Botswana, foto e miniguida

Viaggio in solitaria: tutto quello che dovete sapere per un tour fra parchi e villaggi
Scritto da: raf999
botswana, foto e miniguida
Partenza il: 01/04/2013
Ritorno il: 09/05/2013
Viaggiatori: 1
Spesa: 4000 €
Un tributo al popolo dei San, boscimani del Kalahari. Come viaggiatrice in solitaria e come fotografa, e come scrittrice di libri di viaggio, sento doveroso raccogliere alcuni consigli che sono orientati più al viaggiatore che al turista, a colui o colei che intende il viaggio come esperienza di vita e full immersion in una realtà molto diversa dalla nostra. Viaggiare richiede tempi e flessibilità, e un grande spirito di adattamento, richiede di vivere alla giornata, pronti a cambiare rotta e programma; a meno che non si abbia un budget illimitato e si noleggi un aereo privato. Viaggiare in modo indipendente non è facile, e occorre anche molta diplomazia. Africa? In passato ho spesso detto: non sono pronta per l’Africa. Come se servisse una sorta di passaporto mentale, un training specifico. Mappe, guide, libri, siti internet: trovo un volo su Johannesburg molto conveniente e noleggio un fuoristrada bello equipaggiato e tosto. La cartina mi svela strade e confini: Sudafrica, Botswana, Namibia, Zambia. In Botswana vi sono alcuni strepitosi paradisi terrestri: il Chobe National Park, il Makgadikadi Pans, il Delta dell’Okavango, il Deserto del Kalahari. Una assolata Africa che offre una natura mozzafiato e l’occasione di osservare da vicino, anche senza tour guidati-ma con molte precauzioni e rispetto, zebre ed elefanti, iene e leoni, gazzelle e uccelli di mille varietà, ippopotami e ogni ben di Dio di animali e piante. Ho avuto anche un incontro TROPPO ravvicinato con un leone, nel Kalahari. La nota dolente del Botswana è la situazione in cui versa il popolo dei Boscimani, fiero ma sperduto e disperso a causa di una miniera di diamanti. I Boscimani sono stati deportati, maltrattati, discriminati e costretti a lasciare la loro casa: il deserto del Kalahari di cui conoscono ogni angolo più remoto e in cui hanno affinato squisite arti di sopravvivenza. Per i viaggiatori che non siano più che esperti, consiglio vivamente di scegliere un viaggio organizzato. Ecco la mia miniguida divisa per argomenti:

Dove andare e come spostarsi, dove dormire, dove e cosa mangiare, abbigliamento, vaccini e medicine, soldi, guide, foto, lingua, clima, telefono e internet, donne sole.

DOVE ANDARE E COME SPOSTARSI: Evitare la stagione delle piogge, da metà novembre ad aprile, quando le strade dell’interno diventano fangose, irriconoscibili e impercorribili; nella stagione secca si può andare quasi ovunque via terra, senza mai dimenticare una scorta d’acqua rigorosamente in bottiglia, da bere senza aggiunta di ghiaccio di dubbia provenienza, anche a costo di bere acqua quasi bollente. Noleggiare un fuoristrada è una ottima soluzione, per poter visitare i parchi. Ma bisogna fare molta attenzione: le strade sono soprattutto al nord disconnesse ed è facile trovarsi con una gomma a terra. Imperdibili il Chobe National Park e il Delta dell’Okavango. Andare solo se superattrezzati nel Deserto del Kalahari, e per il Makgadikadi Pans-grande come il Portogallo- è indispensabile una guida, poiché il terreno è estremamente infido e i rischi di infossarsi in un pantano o forare sono molto alti.

ATTENZIONE: per accedere ai Parchi occorre un permesso, e per pernottarvi un permesso speciale che in alta stagione è esaurito mesi prima.

