona mezz’ora…mio marito scegliendo qualcosa da portarci, io tentando di tenere a bada mia figlia per evitare danni alle tante cose preziose presenti. Questo posticino l’ ho scovato io e mio marito ancora mi ringrazia! Recuperiamo dall’albergo i nostri bagagli e ci rechiamo in aeroporto…è tempo di spostarci a Salvador de Bahia. Volo interno ottimo con la compagnia Gol prenotato tramite il sito gotogate. Arriviamo in serata, il nostro autista Uber ci aspetta all’uscita dell’aeroporto. Raggiungiamo il Fiesta Bahia hotel, un grande albergo ( solo un po’ vecchiotto) in una zona tranquilla di Salvador ma distante dal centro storico e dai punti più turistici della città…poco male però, il solito Uber ci scarrozza per la città. Ceniamo con un sandwich in albergo e andiamo a dormire. Il primo giorno a Salvador non possiamo che trascorrerlo al Pelourinho, il centro storico patrimonio Unesco. Decidiamo di andarci da soli. Parentesi sicurezza in Brasile, a cose già fatte ho cominciato ad avere molte perplessità relative proprio a questa questione…ho letto cose che mi hanno allarmata, scippi, rapine, pericoli ovunque…immaginate poi doverci portare una bambina…mi sono sentita una madre snaturata! In realtà nelle zone per lo più turistiche che abbiamo frequentato, negli aeroporti, sulle spiagge non ci siamo mai sentiti in pericolo, a qualsiasi ora. Ci è sembrata una metropoli come tante, credo basti un po’ di buon senso anche qui. Tornando al Pelourinho…sconsigliato andarci soli di giorno e di sera ho letto….be’…noi ci siamo andati di giorno e di sera da soli e anche qui tutto ok! Addentrarsi nelle sue stradine circondati da palazzi coloratissimi è stato molto interessante, la gente molto cordiale, l’atmosfera del vero Brasile si percepiva ad ogni angolo. Ci fermiamo a pranzo al ristorante, molto bello, dell’hotel Villa Bahia con un bel giardino appartato e fresco dove mangiamo benissimo poi ancora un giro, un su e giù con il famoso Elevador Lacerda, ascensore panoramico che permette di raggiungere la zona bassa della città in cui si trova il Mercado Modelo. Torniamo in albergo per un riposino, fa caldo, nonostante siamo in aprile. In serata ci spostiamo nel quartiere di Barra, passeggiamo sul lungomare e raggiungiamo il faro. La zona è molto viva, sul prato un artista di strada suona la chitarra sotto una luna spettacolare. Noi tre restiamo un po’ lì ad ascoltare e a goderci l’atmosfera. Per cena scegliamo un locale chiamato Caranjueio de Sergipe dove assaggiamo il piatto tipico di Bahia, la moqueca, una zuppa di pesce arricchita da latte di cocco, spezie e servita con riso e puré di patata dolce. Qui la cucina risente dell’influenza africana, i sapori sono molto decisi. Il secondo giorno a Bahia decidiamo di dedicarlo ad una gita fuori porta. Partecipiamo ad un tour proposto da un agenzia (Privé tur) presente nel nostro albergo. Partiamo in mattinata per Praia do Forte, località marina a nord della città. Il paesino è molto pittoresco, giungiamo di fronte ad una chiesetta bianca e azzurra circondata da barche davanti al mare e ad una spiaggia che più tropicale non si può…alte palme la circondano e garantiscono l’ombra sotto la quale pranziamo rilassati. Ma a Praia do Forte si viene soprattutto per il progetto Tamar, un centro per la protezione delle tartarughe marine. La visita ha entusiasmato mia figlia che correva felice tra le vasche dicendo: ” guarda!” per ogni tartaruga che passava. Nel pomeriggio ci spostiamo in un’altra località, Guarajuba, qui l’ampia spiaggia tropicale semi deserta ci regala ore di relax e bagni in mare. Un paradiso! Rientriamo in albergo nel tardo pomeriggio e ci organizziamo per la cena. Decidiamo di tornare al Pelourinho. Ci facciamo lasciare nella piazzetta antistante la chiesa di San Francesco, molto animata, sulla quale si affacciano diversi locali. Ci fermiamo in uno dei tanti e assaggiamo un altro piatto tipico a base di gamberi bevendo una bella birra fresca. La serata è meravigliosa, stiamo proprio bene qui, siamo felici di aver intrapreso questo viaggio in un posto magnifico come il Brasile. Un complessino posizionato al centro della piazza suona canzoni popolari brasiliane, la bambina balla da sola nel bel mezzo della piazza facendo sorridere gli astanti e anche i musicisti che le dedicano “Nella vecchia fattoria “. Lei felicissima! Io se ci penso ancora oggi ho i brividi e un po’ mi commuovo. Il giorno successivo altra gita con destinazione Ilha dos Frades, una delle tante isolette nella baia di Tutti i Santi. La raggiungiamo in un paio d’ore di traghetto, il viaggio è molto piacevole, le ore scorrono via grazie all’intrattenimento musicale dal vivo. I musicisti ancora una volta ci omaggiano suonando Nel blu dipinto di blu, l’atmosfera è