Biyadhoo Agosto 2010 – Un’isola di relax!

Biyadhoo ci è rimasta nel cuore, nonostante la struttura spartana che però ha rispecchiato in pieno le attese. Perché è proprio questo il segreto per apprezzare appieno l’isola: partire senza alcuna aspettativa di lussi inutili.
Scritto da: NIOLU
biyadhoo agosto 2010 - un'isola di relax!
Partenza il: 17/08/2010
Ritorno il: 25/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Biyadhoo ci è rimasta nel cuore, nonostante la struttura spartana che però ha rispecchiato in pieno le attese. Perché è proprio questo il segreto per apprezzare appieno l’isola: partire senza alcuna aspettativa di lussi inutili. Chi va a Biyadhoo deve sapere che la sua vera forza è la natura selvaggia, con la vegetazione tipica di un’isola deserta, con il resort in mezzo che pare quasi un intruso. Lo consiglio agli amanti del relax totale e della natura, ma lo sconsiglio a chi predilige lussuosi resort a 5 stelle con tutti i comfort: girare a piedi nudi o in infradito per tutto il giorno e non preoccuparsi di uscire la sera solo con bermuda e t-shirt non ha prezzo! L’ambiente è infatti totalmente informale. Le camere sono arredate in modo semplice, con mobili un po’ datati ma in buono stato. Nelle stanze non c’è TV, ma sono dotate di condizionatore, frigobar, phon (anche se consiglio di portarsi il proprio), acqua calda destalinizzata, bollitore per the e caffè. Suggerisco vivamente le camere al primo piano, più aerate. Infatti in molte di quelle al piano terra è impossibile resistere a causa dell’umidità e del forte odore di muffa. Se potete, fatevi dare le camere dalla 50 alla 96: si trovano sul lato tramonto, quello migliore dell’isola (la nostra era la 79 e non abbiamo avuto nessun tipo di problema). In camera non c’è la cassaforte, ma la si può affittare alla reception per 20 dollari la settimana. La proprietà del resort è indiana, quindi la cucina presenta forti influssi orientali, con piatti speziati e a volte piccanti, ma non eccessivamente. A mio avviso si mangia abbastanza bene e il palato italiano viene spesso soddisfatto: infatti la pasta non manca mai e i cuochi sanno cucinarla anche molto bene (e soprattutto non la fanno scuocere…). Buonissimi i panini dolci al formaggio a pranzo. IL servizio è sempre a buffet, dalla colazione alla cena. I dolci non sono male. Scarsa la varietà di frutta e soprattutto di pesce, nonostante il mare pescosissimo. Il pollo, invece, viene proposto in tutte le salse. Buono anche l’agnello, spesso presente. Sull’isola non circola denaro, tutto viene addebitato sul conto della camera che verrà saldato a fine soggiorno, ma si preferiscono i dollari agli euro, per esempio per le mance (le nostre monete non vengono accettate perché le banche non le cambiano, quindi munitevi di euro in banconote oppure di dollari). La pensione completa non include le bevande, ma devo dire che gli extra non sono costosi: una bottiglia di acqua naturale da 1,5 lt. Si paga 3 dollari, un cocktail al bar 8 dollari, una coppa di gelato 4 dollari e un bel trancio di pizza al bar solo 2 dollari (tra l’altro, è veramente buona, e nei giorni piovosi può essere una consolazione farsela portare in camera). Il caffè espresso è un po’ caro: 4 dollari la tazzina. Esiste anche una SPA che non abbiamo provato (fortunatamente abbiamo trovato una settimana di sole), ma in caso di maltempo può risultare una piacevole alternativa alla spiaggia. Ottimo il centro diving, non solo per provetti subacquei ma anche per i semplici amanti dello snorkeling (si noleggia tutta l’attrezzatura, ma è un po’ caro). Il negozietto del resort è carissimo, consiglio di fare gli acquisti in aeroporto. L’animazione serale è pressoché inesistente. 3 o 4 volte la settimana suonano alcuni gruppi musicali dal vivo al Coconut Bar, luogo di ritrovo per lunghe chiacchierate con gli elementi conosciuti durante la vacanza. La clientela è internazionale, gli italiani ne sono una piccola parte, ma sempre presente. La spiaggia è praticabile solo sul lato tramonto dell’isola ed è bellissima, mentre sul lato alba è stata quasi del tutto “mangiata” dal mare (purtroppo è stato necessario costruire degli inestetici muretti di contenimento affiancati da sacchi che fungono da argini artificiali). La barriera offre molto da vedere e qui è considerata tra le meglio conservate delle Maldive. Pesci coloratissimi e coralli ancora in buone condizioni, nonostante lo Tsunami abbia fatto danni considerevoli. Per chi avesse visto la barriera del Mar Rosso, quella delle Maldive potrebbe risultare una delusione, ma ha comunque molto da offrire. Non mancano squali, razze, mante, tartarughe, pesci napoleone, pesci palla e molti altri. Unico neo, i lettini prendisole di plastica in spiaggia: sono davvero scomodi e una vera tortura! Procuratevi un materassino gonfiabile, se potete, ne ho visti molti. Sull’isola non ci sono animali strani: qualche gatto, volpi volanti, gechi, lucertolone innocue e qualche scarafaggio (in camera c’era uno spray anti-scarafaggio, ma non ne abbiamo visto nemmeno uno). Le escursioni effettuate dall’hotel sono vincolate al raggiungimento del numero minimo di partecipanti e a volte non viene raggiunto, quindi è possibile che all’ultimo momento vengano annullate. Da non perdere l’isola deserta e la pesca al tramonto (il giorno dopo il ristorante ha cucinato per noi il pesce pescato per soli 6 dollari). Il nostro è stato un viaggio fai-da-te, votato al risparmio. Volo acquistato direttamente sul sito di Eurofly e soggiorno (con assistenza, trasferimenti e assicurazione) prenotato sul sito di Maldivepertutti, che consiglio vivamente. Ottima organizzazione, serietà e ottimo rapporto qualità/prezzo.


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