Berlino: la città cantiere dal cuore verde
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A questo giro la meta prescelta è stata Berlino. Non ero mai stata a Berlino e non avevo grandi aspettative. Nel mio immaginario era una città fredda, triste e grigia. In poche parole, una meta poco interessante. La realtà è ben diversa. Quella che mi ha accolto a braccia aperte è una città gioiosa, viva e colorata. Davanti alla capitale tedesca sono capitolata. Berlino è la mia nuova Londra, fino ad oggi la mia città preferita, dove non mi stanco mai di tornare. Ma sul podio ora ha fatto capolino anche lei, Berlino, un città da cui non mi aspettavo nulla ma che ha fatto breccia nel mio cuore.
Berlino mi era stata descritta come una città cantiere, una città in continuo divenire ed in perenne evoluzione. Sicuramente il groviglio di gru che si staglia contro il cielo è uno dei primi elementi che balzano all’occhio ma allo stesso tempo ci si rende presto conto che nonostante i numerosi cantieri Berlino è una città estremamente silenziosa e con tantissimo verde.
Una metropoli enorme ma in cui si “respira”, in cui c’è pace per le strade e ci si sente liberi, ci si sente bene. Quella stessa libertà che per tanti anni è stata negata e per la quale la popolazione ha dovuto lottare duramente per ottenerla. Una città che non rinnega il proprio passato ma che dalle macerie dei propri errori si è rialzata ed ora può camminare a testa alta.
Ma andiamo con ordine.
L’ARRIVO
Il nostro viaggio ha inizio su un regionale veloce diretto a Bologna. Qui con il bus navetta al costo di € 6,00 a persona raggiungiamo in poco più di 20 minuti l’aeroporto Marconi dove ci attende il nostro volo Ryan Air, previsto per le 13,40. Per la prima volta ho prenotato un pacchetto Volo + Hotel tramite Voyage Privè. Il prezzo era talmente conveniente (350 euro a persona per volo + 5 notti in hotel 4 stelle) che temevo in qualche “gabola”, nonostante amici che lo usano da tempo mi avessero garantito l’affidabilità della società. Non posso che confermare e vi consiglio caldamente di iscrivervi alla newsletter per ricevere le proposte e le offerte disponibili. Ce n’è davvero per tutti i gusti.
Volando con Ryan Air atterriamo in perfetto orario a Schönefeld ben collegato al centro città con diversi treni regionali, il treno di superficie della S-Bahn, oppure con l‘Airport-Express, che abbiamo utilizzato noi, acquistando i biglietti presso l’Ufficio del Turismo direttamente in aeroporto. Il costo è di € 3,30 a persona. Qui ne abbiamo approfittato anche per cambiare il voucher ed ottenere la Berlin Welcome Card, ovvero carta turistica ufficiale di Berlino e a mio parere il modo più comodo ed economico per muoversi in città. Si tratta di un biglietto disponibile in otto varianti a seconda della durata del vostro soggiorno: 48 o 72 ore, 4-5 o 6 giorni. Una volta acquistato il biglietto e convalidato la prima volta potrete muovervi in maniera illimitata su tutti i mezzi pubblici: metro, autobus e tram. Inoltre vi garantisce sconti sul costo di ingresso dei musei e delle attrazioni più importanti. Trovate l’elenco dei convenzioni a voi riservate su un libretto che vi verrà consegnato assieme alla Card e una mappa di Berlino. Io l’ho acquistata on line a questo indirizzo https://www.berlin-welcomecard.de/it. Se atterrate a Schönefeld abbiate l’accortezza di selezionare la Berlin Welcome Card zona ABC. Io mi sono sbagliata e all’arrivo ho dovuto acquistare il biglietto singolo per il centro città, altrimenti avremmo potuto già utilizzare la Berlin Welcome Card. Una distrazione da poco, a cui abbiamo rimediato in fretta. Con l’Airport-Express raggiungiamo la fermata corrispondente allo Zoo di Berlino. Il nostro Hotel si trova alla fermata successiva ma dobbiamo cambiare linea di metro.
Muoversi a Berlino è piuttosto facile, grazie a una efficiente rete di trasporti pubblici: la metro (chiamata U-Bahn), i treni di superfice (S-Bahn), autobus e tram, ma lo potrete affermare solo dopo qualche giro di prova! All’inizio, districarsi in un groviglio di linee colorate dai nomi impronunciabili vi butterà nello sconforto più totale! La U-Bahn (Untergrundbahn, ovvero “ferrovia sotterranea”) è la classica metropolitana. Ha 9 linee indicate con la lettera U, abbreviazione di U-Bahn. I treni della S-Bahn (Stadtschnellbahn, ovvero “ferrovia veloce urbana”) viaggiano in superficie, spesso su sopraelevate e sono indicati per i tragitti più lunghi. Ha 15 linee indicate con la lettera S. Per passare dalla linea S alla U, o viceversa, dovete uscire dalla stazione ed intercettare l’ingresso della stazione dell’altra linea, in genere a pochi metri di distanza. Potrà sembrarvi scontato ma vi assicuro che non è così. Tant’è che per accelerare i tempi una volta arrivate alla fermata Zoologischer Garten della S-Bahn abbiamo preso un taxi! La corsa ci è costata solo € 5, a dimostrazione del fatto che eravamo davvero quasi arrivate. Quando ho comunicato al taxista la via del nostro Hotel ha fatto una faccia strana che non avevo saputo bene come interpretare ma nei giorni a venire ho capito.
