Bonjour Quebec, San Lorenzo
Il nostro viaggio inizia a Montreal e da lì ci porterà ad uno splendido tour lungo il fiume San Lorenzo, attraverso i suoi incontaminati paesaggi, le sue molteplici casine colorate e i suoi affascinanti villaggi.
1°giorno- Partenza da Roma, volo diretto a Montreal. Il primo giorno siamo arrivati un po’ provati dal viaggio e dal fuso, perciò dopo una prima breve visita della zona più commerciale ed animata di Montreal(Rue St.Catherine), un bel lungo riposo per essere carichi il giorno seguente.
2°giorno- Ritirata la macchina a noleggio (una bellissima Pontiac G5 bianca, ovviamente automatica) ci dirigiamo a nord della città,direzione Parc du Mont Tremblant; il parco è uno dei più grandi, se non il più grande del Quebec, noi decidiamo quindi di seguire le indicazioni della guida ed entriamo dal settore Diable.
Appena parcheggiata la macchina ci dà subito il benvenuto un cerbiatto, che pacato sgranocchia la sua erbetta; data la bella giornata (29°) noleggiamo due montain bike per percorrere uno dei numerosi percorsi che il parco offre.
Tra una pedalata e l’altra scorgiamo paesaggi tanto suggestivi ed incontaminati da sembrare irreali e già sognati, un susseguirsi di abeti e specchi d’acqua, il cui silenzio è interrotto solo dal rumore degli scoiattoli e delle loro ghiande.
Speravamo di incontrare anche gli alci,ma niente,speriamo nel prossimo parco.
3°giorno- dopo una giratina e un caffè nel perfetto paesino di Mont Tremblant riprendiamo la macchinina e digitiamo sul navigatore ROUTE 138; la destinazione è infatti CHEMIN DU ROY, la strada più antica del Quebec,lunga più di 200 km attraversa gruppi di case dove il tempo sembra essersi fermato,dove gli abitanti riescono ancora a godere del dolce far niente sulla loro seggiola a dondolo, sotto i loro portici pieni di gerani in fiore. Verso le cinque arriviamo al magnifico albergo Sacacomie, a Saint Alexis des monts, uno splendido complesso tutto in legno immerso nel bosco, dove non ricevono né cellulari, né antenne tv ma la vista dalla nostra finestra è veramente mozzafiato. 4° giorno-rammaricati di dover lasciare Sacacomie, partiamo alla volta del Parc de la Maurice.
Anche qui i paesaggi sono indescrivibilmente belli,e sempre così diversi; decidiamo di percorrere alcuni dei sentieri, per raggiungere i tanti “belvedere” segnati sulla mappa del parco; le salite sono tante ma la serenità che regalano questi paesaggi vale tutta la fatica. Nota: anche questa volta niente alci! Lasciamo la natura e torniamo verso il San Lorenzo,alla volta di Quebec city.
Ce la immaginavamo bella, particolare e diversa dalle città americane, ma è molto di più; la città vecchia alta svetta dal Cap Diamant con il suo Fairmont Frontenac, che cattura veramente l’attenzione da ogni punto lo si scorga; scegliamo un ristorantino “quebeccoise”per la cena e dopo decidiamo di far tappa all’antica birreria Saint Alexander frequentatissimo per la varietà infinita di birre locali, nazionali e internazionali, ma solo artigianali.
5°giorno- La mattina è dedicata alla città vecchia bassa; decidiamo di raggiungerla con le scale piuttosto che con la cremagliera; ed ecco che scorgiamo un brulichio di stradine, con edifici in pietra ornati di coloratissimi gerani o dipinti sull’intera facciata.
Dopo la scarpinata ci concediamo una pausa alla rinomata Chez Breton, la miglior creperia della città (lo dimostra la coda presente fuori dal locale a qualsiasi ora della giornata…Ben ripagata), pronti a ripartire alla volta delle cascate di Montmorency.
La guida sottolinea che siano più alte di quelle del Niagara e sebbene più strette sono spettacolari; per salire fino al ponte sospeso che le attraversa, facciamo una lunga scalinata in legno che si arrampica sulla collina, mettendo a dura prova chi soffre di vertigini (esiste anche una funivia che risparmia la fatica),ma, una volta arrivati in alto, il panorama ripaga completamente; si scorge fino a Quebec city.
