Bormio e la valtellina
Il ns. Residence è nella Val di Dentro e circa 3 km da Bormio è una graziosa villetta su tre piani tutta in legno piccola ma essenziale, ci accoglie la sorridente Gisella proprietaria e ci tiene a conversare una buona mezz’ora sulla bellezza della località. Dopo un bel caffè rigenerante usciamo a fare un giretto a piedi per prendere confidenza con il posto prenotata tramite DOMINA BUSSINESS.(www.Dominabussiness.It)
DOMENICA 9/3 Ci alziamo prestino ed alle 7,00 siamo già in macchina direzione Tirano (circa 30 km. Da Bormio) e da qui con il TRENINO ROSSO – BERNINA EXPRESS andremo a SAINT MORITZ alle ore 8,45 . Questo spettacolare trenino è il corsa per la candidatura a patrimonio mondiale dell’UNESCO ed è davvero splendido. Il binario su cui il Trenino Rosso deve scivolare è unico quindi, si passa a senso alternato ma il bello del Trenino Rosso del Bernina è proprio nella sua lentezza ed infatti gli svizzeri se ne vantano «Abbiamo il treno più lento del mondo!» La quota massima raggiunta è di 2.253 metri, la minima di 429 metri sul livello del mare, per una differenza di 1.824 metri con pendenze fino al 70 per mille, percorse ad aderenza naturale, senza l’uso di sistema a cremagliera.La costruzione della intera linea risale al 1910, e il servizio vi ha effettuato la prima corsa nel 1913. Il tratto Tirano-Sant Moritz era stato però già inaugurato il 1 luglio 1908. Il treno percorre 2,5 km in territorio italiano, mentre il restante è in territorio svizzero, e per questo è necessario espletare le pratiche doganali alla salita. Alcuni treni sono stati recentemente dotati di carrozze panoramiche scoperte e di altre con cristalli maggiorati, accessibili con un sovrapprezzo. La prima bellezza che si incontra salendo è il viadotto elicoidale di Brusio rappresenta un vero fiore all’occhiello della Ferrovia Retica e del Comune di Brusio. Si tratta di un vero miracolo di ingegneria di inizio ventesimo secolo è in pietra ed è un unico manufatto, una meraviglia spettacolare ammirata con stupore da chi soggiorna in Valposchiavo o da chi semplicemente passa di transito in automobile. Poi troviamo il lago di Poschiavo (nel valle grigionese di Poschiavo. Sulle sponde del lago sorgono i paesi di Le Prese e Miralago; i centri dei comuni Poschiavo e Brusio distano 5 rispettivamente 3 chilometri dalle rive del lago molto bella è la vista sul lago e sulla valle, che in questo punto si apre completamente nella stagione invernale ovviamente parte del lago è ghiacciato. Dopo che il treno ha transitato dalla stazione di Poschiavo, comincia nuovamente a prendere quota su un costone boscoso molto panoramico; in questo punto il percorso è costituito da una serie di tornanti (tipo quelli stradali) per far guadagnare quota ai convogli. Giungiamo così al tranquillo piano dell’Alpe Cavaglia (1693 m) dove ammiriamo un magnifico paesaggio invernale. Procediamo ancora verso nord e, con alcuni ripidi tornanti, risaliamo l’ardua val di Pila ed arriviamo ai 2091 metri dell’Alpe Grùm. Verso ovest si apre lo spettacolo del ghiacciao del Palù e del Lag da Palù, il lago che raccoglie le acque provenienti da questo ghiacciaio. Successivamente incontriamo il lago Bianco, ne percorriamo la riva destra e siamo in breve alla stazione del Passo del Bernina che, con i suoi 2256 metri, rappresenta il punto piu’ alto del percorso. Superiamo il piccolo Ley Nair e il Ley Pitschen, iniziamo la discesa lungo la valle del Bernina.. Passiamo accanto ad alcune stazioni sciistiche e arriviamo infine alla stazione di Morteratsch, da dove si ha una panoramica impareggiabile sul gruppo di monti che si estende dal Piz Bernina al Piz Palù. Lasciamo sulla destra della valle il centro turistico di Pontresina e dopo alcuni chilometri raggiungiamo la cittadina di St. Moritz, punto finale della nostra escursione alle ore 11.20 A St. Moritz