L’Hotel è situato nell’elegante quartiere di Charlottenburg, considerata la zona della “high society”. L’Otto Hotel è senza troppi fronzoli ma la camera era fornita di tutto il necessario. Pulito, letto comodo, gentilissimo e molto disponibile il personale. Fantastica la colazione servita all’ultimo piano con vista sui tetti di Berlino: varia, con prodotti freschi e di ottima qualità. In camera non trovate il frigobar ma in cambio, dalle 14,00 alle 17,00 nella sala con terrazza al settimo piano ci sono snack e bevande a disposizione gratuitamente. Ma quello che più di tutto mi ha entusiasmato è appunto la zona in cui è ubicato. La strada, che conduce alla graziosa Savigny platz è quasi chic, con librerie e negozietti molto ricercati. Una zona cosi tranquilla che camminando per strada si sentiva chiaramente il cinguettio degli uccellini ma tranquilla non è sinonimo di morto. La zona inoltre è piena di locali e ristoranti dove potervi rilassare e ricaricare dove un intensa giornata in giro per la città. Quindi alla sera potete anche evitare di muoversi con i mezzi pubblici, avete tutto a due passi dall’Hotel.
Berlino è la città “alternativa” per eccellenza, anche più di Londra, dove potete andare in giro in pigiama e con un cresta viola senza che nessuno vi degni di uno sguardo di disapprovazione. Non è forse la città giusta per atteggiarsi a “fighetti” ma la zona di Charlottenburg vi farà cambiare idea. Tornerei a Berlino solo per le colazioni dell’Otto Hotel e per godermi l’atmosfera rilassata ma con una marcia avanti di questo quartiere. E se volete sfoggiare la vostra cresta viola o collezione di piercing, nessun problema. Qui ognuno è libero di esprimersi come più gli piace.
Avrete già capito che il giorno dell’arrivo non abbiamo fatto grandi cose se non girovagare nei dintorni, anche perché tra una cosa e l’altra siamo arrivate in Hotel alle 18,00 passate. Per cena ci dirigiamo in un ristorante tedesco segnalato sulla Lonely Planet, il REPKE SPÄTZLEREI, locale rustico e alla mano dove assaporare grosse porzioni di piatti tipici del sud della Germania come gli Spätzle (pasta fresca al formaggio) e i Maultaschen (dei ravioloni ripieni di spinaci), il tutto annaffiato dalla buonissima birra tedesca che fino a domenica sostituirà di diritto e senza troppi rimorsi l’acqua naturale. Nelle sere successive ceneremo sempre nei dintorni spaziando dalla cucina asiatica a quelle greca e spagnola. Abbiamo sempre mangiato benissimo e con una spesa molto contenuta.
PRIMO GIORNO – IL MITTE
Berlino è una città grande e visitarla in pochi giorni è un’impresa ardua anche perché a Berlino c’è davvero tanto da vedere. L’efficiente rete di trasporti vi permette di spostarvi facilmente da una parte all’altra della città ma potreste impiegare anche più di mezz’ora. Il mio consiglio è valutare con attenzione quali sono le attrazioni che più vi possono interessare e dedicare ogni giorno del vostro soggiorno ad una zona specifica. Dedichiamo il primo giorno al MITTE, ovvero quello che può essere considerato il centro della città, anche se Berlino è talmente estesa che non esiste un vero e proprio centro nevralgico, è più appropriato parlare di quartieri. Con la metro raggiungiamo il REICHSTAG, da dove avrà inizio il nostro tour a piedi che toccherà i punti di maggior interesse del MITTE. Il Reichstag è il palazzo che ospita la sede del Parlamento tedesco dal 1999, chiamato Bundestag. È possibile partecipare a visite guidate gratuite ma solo su prenotazione. Una tappa imperdibile a mio avviso è la famosa e affascinante cupola di vetro, costruita dall’architetto Sir Norman Foster e raggiungibile con un ascensore. Anche per la visita della cupola vi raccomando di prenotare con largo anticipo, vi eviterete lunghe ore di coda. Potete farlo direttamente sul sito del parlamento, vi arriverà una email che dovrete stampare e presentare ai controlli nel giorno e nell’ora selezionata. Un altro consiglio è visitarla la mattina presto o in tarda serata per evitare le grosse comitive di turisti. Io ho prenotato una settimana