Ripartiamo, seguendo stavolta la ROUTE della NOUVELLE FRANCE, la n° 360 e dopo un susseguirsi di antiche case e di scorci sul fiume San Lorenzo, arriviamo al santuario di Saint Anne de Beauprè, il più antico luogo di pellegrinaggio del nord America; la chiesa ricorda lontanamente il Sacro Cuore di Parigi.
Ed ecco con la route 362(ROUTE DE FLEUVE) entriamo nella regione dello Charlevoix, che ci accoglie subito con una serie di viste mozzafiato, e di paesini incantevoli, come Baie st.Paul; dovremmo dirigerci verso l’Hotel a Le Malbaie, ma la guida ci suggerisce un ottimo e atipico ristorante nelle vicinanze e , consultato il tempo necessario per la deviazione con l’insostituibile navigatore, decidiamo proseguire verso Ste-Agnes. Il posto è veramente tanto atipico quanto affascinante: si tratta di una vecchia casa che risale al periodo del proibizionismo canadese, all’interno della quale sono presenti passaggi segreti che portano a locali nascosti che erano dedicati al “drinking and smoking”; nella mansarda è stato ricavato un ristorante eccellente in cui si respira aria di tempi passati (Maison du Bootlegger) con la formula del table d’hote (menù a prezzo fisso) e con la cena è compresa anche la visita alla maison, rigorosamente in francese o in inglese. Dopo l’eccellente deviazione ci attende il Fairmont le Manoir Richelieu, un leggendario albergo del quale Bonjour Quebec ne aveva decantato la bellezza, perciò perché non pernottare lì! 6°giorno- Ci alziamo con un cielo per la prima volta un po’ grigio, ma percorrere la ROUTE DE FLEUVE con quelle nuvole ne accentua ancor di più la bellezza e l’incanto; giungiamo al parco national des Hautes-Gorges-de-la-Rivière-Malbaie. I rilievi sono caratterizzati da pareti in roccia molto ripide che scendono a picco nel riviere Malbaie; Per apprezzarle e per cogliere tutta la bellezza di queste montagne facciamo la gita in battello che risale il fiume…Un’ora e mezzo di passaggi da sogno, immersi in una delle più belle valli fluviali del Quebec. Si riparte e questa volta la destinazione è Tadoussac…Il regno del WHALE WATCHING; percorriamo la route 138 o ROUTE DELLE BALENE e qui il fiume San Lorenzo si amplia tanto che lo sguardo si perde prima di scorgere la riva opposta.
La strada s’interrompe a Baie St.Catherine, di fronte al fiordo del Saguenay, dove un servizio gratuito di traghetto ci permette l’attraversamento con il veicolo,giungendo a Tadoussac e all’omonimo Hotel dove fissiamo subito l’escursione del WHALE WATCHING ( è possibile scegliere tra il traghetto e il gommone) 7°giorno- Oh oggi vedremo le balene o così speriamo…La gita dura tre ore e la barca che abbiamo scelto ha sia un piano coperto dotato di vetrate e un ponte aperto, ma visto il clima piuttosto freddo e ventoso ci accomodiamo subito all’interno con gli occhio attaccati ai vetri.
La barca parte e naviga velocemente; passa la prima mezz’ora e niente balene…Passa l’altra mezz’ora e ne scorgiamo solo una lontano… cominciamo a pensare di essere incappati nella solita attrazione “acchiappa turisti” …Malafede…Invece dopo poco la barca rallenta ed improvvisamente cominciamo a vedere le balene, una, due …È pieno di enormi mammiferi marini! Emozionante.
Intanto è incominciato a piovere, chi era sul ponte è andato al coperto e noi controcorrente siamo usciti, muniti di keyway ci siamo diretti sul ponte dove la visuale dei cetacei è sicuramente migliore, anche perché possiamo correre, essendoci poca gente sul ponte, da una parte altra della barca secondo gli avvistamenti comunicati dalla guida in diffusione(in inglese).
