Boccata d’aria di mare a Nizza d’inverno

Ritorno a Nizza con escursione alla Corniche de l'Esterel
Scritto da: dodi62
boccata d'aria di mare a nizza d'inverno
Partenza il: 08/02/2020
Ritorno il: 11/02/2020
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Anche quest’anno con mio marito torno a trascorrere qualche giorno a Nizza. Partiamo al mattino da Brescia e decidiamo di fare una breve sosta a Mentone. Prendendo l’uscita di Sospel andiamo giù per i tornanti e ci dirigiamo al lungomare. Ci ritroviamo a passare proprio accanto ai giardini in cui sono in preparazione i famosi carri di agrumi con cui Mentone festeggia ogni anno il Carnevale. Manca una settimana alla sua apertura e i lavoranti stanno ormai inserendo arance e limoni nelle ultime parti alte della struttura metallica che costituisce l’ossatura dei carri. Facciamo un giretto in auto della parte bassa della città alla ricerca di un parcheggio, ma senza successo. Ritenendoci già fortunati per aver potuto ammirare i carri del Carnevale di Mentone, decidiamo di rimandare al prossimo passaggio in zona una visita più approfondita della città.

Siamo in perfetto orario per arrivare a Nizza per l’apertura del check-in presso il nostro hotel. Il navigatore ci porta in centro in via Maccarani, nel Carré d’Or, dove abbiamo prenotato anche quest’anno il nostro soggiorno con l’offerta di tre notti con colazione inclusa al Deck Hotel, a due passi dalla nostra adorata Promenade des Anglais. Prima lasciamo l’auto al parcheggio Grimaldi, dove riconosciamo con piacere il cassiere italiano, come sempre cordiale e allegro, con lui scambiamo due parole. Ci rechiamo alla reception dell’hotel e abbiamo il piacere di essere accolti con gentilezza da un membro del personale conosciuto l’anno prima. È sempre piacevole provare la sensazione di essere tornati a casa! Lasciamo in camera i bagagli e ci fiondiamo sulla Promenade. Il cielo è un po’ nuvoloso, ma la luce e la vivacità di Nizza sono sempre le stesse in qualsiasi periodo dell’anno. Devo ammettere, in realtà, di non essere mai stata qui in piena estate nel timore di trovare la città snaturata dal turismo eccessivo. Essendo fine settimana, la spiaggia è oggi attrezzata con divanetti e tavolini che poi saranno tolti nei giorni feriali. Come sempre mi trovo ad inviare agli amici rimasti in città la foto dei temerari di turno che fanno il bagno in mare! Facciamo poi una capatina in albergo, dove è liberamente a disposizione degli ospiti dalle due del pomeriggio fino a sera l’angolo ristoro. Mentre ci rilassiamo con caffè e croissant, una coppia si cimenta al tavolo da biliardo. Andiamo a fare un giro delle vie dello shopping e in avenue Jean Medecin, come da tradizione, entriamo da FNAC a fare rifornimento di libri in lingua francese preferibilmente di autori francofoni.

Dopo una breve sosta in albergo usciamo per fare un giretto serale e scattiamo qualche foto in place Massena. Stasera la luna piena si staglia in cielo come a far compagnia alle sette enormi statue appollaiate, opera dell’artista catalano Plensa. Esse rappresentano i sette continenti e con uno scambio graduale di colori sembrano fare una “Conversazione a Nizza”; questo è il titolo dell’opera. Nella piazza sono già montate le tribune per il Carnevale di Nizza, che partirà tra una settimana esatta. In rue Massena fra i tanti ristoranti si trova anche la creperie dove ci piace andare. Ci accomodiamo per una crepe e una gaufre e ci tratteniamo allietati dalla musica dal vivo del localino accanto e dallo scorrere della gente in cerca di un posto per la cena. La finale di Sanremo ci attende e perciò rientriamo in camera. Una bella tisana calda e il festival che va a concludere la nostra giornata!

L’indomani mattina onoriamo la supercolazione dolce e salata di tre buffet, poi il nostro primo pensiero è per la promenade. Oggi il cielo è pieno di nuvole e ciò rende il mare uno specchio argentato. Due barche a vela in coppia scorrono lisce sull’acqua e il tutto è una magnifica cartolina. Ci procuriamo il pranzo al sacco e raggiungiamo la strada alle spalle delle Galeries Lafayette per prendere il bus 5 che sale a Cimiez, facendo comodamente il biglietto dall’autista. Si sale su per la collina, superando il Musée Chagall , che abbiamo già notevolmente apprezzato in passato, e scendiamo alla fermata del Musée Matisse, la cui visita finora è stata da noi sempre rimandata. Ci troviamo in un bel parco di ulivi, lo attraversiamo per salire al monastero dei Cappuccini e passare poi all’annesso giardino con vista sulla città, dove decidiamo di consumare il nostro pranzo, perché ci offre la possibilità di continuare a “riempirci gli occhi di mare”.