prima della partenza a questo link: https://www.bundestag.de/en/visittheBundestag/dome/registration/245686. L’unico slot disponibile era sabato sera, giusto in tempo prima della partenza. Muovetevi per tempo! Torneremo quindi nei prossimi giorni. A piedi raggiungiamo la PORTA DI BRANDEBURGO, distante solo 300 metri. Munitevi di cartina per battezzare il percorso ma una volta in giro è spesso superflua, è tutto indicato alla perfezione. Quanto amo l’organizzazione tedesca. La PORTA DI BRANDEBURGO, meglio conosciuta come Brandenburger Tor, è uno dei simboli della capitale tedesca e la visita della città non poteva che partire da qua. Da qui, sempre a piedi raggiungiamo il Denkmal für die ermordeten Juden Europas, l’impressionante Memoriale dell’Olocausto. È una vasta area grande quanto un campo de calcio nel cuor del Mitte, progettato da Peter Eisenman. Composta da più di 2.000 steli di cemento di altezze irregolari in memoria degli ebrei vittime della Shoah. Camminando in questa sorta di labirinto, mano a mano che l’altezza degli steli aumenta verrete inevitabilmente sopraffatti da un senso di soffocamento e di grande commozione, non potrete che interrogarvi sul perchè di certe atrocità. Per approfondire la visita e cercare qualche risposta alla mille domande che inevitabilmente vi avrà suscitato il memoriale, vi invito a visitare il Museo ubicato sotto il monumento. Riceverete un forte pugno nello stomaco ma è da vedere. L’ingresso è gratuito, il costo della audioguida è di € 4, con la Berlin Welcome Card pagherete un costo ridotto di € 2.
La nostra passeggiata continua verso Gerdamerplaaz (il Mercato dei Gendarmi), la piazza più elegante di Berlino, che grazie alla presenza dei due duomi gemelli ubicati ai lati, Deutscher Dom e il Französischer Dom, richiama le tipiche piazze che siamo soliti ammirare nelle altre grandi capitali europee. Dico questo perché camminando per Berlino vi rendere ben presto conto che non possiamo applicare lo stesso metro di misura con cui valutiamo altre città, Berlino è sì un museo a cielo aperto ma la bellezza di Berlino non va ricercata nei monumenti o nei palazzi, è qualcosa che va oltre, nascosta agli occhi meno attenti ma allo stesso tempo tangibile per chi avrà voglia di scoprirla a cuore aperto e senza troppi preconcetti.
Ci concediamo una breve pausa alla birreria Augustiner AM per gustare le specialità tipiche bavaresi: wurstel bolliti con senape, brezel e birra ovviamente. Una birra cosi buona e leggera come solo in Germania si può trovare.
Proseguiamo su Friedrichstraße, una lunga via di moderni palazzi e piena di negozi, tra cui è facile riconoscere i più noti brand di franchinsing e importanti firme di fama internazionale. Qui trovate anche la filiale berlinese delle Galeries Lafayette, il raffinato grande magazzino di moda francese.
Raggiungiamo Checkpoint Charlie, un altro importante simbolo della seconda Guerra Mondiale e Guerra Fredda, il posto di blocco di frontiera tra l’area Americana (Ovest) e l’area sovietica (Est). Da qui passavano gli alleati, i diplomatici e gli stranieri che avevano il diritto di andare da una parte all’altra di Berlino, in funzione dal 1945 al 1990. Quello presente non è la guardiola originale, trasferita nell’ Alliertenmuseum ma una fedele ricostruzione dell’originale. Attraverso questo posto di blocco tanti berlinesi dell’est riuscirono nelle maniere più incredibili a scappare all’Ovest. Leggere le storie e le testimonianze di chi ce l’ha fatta è commovente. Purtroppo il luogo è diventato molto turistico e ancora una volta ho provato un po’ di tristezza e rabbia nell’osservare turisti sorridenti che si fanno immortalare con elmetti in testa assieme alle finte guardie messe ad intrattenere i visitatori. Qui troverete svariate bancarelle stracolme di gadget che richiamano la guerra: bandiere, maschere antigas, elmetti, oggetti militari appartenenti ai diversi schieramenti. Non mi è sembrato niente di speciale ma la visita è d’obbligo se non altro per quello che ha rappresentato per tanti anni per questa città.
