Borneo malese 2
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Il Borneo è la terza isola più grande al mondo (dopo Groenlandia e Nuova Guinea) e la maggiore dell’arcipelago malay-indonesiano. I suoi numeri sono da record, così citano le molteplici guide turistiche.
Qui vi si trovano le grotte più ampie al mondo, il punto più alto del Sabah il Monte Kinabalu; il maggior sistema fluviale con il fiume Kapuas; milioni di specie animali, protette e non… scoperte e ancora da scoprire!
Il Borneo presenta una grande biodiversità; si trovano innumerevoli specie di fiori, alberi, la foresta pluviale è l’unico habitat esistente per il bellissimo Hornbills, per gli orang-utan, per l’elefante asiatico e il rinoceronte di Sumatra.
Politicamente l’isola è divisa in tre parti: la parte settentrionale tra Sarawak e Sabah, che appartengono alla Malaysia e che noi abbiamo visitato, con in mezzo il minuscolo stato del Brunei.
E’ la seconda volta che esploriamo questa Nazione e per questo mi son fatta un’idea… qui si è realmente protesi alla ricerca delle Caratteristiche Che Uniscono.
In questa bellissima terra non si fa troppa distinzione tra popoli, religioni e culture differenti.
Ve ne sono di compatibili e di ogni, tra le quali le interessantissime tribù della foresta i Penan, Dayaks, Orang Ulu o i famosi Iban.
Le razze si mescolano senza confondersi, mantenendo tradizioni usi e costumi nei secoli.
Si congiungono gli intenti religiosi, commerciali, politici, si con-vive pacificamente.
Non come da noi in Italia, che ci crediamo evoluti ma tendenzialmente evitiamo gli stranieri, l’accoglienza, sottolineiamo negativamente le diversità di popoli, del colore della pelle, dialetti , le provenienze e dove ahimè ancora e purtroppo, ho riscontrato pochissima apertura mentale!
In Malaysia c’è molto da condividere ed è per questo che ci siamo ritornati.
Semplicemente per approfondire la conoscenza di un Paese splendido, dove tutto è un enorme, gigantesco, colorato, profumato Melting Pot.
ROUTING SABIVO BORNEO – SUMMER 2011
31/07 MILANO * MUSCAT
01/08 MUSCAT * KUALA LUMPUR
02/08 KUALA LUMPUR
03-07/08 DAMAI * KUCHING
07-09/08 KUCHING * MIRI
10/08 MIRI * KOTA KINABALU
11-17/08 KOTA KINABALU
18/08 K.K. * K.L.
19/08 K.L. * MUSCAT * MILANO
Ivo and I, abbiamo prenotato autonomamente via internet sia i voli che tutti gli hotel prescelti.
L’affidabile signora Antonietta della Anywhere Viaggi (www.anywhereviaggi.it) nostra agenzia di fiducia da anni, ha provveduto al volo intercontinentale, con Oman air, Milano via Muscat, per poi raggiungere Kuala Lumpur dove ci tratteniamo solo 2 gg. considerato che ci siamo già stati in altri viaggi precedenti. Ci gustiamo nuovamente la capitale del paese.
Questa città è una sapiente miscela di architettura contemporanea e di influenze coloniali.
La città (una delle mie preferite, insieme a Auckland e il Cairo) oscilla in bilico tra passato e futuro grazie ad alcuni luoghi impedibili: i grattacieli di cristallo, le torri Petronas, Merdeka Square, il quartiere cinese, Little India, il mercato centrale, il parco degli uccelli, le Batu Caves.
Giunti a K.L. ci accoglie anche il tipico caldo dei paesi asiatici ….Umidità e calore quasi soffocano…In più, la novità dell’anno è che il Ramadan… E’ appena iniziato.
Dal Klia in poco meno di un ora ci trasferiamo a Jalan Chulan dove sta il nostro hotel, che è di nuovo l’Equatorial Hotel, proprio dietro le Petronas tower e a due passi dal city center. Le 2 splendide torri sono visibili dall’alto della nostra camera e anche da ogni angolo della città .
La mattina seguente, senza per nulla risentire del fuso orario, partiamo per le Batu Caves. enormi grotte di formazione calcarea, situate ad una quindicina di km da K.L .
La cava principale viene raggiunta solo dopo aver scalato la bellezza di 272 scalini .
