Borghi di Toscana
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2 ottobre 2014
Partiamo da Milano alle 5 e dopo 4 ore di viaggio ci ritroviamo in Piazza Boccaccio a Certaldo, un piccolo centro incastonato nel cuore della Val d’Elsa. Una salita di un quarto d’ora circa, in mezzo ad una ricca vegetazione, ci porta nella Certaldo Alta il cui centro storico è ancora ben conservato. Lungo la via principale si trova la casa in cui Boccaccio visse e trascorse gli ultimi anni della sua vita, oggi sede di una biblioteca e di un centro studi mentre poco distante c’è il Palazzo Pretorio, l’edificio più importante del paese che fu residenza dei vicari dopo il crollo dei proprietari originali. E’ ancora presto ma i cuochi sono già al lavoro e nell’aria si sentono i profumi della cucina tradizionale toscana che avremo modo di gustare nei prossimi giorni.
Ripartiamo per San Gimignano dove ci fermeremo per la notte. Arriviamo nel nostro Bed & Breakfast e lasciamo i bagagli in un mini appartamento super accessoriato in mezzo al verde che consiglio per la tranquillità, l’impeccabile pulizia e la vicinanza a San Gimignano. Facciamo due chiacchiere con i proprietari, una coppia matura come età ma molto giovane di spirito e ci avviamo verso la cittadina seguendo le indicazioni del Sig. Damiano che ci permetteranno di raggiungerla a piedi (risparmiando sugli alti costi dei posteggi) in circa 15/20 minuti seguendo una comoda strada sterrata e ammirando il panorama delle bellissime torri medievali che si stagliano nel cielo blu. E’ mezzogiorno inoltrato e ci fermiamo a pranzo nella Cantina del Convento (www.lacantinadelconvento.com ) in Via Quercecchio situata nel centro storico a pochi passi dalla via principale San Giovanni (0577 907132 per prenotazioni). Gustiamo un ricco tagliere di affettati, formaggi, crostini, accompagnati da un calice di ottima Vernaccia naturalmente di San Gimignano. Dopo pranzo andiamo a scoprire “la città dalle belle torri” che indubbiamente offre tutto quello per cui viene decantata.
Giriamo in lungo e in largo per il borgo, racchiuso entro le mura trecentesche, visitando le tre piazze principali: Piazza delle Erbe, del Duomo e della Cisterna circondate da storici edifici come il Palazzo del Popolo e la Collegiata ma in effetti tutta la città è un insieme di costruzioni medievali ben conservate su cui spiccano le 14 torri rimaste delle 72 originarie. Piccola parentesi riguardo a Piazza Duomo: ho trovato di cattivo gusto permettere ai venditori ambulanti di posizionarsi con le loro bancarelle, fino a pomeriggio inoltrato, davanti alla Chiesa della Collegiata imbruttendo un angolo importante del centro storico. Forse la soluzione migliore sarebbe stata quella di dar loro spazio fuori dalle mura della città dove c’è comunque un discreto passaggio di persone in quanto sono zone adibite a posteggi. Ci mangiamo un gelato nella Gelateria di Piazza (Cisterna) del quasi campione mondiale di gelato artigianale, ottimo e con tanti gusti insoliti e ripercorriamo a piedi la Via Vecchia che ci riporta verso il nostro B&B. Un’oretta di relax e poi a cena al Ristorante Antico Desco – Loc. Santa Maria 38/D a Ulignano di San Gimignano ( www.fontaleoni.com tel. 0577 945037) che si trova all’interno dell’ Azienda agricola di famiglia. Ottimo lo stracotto di cinghiale cotto nel Chianti con polenta e la tagliata di manzo guarnita di lardo di colonnata con contorno di patate. Apprezziamo anche i dolci e il buon vino della casa (cena per due 54 euro). Pernottamento: b&b la capanna di SovestroLoc. Sovestro 29 – San Gimignano – Tel. 349 0731337 – http://www.lacapannadisovestro.com mail: info@lacapannadisovestro.com. Ottima posizione, cordialità dei proprietari, patio esterno attrezzato con tavolino e sdraio, posteggio auto. Prezzo 50 euro. Consigliato.