Molto più interessante è il Museo Topographie des Terrors (Topografia del terrore). Uno dei Musei più visitati di Berlino, inaugurato nel 2010, dove un tempo si trovata il Prinz-Albert-Palais, sede delle istituzioni più temute del Terzo Reich. Il museo raccoglie foto, filmati e reperti di ogni tipo sulla storia dell’olocausto. Un altro momento per riflettere sul doloroso passato che ha segnato questa città e milioni di famiglie innocenti. Il museo è arricchito da un esposizione all’aperto che si sviluppa lungo il vecchio muro, di fronte alle fondamenta delle celle della Gestapo. La mostra illustra la vita di Berlino tra il 1933 – 1945 e come la vita della popolazione cambiava mano a mano che Berlino diventava il centro nevralgico del potere nazista. Ci lasciamo alle spalle il passato e ci dirigiamo nel moderno Sony Center, un grande complesso di vetro e acciaio che ospita negozi, uffici e tanti ristoranti, tra cui una delle migliori birrerie di Berlino, il Lindenbrau. Ci troviamo a due passi da Potsdamer Platz, un’estesa e moderna piazza, simbolo della rinascita della città. Durante la seconda Guerra Mondiale la zone venne ridotta ad un cumulo di macerie e sarà solo dopo l’abolizione del muro che un consorzio di investitori e famosi architetti ne progetteranno la ricostruzione. La nostra giornata si conclude a PotsdamerPlatz, da qui con la metro facciamo ritorno in Hotel, se però avete ancora una riserva di energie da investire potete proseguire verso i Tiergarten e rilassarvi nel verde del Parco.
SECONDO GIORNO: MUSEUMSINSEL
Oggi il sole ha lasciato il posto a un cielo alquanto minaccioso. È la classica giornata bigia e freddina, ideale da dedicare ai musei. Berlino è conosciuta in tutto il mondo non solo per il famigerato muro di cemento che tra il 1961 e il 1989 ha segnato la storia della Germania e dell’Europa intera, ma anche per i luoghi di grande interesse turistico sparsi per tutta la città, tra cui i Musei. I Musei più importanti della città sono raccolti nel MUSEUMSINSEL, (l’isola del musei), un vero e proprio isolotto sulla Sprea che raggruppa 5 musei contenenti grandi collezioni egizie, romane, bizantine e medievali ed è facilmente raggiungibile attraverso i vari ponti che collegano questa minuscola isola con la terra ferma. È in assoluto la zona con il maggior concentrato di cultura al mondo. Ogni Museo è ospitato in un edificio dedicato ma se siete interessati a visitarli tutti potete fare un biglietto cumulativo, che vi farà risparmiare. Qui di seguito i 5 Musei appartenenti al Museumsinsel:
1. L’ALTES MUSEUM, ovvero il Museo storico di Berlino, è il primo museo dell’isola dei musei ad essere stato costruito.
2. Il NEUES MUSEUM (Nuovo Museo) Ospita al suo interno una importante collezione egizia tra cui il famoso busto di Nefertiti.
3. L’ALTE NATIONALGALERIE (Vecchia Galleria Nazionale) un edificio che ricorda un tempio antico greco ed è il primo museo che si vede entrando nell’isolotto.
4. Il BODE-MUSEUM, riaperto nel 2006 dopo alcuni anni di lavori e contiene il Museo per l’Arte Bizantina, Münzkabinett (Gabinetto numismatico), Kindergalerie (Galleria dei bambini)
5. Il PERGAMONMUSEUM, ossia il Museo di Pergamo, il museo più importante di Berlino. Tra i reperti esposti figurano il famoso Altare dei pagani e la Porta del mercato di Mileto.
Se il vostro soggiorno è limitato ad un paio di giorni è pressoché impossibile visitarli tutti, a meno che non vi dedichiate solo a quello. Dovendo attuare una scelta vi consiglio il PERGAMONMUSEUM.
Il Pergamonmuseum o Museo di Pergamo è il più famoso di Berlino e per questo trovate sempre lunghe code. Vi consiglio di acquistare il vostro ingresso on-line con l’opzione salta coda. Io l’ho acquistato su questo sito che ho trovato comodo e affidabile: https://www.getyourguide.it/berlino-l17/berlino-ingresso-prioritario-al-museo-di-pergamo-t53821/referrer_view_id=a7002420888e5a00ddaa633816990e6a&referrer_view_position=2. Vi basterà selezionare il giorno e l’orario di ingresso a voi più congeniale, stampare la conferma che riceverete via email e presentarvi all’ingresso nella data prestabilito. Il biglietto ha un costo di 12 euro. Purtroppo a causa di importanti lavori di ristrutturazione, l’Altare di Pergamo, che dà il nome al museo, non sarà accessibile fino al 2019 ma la sola Porta di Ishtar, l’ottava porta della città di Babilonia, vale da sola la visita. Me la sono trovata inaspettatamente subito dopo l’ingresso principale, un’apparizione che mi ha lasciato letteralmente senza parole! Ne ho fotografato qualche dettaglio ma le foto non rendono la magnificenza di questo tesoro da vedere dal vivo. Grazie all’audioguida, gratuita, avrete tutte le spiegazioni necessarie per poter apprezzare la visita in maniera approfondita. Magnifica anche la Porta del mercato di Mileto. Il Pergamonmuseum è aperto tutti i giorni dalle 10,00 fino alle 18,00. Come nel resto d’Europa è possibile visitare gratuitamente tutti i musei la prima domenica del mese, compreso il Pergamonmuseum, oppure a Berlino, il giovedì dalle 18,00 fino alle 22,00 unico giorno della settimana in cui i musei tengono aperti fino a tardi.