festaiola ma mai fastidiosa, coinvolge tutti anche la bambina che si unisce ai balli di un gruppo di brasiliani che si diverte davvero tanto trasmettendo la spensieratezza ( quella bella voglia di vivere intendo) e la semplicità che abbiamo riscontrato in tutta la gente del luogo. L’isola non mi ha colpito in maniera particolare, si tratta di un’area protetta e presenta un’unica spiaggia accessibile ai visitatori che però è caotica, ci sono due o tre chioschetti e si sta tutti lì, ai tavolini, tra musica alta e schiamazzi. Non è molto rilassante e vicina alla mia idea di paradiso tropicale. Nel tardo pomeriggio si rientra, sempre con la stessa allegria dell’andata. In serata torniamo a Barra e ceniamo in un ampio ristorante con vista sulla spiaggia, il Barravento, a seguire passeggiata. Il lungomare è ancora più animato essendo sabato, un locale propone musica dal vivo e la gente per strada canta e balla. Il giorno successivo, ultimo a Salvador, decidiamo di visitare la chiesa cattolica di Nuestro Senor de Bonfim che sorge su una collina. È domenica, la chiesa è stracolma di fedeli arriviamo infatti durante la messa. Sul piazzale spiccano le donne nel tipico abito bianco bahiano e tanti ambulanti che vendono i famosi nastrini di Bonfim, nastri colorati da legare al polso esprimendo 3 desideri per i 3 nodi con cui vengono fermati. Io ancora li porto al braccio, tutti sbrindellati ma aspetto che si stacchino da soli. Altri li leghiamo alle inferriate della chiesa ormai multicolore per quanti ce ne sono e esprimiamo desideri per i nostri cari. Visitiamo l’interno e saliamo sul campanile dal quale si gode un bel panorama della città. Con un taxi ci spostiamo nella zona di Rio Vermelho dove visitiamo la casa museo di Jorge Amado. Su un’altura si nasconde questa costruzione immersa in un tranquillo giardino dove si trovano anche le tombe dello scrittore e sua moglie. La casa è ricca di oggetti appartenuti allo scrittore e gli ambienti sono rimasti tali e quali. La visita è molto piacevole anche la bambina si diverte, resta affascinata da una simpatica collezione di animaletti. Pranziamo in un grande ristorante poco lontano e assaggiamo un’altra specialità locale, le acarajé, polpette di fagioli fritte servite con gamberetti e insalata di pomodori e cipolle. Immancabile la birra fresca. Torniamo in albergo, abbiamo chiesto un late checkout visto che l’aereo per Rio è in tarda serata. Faccio pranzare la bimba e ci riposiamo un po’. Prima di partire visitiamo un grande centro commerciale poco lontano e molto affollato. Compro scarpe brasiliane carinissime per me e la bambina, le Melissa ( a Rio avevo comprato anche le mitiche Havaianas naturalmente ), un po’ di shopping non guasta mai. Ci spostiamo in aeroporto, cena e qualche acquisto ancora e si ritorna a Rio. È tardi però e piove, arriviamo in albergo con la speranza di poter il giorno dopo fare un ultimo salto in spiaggia. E siamo fortunati…qualche nuvola ci sta e anche un po’ di vento ma non desistiamo…optiamo per la spiaggia di Copacabana più riparata dal vento. Le ultime ore a Rio passano così, tra bagni, giochi e qualche foto ancora. Uber ci porta in aeroporto e puntuale in serata parte il nostro aereo per Roma. Bilancio conclusivo: tornare da un posto nuovo è sempre dura, questa volta però i ricordi e le sensazioni rimangono ancora vivi…sarà la saudade… Poi la presenza della bambina ha reso tutto più intenso…viaggio quindi indimenticabile. Per il tempo a disposizione e il formato famiglia non potevamo fare di più ma siamo soddisfatti. Contenti pure di non aver ceduto al viaggio organizzato in agenzia, sia per una questione economica che per la libertà che ti da un viaggio fai da te. Problema sicurezza non rilevato, ripeto, basta un po’ di accortezza. Anche il periodo è stato giusto, caldo ma non eccessivo. Che dire…fate le valigie e andate in Brasile! Al prossimo viaggio
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Nuestro Senor de Bonfim

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I nastrini di Bonfim

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Copacabana

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Scalinata Selaron

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Ipanema

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Progetto Tamar, Praia do Forte

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Guarajuba

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Pan di Zucchero

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Cristo Redentore

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Il Pelourinho, Salvador

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Piazza San Francesco, Salvador



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