Cerchiamo quindi l’ingresso del museo e pagati i nostri 10 euro di biglietto iniziamo la visita. Il museo non è grande, lo si gira in poco tempo, e lo troviamo un po’ deludente come realizzazione. Abbiamo comunque apprezzato e onorato questo artista che, come disse lui stesso, “quando capì che tutte le mattine avrebbe ritrovato quella luce, decise di restare a vivere a Nizza.” Come non capirlo e non invidiarlo per averlo potuto fare! Usciti dal museo, ci intratteniamo un po’ nel parco attratti da quella che sembra essere la scena di un’autentica domenica nizzarda: chi si cimenta con la petanque, chi passeggia con il bimbo nel passeggino, chi si rincorre tra gli ulivi, chi sul prato gioca a carte con gli amici… Purtroppo per il rientro in città ci tocca aspettare un bel po’ l’arrivo dell’autobus, che oggi in quanto domenica è meno frequente. Aspettiamo il 18, poi prendiamo invece il 30 su consiglio di due signori che ci indicano di scendere a Promenade des Arts per poi salire col medesimo biglietto sul tramway, un mezzo di trasporto che è una via di mezzo tra un tram e una metro, che ci porterebbe in Place Massena.

Passiamo dalla Tete Carrée e scendiamo dal bus praticamente al MAMAC, il museo d’arte contemporanea. A quel punto decidiamo di andare in centro attraversando a piedi la Promenade des Arts, una bella passeggiata realizzata negli ultimi anni in seguito ai lavori per il tramway che corre ad essa parallelo. Sono dei bei giardini che tra fiori, giochi d’acqua, panchine e chioschi offrono piacevole relax ai grandi e divertimento ai piccoli.

Passiamo dall’albergo per un breve ristoro nel salottino, per poi andare a passeggiare sulla promenade, a quest’ora piena di gente. In questo periodo dell’anno si può avere il piacere di sentir parlare in francese, non come in altri momenti in cui l’italiano sembra essere la lingua del luogo! Gli aerei diretti all’aeroporto, situato all’estremità orientale del lungomare, a quest’ora diventano estremamente frequenti e sembrano fare l’inchino agli avventori della Promenade.

Decidiamo poi di entrare nella Vecchia Nizza per curiosare un po’ fra i negozi e fare una capatina da René Socca per assaggiare del baccalà e la tipica socca, una brutta copia della farinata ligure. Prima di rientrare in albergo, immancabilmente crepe e gaufre a concludere la cena. In camera fissiamo i dettagli per la gita di domani alla Corniche de l’Esterel. Abbiamo scelto di andare il lunedì mattina che dovrebbe essere una giornata dal traffico modesto per una meta così ambita. Con un’oretta di autostrada ci rechiamo a Saint Raphael, elegante centro turistico. Sono i giorni dell’allerta ciclone che blocca i paesi del nord Europa e anche qui il vento ha una tale forza da fare girare la ruota panoramica. Durante la passeggiata sul lungomare ci sospinge e ci sferza il viso con la sabbia.

La situazione ci porta a temere che possa essere poco prudente fare il percorso previsto. Approfittiamo di un motociclista che immaginiamo e speriamo possa essere del luogo e chiediamo a lui consiglio. Gli spieghiamo che è nostra intenzione arrivare a Theoule sur Mer percorrendo la Corniche de l’ Esterel, ma che temiamo che si possa trattare di un percorso stretto e tortuoso che potrebbe rivelarsi pericoloso a causa delle odierne raffiche di vento. Veniamo con convinzione rassicurati che si tratta di una strada sempre agevole, non particolarmente stretta; insomma non serve essere intrepidi.