All’uscita del Pergamonmuseum sta piovigginando e il posto ideale per trascorrere un altro po’ di tempo, anche se non era in programma, sembra proprio un altro Museo. Decidiamo così di visitare L’Alte Nationalgalerie (Vecchia Galleria Nazionale). Ingresso € 10 a persona con audioguida gratuita.
In questo museo sono conservati importanti dipinti e sculture del XIX secolo. Tra i dipinti più importanti esposti di questo museo troviamo Max Lieberman, Karl Friedrich Schinkel, Caspar David Friedrich e Carl Blechen. Oltre a questi artisti sono esposte opere degli impressionisti francesi, tra cui di Renoir.
Il tempo non è migliorato ma per lo meno è smesso di piovere. Il Museumsinsel, ospita altri edifici importanti tra cui il Berliner Dome, la nostra prossima tappa. Una cattedrale costruita nel 1700 in stile Barocco, danneggiata un po’ come tutta la città nella seconda guerra mondiale e ricostruita successivamente in maniera più sobria. La chiesa è chiusa, valutiamo se accedere alla cupola ma la giornata non è delle migliori e ci limitiamo a osservarla da fuori.
Dopo un pasto veloce in uno dei graziosi barettini che popolano il lungo fiume, facciamo visita al DDR Museo. Un museo interattivo che illustra la vita della Berlino Est fino al 1990. Costo del biglietto con la Berlin Welcome Card € 7,00 (anziché e 9,50). In mostra un sacco di oggetti, fotografie e memorabilia di quel periodo, suddivisi per temi, come famiglia, tempo libero e scuola. All’interno inoltre è presente un riproduzione a scala reale della Trabant, macchina simbolo della Berlino Est, che si può provare a guidare stile video gioco. Questo museo mi incuriosiva tuttavia non mi ha entusiasmata, l’ho trovato un po’ claustrofobico e confusionario, ne ho preferiti altri.
Prima di proseguire verso uno dei luoghi più conosciuti di Berlino, anche da chi a Berlino non è mai stato, ovvero Alexanderplatz, ci concediamo una deviazione verso gli Hackescher Höfe, a brevissima distanza dall’ Isola dei Musei e dalle vicina Hackescher Markt, un altro piacevolissimo luogo da passeggio. Gli Hackescher Höfe sono otto cortili comunicanti tra di loro, restaurati nel del 1907 la cui entrata principale è a Rosenthaler Str. 40. Ospitano caffè, boutique e graziosi negozi in un’atmosfera tranquilla e rilassata.
La nostra giornata si conclude in Alexander Platz, una tra le piazze più celebri di Berlino. Durante la divisione della Germania, Alexanderplatz faceva parte di Berlino Est in mano al regime comunista della DDR, per questo motivo viene chiamata anche con il nome di “piazza rossa“. Alexanderplatz è grandissima e circondata da altissimi edifici di chiaro stampo socialista, come il come il Park Inn Hotel e la Haus des Lehrers, un edificio adibito a usi culturali. Altro simbolo della pizza è l’Urania Weltzeituhr, un orologio universale alto 10 metri su cui sono rappresentati i 24 fusi orari del mondo. I nomi delle città più importanti sono stati riportati nel pannello di alluminio che riveste la struttura centrale. È senza dubbio il luogo più visitato da qualsiasi turista anche se a me è sembrata abbastanza anonima
A due passi da Alexanderplatz sorge la Fernsehturm, la torre della televisione, un altro simbolo indiscusso della capitale. Grazie alla sua altezza di 368 metri, è ben visibile da quasi da tutti i lati di Berlino e può essere utilizzata come un ottimo punto di riferimento. La noterete non appena avrete messo piede in città. La torre della tv di Berlino è stata costruita nel 1966 e completata nel 1969 dalla DDR, allo scopo di vantare la torre televisiva più alta d’Europa. Grazie a degli ascensori che conducono alla grande sfera in soli 40 secondi è possibile ammirare Berlino a 360°. Anche per questa attrazione, grazie alla Berlin Welcom Card, avrete uno sconto sul prezzo del biglietto per un totale di € 10,5 a persona. La sfera ospita anche un rinomato ristorante, il Restaurant Sphere, che ruota attorno a sè ogni 30 minuti ma per il quale occorre prenotare con molto anticipo.