la maggior parte dei residenti o degli impiegati nei vari servizi parla o capisce l’italiano, anche se la lingua ufficiale resta il tedesco Al sottopassaggio della Stazione Ferroviaria e’ consigliabile andare a destra (Binario 1), uscire dal lato della stazione ed iniziare la visita dal centro storico. Si sale dalla stazione prendendo prima la salita pedonale, poi attraversata la strada, si prende il ripido sentiero asfaltato che ci troviamo di fronte, a sinistra dell’Hotel “La Margna” (foto 1), ripido solo nel primo tratto, e dopo una bella camminata lungo la Via Serlas si supera la Posta Nuova e si raggiungono i primi Grandi Alberghi, e relativi negozi, come per esempio a sinistra il “Palace-Hotel ha la struttura di una fortezza con tetto e guglie verdi, si giunge dopo una breve scalinata alla l chiesa protestante (Dorfkirche, ora in rifacimento), affiancata da un campanile alto e slanciato con poderosa guglia verde sormontata da un gallo dorato che ruota secondo il vento. Da qui abbiamo seguito le indicazioni per andare con la doppia funicolare che dalla via Stredas dietro le scuole (scalinata da Plazza da Scoula al Dorf) in alta quota fino a Corviglia la prima tappa è a Chantarella (foto 20) e cambiando treno si giunge quindi a Corviglia a quota 2486 m. . Costo andata e ritorno 22,00 Sfr. A Corviglia è disponibile un bar ristorante panoramico. Per questa escursione occorre un tempo minimo di almeno 1 ora (andata e ritorno), da Piazza della scuola purtroppo però il tempo non è stato benevolo, nebbia e neve hanno accompagnato la nostra escursione ma abbiamo avuto anche la fortuna di trovare 10 minuti di sole a Corviglia e lo spettacolo è stato meraviglioso. Una volta scese siamo andate, essendo molto golose, alla ultracentenaria pasticceria “Hanselmann” in stile classico, dovrebbe essere una meta prelibata quasi obbligatoria, visto che la stessa è rinomata in tutta l’Engadina, ed a cui si ispira la nota romanziera italiana Rosetta Loy nel suo romanzo “Cioccolata da Hanselmann” . Poi siamo riscese a piedi fino alla stazione dove abbiamo ripreso il TRENINO ROSSO per Tirano. I treni per Tirano partono sempre dai binari 5 o 6, in quanto i treni del resto della Rete della Ferrovia Retica sono alimentati con una tensione diversa da quella dei treni della Ferrovia Bernina. Infatti dai binari 1, 2 o 3 partono i treni diretti per Celerina, Samaden e Coira (Chur, capitale del Cantone) o per Zuoz, Zernez e per la Bassa Engadina riprendiamo il treno alle ore 14,44 ed arriviamo a Tirano alle ore 17,15 (il costo del trenino rosso A/R a persona è di €. 34,80 a cui si deve aggiungere il supplemento per le carrozze panoramiche noi li abbiamo fatti tramite l’agenzia ADRASTEA VIAGGI di Tirano ma si possono fare anche in loco, tutti i posti sono riservati ed i biglietti non vanno vidimati né all’andata né al ritorno passa il controllore per informazioni www.Adrastenaviaggi.It oppure visitare il sito delle ferrovie elvetiche www.Rhb.Ch) importante: ricordarsi sempre o il passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio perché potrebbero richiedervela (a noi non è capitato) LUNEDì 10/3 La mattinata la dedichiamo ad una prima visita di Bormio e chiediamo informazioni sugli orari delle Finali di Coppa del mondo di Sci Alpino per cui abbiamo i biglietti dei giorni a seguire poi prendiamo confidenza con questa graziosa cittadina e con i suoi abitanti molto cortesi e disponibili. Decidiamo come prima cosa di andare a vedere dal vivo la mitica “pista Stelvio” un tracciato che si sviluppa lungo 3186 metri, dai 2255 m della partenza fino ai 1268 del traguardo per un dislivello complessivo di 987 m. E una pendenza massima del 63%, è unanimemente riconosciuta come un tempio della discesa libera al pari di Kitzbuhel e Wengen per caratteristiche tecniche e di spettacolo ed io rimango attonita dalla sua maestosità.
