Bikers tra i grattacieli dolomitici

In moto non vi è cornice: il contatto è totale con ogni elemento. Non sei spettatore, sei nella scena e la sensazione di presenza è travolgente.
Scritto da: Pastru
bikers tra i grattacieli dolomitici
Partenza il: 13/08/2013
Ritorno il: 15/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
La prospettiva di sposare il senso di libertà garantito da una 2 ruote alla maestosità delle cime dolomitiche ci impone, senza indugi, di abbandonare la torrida costa turca al termine di un meritevole tour organizzato rinunciando all’ambito “soggiorno mare”.

13 Agosto 2013

(home – Lecco – Colico – Sondrio – Tirano – Bormio Passo dello Stelvio – Prato allo Stelvio – Silandro – Merano – Bolzano – Nova Levante – Pozza di Fassa)

Borse farcite con l’essenziale, zaino ricolmo di effetti personali, Telepass e serbatoio della nostra R1200R full…

Si parte!

Dal piccolo paese in Brianza dove risiediamo sino a Tirano il traffico non da tregua costringendoci ad una guida spigolosa ed irritante.

Giunti a Bormio la musica cambia…

Il serpentone d’asfalto che si snoda sino al Passo dello Stelvio tra rocce brulle e strapiombi è costellato da moto ed il senso di appartenenza alla categoria ci pervade emozionandoci.

2.758 m. slm.

11° C.

E moto, moto, moto e ancora moto.

D’obbligo la foto di rito a ridosso del cartello indicante il Passo cult tra i motociclisti quindi, infreddoliti ed affamati, divoriamo uno squisito pane di segale sapientemente imbottito con wurstel e crauti da uno dei numerosi chioschi presenti al valico.

Il panorama è penetrante: ghiacciai, brusche cime innevate ed il versante trentino del Passo che sussurra il suo richiamo.

Di nuovo in sella…

La ricomparsa delle conifere ci rammenta, più della cartellonistica presente, che siamo scesi sotto i 2.000 metri di altitudine.

Scivoliamo agevolmente verso valle driblando una chilometrica colonna di auto.

Inspiegabilmente anche il transito motociclistico si addensa sino ad arrestarsi a ridosso di uno sbarramento di carreggiata.

Ambulanze, VVFF, CC, elisoccorso: rovinoso incidente con 4 moto coinvolte (…).

Che dire, dopo 1 ora di sosta condivisa con dei ragazzi cremonesi con programmi ed intenti simili ai nostri, di nuovo in sella rivolgendo un commosso pensiero ha chi ha invece tragicamente terminato la sua corsa sull’inappellabile asfalto.

SHOW MUST GO ON!

Sosta carburante in una stazione di servizio tra Merano e Bolzano in questo torrido pomeriggio trentino durante la quale un attempato motociclista solitario ci narra del suo recente viaggio in Polonia garantendosi tutta la nostra ammirazione.

Nova Levante la direzione individuata (con qualche difficoltà) ed intrapresa una volta giunti a Bolzano.

Fugace sosta fotografica su di una terrazza affacciata sul lago di Carezza dai colori mutevoli ed improbabili dove veniamo allertati da un biker XXXL che nella vicina Moena sta piovendo copiosamente.

Via, via, via…

Giungiamo sotto un cielo minaccioso all’hotel Trento di Pozza di Fassa (www.hoteltrento-dolomiti.it € 110/day BB) quartier generale del nostro viaggio di scoperta e meraviglia.

Nulla da segnalare sulla location: gradevole, un po’ vintage, ottima la colazione ed affabile la proprietaria. Assai gradita la possibilità di ricoverare la moto in un garage chiuso e coperto per € 5/day.

Un centinaio di tornanti e ripetute variazioni di altitudine e clima ci hanno spossati dunque, dopo una ritemprante doccia, ci rintaniamo in un ristorantino dall’aspetto rustico e verace: Al Vecchio Mulino.

Generoso stinco di maiale con patate al forno ed una porzione di millefoglie che da sola avrebbe saturato l’intero spazio gastrico, il tutto annaffiato da un vinello locale che, interagendo con la stanchezza, concilia il sonno e rende arduo il rientro a piedi in hotel (…).

Che il nostro viaggio si stia trasformando anche in un tour enogastronomico?!

14 Agosto 2013

(Pozza di Fassa – Canazei – Passo Pordoi – Arabba – Passo Campolongo – Cornara in Badia – Passo Gardena – Selva di Val Gardena – Passo Sella – Canazei – Pozza di Fassa)

Nuvole, nuvole, nuvole…

Il cielo stamane attenua i nostri entusiasmi, ma fiduciosi non demordiamo: oggi ci attendono il Sella ed i suoi Passi.

