Berlino… un muro dipinto
Vi dico subito che Berlino e’ una grande citta’, pero’ facile da girare. Con i mezzi pubblici si arriva ovunque ed in poco tempo. Ad ogni fermata di treno o metro’ c’e’ l’insegna con scritto quanto manca all’arrivo del treno (ed ovviamente l’ indicazione e’ corretta). L’idea che mi sono fatto e’ che i berlinesi sfruttino parecchio i loro mezzi pubblici, super efficienti. Di automobili in giro non se ne vedono molte, mentre si vedono parecchie biciclette (anche in metropolitana). I berlinesi sono dei grandi: li vedi con i pantaloni arrotolati fin sopra al polpaccio (per non sporcarli con il grasso della catena n.d.r.) con una tale non chalance che sembra una cosa normale. Intendo dire che non si fanno problemi a rimettersi a posto il pantalone una volta scesi dalla bici!
Una considerazione che mi sento di fare, dopo aver letto su internet molti commenti riguardo alle lunghe code per salire sulla cupola del Reichstag: entro la mezz’ora fermatevi pure, c’e’ un cartello che lo indica, se siete troppo lontani dal vederlo, cambiate programma. Io sono stato un’ora e mezza in fila, troppo per la cupola. Intendiamoci, bella, originale, ma l’attesa e’ sproporzionata. Una cosa che invece mi sento di consigliare e’ il mausoleo dell’olocausto: bellissimo, spettacolare nella sua originalita’, da percorrerlo a caso tra i suoi parallelepipedi di pietra. Secondo me sarebbe anche da visitare di notte, con l’ illuminazione che parte dalla base.
Il mausoleo si trova poco piu’ a sud della porta di Brandeburgo. Altro posto dove andare sicuramente e’ la Gendarmenmarkt, ove nella stessa piazza si trovano le due chiese gemelle (francese e tedesca); caratteristica, relativamente poco frequentata, originale. Per continuare con la descrizione di luoghi simpatici da vedere vi consiglio l’East Side Gallery (fermata Ostbahnhof), 1.5 Km di Muro lasciato all’estro di artisti che con i loro graffiti hanno lasciato la loro idea al mondo. C’e’ anche, lungo la sponda del fiume, un baretto con tanto di sabbia e sdraio e cameriera niente male. Due passi nell’immenso Tiergarten non li vogliamo fare? Dall’omonima fermata dei treni fino alla porta di Brandeburgo, passando per la colonna della vittoria (ho letto che si puo’ salire fino alla base dell’angelo, ma nel mio periodo berlinese era tutta chiusa da impalcature, peccato), il monumento ai caduti russi, con tanto di carri armati lasciati all’ingresso. Molto suggestiva la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche (si trova in Breitscheidplatz nei pressi della fermata dello Zoo), chiesa distrutta dalla guerra e lasciata volutamente danneggiata come ricordo della guerra. Da vedere anche in notturna, e’ uno spettacolo. Bello anche l’austero Duomo con il suo giardino, Alexander platz con le suo bancarelle nel week-end, la torre della televisione, altissima. Potsdammer platz non mi ha colpito particolarmente, ma sicuramente va vista la mega giraffa di Lego 🙂
Simpatico il check point Charlie e molto belli i pannelli esplicativi sulla sua storia. Mai visti zingari a Berlino se non al check point ed al Duomo. Nella Berlino est fate caso ai semafori pedonali, un simpatico omino (ampelmann) vi dira’ se fermarvi o attraversare. Dietro questo simbolo c’e’ un’industria del souvenir (troverete qualsiasi cosa con la sua effige). Girare per Berlino e’ bello e sicuro; la metro’ ed i treni sono aperti fino a mezzanotte circa e sono frequentatissimi. La mia Milano e’ proprio diversa 🙁 Per cenare non ci sono problemi; si puo’ cenare in ristoranti etnici o in trattorie tipicamente tedesche. I menu’ sono spesso scritti anche in inglese, per cui la pancia non rimarra’ mai vuota. Per i piu’ temerari ci sono, in molti angoli della citta’, dei personaggi che vendono hot dog ed altre cosette tipiche, imbracandosi tutto il materiale intorno alla vita con varie cinghie.
Se non avete problemi di diete, li si puo’ premiare per lo meno per lo sforzo, con un bello spuntino. Ho tralasciato di parlare dei musei vero? Berlino ne ha moltissimi, di tutti i generi, ma noi questa volta abbiamo preferito visitare la citta’ dei monumenti, delle piazze, della gente. I musei avranno giorni dedicati un’altra volta… io nei miei viaggi lascio sempre un motivo per tornare.