Il pomeriggio partiamo alle 13,30, sotto una fittissima nevicata, per andare ad ASNOGA a fare Sleddog e precisamente un escursione di 40 minuti guidando una slitta trainata una muta di cani (da 2 a 4), accompagnati da un istruttore. Sinceramente a dirlo è molto più facile che farlo ma è da provare soprattutto perché il percorso si snoda nel bosco e complice la nevicata sembrava di essere in un film. Prima della partenza ci sono state impartite le istruzioni per l’uso, per far si che tutto avvenga nella massima sicurezza; i cani sono addestrati e molto ubbidienti. Le escursioni sono individuali o collettive con gruppi massimo di 8 persone, l’età minima è di 12 anni e per bimbi di età inferiore, anziani e disabili, le escursioni avverranno seduti comodamente nella sacca della slitta e trasportati dall’istruttore.Il costo è di €. 45,00 a persona e le escursioni vengono fatte con qualsiasi tempo. Per informazioni o prenotazioni HUSKY VILLAGE tel.0342-927072 , cell.347-7960309 sito: www.Huskyvillage.It Durante la strada di ritorno in autobus (la zona è servita benissimo dalla PEREGO email:info@busperego.Com – tel. 0342 701200/701238 ci sono bus per ogni destinazione a tutti gli orari) al ns. Residence abbiamo ammirato il paesaggio che man mano andava a farsi sempre più innevato ed invernale, gli alberi erano carichi di neve ed anche il bus montava le catene nonostante lo spalaneve salisse e scendesse a ritmo incessante ma la neve cadeva sempre più fitta un bello spettacolo per chi viene dal mare e vede al neve solo sulle cartoline! MARTEDI’ 11/3 Al mattino siamo scese a Bormio per vedere le prove delle discese libere maschili e femminili (gratuite) ma sono state annullate e quindi di conseguenza (non essendoci state altre prove) la discesa maschile del girono successivo è stata cancellata ma hanno per il momento confermato quella femminile anche se in realtà le probabilità sono assai poche che venga disputata.
Il pomeriggio decidiamo di andare a farci coccolare ai BAGNI NUOVI di Bormio. Ingresso €. 40,00 più €. 10,00 di cauzione che viene restituita all’uscita, danno in dotazione accappatoio, asciugamano, kit omaggio con shampoo e bagnoschiuma e ciabatte in plastica. Essendoci un bellissimo sole noi iniziamo il percorso con le piscine esterne dove ci siamo anche abbronzate. Il panorama che si gode dalle vasche sulla vallata e sulle bellissime montagne innevate.
Le acque termali sgorgano naturalmente calde (ad una temperatura compresa fra i 37° e i 43° gradi) dalla viva roccia delle nove sorgenti che si trovano all’interno del Parco dei Bagni ed hanno proprietà: – disintossicanti e rilassanti per chi ricerca un momento di stacco dallo stress del quotidiano in città – rigeneranti e tonificanti per una completa rimessa in forma e per chi vuole recuperare il benessere fisico dopo l’attività motoria sui numerosi impianti o percorsi sportivi dell’Alta Valtellina A mio avviso la parte più bella è quella esterna perché si è all’aria aperta ma in vasche calde. Poi mi è piaciuta molto la docce di Vichy un po’ meno la sala del braciere e le varie saune e bagni turco che non mi piacciono particolarmente. Il personale è abbastanza cordiale. Usciamo praticamente rigenerate e sorpresa: nevica.
