Berlino, lavori in corso

Viaggio breve e intenso, alla ricerca dei tesori della nuova capitale tedesca. Architettura e cultura, musei e strade, storia e memoria: questo è quello che Berlino può regalare in appena quattro giorni. Buona ricerca a tutti
Scritto da: Ernesta T
berlino, lavori in corso
Partenza il: 29/11/2012
Ritorno il: 02/02/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Se vi state interrogando sulla prossima città da visitare e tra le tante domande vi state chiedendo com’è Berlino, allora siete nel posto giusto, ed io mi sento di rispondere così: un cantiere a cielo aperto!

A qualcuno sembrerà irriverente e poco affettuoso un tale giudizio verso la città che ti ha da poco ospitato, ma in realtà, parlare di una città come di un cantiere dovrebbe far venire subito in mente la trasformazione, il divenire, il movimento, e Berlino è certamente tutto questo.

Ma andiamo con ordine. Parte da Roma l’avventura alla volta della capitale tedesca.

Ore 6.00. Io e la mia compagna di viaggio (l’unica che è disposta ad accompagnarmi in posti anche con -15 gradi), arriviamo in aeroporto dove noleggiamo un servizio auto a 22 euro per quattro giorni, quelli in cui saremo a Berlino. E’ la prima volta che sperimentiamo una società di parcheggio che, a conti fatti, risulta economicamente pari al treno Roma-Fiumicino a/r ma estremamente più comoda. Infatti, arrivati al terminal di partenza, ci viene incontro un dipendente dell’agenzia a ritirare l’auto. In soli 10 minuti sbrighiamo le pratiche e raggiungiamo il gate. Avendo fatto il check-in on line risparmiamo tempo e in perfetto orario arriviamo all’imbarco per la partenza con easyjet. Il volo lo abbiamo prenotato circa un mese prima e approfittando delle offerte scegliamo la combinazione easyjet per l’andata e airberlin per il ritorno. Nonostante siamo nell’ultimo week-end di Novembre il volo è splendido e il sole ci accompagna fino all’aeroporto di Schönefeld.

Atterrati alle 9.10 ci informiamo nel punto dedicato, su quale mezzo prendere per arrivare in albergo nel quartiere di Charlottenburg. Anche in questo caso la prenotazione è stata effettuata on line tramite booking che è, per nostra esperienza, tra le migliori offerte qualità-prezzo. Tre notti a 70 euro a persona in camera doppia, inclusa la prima colazione.

Pur essendo a conoscenza della Berlin Welcome Card decidiamo di non acquistarla subito ma di obliterare un semplice biglietto da 2.40 euro che ci permette di prendere un treno di superficie ed arrivare a 100 mt dalla nostra destinazione. Non aspettiamo molto alla fermata ma di contro il treno è alquanto lento, anche se ci permette di passare all’interno della città e di riceverne un primo assaggio.

Arriviamo finalmente in albergo e troviamo ad accoglierci una simpatica signora che ci permette di fare il check-in nonostante sulla prenotazione siano indicate le 14.00 come orario di ingresso. Ci rilassiamo giusto il tempo per attrezzarci con scarpe ed indumenti più caldi visti i 5/7 gradi in meno rispetto a Roma e siamo pronte per la prima esplorazione della città.

Purtroppo il tempo non ci è favorevole e per l’intero giorno saremo accompagnate da una pioggerellina di benvenuto! Programma alla mano, dove abbiamo riportato le tappe obbligate di questo nostro viaggio, partiamo alla volta di Potsdamer Platz che raggiungiamo in circa 15 minuti con un cambio di metropolitana. Anche in questa scelta la signora dell’hotel ci è stata di aiuto, indicandoci una piccola stazione di scambio e quindi decisamente alla portata di chi non conosce la città!

Notiamo in questo caso che i tempi di attesa non sono così brevi come ce li aspettavamo, ma complessivamente possiamo dire che Berlino offre una rete di trasporti soddisfacente per qualità e soprattutto capillarità.

Potsdamer ci accoglie con cielo grigio e minaccioso anche se le luci del Natale creano una strana atmosfera familiare. E’ davvero strano infatti, vedere una piazza di acciaio e vetro addobbata come una comunissima piazza di città. Appena uscite dalla metro sicuramente la cosa che più ci colpisce è l’armonia degli edifici presenti: dalle torri Debis e Kollhoff al Sony Center dominato dalla spettacolare Bahn Tower. Dopo una rapida passeggiata nel quartiere decidiamo di fare una pausa pranzo e di fermarci nel posto più vicino: la galleria Arkaden dove l’offerta è davvero varia. Optiamo per un pasto ristoratore a base di carne e ‘Kartoffeln’ e per completare un buon (stranamente) caffè: quando si dice le cose che non ti aspetti!