Vi è un grande tempio Hindu e all’entrata la statua dorata più alta al mondo di Murugan figlio di Shiva, accompagnato dall’immancabile pavone. Intorno negozi, numerose sculture e dipinti dai colori accesi . Fuori dalla grotta principale è possibile visitare anche le Bats e spiders cave.
Rientriamo a K.L direzione Petaling street una delle più suggestive e caratteristiche, pranziamo al Pavillon all’ingresso di Chinatown, che è essenzialmente un’enorme strada pittoresca sempre animata sia di giorno che di notte.
Dopo pranzo la via diventa pedonale e accoglie il chiassoso mercato notturno che attira sempre molti turisti ma anche locali. Qui si può trovare ogni specie di frutta, pesce, succhi, scarpe, vestiti ma il top rimane l’artigianato locale che offre prodotti originalissimi . Tutte le piccoli luci rendono l’atmosfera particolare e intanto si fa sera. E’ già l’ora del tramonto.
Ci avviamo al vicino central market, antico luogo di scambi e commercio fondato nel 1888, meglio conosciuto come “multi-racial culture point”. La zona si raggruppa all’incrocio delle 3 principali strade: Melayu, Chinese and India, che riassumono le differenti 3 grandi razze presenti in Malaysia. Alla sera è bello cenare all’ultimo piano del Suria Klcc (Kuala Lumpur City Center). Questo centro raggruppa, su sei livelli, la maggior parte delle grandi marche occidentali e tanti ristoranti etnici. In prossimità del piano terra c’è la piscina pubblica circondata da un parco verdeggiante dove alla sera fanno spettacoli di suoni e luci… Chiusura della giornata ad ammirare… è ormai il nostro rituale… le Petronas towers. Sono sempre ipnotiche, magiche, immense!
Ancora più belle di notte: una volta illuminate offrono uno spettacolo superbo, colorato nelle sfumature dell’oro e d’argento.
L’indomani partenza per il Sarawak, la regione conosciuta come regno dei “buceri”, ricchissima di meraviglie naturali, che è stata soprattutto il regno di James Brooke il “Rajah bianco” primo colonizzatore.
Volo interno, lasciamo K.L per Kuching. Imbarco al Lcct via Sepang, con l’ottima Airasia . Arriviamo all’aeroporto e ci spostiamo verso il mare, puntando a Damai, nel nord della penisola del Santubong. Qui le strade sono in condizioni eccellenti e non è difficile trovare un minibus che ci porta alle destinazioni più importanti. Siamo nel cuore della foresta e visitiamo il Sarawak Cultural Village, il museo vivente di tutte le etnie del Sarawak, che sta a fianco del ns. hotel Holiday Inn Damai Beach Resort.
In seguito dedichiamo le giornate al trekking nella giungla, una delle meglio preservate del paese. Devo ammettere che qs. regione è particolarmente tranquilla, qui si viene o a fare i percorsi oppure per starsene in santa pace in riva al mare.
Visitiamo anche il villaggio di Buntal, che prende il nome dall’orribile pesce spinoso (brutto ma buono da mangiare) e poi sempre via terra, raggiungiamo Kuching, la graziosa capitale , che piace da subito per i suoi bellissimi giardini, palazzi antichi, mercati all’aperto, templi , pagode cinesi e moschee.
La città si sviluppa intorno al lungofiume, dove ci sono la big Astana, Fort Margherita, tante statue dei gatti, simpatiche ma alquanto kitch, qualche piccolo centro commerciale , il museo del Sarawak , altra Chinatown e altro night bazar.
In Kuching ci sono molte escursioni interessanti da fare.
La prima che sperimentiamo autonomamente è al centro di riabilitazione degli orang-utan, la riserva naturale di Semenggoh, che ha come scopo il recupero e la reintroduzione degli oranghi nel loro habitat naturale.
In una giornata, immersi nel verde umido facciamo passeggiate lungo i sentieri del Parco, avvistando gli istrici, cicogne, macachi e scimmie cuccioli. Ma il must in assoluto è all’ora del pasto, quando in rigoroso silenzio ci incamminiamo verso la piattaforma di avvistamento e piano piano vediamo spuntare gli orang-utang che si prendono per mano o volano tra le liane.
Non capita tutti i giorni l’opportunità di vedere questi animali liberi nel loro habitat.
