Boracay? Secondo me non un vero paradiso, ma..

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L’unica escursione “di gruppo” proposta è fondamentalmente il giro dell’isola. Carino, un modo diverso per spendere una giornata e direi che vale decisamente i 15 euro scarsi (compreso il pranzo e gli ingressi facoltativi) che costa. Le principali tappe del tour sono Puka Beach (fotogenica, ma molto ventosa), la sosta panoramica (per il pranzo) di fronte a Crocodile island, lo snorkeling a Crocodile island e la visita a Coral Cove. Lo snorkeling è stato l’aspetto più deludente del tour e di Boracay in generale, anche perchè Crocodile Island è considerato dai locali come lo spot migliore x lo snorkeling., dove si pagano addirittura 20pesos per fare il bagno., mentre è una vera pena. Sullo snorkeling, quindi, dalle Filippine mi aspettavo infinitamente di più e di meglio (anche perchè la mia esperienza snorkeling precedente, a Puerto Galera, era stata di un livello ben superiore.). Comunque sentivo in giro che anche il diving non è un granchè. I sub, quindi, si ritengano avvisati. ;o))) Coral Cove è invece un pacco, direi senza timore di smentita., una sorta di attrazione costruita ad uso e consumo dei turisti che non vale neppure quei 100 pesos (meno di 2 euro) richiesti per l’ingresso facoltativo. Un paio di grotte abbastanza insignificanti, costellate da una scenografia Gardaland di bassissima lega, che secondo me si sarebbe potuta evitare. A Boracay, inoltre, non mancano le opportunità di shopping: una miriade di negozietti di souvenir e affini, ma non solo (a Boracay direi che non manca proprio niente!), e dal “lungomare” se ne vede una minima parte. Molti sono confinati nel “centro commerciale” all’aperto chiamato “D Mall” (il centro del centro, direi., in Zona Boat Station#2), molti altri nel “mercato” D Talipapa (non lontano dal lungomare, ma un po’ più arretrato, direi in zona Boat station #3), molti altri direi in qualunque stradina non troppo lontana dalla spiaggia e in cui vi possiate imbattere, anche solo per sbaglio. Chiaramente la situazione cambierà drasticamente allontanandosi dalla White Beach. Oltre al lungomare interamente di sabbia e dove si viaggia solo a piedi, esiste una “circonvallazione” (asfaltata e arretrata rispetto alla spiaggia, fortunatamente) con un traffico di auto, tricicli e motorini che è tutto un programma. Vale la pena di darci una sbirciata, almeno x rendercisi conto di quale è la realtà di Boracay, oltre alla movimentata calma di White Beach. La circonvallazione vi servirà per arrivare alla White Beach dal NUOVO terminal dei “traghetti” (che fino all’anno scorso attraccavano direttamente alle Boat Stations), ma, per fare un esempio che merita, anche per andare alla spiaggia di Baling Hai (piccola e molto carina), dove ci si arriva anche in triciclo/motorino (x quattro soldi). La spiaggia di Baling Hai, non molto lontana dalla White Beach, è ovviamente raggiungibile anche via mare, in trimarano, ma a prezzi ovviamente più alti. Si tratta di un “cove” con montagne a precipizio retrostanti, con alcuni lettini messi a disposizione dal resort che “si affaccia” sul cove in questione. Non ne ricordo il nome, ma mi sembra abbia solo 6 camere ed è piuttosto orientato ai viaggi di nozze e alle “occasioni/cenette speciali” grazie allo scenario sicuramente bello in cui si trova (comunque, da fuori, i suoi bungalow non mi sembravano da viaggio di nozze.). L’ingresso alla spiaggia di Baling Hai via terra, cioè attraversando il resort, costa 100pesos per persona, e comprende 100pesos di consumazione c/o il bar (caro rispetto alla media di Boracay) sulla spiaggia. Insomma, la collaudata formula “ingresso libero, consumazione obbligatoria.” ;O))) Per la vita notturna, i locali più gettonati erano il Club Paraw, il Pier One, il bar Coco Mangas sulla spiaggia, il Coco Mangas “disco” (dietro al bar Coco Mangas), tutti in zona Boat Station #1, i bar Summer Place, Hey Jude e Juice in zona Boat Station #2. La Boat Station #3 è decisamente più tranquilla, soprattutto per quanto riguarda la vita notturna. Seppur frequentato (ma non “frequentatissimo”), il Coco Mangas disco secondo me è di gran lunga il più scadente della lista. Non è un posto da Lap Dance vera e propria, ma l’andazzo di fondo direi che non è molto diverso., anche se mancano le sbarre di alluminio. E secondo me vantava pure una musica inascoltabile. (forse perchè lì il discorso musicale non era considerato una priorità. ;O)))) Infine, la notte sul lungomare, ma anche sulla spiaggia, non era raro (ma non era neppure una roba da non riuscire a camminare.) imbattersi in qualche “massaggiatrice abusiva”, che proponeva tutta una serie di prestazioni, a tariffe contrattabili. Avviso: in alcuni casi (non sempre), durante la conversazione (e non durante la contrattazione., grazie.) veniva fuori che le precauzioni erano OPTIONAL (perchè la massaggiatrice di turno non aveva soldi per acquistarle, il che la dice lunga.) In sintesi, secondo me Boracay è un posto splendido per chi cerca una bella spiaggia, una gran bella vacanza balneare, con ristoranti e locali per la sera. Insomma, per i Filippini Boracay è una specie di Ibiza e per rendere l’idea di quanto sia una meta ambita, ho visto pubblicità di diversi concorsi rivolti al mercato filippino che prevedono un week end a Boracay come primo premio. Morale: 1) è un posto PAESAGGISTICAMENTE incantevole, nel VERO senso del termine? Direi di NO, almeno non la zona di White Beach. 2) è un posto dove si sta stra-bene e dove uno rischia di fermarsi più del previsto? SI, secondo me sì. 3) Ci tornerei? SI, magari non più per 8 notti, ma ci tornerei sicuramente. Spero che questo disordinato racconto di viaggio possa servire a chi mi seguirà in quel di Boracay. Mi rendo conto di aver scritto abbastanza “a tutto campo”, ma l’intenzione era quella di dare un quadro ragionevolmente “completo” della destinazione. Spero che le righe in merito alla vita notturna non offendano nessuno (e nel caso, me ne scuso sin d’ora, non era quello l’obiettivo, naturalmente;O))). Ciao, Mauro