DOVE DORMIRE: Per dormire, nella capitale Gaborone vi sono molte soluzioni, ma non molto economiche. In prossimità dei parchi, in piena stagione si rischia di trovare posti solo in hotel e resort di lusso, veramente molto costosi. Una tenda e un sacco a pelo possono spesso salvare il budget, ma… attenzione alla fauna! Io ho Preferito ad esempio nel Kalahari dormire in auto: il cibo in scatola è più indigesto per i leoni! Come in altri Paesi tipo il Sudafrica, si trovano molti alberghi gestiti da bianchi, e con la maggioranza di ospiti bianchi. Per godere della cultura locale, è meglio non isolarsi nel proprio essere bianchi! Gli starnieri sono bene accetti ovunque. In Botswana spesso si trovano persone che fanno l’autostop ai margini della strada, è un modo di viaggiare molto comune. Valutate bene chi prendere a bordo.

DOVE E COSA MANGIARE: mentre in città abbondano ristoranti e take away a prezzi ragionevoli, e qualità a malapena accettabile, al di fuori è opportuno caricarsi il bagagliaio di viveri, in particolare scatolame che non risente più di tanto delle alte temperature. Mi ripeto: sempre portarsi una buona scorta di acqua in bottiglia. Mai accettare acqua filtrata dei pozzi, il nostro organismo da europei potrebbe soccombere.

ABBIGLIAMENTO: assolutamente pratico, e anche senza avventurarsi in sentieri o arrampicate, è opportuno avere dei buoni scarponi, pantaloni robusti e un cappello per il sole.

VACCINI E MEDICINE: Altamente consigliata la profilassi antimalarica. Fondamentale una buona assicurazione sanitaria, ma fuori da Gaborone e Francistown, non ci sono strutture sanitarie e bisogna cavarsela da soli. Indispensabile una buona farmacia da viaggio (antibiotico, antipiretico, antidiarroico, sali minerali, antistaminico, pomata al cortisone etc).

SOLDI: carta di credito e bancomat possono essere inutili fuori dalla città. Una buona scorta di denaro contanti adeguatamente riposta e suddivisa tra tasche, zaino etc è raccomandata. La moneta in Botswana è la pula, e si può cambiare in frontiera o in aeroporto.

GUIDE: non andate MAI nella natura selvaggia da soli se non siete più che preparati. In ogni zona turistica si trovano guide più o meno economiche.

FOTO: Chiedete SEMPRE il permesso prima di fare una foto, e rispettate la dignità delle persone. Vietato fare foto ai militari, alle caserme, e in taluni casi anche i camionisti che trasportano carichi di legname possono essere molto rudi e violenti. Per non parlare di gente del posto che a fine giornata potrebbe avere bevuto un paio di birre in più.

LINGUA: L’inglese è indispensabile.

CLIMA: Informatevi bene prima di scegliere il periodo del viaggio e la zona da visitare. La stagione delle piogge fa pensare ad una gigantesca tinozza che versa acqua di continuo.

TELEFONO E INTERNET: Telefonare non è un problema: qui le compagnie telefoniche si sono sostituite al fornaio. Cellulari dappertutto. La copertura di rete fa invidia a quella europea, ma non c’è segnale nel Kalahari e nelle zone più remote. Raccomandato procurarsi una sim prepagata di un operatore locale.

DONNE SOLE: L’abbigliamento non deve dare nell’occhio. Per viaggiare da sola è fondamentale un profilo basso, che non attiri l’attenzione nell’essere troppo piacevolmente donna o nel mostrare un agio economico superiore al tenore di vita medio. Mentre nelle nostre cittadine si è costrette, bene o male, ad attenersi ad un accattivante abbigliamento, acconciatura, comportamento , quando viaggio da sola sono tenuta ad un atteggiamento esattamente contrario, per la mia sicurezza. Ed è così eilassante uscire dalla pugna della esteriorità, non obbligata a mostrare, casomai a nascondere, le virtù femminili… #botswana #milandri



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