Black out a New York City!

...finalmente ci sono. Dopo dieci anni dall'ultimo viaggio nella Grande Mela, rieccomi qui, 25 anni e con la mia ragazza, invece della mia famiglia, a visitare quella che per molti è la Capitale del mondo. Dopo molta paura e tensione nei giorni precedenti la partenza e dopo un volo di 9 ore e 15 eccomi arrivato al Jfk. Già essere atterrato sano...
Scritto da: Valerio 2
black out a new york city!
Partenza il: 12/08/2003
Ritorno il: 19/08/2003
Viaggiatori: in coppia
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…Finalmente ci sono. Dopo dieci anni dall’ultimo viaggio nella Grande Mela, rieccomi qui, 25 anni e con la mia ragazza, invece della mia famiglia, a visitare quella che per molti è la Capitale del mondo. Dopo molta paura e tensione nei giorni precedenti la partenza e dopo un volo di 9 ore e 15 eccomi arrivato al Jfk. Già essere atterrato sano e salvo è stato bello. La mia ragazza non c’era mai stata ed ero curioso di vedere nei suoi occhi l’entusiasmo di conoscere una città così diversa da Roma.

Appena usciamo dall’aeroporto ecco un tassista abusivo che ci chiede 97,5 dollari per portarci all’Hotel a Midtown Manahattan. “Ciao bello stai bene così!” gli abbiamo fatto capire noi. Abbiamo aspettato il nostro turno per il Taxi e per 50$ (compresa la mancia) ci facciamo portare nel nostro albergo. Che bello vedere New York che si avvicina (magari eravamo noi ad avvicinarci!) E’ tutto così diverso … Anche l’autista del Taxi, forse Talebano, mah?! Arrivati in Hotel altra mancia al facchino (5$) che per un ragazzo (obiettore di coscienza in licenza ordinaria) non è poco. La storia della mancia è uno degli aspetti meno gradevoli in America. Nemmeno il tempo per una doccia e siamo subito in strada, direzione Times Square. Che figata!!! Quante luci e quanta gente. Che puzza però, tra immondizia e roba da mangiare. Mangiamo un cheesecake ed una macedonia ed alle 23 ora locale siamo a letto distrutti. Il giorno dopo ci alziamo prestissimo ed iniziamo a camminare. Park Avenue, Fifth Avenue, Rockfeller Center, Central Park, Lincoln Center, poi prendiamo la metro (una giungla) e spendiamo 2$ ognuno per fare 3 fermate. Scendiamo alla 14th Street e ci incamminiamo verso Ground Zero. Fà impressione, ma ormai già stanno costruendo il nuovo edificio in memoria delle 2 torri. Andiamo di corsa al Century 21, il department store con delle ottime offerte. Verso sera prendiamo un taxi e torniamo in albergo. A cena ho la sfortunata idea di andare al Planet Hollywood!!! Una bistecca striminzita e dei fagiolini che ancora navigano nel mio stomaco per 35$ ciascuno (con mancia)! Il 14 agosto iniziamo la giornata con la passeggiata sul Brooklyn bridge. Metà poi torniamo indietro, è lunghissimo. Andiamo a piedi verso Battery Park. Controlli con il Metal Detector anche per andare sulla Statua della Libertà ed Ellis Island. Al ritorno il caos: prendiamo la metro e ci fermiamo ad Union Square, passano dieci minuti e proviamo ad entrare da Macy’s. Superiamo la porta girevole e tutto è buio. Veniamo rigettati fuori dalla gente che stava uscendo. In pochi minuti è il caos. Tutti per strada, una marea di gente. Però tutti ordinati e tranquilli. Non capiamo bene cosa succeda ma capiamo che non è una cosa normale. Dopo un’oretta senza una meta ci fermiamo sui gradini dell’ufficio postale dietro il Madison Square Garden. Ripartiamo distrutti verso l’albergo e notiamo come molta gente dia un mano per il traffico. Degli ottimi vigili improvvisati. Fuori all’hotel c’è molta gente. Rimaniamo anche noi fuori sperando che ritorni la luce, e intanto assistiamo a quello che succede per le strade. Saliamo in camera alle 20 completamente al buio (fortunatamente eravamo al 2° piano) e lì ci addormentiamo fino al mattino seguente (12 ore di sonno). Noi, perlomeno avevamo un letto, molti dormivano per strada. La corrente torna il 15 pomeriggio tardi e solo in alcune zone. Mangiamo un pezzo di pizza alla pizzeria “Little Italy” con forno a legna. Era l’unico posto aperto a pranzo. Nel pomeriggio andiamo col Taxi a Chinatown e Little Italy (Mulberry St), poi proseguiamo per Soho e per il Village. Qui ci fermiamo, per bisogni fisiologici ad un Burger King. Mentre la mia ragazza è in bagno, io vengo ammiccato a più riprese da ragazzi in fila. Dentro di me pensavo “Amore sbrigati ad uscire dal bagno che qui mi fanno il c…!” Dopo questa serata torniamo verso l’hotel e crolliamo di nuovo alle 9 di sera. Il mattino seguente ancora non c’è l’acqua calda in albergo e farsi la doccia fredda significa iniziare molto male la giornata. Sabato dedicato allo Shopping: Bloomindales, Niketown, Levi’s store, e di nuovo Century 21, il migliore per le offerte. Dopo quest’ultimo ci dirigiamo a piedi verso il Southstreet Seaport. Che bello che è. Da lì ci gustiamo il ponte di Brooklyn ed un tramonto eccezionale. Usciamo dal centro commerciale ed è buio. Le luci si accendono, e Manhattan è di nuovo scintillante. Arriva la domenica, ma invece della passeggiata a Central Park, causa pioggia, andiamo da Macy’s. E’ mostruoso, 11 piani, ma non compriamo nulla. A causa del Black out il Metropolitan Museum e l’Empire State erano ancora chiusi. Cena al ristorante giapponese “Ai” e via di sonno col Tempura nello stomaco. Il lunedì il Metropolitan è ancora chiuso, ma il lunedì è sempre così. Facciamo tappa al Guggenheim e per le strade dell’Upper East Side incontriamo Pierce Brosnan (il nuovo 007) gli chiedo una foto e lui mi manda via a male parole. Io comunque, sempre gentilmente, lo ringrazio lo stesso. Io mi sono sentito un Lord, lui è solo uno str…! Era meglio Sean Connery! Al Guggenheim entro gratis grazie al biglietto da visita del grande Zio Maurizio!!! Yo Moe, wozup? Ci rifocilliamo con il miglior hamburger di New York al Corner Bistrot. Facciamo un bel giro per il Village, per Soho e ci facciamo tutta Manhattan a piedi per tornare. E’ l’ultimo giorno, stavolta l’Empire è aperto ma la fila è allucinante. Non finiva mai, così abbiamo rinunciato. Alle 15 prendiamo il taxi e salutiamo New York. Io e la mia ragazza siamo molto tristi ora, la Big Apple ci manca da morire. Spero di poterci tornare, magari nel periodo natalizio, deve essere stupenda. E’ una città che merita una visita anche senza un motivo preciso, è fantastica.

Un ringraziamento a Steve (Guida per caso di NY) che mi ha rassicurato e dato coraggio per andarci, e Zio Maurizio che saluto con un abbraccio e spero di vederlo al più presto. Ciao a tutti, Valerio.



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