Proseguiamo la nostra passeggiata tra i mercatini, piazza Marlene Dietrich, il museo del cinema, la filarmonica di Sharoun e la biblioteca nazionale e ancora il kulturforum che, anche se chiuso, si può in parte ammirare dall’esterno, come ad esempio nel caso della Neue Nationalgalerie, progettata da Mies Van de Rohe, poiché completamente vetrata. Decidiamo di rientrare in albergo e sulla strada del ritorno facciamo una breve deviazione per poter ammirare un edificio residenziale della nota archi-star Zaha Hadid sulla Stresemannstrasse. Le aspettative non deludono: l’edificio è particolarmente accattivante per forma e soprattutto per i suoi colori, dal ‘solido’ bronzo all’eterea trasparenza del vetro.

Prima del rientro ci concediamo una sosta in un drugstore poco distante dal nostro albergo, per rifornirci di acqua e spezza-fame che potranno esserci utili nei giorni successivi. Dobbiamo dire che questa soluzione si è poi rivelata molto comoda, sia perché ci ha permesso di fare meno soste, sia perché abbiamo scoperto che per i tedeschi l’acqua costa quanto un bicchiere di vino d’annata in Italia.

Poiché è la prima volta che visitiamo Berlino, facciamo tesoro dell’esperienza di questo primo giorno e decidiamo di affiancare al programma prefissato un piano B: il cosiddetto ‘Piano Antipioggia’.

Con il piano B programmiamo di sostituire le tappe esterne con tappe ‘interne’ ovvero visitare la Museum Island e il Kulturforum, perché come dicono i berlinesi della loro città: ‘ci sono più musei che giorni di pioggia!’ Peccato (si fa per dire) che nei giorni successivi, grazie alla clemenza del tempo, riusciamo a tener fede al nostro programma originario e con grande gioia riusciamo a goderci maggiormente la città e soprattutto la sua architettura.

Il secondo giorno ci alziamo comodamente (anche perché è il mio compleanno!) e facciamo una abbondante colazione in hotel. Usciamo intorno alle 10 dopo aver acquistato la Berlin Welcome Card che per due giorni ci permetterà di prendere ogni tipo di mezzo (come un giornaliero) con in più sconti ed agevolazioni in alcuni locali e musei. In realtà alla fine del viaggio ci siamo rese conto che questa carta non è il massimo della convenienza, ma diciamo che è pari al biglietto giornaliero, visto che i musei di maggiore interesse, ad eccezione del Judisches, non sono inclusi. Sempre con programma alla mano, sappiamo che entro le 13.30 dovremo essere al Reichstag.

Il Reichstag, ovvero il parlamento tedesco, può essere visitato solo con prenotazione e avendo fatto la procedura on line dall’Italia ci siamo assicurate il nostro posto… in fila! Prima però decidiamo di fare un salto al museo d’arte contemporanea Hamburger Bahnof, dove sono esposte opere di Warhol (presente con Mao), Rauschenberg, Lichtenstein e Beuys. Dopo aver visitato il museo riprendiamo la metropolitana in una delle più grandi stazioni di Berlino: Berlin Hauptbahnhof ossia la stazione centrale di Berlino! Un insieme armonico di quattro livelli di binari, uffici, negozi, passerelle, parcheggi per biciclette (i berlinesi sono dei veri amanti delle 2 ruote e dell’ecologia) e tanta confusione!

Scendiamo nella stazione sottostante Pariser plats: la piazza che accoglie la Porta di Brandeburgo. Nonostante le dimensioni, la piazza ha un aspetto accogliente, circondata da alberghi (anche questi addobbati a festa), dalla DG bank di Gehry e dall’ambasciata americana, ma la nostra attenzione è catalizzata sulla porta, austera anche quando viene illuminata ad arte nelle ore notturne. Attraversata la porta ci dirigiamo all’holocaust memorial, suggestivo luogo di silenzio nonostante il caos di una città metropolitana come questa, dedicato alla commemorazione degli ebrei sterminati nell’Europa nazista, ideato dall’architetto Peter Eisenman e progettato insieme all’ingegnere Buro Happold, per commemorare le vittime della Shoah. Camminare tra le stele offre una sensazione unica di solitudine fredda, quasi surreale, che per qualche minuto ti disorienta e ti allontana dal senso di bellezza che inizialmente ti invoglia ad entrare in una sorta di labirinto di pietra.

Tornando sul perimetro esterno, scorgiamo palazzi e monumenti imponenti tra cui svetta il panorama-punk, ossia la costruzione più alta d’Europa nonché simbolo dell’intera città.

Dopo qualche scatto fotografico obbligatorio, ci dirigiamo come programmato al Reichstag.