TERZO GIORNO: EAST SIDE GALLERY & STREET ART
Berlino è una galleria a cielo aperto. E per Street Art non intendo quegli scarabocchi che imbrattano i muri delle nostre città ma dei veri e propri capolavori, alcuni così vividi e ricchi di particolari che sembrano, da un momento all’altro, potersi staccare dal muro che li ospita e vivere di vita propria. Ci sono opere che occupano intere facciate di palazzi, quindi il colpo d’occhio è pazzesco. Ho volutamente dedicato una giornata ad andare a “caccia” di graffiti e tutte le volte che ne scovano uno rimanevo letteralmente a bocca aperta! Il nostro itinerario non può che partire dalla East Side, dove tutto ebbe inizio o meglio una fine, a seconda della storia che vogliamo raccontare. La East Side Gallery è il tratto di muro più lungo rimasto ancora in piedi. Dopo la caduta del muro artisti e graffitari provenienti da tutto il mondo lo hanno ricoperto con disegni straordinari, messaggi di pace, speranza e libertà. Lo stesso muro che ha diviso in due la città per 28 anni è diventato una galleria a cielo aperto tutta da ammirare, lunga oltre 1 km e contenente più di 100 murales.
Alcuni sono diventati talmente famosi da essere conosciuti anche da chi a Berlino non c’è mai stato, come ad esempio il bacio sulle labbra tra gli ex leader comunisti della Germania Est e dell’Unione Sovietica, Leonid Brezhnev e Eric Honocker. L’opera è di Dmitry Vrubel. Famosissimo anche il dipinto di Birgit Kinder che ritrae una Trabant, l’auto-simbolo dell’ex Germania est, che si apre un varco nel muro. Purtroppo nel tempo, i murales sono stati rovinati dalle firme e scarabocchi di turisti irrispettosi ma anche da nuovi graffiti che sono stati disegnati sopra gli originali. Fu così che nel 2009 il muro venne sottoposto ad un restauro e gli artisti delle opere più popolari ridipinsero le proprie opere. Un processo che suscitò numerose polemiche perché alcuni artisti ritenevano che il compenso offerto loro fosse troppo basso ma alla fine quasi tutti acconsentirono al progetto di dare nuova vita ai propri disegni. Ora il muro è protetto, lungo tutta la sua lunghezza, da apposite transenne che sicuramente servono a preservarlo da “incursioni” vandaliche ma allo stesso tempo rendono la visita molto meno entusiasmante. Se ci pensate è un folle paradosso che opere nate per inneggiare e celebrare la libertà siano ora “in gabbia”. Per raggiungere la East Side dovrete dirigervi nel quartiere di Friedrichshain, tra stazione Berlin Ostbahnhof e la fermata metropolitana di Berlin Warschauer Strasse, oppure come ho fatto io, prendere la U-Bahn fino a Warschauer Strasse. Ci eravamo ripromesse di non visitare più musei la un volantino pubblicitario che ci ritroviamo per le mani attira la nostra attenzione: The Wall Museum, ingresso € 10. Visto che è proprio a due passi andiamo in perlustrazione. Credo sia molto recente perché sulla guida non era citato ma vale la pena investire un po’ del vostro tempo per approfondire ancora una volta un periodo così tragico della storia di questa nazione. Ci sono molti video con interviste a persone che si sono viste buttare fuori casa nel cuore della notte perché il loro appartamento era sulla traiettoria in cui doveva essere costruito il muro. Ascolterete testimonianze veramente toccanti di fuggitivi, alcuni ancora bambini, che hanno cercato di scappare dalla Berlino est e qualcuno ce l’ha fatta. Ma tanti altri hanno perso la vita per un diritto alla libertà che dovrebbe alla base di ogni società. Interessanti le dichiarazioni di chi stava dall’altra parte, ovvero chi avevo l’ingrato compito e obbligo di sparare a vista a chiunque cercasse una via di fuga. Uscirete sicuramente un po’ scossi ma merita una deviazione.
Lasciamo ora il quartiere di Friedrichshain e ci dirigiamo verso quello di Kreuzberg. Potete andare tranquillamente a piedi. Appena attraversato l’Oberbaumbrücke, il ponte con torrette e mura merlate, troverete davanti a voi una inquietante opera di Blu, un celebre e acclamato artista di origini italiane, di cui non si conosce la vera identità. Il Pink Man o Leviatano è impressionante, ritrae un uomo formato da tanti piccoli omini rosa e intento ad ingoiare l’unico omino di colore diverso, quello bianco. Il reale significato di questa opera non è mai stato chiarito, certo è che Blu è un’artista molto sensibile ai temi politici e culturali e quest’opera vi lascerà a bocca aperta.
