Bielorussia in camper
18 Aprile 2008
Sono mesi che stò aspettando questa data,parto per la Bielorussia.Un viaggio a scopo umanitario nella regione di Gomel ma anche un viaggio per scoprire la realta' in cui vive Ivan e la sua famiglia(il bambino che ospito).I momenti che precedono la partenza sono per me un insieme di ansia,agitazione e tantissima emozione!Più di...
18 Aprile 2008 Sono mesi che stò aspettando questa data,parto per la Bielorussia.Un viaggio a scopo umanitario nella regione di Gomel ma anche un viaggio per scoprire la realta’ in cui vive Ivan e la sua famiglia(il bambino che ospito).I momenti che precedono la partenza sono per me un insieme di ansia,agitazione e tantissima emozione!Più di 2000 km,attraversando paesi a me sconosciuti.Partenza da Desenzano del Garda,una carovana composta da 7 camper,un furgone che ci fa da ammiraglia e 43 persone,unite da un unico e grande scopo:AIUTARE la popolazione bielorussa che dopo 22 anni e chissà ancora per quante generazioni,deve subire le conseguenze dello scoppio della centrale di Chernobyl!Andiamo al ns camper,il nr 6,io e Roberto raggiungiamo i ns compagni di avventura,carichiamo le ultime cose e via..Alle 10 finalmente si parte pieni di entusiasmo,verso qualcosa che non sappiamo ancora bene ci aspetta tra 2500 km.Durante la giornata sostiamo varie volte per il cambio conducente,riuscire a dormire è un impresa,soprattutto arrivati in Polonia dove le strade non sono il massimo!Il tempo passa veloce,fino a quando il 19 aprile alle 14.30 arriviamo alla temuta dogana bielorussa di Brest.Stiamo fermi circa otto ore,pranziamo,ceniamo e sbrighiamo le pratiche per l’ingresso.Alle 22.30 ci lasciamo la dogana alle spalle,ben contenti e proseguiamo il cammino verso Gomel.Il paesaggio è sempre uguale,un infinita strada dritta,costeggiata da foreste di betulle,distese verdi,terre incolte,tutto questo mi dà un senso di pace,di tranquillità,forse troppo,forse già questo è l’inizio della tristezza e della disperazione che proverò nei giorni seguenti.Arrivati a Gomel,quello che mi ha colpito è stato il grigio che sembra dominare ovunque:nei palazzoni dell’era sovietica,negli abiti della gente,sulle facce delle persone.Stanchi per il viaggio finalmente arriviamo in albergo,dopo l’assegnazione delle camere,molto carine,ci prepariamo a fare un primo giro per Gomel.21 Aprile:ritrovo nel piazzale dei camper e partenza per Petrikov,destinazione,un riformatorio minorile femminile,dove ci saranno da montare 70 letti,consegnati dalla ns Associazione,Garda Solidale.Fuori dall’istituto ci vengono fatte delle raccomandazioni,il tempo che possiamo trascorrere e’ di solo 2 ore.L’ambiente è pulito,si sente un odore particolare,caratteristico,che sentirò anche nei gioni seguenti.La direttrice del riformatorio ci porta in una “classe”,dove le ragazze stanno svolgendo lavori di punto croce.Qello che più mi colpisce è l’età delle ospiti del riformatorio,poco più che bambine e mi chiedo cosa potranno aver mai fatto di così grave per essere lì!Gioco a pin pong con una di loro,facciamo foto insieme.Prima di rientrare in albergo,facciamo visita in un orfanotrofio a Gomel,tanti sono orfani,tanti hanno una famiglia che non si può occupare di loro xchè lo Stato li ha tolti ai genitori per via dell’alcoolismo,molto diffuso.Anche qui abbiamo portato qualcosa ai bambini,ci sorridono,molti sono timorosi,a stento trattengo le lacrime.22 Aprile:destinazione Chojniki,per effettuare delle consegne di pacchi x famiglie bisognose.All’arrivo fuori dal centro sociale,c’è già chi sà del ns arrivo e ci stà aspettando,consegnamo i pacchi e andiamo a far visita in un orfanotrofio e in una scuola.Qui visitiamo,una classe composta da bambini senza famiglia,quanta tristezza negli occhi di questi bimbi,in particolare mi colpisce un bimbo,Filip,impaurito,magrolino,mi avvicino,lo abbraccio e fa fatica ad alzare lo sguardo,inizia a sorridere quando inizio a fargli il sollettico,probabilmente per la prima volta in vita sua stà ricevendo abbracci,baci…Dobbiamo lasciare la classe,saluto Filip,mi allontano da lui e lui piange.Non posso far finta di niente,torno da lui..Quanta tristezza dentro di me,quanto dolore,xchè tutto questo!!Non è giusto tutta questa sofferenza x questi bambini,così indifesi! 23 Aprile:oggi sono stra emozionata,felice,andrò a casa di Ivan,a Chechersk,viene a prendermi tutta la famiglia.Arrivo nella hall dell’albergo e con mio stupore vedo già seduti sul divano Ivan,mamma Natascia e papà Ivan.Un caloroso abbraccio con tutti e tre,non mi sembra vero!Sento nell’abbraccio dei genitori il ringraziamento x quello che faccio x il loro bambino e la loro famiglia,ma sono io a dover ringraziare loro.Questa esperienza dell’accoglienza mi ha arricchito profondamente,mi ha fatto crescere,ho scoperto i veri valori della vita!Visitiamo Chechersk mi vengono mostrati i posti più significativi,la realtà dove Ivan vive tutti i giorni.Purtroppo dopo aver passato diverse ore insieme,è il momento dei saluti,ovviamente non mancano le lacrime.
24 Aprile:Andiamo A Palessie,villaggio a 3 km dal confine con la Russia,siamo ospiti della famiglia di Ivan,un altro bambino ospite in Italia,poche macchine,poco asfalto,la ns “Europa”da qui sembra lontana anni luce,più che in altri villaggi che ho visitato.
25 Aprile:Partenza per il ritorno..Il mio non e’ certamente un addio ma un arrivederci al prossimo anno.Ho scattato molte foto,ho fatto video..Per mostrare agli altri,io non ho bisogno di foto,video,tutto quello che ho vissuto,tutte le emozioni provate sono nel mio cuore e lì rimarranno per sempre.I bambini,la Bielorussia,la sua gente mi hanno aperto gli occhi verso qualcosa che non vedevo.L’ospitalità di Ivan come quella di tanti altri bambini,dà valore alla loro vita ma anche a quella di chi ospita!