Si tratta di 80 km di strada che collegano Saint Tropez a Cannes, inaugurata nel 1903 dal Touring Club di Francia. La sovrasta il massiccio dell’Esterel, un rilievo montuoso le cui rocce di colore rosso si tuffano nel mar mediterraneo con una lunga serie di calanchi. In alcuni tratti scorre lungo la costa e siamo affascinati dai colori del mare che qui è punteggiato da rocce porose che ricordano quelle della mia Sicilia, ma decisamente rosse anziché gialle. In questo periodo dell’anno ci è facile fermarci tutte le volte che lo stupore ce lo richiede per assaporare la bellezza del luogo e scattare foto da diverse prospettive. Non c’è traffico e lungo la strada si incontrano vari posti in cui parcheggiare e passeggiare. Il vento che a Saint Raphael era violento qui non ci dà problemi. Ogni poco troviamo un motivo per scendere e fotografare. Attraversiamo anche delle dolci ampie insenature come quella di Agay, dove troviamo un baretto al sole e facciamo una piacevole sosta per mangiare un boccone. La sabbia della spiaggia è ovviamente anch’essa rossa. Meraviglia! Non so perché ma non avevo contemplato il rosso tra i possibili colori per la sabbia.

Quando la strada sale più in alto si possono ammirare le gole, i calanchi sul cui ciglio con tanto coraggio si nascondono tra la vegetazione delle invidiabili villette non proprio di recente costruzione e per questo non in guerra con l’ambiente circostante. Intanto che la strada corre a quell’altezza, si staglia su di noi il massiccio, rosso come fosse una California in formato ridotto. A questo punto rimpiango di non avere con me una seria macchina fotografica.

Si raggiunge poi il bellissimo punto panoramico di Cap Roux dalle vecchie fortificazioni di difesa. Parcheggiamo e percorriamo il sentiero che conduce a due postazioni diverse da dove la vista spazia sulla frastagliata costa sottostante. Infine la strada scende a Theoule sur Mer e da lì, con Cannes che si distende bianca e luminosa sullo sfondo, riprendiamo l’autostrada per fare ritorno a Nizza.

Riportiamo l’auto al nostro garage e facciamo un salto in albergo per cinque minuti di riposo in camera, non senza esserci prima dissetati con l’acqua agrumata a disposizione nella hall. Nonostante l’incredibile bellezza dei posti scoperti oggi, il nostro pensiero va a non perderci l’ultimo sole sulla Promenade. Poi, attraversando Nizza Vecchia, giungiamo in Place Garibaldi e rue de la Republique dove ci sorprendiamo alla vista del nuovo tramway che da natale ha raggiunto il suo capolinea in Porto Vecchio. Mi riprometto per un prossimo soggiorno di fare un giro turistico di Nizza sfruttando questo mezzo di trasporto che dall’aeroporto, attraversando la città, giunge al porto. Sulla via del rientro lungo la Promenade des Arts, gli spruzzi d’acqua illuminati di svariati colori, le alte statue accese di Place Massena e la ruota panoramica sullo sfondo costituiscono un bel colpo d’occhio. Andiamo poi a rifornirci per la cena al fornitissimo Monoprix di avenue Jean Medecin. Per domani, che è il giorno della partenza, vorrei recarmi alla Promenade di primo mattino per godermi il mare ancora padrone della città che inizia appena a svegliarsi.

L’indomani mattina alle 7 mi alzo, mi vesto ed esco. Ha appena fatto giorno, ma il sole è ancora nascosto dietro il promontorio di Cap Ferrat. Ci sediamo sulle tipiche sedie blu simbolo di Nizza e restiamo in ascolto del rumore delle onde che domina sulla pace che ancora regna tutt’intorno. La luna è ancora alta in cielo, ma pallida. Dalla parte opposta il sole abbagliante comincia a mostrarsi e, mentre i gabbiani volteggiano in cielo, lentamente viene del tutto allo scoperto. La nostra missione è compiuta. Soddisfatti torniamo in albergo e ci dedichiamo per un’oretta alla nostra ultima colazione da re. L’aria di mare e la passeggiata ci hanno stimolato l’appetito. Acquistiamo alla panetteria Multari, di fronte all’albergo, la tarte aux blettes da portare a mia sorella che ne va matta e prendiamo delle baguette da portare a casa per provare a prolungare ancora un po’ il sapore di Francia. Andiamo a fare l’ultima passeggiata a mare con l’intenzione di giungere al Port Lympia, che al soggiorno precedente era tutto un cantiere per i lavori per la metro. Stavolta lo troviamo in ordine e le due vetture ferme al capolinea sono per noi una novità. Ne approfittiamo per curiosare anche un po’ al mercatino delle pulci.

Oggi per la prima volta il cielo è sgombro da nuvole tanto che la testa comincia a scottare. Si prospetta proprio una splendida giornata. Ma noi, a malincuore, dobbiamo cominciare a pensare al rientro.



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