3 ottobre 2014
In questa splendida giornata di sole ci dirigiamo verso Volterra percorrendo una bella strada panoramica su colli ricoperti di prati verdi e campi arati. Posteggiamo in un parcheggio gratuito appena fuori le mura, davanti alla Porta di Docciola, e raggiungiamo il centro storico attraverso una lunga scalinata. Volterra ci piace subito, bella e austera, un misto di etrusco e medievale, percorrere le sue stradine lastricate è come fare un tuffo nel passato, la visitiamo con calma considerato il continuo saliscendi che comporta. Raggiungiamo il Palazzo dei Priori, il più antico palazzo comunale della Toscana, situato nell’omonima piazza, il Duomo in stile romanico consacrato intorno al 1120 con a fianco la piccola Chiesa della Misericordia dove sono esposti i vari mezzi di soccorso che servivano a trasportare i malati di peste intorno al 1530 quando l’epidemia dilagò nella zona. Interessante è anche la visita al Palazzo Viti acquistato nel 1849 da Giuseppe Viti, un intraprendente commerciante di alabastro, che lo trasformò in una dimora in grado di rappresentare la fortuna che fece durante i suoi viaggi di lavoro in giro per il mondo. Le sale del palazzo sono arredate con mobili, quadri, porcellane, collezioni di alabastro che rappresentano l’arte italiana, europea e orientale dal 1400 al 1900. Tutto è rimasto come lo hanno visto i re e i principi che, nel corso dei secoli, vi furono ospitati. Il palazzo è ancora abitato dai discendenti di questa famiglia borghese. Per la pausa pranzo andiamo in una piccola osteria un po’ sui generis: La Vena di Vino (www.lavenadivino.com) dove gustiamo un’ottima fondue di pecorino e un abbondante tagliere di salumi il tutto accompagnato con l’ormai consueto calice di vino. Simpatico l’allestimento del locale: reggiseni di varie misure appesi al soffitto (l’usanza dice che bisogna lasciarne uno), insieme ad un pezzo di auto e musica di sottofondo. L’ambiente è molto informale, certamente non adatto a chi si aspetta qualcosa di tradizionale. Volterra è anche famosa per la lavorazione dell’alabastro e passeggiando per le vie del centro storico si incontrano diversi negozi che espongono i tanti oggetti realizzati dagli artigiani del luogo. Oltre ai monumenti e alle numerose testimonianze storiche, la città ci offre lo spettacolo impressionante delle Balze causate dall’erosione dell’acqua sul terreno argilloso, erosione che dura da secoli e che progredisce senza tregua. Le raggiungiamo partendo da un campeggio vicino alla Chiesa di San Francesco scendendo gli scalini che portano ad una bellissima vista panoramica. Diamo uno sguardo al Teatro romano e ripartiamo dirigendoci verso sud attraversando le colline senesi fino a Colle Val d’Elsa, punto di passaggio della Via Francigena. Da Colle bassa parte un ascensore gratuito che porta fino all’interno della città vecchia. Prendiamo la Via del Castello passando davanti a molti edifici medievali. E’ molto più tranquilla di San Gimignano e Volterra, pochi sono i turisti e pochi sono i negozi ma, avvolta nella sua cinta di mura e nei suoi bei panorami, è ugualmente splendida.