MERCOLEDì 12/3 Purtroppo viene cancellata anche la discesa libera femminile (costo €. 40,00 su ticket-one, ci vengono rimborsati immediatamente dal comitato organizzatore) a causa della nevicata della notte, questo Grand Finals parte proprio male hanno comunque fatto la premiazione con i vincitori delle coppe di specialità, DIDIER COUCHE (SUI) per gli uomini e LISLEY VONN (U.S.A.) per le donne, mi è molto piaciuta. Quindi decidiamo di fare una gita alle Torri di Fraele sono raggiungibili da Premadio (5,5 Km. Da Bormio) risalendo i versanti del Monte della Scale e addentrandosi tra i boschi del Parco Nazionale dello Stelvio ed ergevano a difesa del percorso che collegava la Valtellina a Engadina e Germania. Situate a 1930 metri di altitudine le due torri facevano parte di una fortificazione, ormai distrutta, eretta a garantire una percorrenza sicura del Passo di Fraele detto anche “delle Scale”. Tale nome deriva dalle traversine di legno che, utilizzate come gradini, venivano appoggiate sullo scosceso roccione sottostante le torri per facilitare il passaggio e, in caso di necessità, rimosse facilmente al fine di renderlo non più percorribile. Oltre ad una funzione di controllo, le torri, grazie alla loro posizione strategica, consentivano di inviare messaggi in caso di pericolo utilizzando dei segnali fumosi di giorno e luminosi di notte. La loro importanza strategica è testimoniata dalla costruzione, nel 1481, da parte di Lodovico il Moro, di una fortificazione non più esistente ma testimoniata da un disegno dell’Ing. Beretta conservato presso la biblioteca Ambrosiana di Milano. Abbattute dai grigioni nel 1526 furono teatro di storici scontri militari. La torre occidentale, altra tredici metri, è la più ben conservata; i muri alla base sono spessi più di un metro e sono costituti da pietre ben squadrate sugli spigoli e meno regolari sui fronti. Nei muri sono visibili delle piccole aperture che ne consentivano l’illuminazione, l’accesso era consentito da un’apertura al primo piano, mentre ora avviene attraverso un’apertura ricavata al piano terra che immette in un locale con camino. I piani superiori sono raggiungibili attraverso una scalinata in legno di recente costruzione. La seconda torre, ad oriente, presenta anch’essa una pianta quadrata e muri spessi, appare tuttavia mancante in molte delle sue parti. Scendendo ci fermiamo a fare pic – nic in un area attrezzata dove sono presenti anche dei graziosi barbecue in pietra. Proseguiamo fino quasi ai Bagni Nuovi dove ci fermiamo a vedere la “bozza” così chiamata dagli abitanti del luogo che è un laghetto nel quale giungono le acque termali sempre molto affollato dove la gente sfrutta gratuitamente le virtù benefiche delle acque termali. Quindi decidiamo di andare in macchina fino ai Bagni Nuovi e da qui fare un giro nella grande pineta del Parco delle Terme (h 40 ad una altitudine variante tra 1220 e 1500 mt.) che per la varietà e unicità di vegetazione è riconosciuta quale Parco Monumentale.Il Parco dei Bagni, oltre ad una vegetazione tipicamente alpina (pini, larici, abeti, gembri, mughi, erica,ecc.), ospita numerose specie di flora mediterranea grazie alla presenza di acque calde e di una esposizione sud che creano microclimi temperati non usuali a quelle altitudini. Ci sono percorsi per oltre 10 km. Da sottolineare il suggestivo percorso che conduce alla Fonte Pliniana, una grotta antica da dove sgorga l’omonima sorgente di acqua termale, consigliata sin dall’antichità quale bevanda rigenerante. Per la prima sera non nevica ed il cielo è stellato probabilmente domani le gare si svolgeranno.