Un’altra interessante escursione è al Bako National park, che prenotiamo con la locale Interland travel. Il P.N. del Bako è molto piccolo, quasi sconosciuto ma ha la caratteristica di avere una grande varietà di vegetazioni in un paesaggio unico, visto che la foresta si incrocia con paludi che si confondono in spiagge per poi diventare spigolose rocce.
I panorami sono contrastanti. Alla base degli scogli il mare ha scavato archi , tunnel e grotte, levigate dall’ azione costante delle onde. Scegliamo di visitarlo con una guida, un uomo della tribù degli Iban, tutto tatuato, vigoroso, instancabile camminatore, his name is LLoyd.
Con lui e una coppia di francesi iniziamo un trekking avvistando le Proboscis Monkey dormienti sulle cime degli alberi (gli iban le chiamano anche Dutchman monkey perchè hanno grandi nasi, e pelo rosso proprio come i primi coloni dell’Olanda) enormi vipere verdi, gli scoiattoli volanti, famiglie di cinghiali, varani, piante carnivore ma non la rafflesia, ahimè non è stagione!
LLoyd ci spiega che questa pianta rossa, la più grande al mondo, non ha tronco, ne foglie nè vere radici, ha un fiore pesante che necessita 9 mesi per nascere, 3-4 giorni di fioritura per poi tristemente appassire , dissolvendo nell’aria una terribile puzza di carne putrefatta!
I simboli per eccellenza di questo N. P sono: il Bako (un bacco da frutta rossa ) e il faraglione.
Il 07 agosto, domenica, passaggio a Miri ma prima di lasciare Kuching facciamo tappa ai suoi colorati Sunday Markets , folle levataccia ma ci sta… la rifarei subito!
Da Kuching a Miri il volo è breve, sempre con Air Asia. Arrivati nella città del petrolio ci sistemiamo all hotel Parkcity Everly, che si affaccia sulla spiaggia e cerchiamo di organizzare i 3 giorni per il Niah N.P. e le Mulu Caves. Da subito la cosa appare difficoltosa.
Niah è un parco decisamente originale perchè le caverne non illuminate ospitano antiche pitture rupestri e i famosi nidi di rondine.
Tentare di andarci autonomamente diventa penoso, non c’è taxi o bus o privato che accompagni il viaggiatore indipendente, perché ogni richiesta viene deviata alle agenzie turistiche locali, che hanno solo necessità di vendere gli esosi pacchetti.
La stessa cosa , anzi peggio, vale per il Mulu National Park uno dei più spettacolari parchi dichiarato patrimonio Unesco. il Gulung Mulu N.P. è una vetta di arenaria e nei suoi confini si possono esplorare i villaggi dei tagliatori di teste, i Pinnacoli e le grotte.
Un esempio veloce di trattativa privata : Per una partenza al mezzogiorno e rientro alle 9. a.m del giorno successivo (solo pernotto, senza possibilità di visitare le Clear water e volo escluso) ci viene richiesta la cifra di 300 euro – non dollari – a persona. Che truffa, una vera rapina senza pistola!
Considerato che avevamo precedentemente preso contatti via @ dall’italia, e ora sul posto le condizioni cambiano drasticamente… a nostro sfavore, a saperlo prima avrei assolutamente escluso questa tappa, evitando di spendere o meglio sprecare, 3 giorni a Miri.
Ci è indispensabile visitare un altro parco, cosi optiamo per il minore Lambir Hills N.P.
Questo è uno dei parchi meno conosciuti, ma ci è piaciuto per le sue piscine naturali.
Pochi animali, pochi turisti ma all’uscita il ranger si complimenta con noi perché siamo i primi italiani dell’estate 2011!
Miri è una cittadina piccola e concentrata su 2 fronti , il mercato del pesce e il mercato del petrolio. Qui era stato scavato il primo pozzo petrolifero, ovviamente per conto della Petronas Petrolium, la compagnia delle torri. Dopo la parentesi a Miri, facciamo l’ultimo spostamento interno, salutiamo la regione del Sarawak, spostandoci in Sabah.
SELAMAT DATANG KE SABAH!
La regione del Sabah occupa la punta più orientale del Borneo e sta proprio sotto le Filippine. E’ molto più povera e sobria della prima, ma decisamente vivace.
Già il fatto di essere al mare… beh tutto cambia!
Voliamo su Kota Kinabalu, che i malesi chiamano semplicemente K.K.