Prossima tappa Monteriggioni, una fortezza inespugnabile che garantì dal 1213, data della sua fondazione, per trecento anni la libertà della Repubblica senese resistendo a tutti gli assedi. Le leggende parlano di cunicoli e passaggi segreti che collegavano i luoghi sotterranei del castello con le fortificazioni vicine… si parla addirittura di una strada sotterranea che arrivava fino a Siena. Prendiamo la Cassia verso Siena e una veloce tangenziale ci porta fino a Taverne d’Arbia da dove inizia un lungo tratto di strada panoramica chiamata la Strada delle Crete. E’ un paesaggio da cartolina: scolliniamo tra dolci colline, scorgendo casolari isolati, file di cipressi allineati alla perfezione, i colori passano dal verde dei prati al marrone della terra appena arata. Ci fermiamo continuamente per fotografare questo fotogenico paesaggio fino a quando non arriviamo ad Asciano dove facciamo una breve sosta assaporando una tranquillità quasi dimenticata. Pochi sono i chilometri che ci dividono da Trequanda, il grazioso paese nel quale ci fermeremo due notti. L’agriturismo che abbiamo scelto si trova in Loc. La Selva, la location è incantevole, l’appartamento (di nome Salvia) è arredato con mobili toscani ed è molto curato nei particolari, all’esterno c’è un piccolo terrazzino attrezzato per rilassarsi in questa oasi di pace. Ceniamo nel paese di Trequanda nell’Osteria Ciriera (tel. 0577/662054) situata al centro della piazzetta principale. Gustiamo degli ottimi pici cacio e pepe, tagliata di manzo e fagioli all’uccelletto, vino della casa, caffè e digestivo gentilmente offerto. I prezzi sono onesti (35 euro in due), lo consigliamo. Pernottamento: Tenuta Pometti – Loc. La Selva – Tel. 0577 662017 http://www.pometti.com/ Mail: info@pometti.it – tutto perfetto! Possibilità di acquistare vino, miele, olio, grappa di ottima qualità prodotti dall’Azienda Agricola del simpatico Sig. Duccio. Ottimo il Ristorante di cui la figlia Carlotta è chef (28 euro a persona una cena completa vino incluso). Consigliatissimo!
4 ottobre 2014
Puntuali alle 8.30 facciamo colazione nel ristorante della Tenuta Pometti… che dire? Più che una colazione è stato un pasto: affettati, formaggi, succhi di frutta, crepes, torte, una deliziosa pasticceria, frutta, marmellate e molto altro ancora… Oggi andremo alla scoperta di alcuni dei borghi più belli della Val d’Orcia. Iniziamo col visitare l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, abitata da soli 30 monaci, che sorge solitaria su un’altura attorniata da cipressi. Attraverso un atrio si entra nel chiostro centrale, sulle cui pareti si trovano preziosi affreschi che raffigurano la vita di S. Benedetto dipinti da Luca Signorelli nel 1497 per quanto riguarda la parete d’ingresso, e da Giovanni Antonio Bazzi detto “il Sodoma” che completò le altre tre pareti. Visitiamo la Biblioteca composta da 40 mila volumi e pergamene, la Spezieria con la sua ricca collezione di vasi di farmacia del XVII sec. che racchiudevano le erbe dalle quali ancora oggi si ricavano digestivi e il refettorio con soffitti a volta e pareti affrescate che rappresentano il Vecchio e Nuovo Testamento. Qualche chilometro ancora ed eccoci a Buonconvento, incantevole borgo medievale al centro delle crete senesi, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia. In latino il suo nome significa “comunità felice e fortunata”. Chissà se gli abitanti di questo piccolo borgo si ritengono tali e hanno una qualità di vita migliore rispetto a chi vive nelle grandi città? Prossima tappa Montalcino patria del famoso Brunello. Magnifica vista dal basso arroccata a quasi 600 metri sul livello del mare e circondata da possenti mura, turistica una volta arrivati nella via principale: una sorta di shopping culinario… la via è invasa da negozi di vini e cantine che propongono degustazioni e vendono confezioni regalo delle tante leccornie del posto. Ma basta spostarsi nelle adiacenti e caratteristiche vie per ritrovare quell’atmosfera tipica che caratterizza tutti i borghi della zona. Da non perdere una passeggiata sui bastioni dell’imponente fortezza, per godere di una vista incantevole sulla città e sulle colline circostanti. Piccola sosta a San Quirico d’Orcia, un luogo tranquillo e gradevole dove, seduti su una panchina sotto a un caldo sole di ottobre ci gustiamo un ottimo panino con la porchetta acquistato da un venditore ambulante disperdendo lo sguardo nell’infinita pianura. Ed eccoci a Bagno Vignoni, posto ideale per una vacanza rilassante, anch’esso circondato da edifici antichi che circondano la grande piscina rinascimentale situata al centro della piazza. Visitiamo anche Pienza la “città ideale” di Papa Pio II che qui ha avuto i suoi natali e la cui piazza principale è a lui dedicata. Attorno alla piazza si trovano tutti i principali monumenti della città, a cominciare dal Duomo, al Palazzo Piccolomini e il vicino Palazzo Vescovile che ospita al suo interno il Museo Diocesano. La città è molto piccola ma piena di botteghe artigianali dove è possibile assaggiare ed acquistare qualche prelibatezza tipica, come il pecorino di Pienza o il salame di cinghiale.