Avvolto nell’edificio storico del 1894, al suo interno veniamo accolti da uno degli esempi più moderni e futuristi dell’intera città. Con un ascensore in pochi secondi siamo sulla terrazza dove un’audioguida ricevuta all’ingresso, ci permette di scorgere dall’alto gli edifici più importanti della città. Salendo all’interno della cupola, progettata da Foster, si scorge tutta la tecnologia di questo suggestivo involucro: dalla sala plenaria sottostante con i suoi sistemi di raffrescamento/riscaldamento ‘naturali’, alla facciata curvilinea in acciaio e vetro. In bilico sulla rampa di questa elegante cupola veniamo letteralmente avvolte dalla città!

Alla fine della visita riconsegnate le audio guide, ci dirigiamo verso un delizioso caffè con servizio self-service in cui pranziamo con un pasto unico e una buona torta cioccolato e pere!

Uscendo dal locale ci imbattiamo in una breve seppure intensa nevicata che rimane tuttavia piacevole perché rende ancora più suggestivi gli edifici circostanti, come l’Haus der Kulturen der Welt (“La casa delle culture del mondo”) e il parco Tiergarten.

Riprendiamo un autobus e ci dirigiamo verso la East side gallery, ovvero la parte di muro conservata con graffiti e slogan che testimoniano una tappa storica per la città e il paese: emozionante!

Risaliamo per la Carl Marx allee per arrivare ad Alexanderplatz passando per lo storico caffè Sybille.

Ci avviciniamo di nuovo a Potsdamer e al quartiere di Charlottenburg che ci appare davvero incantevole per la sua eleganza, dispiaciute solo dal fatto che la principale piazza non può essere ammirata in questo periodo perché ‘occupata’ dal mercatino natalizio, proprio come Alexanderplatz, anch’essa addobbata a festa. Decidiamo quindi di cenare in un locale in zona e di rientrare in hotel alla fine di questa fantastica giornata!

Il terzo giorno si apre all’insegna del sole: usciamo di buon ora dall’albergo e ci dirigiamo verso il Jewish Museum Berlin. Edificio splendido per l’organizzazione degli spazi al suo interno e i materiali utilizzati. Dopo circa due ore di visita siamo completamente rapite dalle suggestioni che ci ha regalato e ringraziamo chi ha pensato di raccontare la comunità ebraica in Germania e in Europa non soltanto attraverso la Shoah ma di far rivivere l’intera storia di questa ricca comunità con una sezione interattiva dedicata alle sue tradizioni, usi, costumi, fede, personaggi ed esponenti significativi. Pranziamo velocemente e raggiungiamo il Checkpoint Charlie e cioè il museo a cielo aperto di Berlino che racconta la Germania pre e post 1989. Le tracce del muro sono tuttora visibili nella pavimentazione della città, insieme a targhe e graffiti che di tanto in tanto ce ne ricordano la storia.

Lunga pausa caffè; ancora una volta ci concediamo quattro chiacchiere davanti ad un buon cappuccino ed una fetta di torta per poi riprendere l’esplorazione verso Potzdamer dove entriamo a far visita ad un curioso museo dedicato a Salvador Dalì. Sia nel caso del Jewish che di Dalì la Welcom Berlin Card ci permette di risparmiare qualcosa.

Passeggiamo per i quartieri 205 e 206 ammirando la galleria Lafayette di Jean Nouvele e gli edifici di Ungers. Prendendo un autobus siamo al Bauhaus Archive dove però ci promettiamo di ritornare l’indomani visto che si trova lungo il percorso che dovremo fare per raggiungere le ambasciate ed in particolare gli edifici di quelle nordiche e araba. Rientriamo in albergo e andiamo a dormire presto per evitare di perdere il ritmo per l’indomani e così all’alba del nostro quarto giorno a Berlino, ci svegliamo e programmiamo il ritorno al Bauhaus Archiv. Anche qui riceviamo un piccolo sconto grazie alla Berlin Welcom Card e, anche qui, veniamo letteralmente rapite da un bellissimo archivio di design moderno relativo agli studi e alle opere realizzate nella scuola fondata da Walter Gropius nel 1929 oltre che da un bookshop che espone (e vende!) pezzi di design ispirati ai prototipi realizzati al Bauhaus! Questo ‘ritorno’ ne è valso davvero la pena!

Rientriamo in albergo per riprendere le nostre valige non senza aver visto lo zoo e i tanti giardini che punteggiano la città di verde. Partiamo alla volta di Tegel e con un bellissimo e assolato volo di ritorno rientriamo a Fiumicino dove ci attende al terminal la nostra macchina per il rientro a casa!

Come sempre il viaggio ha soddisfatto alcune curiosità, ma allo stesso tempo ne ha accese altre. Con questi pensieri, inevitabile è stata la domanda mentre l’aereo ci riportava a casa: il prossimo?

Per ora non ho una risposta da darvi, ma quello che mi è sempre più chiaro da quando ho iniziato a viaggiare è che non importa dove, non importa se la meta sarà vicina o lontana, ogni viaggio è un’esperienza unica, fatta di luoghi, odori, sapori e si spera di sorrisi… e anche Berlino lo è stata!



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