Sempre attraversando l’Oberbaumbrücke, fino al 2014 era possibile scorgere in lontananza altre 2 opere molto celebri di Blu: Brothers e Chains. Le due opere sono state oscurate dall’autore stesso come segno di protesta a tutta una serie di cambiamenti di cui era stata protagonista l’area circostante, tra cui un piano di investimenti edilizi che avrebbero, nel tempo portato comunque alla cancellazione dei murales di Blu. Blu, anticipando i tempi, ha preferito intervenire in prima persona prima che fossero altri a rovinare la sua opera, come è successo con il murales sulla facciata dell’Hotel citato poco sopra.
Proseguendo lungo Skalitzer Strasse incontrerete i murales di altri celebri artisti come Astronaut del portoghese Victor Ash e Hanging Dead Animals di ROA, uno street artist belga famoso per le sue raffigurazioni di grandi dimensioni e quasi sempre in bianco e nero di animali morti. Vi confesso che questa opera mi ha turbato anche più del Leviatano di Blu. Proprio all’uscita della fermata della metro di Schlesiches Tor, in Oppelner Straße troverete invece The Yellow Man degli Os Gemeos, i fratelli brasiliani Otavio e Gustavo Pandolfo, famosi in tutto il mondo per murales di grandi dimensioni raffiguranti personaggi dalla pelle gialla, stile Simpson per intenderci. Riprendiamo la metro e scendiamo a Hallesches Tor per poi dirigerci verso Mehringplatz, una piazzetta circolare tra anonimi palazzi. È proprio tra i muri di questi palazzi che trovate una raccolta di graffiti a dir poco spettacolari: oltre 50 ritratti ricoprono i basamenti dei palazzi in un’esplosione di colore senza eguali. Ma la giornata non è ancora finita. Nel cuore del Mitte, vicino al complesso Hackesche Höfe, si trova Rosenthaler Strasse. Una via molto turistica e piena di negozi, non vi aspettereste mai di trovare questa stradina laterale, Haus Schwarzenberg, formata da un insieme di tre cortili interni pieni di graffiti di vari artisti e di varie tendenze. I disegni cambiano spesso quindi non mi stupirei se tra 6 mesi tornassi e non trovassi più quelli appena fotografati.
QUARTO GIORNO: IL CASTELLO DI CHARLOTTENBURG E I PARCHI DELLA CITTÀ
Rimaniamo in zona Hotel che, come vi avevo già accennato, si trova nel tranquillo ed elegante quartiere di Charlottenburg, considerata la zona piu “in” di Berlino già nell’antichità. A sole due fermate di metro, fermata Sophie-Charlotte Platz, linea 2 della U-Bahn, raggiungiamo il Castello di Charlottenburg, un magnifico palazzo in stile barocco e una delle poche strutture sopravvissute a Berlino a testimonianza dello sfarzo degli Hohenzollern. La visita del palazzo vi poterà via una mattina, quindi se vi fermate a Berlino pochi giorni può essere tranquillamente inserito del vostro itinerario, a differenze del Castello di Sanssouci, a Postdam, che richiede invece un’intera giornata. Il castello prende il nome dalla regina Sofia Carlotta, moglie di Federico III di Prussia, desiderosa di un castello dove ritirarsi con la famiglia in estate. Il castello ben presto diventò un raffinato salotto, luogo di incontro per pittori, musicisti, scrittori e filosofi dell’epoca. Ingresso ridotto per i possessori della Berlin Welcome Card : € 9 euro a persona + € 3 il pass per scattare foto all’interno del palazzo. Grazie a un’audioguida (inclusa nel costo del biglietto) che spiega in modo chiarissimo la storia del castello e della varie dinastie che si sono succedute, visitiamo gli appartamenti reali, cercando di produrre meno rumore possibile. Certi ambienti mi incutono sempre una certa soggezione. Mentre ammiro gli splendi lampadari e ornamenti dorati che abbelliscono la Galleria Dorata, una sala di 42 metri destinata ai balli e ai ricevimenti, un tripudio di sfarzo in stile rococò, provo ad immaginare come potesse essere la vita di palazzo. Conoscendomi sarei morta di noia e forse i reali dell’epoca non provavano sensazioni poi tanto diverse. Le stanze successive, che costituivano l’appartamento di Federico II sono invece molto più essenziali e sobrie. La ricca collezione di argenteria e porcellane cinesi e giapponesi offre uno spaccato del lusso che caratterizzava la vita quotidiana della famiglia reale. Se penso che a volte io mangio in piedi e senza apparecchiare! Di certo non scorre sangue blu nelle mie vene. Questo palazzo ha subito dei gravi danni durante la Seconda Guerra Mondiale e ancora oggi alcune sale sono sotto restauro. Terminata la visita del palazzo centrale ci addentriamo nel Parco, il cui accesso è gratuito e libero a tutti. Meta prediletta dei berlinesi in tutte le stagioni ma soprattutto in estate per sdraiarsi al sole, leggere, fare un