La capitale del Sabah ed è una città molto moderna, su cui svetta una grande torre di trenta piani in acciaio e vetro: non potrebbe essere più forte il contrasto con la giungla alle sue spalle, che si avvolge alle pendici del monte Kinabalu e abbraccia il mare sul lato opposto, impeccabilmente blu, bellissimo.
Dopo il primo tour orientativo a piedi, raggiungiamo Jesselton Point il porto e con le calde luci e il mare davanti ci godiamo un bellissimo tramonto, il primo di tanti.
La parte più suggestiva è senz’altro il lungomare, che collega il porto alla zona dei negozi, al mercato filippino, dove sta l’hotel D’Borneo, che abbiamo contattato su Tripadvisor.
Abbiamo preferito questa zona perché è un ottima alternativa alle esclusive Sipadan, Lankayan o Mataking, decisamente molto più care .
A K.K infatti c’è il vicino parco marino Tunku Abdul Rahman Marine Park, ricco di isole da sogno , un vero santuario marino, circondato da una bella barriera corallina.
La nostra intenzione è cambiare ogni giorno isola.
L’arcipelago comprende 5 isole principali: Pulau Gaya, Sapi, Manukan, Mamutik e Sulug, tutte raggiungibili quotidianamente in meno di 10-15 minuti di barca.
Le abbiamo viste tutte, tranne Gaya, quasi sempre sconsigliata dai locali.
Le isole sono circondate da acque ancora cristalline, splendide spiagge con sabbia rosa o bianche e una grande varietà di coralli e di pesci tropicali. Una vera meraviglia!
A nostro parere Sapi, decisamente piccola è deliziosa, ma troppo spesso intasata da coreani e cinesi isterici, armati di maschere, materassini, pinne e ridicoli enormi salvagenti
Manukan e Mamutik sono le migliori per concedersi giornate di relax lontani dalla città nella giusta dimensione. Le isole sono orlane dalle alte palme, le acque sono decisamente trasparenti e invitano allo snorkelling già a pochi metri dalla riva. Avvistiamo molti tipi di pesci , tartarughe, squaletti, coralli gialli, verdi, viola rimanendo ogni giorno soddisfatti.
L’unica pecca è che verso le 3-4 del pomeriggio arriva puntuale la bassa marea per cui è severamente vietato fare snorkel o diving dopo pranzo.
Tornando a K.K. City merita una visita l’originale Mari Mari Village, un centro culturale che esalta le discendenze indigene , immerso nella foresta dell’Inanam. Qui vengono rappresentati 5 dei principali 32 gruppi etnici che vivono nel Sabah.
Nel villaggio (che raggiungiamo con il taxi) ammiriamo le case tradizionali dei Bajau, Lundayeh, Murut, Rungus e Dusun, che sono state ri-costruite dai discendenti delle tribù che rappresentano.
In realtà qs. tribù hanno molto da insegnare agli “evoluti moderni“ in termini di rispetto, credo, osservanze e soprattutto senso di appartenenza e spiritualità.
Molti occidentali devono solo imparare in termini di pacatezza e buona educazione dagli asiatici!
Altra divertente fusione con i locali in K.K. l’abbiamo avuta al mercato di Gaya Street. Alla domenica mattina dalle 6.00 fino al primo pomeriggio , la via viene chiusa al traffico per far posto alla sagra del tutto: animali vivi e morti, gigantesche piante di orchidea, pesci fritti, calzature, torte, statue di bambù, ogni cosa viene esposta e venduta sotto l’ombra degli alberi , un grande gaio mercato per turisti locali e curiosi.
Al termine delle nostre 3 settimane in Borneo siamo nuovamente soddisfatti e felici di aver potuto approfondire e comprendere ancora un pò e meglio la cultura della terra di Malesia, che regala , in ogni suo angolo, emozioni e paesaggi sempre esaltanti !
La nostra Malesia in pillole:
www.anywhereviaggi.it; www.equatorial.com/kul; http://batucaves.com; www.jalanpetaling.com/shop/; www.suriaklcc.com.my; www.journeymalaysia.com/MR_bako.htm; www.miriresortcity.com/; www.sarawak.gov.my/; www.airasia.it; www.scv.com.my per Sarawak Cultural Village; www.holidayinn.com/hotels/it; www.malaysiasite.nl/bakoeng.htm; Http://savetheorangutan.org; www.kotakinabalu.com/; www.sabahtravelguide.com; www.sabahtourism.com; www.traversetours.com/culturalvillage.php. Per info please contact us: sabivo2002@libero.it