GIOVEDì 13/3 Finalmente c’è il sole e la pista STELVIO è perfetta. Oggi si disputeranno i SUPER G femminile e maschile. Alle ore 9,30 in perfetto orario prende il via la gara maschile sono in totale n.27 concorrenti, il primo a partire è ALES GORZA ma a me interessa soltanto il n°18 HERMANN MAIER sono una sua tifosa dal 1996 e non vedevo l’ora di vederlo gareggiare dal vivo. La gara finisce alle ore 10,45 con la premiazione dei primi sei classificati e della coppa di specialità che vanno entrambe a REICHELT HANNES (AUT) il mio Hermann arriva 9° ha fatto una gran gara ed io un servizio fotografico di ben 49 foto; alle 12,30 è il turno delle donna la prima è STACEY COOK poi tutte le altre. La gara viene vinta da FABIENNE SUTEL (SUI) ma la coppa di specialità va a MARIA REISCH (GER). Il pubblico è entusiasta il tifo è caldo per ogni atleta ma in particolare ovviamente per gli azzurri un boato accompagna tutta la loro gara, le tribune vibrano sotto i piedi e le bandiere sventolano a mille, è stupendo. Io le vedevo sempre in televisione ma l’atmosfera che si vive ad esserci è tutta un’altra cosa e poi le riprese tv non rendono la sensazione dei pendii rendono “piatto” ogni percorso ed invece il muro finale della Stelvio sul paese di Bormio è da togliere il fiato, mozzafiato, ammiro ogni atleta che si getta giù a tutta hanno molto coraggio e molta professionalità. Finite tutte le premiazioni alle 13,00 andiamo a mangiare in un locale del centro il MOZART CAFFE’ BAR, un grazioso locale molto pulito e dove si mangi bene. Poi dedichiamo il pomeriggio all’acquisto delle cartoline e di qualche ricordo (soprattutto culinario come speak, bresaola, pizzocheri, vino rosso ed amaro) ma ci soffermiamo anche ad ammirare la chiesa parrocchiale di S. Vitale e la Chiesa di S. Gervasio e Protasio di origine medievale è antichissima e risale all’824.Subì gravi danneggiamenti ad opera dei Grigioni nel 1620 e, l’anno successivo, venne completamente distrutta dagli spagnoli. Ricostruita a partire dal 1626, i lavori vennero ultimati solamente nel 1641, anno in cui assunse l’attuale conformazione. All’interno è conservato un tempietto in legno risalente al 1648 e attribuito a Giovanni Tedesco che sormonta la Fonte Battesimale che si trova sulla sinistra appena entrati è composta da una sola navata su cui si innestano 8 cappelle laterali. La facciata è a timpano ed è arricchita da un portale in pietra verde di Campello e da 2 nicchie ove sono posizionate le statue dei Santi cui è dedicata. A sinistra dell’altare è custodito un organo seicentesco, impreziosito da numerose cariatidi e sotto il quale è posizionata la “cappella del S.Sepolcro” in cui sono riposte le sette statue della Passione, realizzate nel 1647 da G.P. Della Rocca. Sopra l’altare maggiore si può ammirare un imponente tabernacolo, in stile barocco, intagliato nel legno. I finestroni decorati nell’abside sono stati realizzati da Dorico Alberto nel XVII secolo, lungo le pareti sono collocate e si possono ammirare le 12 tavole lignee che rappresentano la via crucis, le cornici sono opera dei bormini Pozzi e Bradanini, i dipinti sono di Losia (1925); il campanile è stato oggetto di un completo restauro nel 1927, dopo essere già stato rifatto nel 1551, la piazza Kuerc (dal dialetto bormino coperchio) che assieme alla Torre della Bajona che lo sovrasta, è il simbolo stesso di Bormio, risale al XIV secolo, nel pieno periodo dell’autonomia bormina, ed era il luogo dove un tempo avvenivano le adunanze e si amministrava la giustizia. Sulle sue colonne venivano infatti affissi i decreti e le sentenze poi siamo andati su consiglio di una signora