Transitiamo da Canazei zizzagando tra un cospicuo numero di auto incolonnate ed iniziamo l’ascesa.

Le nubi lambiscono le cime attenuando la maestosità del massiccio…

Ma lo spettacolo è comunque ragguardevole e solo il vento gelido ed una temperatura invernale ci impongono di congedarci dal Passo Pordoi (2.239 m. slm.) e proseguire.

Entriamo per un breve tratto in territorio veneto, oltrepassando Arabba, il clima si ingentilisce e con minor disagio affrontiamo i tornanti che ci consentono di ascendere al Passo Campolongo (1.875 m. slm.) e, di seguito, a quello Gardena (2.121 m. slm.).

Deviamo per Selva di Val Gardena per incontrare un collega ciclista che qui sta trascorrendo le sue dinamiche vacanze ed i racconti delle reciproche esperienze montane si sprecano dinanzi ad un tagliere di pregiato speck tirolese.

Ci attende ora il Passo che prende il nome dall’omonimo massiccio e ne comprendiamo le ragioni: la vista dal Sella (2.244 m. slm.) spazia a 360° su creste, costoni e nevi perenni. Lo spettacolo che la natura sta inscenando impone silenzio e rispetto.

4 passi ed innumerevoli tornanti ci hanno estasiati, ma al contempo anche provati ed intirizziti approfittiamo dunque del modesto ma funzionale termario dell’hotel per ritemprarci: nel tepore della sauna il film di quanto emotivamente registrato si proietta nelle nostri menti.

Il ristorante Le Giare (www.legiare.net), raggiungibile con una piacevole passeggiata dall’hotel, ci offre una cena a base di canederli, risotto mantecato con finferli e frutti di bosco e cervo glassato su di un letto di polenta bianca…

E’ ufficiale: il tour è anche enogastronomico!

15 Agosto 2013

(Pozza di Fassa – Canazei – Passo Fedaia – Rocca Pietore – Alleghe – Cencenighe Agordino – Agordo – Passo Forcella – Sospirolo – Santa Giustina – Feltre – Arsie – Levico – Trento – Riva del Garda – Salò – Brescia – home)

Tipica malinconia da rientro al check-out contrastata dalla prospettiva che oggi ad attenderci vi è un capolavoro della natura Patrimonio dell’Unesco: la Marmolada.

Al Passo Fedaia (2.054 m. slm.) la meraviglia si duplica: lo spettacolo offerto si riflette nelle acque dell’omonimo lago.

Avvolti dal paesaggio ci sentiamo parte di questo straordinario acquerello a tinte forti dipinto da una sapiente mano…

Ed il sole fa finalmente capolino tra le nubi riscaldando aria ed anima.

Raggiungiamo Alleghe, rinomata località turistica delle Dolomiti bellunesi, quindi Agordo ed il trascurabile Passo Forcella (992 m. slm.).

Lungo una strada panoramica secondaria che, attraversando il Parco delle Dolomiti bellunese, giunge a Sospirolo, in una piana attrezzata con tavoli e tensostrutture si è radunato un ingente numero di vacanzieri ferragostai e, seppur rimpiangendo solitudine e silenzio goduti in quota, ci uniamo a loro per un fugace pranzo.

Lo scenario goduto dalla riva del lago del Mis, piacevole ma più ordinario (il confronto si impone!) pare accompagnarci gradualmente in questo congedo già nostalgico.

Le strade sono deserte, la temperatura estiva, inizialmente gradita, provoca qualche disagio vista la nostra mise da bikers full optional, cediamo dunque alla tentazione di sostare sulle sponde del lago di Levico per rilassarci ed acclimatarci.

Costeggiando vigneti e frutteti a perdita d’occhio raggiungiamo Riva del Garda.

Il Benaco ci accoglie con la sua intramontabile atmosfera festosa ed internazionale, percorriamo la sponda bresciana del lago sino a Salò quindi la SS che ci conduce a Brescia ed in A4.

Back home…

Giorni intensi dominati da un senso di libertà e pace; umiltà e raccoglimento che il trovarsi al cospetto di questi grattacieli naturali impone ha generato in noi uno stato d’animo che cercheremo di salvaguardare… finché la frenesia del quotidiano riprenderà il sopravvento.

Buone Dolomiti a tutti… bikers e non!

M&M

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Lago di Carezza

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Canederli

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Passo dello Stelvio

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Passo Fedaia



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