Black out a nyc di atto ii
Era il nostro terzo giorno a New York, e dopo una visita mattiniera al Brooklyn Bridge, ed alla Statua della Libertà, io e Maria Grazia (la mia ragazza), ci stavamo rifocillando e riposando seduti sui tavolini ad Ellis Island. Si stava benissimo all’ombra, erano circa le 14 e non so perchè (“sono fatti miei!” come diceva Raz Degan ndr.) decido di prendere il traghetto per tornare a Manhattan. Maria Grazia mi dice subito di stare calmo e di riposarmi, ma io le rispondo che avevamo ancora tante cose da vedere. Così torniamo a Battery Park e prendiamo la metro verso Herald Square per fare dello Shopping da Macy’s. Erano all’incirca le 16, ed eravamo appena usciti dalla Metro (che c..O!). Entriamo da Macy’s, e facciamo un giro di 360° nella porta girevole. In pratica ci buttano fuori, perchè tutto era spento. Passati 10 minuti per le strade esce tutta la gente dai negozi, ed era veramente tanta gente. Però quasi tutti sono calmi, e ne approfittano per fermarsi a chiacchierare tra di loro, anche per sdrammatizzare sull’accaduto.
Io e MG, girovaghiamo per un’oretta senza meta e senza capire nulla di quello che stava accadendo, e ci fermiamo di fronte al Madison Square Garden (ma di questo ho già parlato). Fuori dagli alberghi, gli ospiti stavano seduti con accanto le proprie valigie in attesa di una sistemazione (un’attesa molto lunga!). Per le strade i famosi Deli’s erano chiusi, ma i proprietari portavano all’esterno, dentro botti di ghiaccio le loro bevande; le grosse radio dei neri non suonavano musica Rap ma erano sintonizzate sui notiziari, e tutta la gente si riuniva per ascoltare. Il traffico era realmente andato in Tilt, ma la gente, anche se nervosa, riusciva a mantenere un certo contegno. Per me e per MG ogni incrocio diventava uno show, con dei deliziosi siparietti tra i volontari del traffico e gli automobilisti. C’era anche da ridere! Una volta arrivati sotto il nostro Hotel aspettiamo invano che ritorni la luce, ma niente. Alle 20 e 30 decidiamo di salire in stanza e con gli accendini riusciamo a salire le scale. C’è ancora un po’ di luce in stanza, ma basta per localizzare il letto e tuffarcisi sopra per un meritato ed obbligatorio sonno (che altro fare senno’?) Il giorno dopo (15/08) è tutto chiuso, l’acqua nella doccia dell’albergo è fredda e poca. Giriamo nei paraggi del nostro Hotel fino a quando non ritorna la corrente. Miracolo!!! E’ il primo pomeriggio e siamo sulla 5a Avenue ed un semaforo si accende…Finalmente era tornata la luce! Però solo parzialmente, poichè andando verso Chinatown e Little Italy notiamo che lì l’elettricità non c’è! Solamente il 16 la luce torna su tutta NY. Anche se con delle conseguenze (musei ed attrattive chiusi).
E’ stata un’esperienza interessante, anche se ci ha limitato non poco (una doccia in tre giorni, posti non visti, ecc.!) Comunque tutto il mondo è paese. Negli ultimi giorni a NY, notiamo che dei venditori ambulanti stavano vendendo, sui loro banchetti a Herald Square, delle magliette con sù scritto “sopravvissuto al Black Out storico del 14 /08/2003”, ovviamente in inglese. Io però non l’ho comprata, peccato! Ciao a tutti, Valerio.