alla Chiesa di San Vitale si trova lungo Via Roma ed ha origini antichissime risalenti al XII secolo (le prime testimonianze la indicano esistente già nel 1196). La struttura, in stile romanico, presenta una facciata a capanna arricchita da un portale a tutto sesto.I dipinti esterni che la adornano risalgono anch’essi al trecento. Il caratteristico interno a volta in stile lombardo, crea all’interno della chiesa un ambiente molto raccolto e intimo che ben è supportato dalla semplicità della pianta quadrata. L’abside è semicircolare e, all’esterno, presenta una serie di archetti ciechi. I documenti raccolti testimoniano che un tempo l’effige di San Cristoforo occupava gran parte della parte destra della facciata ma, purtroppo, ormai quest’opera non è più visibile. E’ invece ancora ben visibile l’affresco che rappresenta il “Cristo della Domenica” e raffigurante il Cristo circondato dagli attrezzi da lavoro che durante la domenica non si utilizzavano. Sulla facciata sud un grande affresco rappresenta la Crocefissione. Sempre sulla stessa parete è presente, incastonata all’interno del muro, una pietra con iscrizione funeraria risalente al 1294, a testimonianza dell’ossario prima presente e successivamente rimosso assieme al piccolo cimitero che vi era un tempo. All’interno è presente un ancona lignea dorata e intagliata secondo lo stile degli artisti tedeschi del XVI secolo raffigurante la “Discesa dello Spirito Santo sugli apostoli”. A lato vi sono le statue dei Santi Gervasio e Protasio, patroni di Bormio, e, nell’abside due affreschi in cui sono dipinti la “Madonna del latte” e la “Crocefissione con la Vergine e San Giovanni” opera di qualche sconosciuto artista di scuola valtellinese. Anche il campanile rispecchia lo stile romanico dell’edificio ed è caratterizzato da tre livelli di bifore e poi da ammirare tutti gli affreschi ancora presenti su moltissime case del paese. Molto interessante è la guida che ho scaricato dal sito ufficiale del comune di Bormio (www.Bormio.It) dove segnalano tutti gli eventi, i monumenti e le cose belle che ci sono anche nelle valli limitrofe e dalla quale ho preso le nozioni storiche per scrivere questo racconto di viaggio VENERDì 14/3 Anche oggi il tempo tiene e quindi ci aspetta una lunga mattinata di sci: SLALOM femminile ore 9,30/11,30 e GIGANTE maschile ore 10,30/12,30 vedere dal vivo le gare di coppa del Mondo di sci è impressionante, le televisione non rende l’idea dei pendii e delle velocità che questi atleti devono affrontare. Sono tutti ragazzi semplici e disponibili, sorridenti e gentili non negano un autografo o una fotografia a nessuno anche tra una manche e l’altra che sanno che devono correre alla partenza per le ricognizioni. Le gare di slalom le seguiamo in diretta dalla pista infatti la partenza è proprio fissata sul muro finale e così le ammiriamo in tutto il percorso gare e coppa vanno a MARLES SCHILD (AUT) vera dominatrice di tutta la stagione e perfetta nell’interpretazione di questa bellissima pista. Per gli uomini sia la gara che la coppa vanno a TED LIGETY (U.S.A.) mentre Hermann fa quinto nella prima manche e fa sognare tutti i nostalgici ma poi sbaglia e perde tutto nella seconda arrivando quindicesimo ma ha illuminato la Stelvio. Finite le gare andiamo a cambiarci ed alle 16,00 siamo di nuovo a Bormio perché alle 18,00 in piazza Kuerc (piazza Cavour) c’è la consegna dei pettorali per le gare del sabato di Slalom maschile e Gigante femminile e poi andiamo a cenare sempre al MOZART CAFFE’ BAR dove consiglio il tagliere dei salumi tipici e tutti i dolci.
SABATO 15/3 Si riparte alle 15,30 siamo di nuovo a casa.