Poi d’improvviso sentiamo la guida che annuncia, con particolare eccitazione e correndo anche lei a prendere la macchina fotografica, la presenza inaspettata e soprattutto insolita di una delle più grosse balene al mondo (the blue whale).
Molto soddisfatti ed emozionati siamo tornati in albergo.
8°giorno- oggi è il giorno dello sbarco, infatti guideremo fino a ForestVille e da lì un traghetto ci farà attraversare l’ormai grande San Lorenzo fino a Rimousky.
Avendo un po’ meno da correre, data la soleggiata mattinata, decidiamo di goderci dal giardino dell’Hotel la vista della baia di Tadoussac prima di partire; non volevamo più venire via. Il paesaggio lungo la strada per arrivare a ForestVille cambia diventando più nordico.
9°giorno- la riva sud del san Lorenzo ha tutto un altro aspetto ma non è meno affascinante e percorrendo la route 132 (ROUTE DES NAVIGATEURS) ce ne rendiamo conto: colline più dolci con campi coltivati rispetto a vallate con abeti e laghi tipiche della riva nord.
Ci fermiamo al Parc du Bic e qui ci sorprende la presenza inattesa delle foche ciascuna distesa su uno scoglio a prendere tutto il sole possibile.
Ripartiamo e la direzione è sud-ovest per giungere al cuore del Canton dell’Est; A Coaticook dove si trova il ponte sospeso più lungo al mondo secondo il guinness dei primati; in realtà è alquanto deludente. Essendo a soli 12 km dagli States pensiamo di passare la frontiera ma, volendo goderci ogni momento disponibile questo fantastico Quebec, puntiamo verso Knowlton,un paesino di villeggiatura su Lac Brome,dove decidiamo di mangiare qualcosa dopo una rilassante passeggiata in riva al lago.
Andando verso Bromont, la stazione sciistica dove abbiamo fissato l’albergo, ci concediamo una deviazione per attraversare anche la ROUTE DES VINS. Niente a che vedere rispetto ai percorsi del vino della Toscana o della Borgogna; infatti vi sono sterminati campi di grano ma pochi vigneti.
10°giorno-accanto al nostro albergo scopriamo un centro commerciale enorme che ovviamente visitiamo e svaligiamo. Ora ci attende Montreal.
Lo skyline di Montreal dall’autostrada che proviene sud è magnifico (ma simile a qualsiasi città americana con grattacieli) e ovviamente assolutamente in contrasto con i paesaggi a cui eravamo abituati nel resto del viaggio; Montreal è più una città americana che una città quebeccoise,ed anche gli stessi abitanti rimarcano la loro appartenenza al Canada piuttosto che al Quebec.
La parte vecchia ricorda un po’i palazzi parigini di fine 800,anche la cattedrale è simile alla Saint Chapelle,con il suo soffitto blu; la parte più commerciale esterna (esiste una parte commerciale sotterranea per l’inverno), con i suoi altissimi grattacieli, è tutt’altro che austera.
Per il pranzo decidiamo di seguire ancora i consigli della Lonely Planet e anche questa volta non ci delude…Eggspectaction, un locale particolare dove ogni portata si basa su freschissime uova…Eccezionale!!! Quando arriva il tramonto e tutte le luci dei grattacieli si accendono, ci ricordiamo come mai le città americane sono così affascinanti di notte; la sera ceniamo nella parte vecchia della città in un ristorante (Modavie) dove allietati da una soave musica jazz di sottofondo suonata dal vivo, ci gustiamo portate quebeccoise. Ricordiamo che Montreal è famosa anche per il festival del jazz.
11°giorno- E’ il giorno della partenza e decidiamo di viverlo godendoci la città come se fossimo canadesi, passeggiando per le vie del centro, facendo anche shopping, rimandando l’idea che presto dovremo lasciare questo paradiso.
L’aereo parte al tramonto e il Quebec, come saluto, ci fa un altro regalo: decollando il sole risale per poi tramontare nuovamente.
Perché in Quebec?…Per le foreste interminabili, i villaggi incantati, le persone cordiali e simpatiche, per i colori indimenticabili, come il nostro viaggio.