Ultima tappa della giornata è Montepulciano. Visitarla a piedi è un’esperienza faticosa per i tanti saliscendi delle sue strade ma anche meravigliosa: si entra dalla porta principale e subito ci si trova a vagare tra i suoi numerosi vicoli in pietra, le sue piazze con la testa all’insù per ammirare gli splendidi palazzi rinascimentali del centro. Montelpulciano è anche la patria del Vino Nobile, apprezzato fin dal Medioevo quando gli Etruschi per primi lo piantarono e lo chiamarono “vino dei nobili” e anche qua, come a Montalcino, le sue vie abbondano di enoteche e aziende vinicole che offrono degustazioni di qualità. E’ quasi sera quando, dando un ultimo sguardo alla città, percorriamo l’ennesima strada in discesa, si è alzata una leggera brezza e abbiamo la percezione di sentire nell’aria il profumo dei suoi vini quasi da far apparire questa terra “privilegiata”. Ceniamo nel ristorante dell’Agriturismo dove alloggiamo in compagnia del proprietario, Sig. Duccio che, messa da parte la sua laurea, ha scelto per passione di dedicarsi all’agricoltura diventando un grande intenditore di vini e di tutti quei prodotti che questa regione offre. Pernottamento: Tenuta Pometti
5 ottobre 2014
Stamattina ce la prendiamo comoda perché vogliamo ancora crogiolarci in questo paesaggio naturale che difficilmente dimenticheremo. Appena fa giorno facciamo una passeggiata tra i vigneti dell’agriturismo e “rubiamo” un grappolino di uva apprezzandone il suo dolcissimo sapore, avvistiamo a distanza ravvicinata una volpe che appena si accorge della nostra presenza cautamente si allontana, facciamo colazione, prepariamo i bagagli e ci congediamo dal il Sig. Duccio e dalla sua bella Tenuta. Abbiamo ancora una mezza giornata per scoprire un paio di borghi degni di nota. Il primo è Radicofani, anticamente una fortezza che ha controllato per secoli il confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio e che ad oggi detiene il primato di fortezza più imponente della Toscana meridionale. Bellissimo il panorama che si vede affacciandosi dalle mura, mentre sotto alla sua fortezza si trova l’omonimo e grazioso paesino nel quale facciamo una piccola sosta prima di ripartire per Sarteano dove ci fermiamo per far rifornimento di pici e ravioli in un negozio che vende pasta fresca. Ormai è ora di tornare a casa, siamo a due passi dal casello autostradale di Chianciano Terme e in circa 5 ore circa saremo di nuovo nella nostra Milano felici di aver conosciuto una piccolissima parte dell’Italia dei piccoli borghi che, pur avendo una dimensione di vita a misura d’uomo, a volte e a torto, viene considerata “minore”.