pic nic lungo le sponde del fiume Sprea che lo costeggia. Progettato originariamente nel 1697 da Siméon Godeau sullo stile di un giardino francese e successivamente, a partire dal 1788, l’architetto Wörlitz Johann August Eyserbeck, lo trasformò in un giardino panoramico all’inglese. Camminando all’interno del Parco raggiungiamo il Belvedere, che come suggerisce il nome stesso venne fatto costruire nel 1788 da Federico Gugliemo II per godere di una vista panoramica sul Castello di Charlottenburg. Oggi ospita un’importante collezione di porcellane. Sulla via del ritorno ci aspetta una gradita sorpresa. Nel viale alberato che conduce al castello si svolge un grazioso mercatino: oggettistica per la casa, acquarelli, gioielli, vestiti, tutto di rigorosamente artigianale. Non ho trovato sulla guida, quindi non so dirvi se c’è tutte le domeniche o era una ricorrenza particolare. Di certo era tutto organizzato nei minimi dettagli, ogni stand era numerato, erano stati allestiti un servizio toilette, un punto primo soccorso, c’erano chioschi che vendevano bibite e panini e tavoli e panche per riprendere fiato. Insomma, in quanto a organizzazione ai tedeschi non deve insegnare niente nessuno. Mentre sto scrivendo mi rendo conto che avrei potuto chiedere maggiori informazioni a qualche stand, che errore elementare! Però ho il bigliettino da visita di alcuni artisti, indagherò. Gli oggetti esposti erano bellissimi ma piuttosto cari, di certo non era un mercatino carino delle pulci! Come vi avevo già accennato Berlino è una città con molto verde distribuito tra giardini e parchi. Anche se vi fermate a Berlino solo un paio di giorni, una passeggiata in uno dei polmoni verdi della città è sicuramente da includere nella lista delle cose da fare.
Dopo la visita al castello, approfittiamo della bella giornata di sole e ci dirigiamo verso il Tiergarten. Il Tiergarten è un ex riserva di caccia e non stupisce viste le sue dimensioni. Meta ideale per passeggiare, fare jogging, andare in bici o anche più semplicemente rilassarsi e mangiare un panino sdraiati sull’erba. Il parco è abbellito da sentieri, un ruscelli, un laghetto dove poter affittare romantiche barchette di legno anche se l’acqua non rimanda esattamente ad un’immagine cosi bucolica, ma si tratta pur sempre di foglioline e polline, tutta roba naturale. A proposito di naturale, non sorprendetevi se all’interno del parco vi capiterà di imbattervi in zone per nudisti. Sì, avete capito bene, zone dove le persone vanno a rilassarsi e prendere il sole integrale. Dopo tutto all’estero è un’abitudine molto diffusa anche se per noi è ancora un grosso tabù.
Attraversiamo tutto il parco fino alla Siegessaule, la colonna della vittoria. Un celebre monumento alto 67 m e simbolo di diverse vittorie prussiane e tedesche in guerre contro la Danimarca, l’Austria e la Francia nel corso degli anni. Con una piacevole passeggiata raggiungiamo Potsdamer Platz da qui, con al metro raggiungiamo il Reichstag, dove ci attende la visita della cupola di vetro, prenotata per tempo prima di partire. La cupola in vetro non era presente nell’edificio originario, inaugurato nel 1894, ma venne progettata ed introdotta solo nel 1992 dal rinomato architetto inglese Sir Norman Foster durante l’ultimo restauro dell’edificio. La facciata, molto imponente, ha mantenuto uno stile classico e austero, in netto contrasto con gli interni, che colpiscono per gli arredi e i materiali moderni ed ecologici utilizzati. La cupola di acciaio e vetro è splendida e simboleggia la trasparenze del sistema democratico Tedesco.
Se rimanete a Berlino anche solo un paio di giorni organizzatevi in modo da potere fare una visita alla cupola. Tramite il sito ufficiale del Reichstag potete prenotare la vostra visita gratuita. https://www.bundestag.de/en/visittheBundestag/dome/registration/245686. Potete scegliere tra la sola salita alla cupola o dei veri e propri tour guidati all’interno del Parlamento per conoscerne il funzionamento. Io mi sono mossa un po’ tardi ed ho trovato posto solo per la visita alla cupola, tra l’altro l’unica data disponibile era alle 20,30 del giorno prima della partenza! Sarebbe sabato un vero peccato dovervi rinunciare. A me è andata bene, voi muovetevi per tempo, con almeno 15 giorni di anticipo. So che non a tutti piace pianificare troppo nel dettaglio il viaggio ma le lunghe file davanti alla biglietteria per chi non è munito di prenotazione credo basteranno a farvi cambiare idea. Dopo un attento e doveroso controllo saliamo l’imponente scalinata di ingresso, su cui in cui spicca la frase “dem Deutschen Volke” (al popolo tedesco). Stiamo per entrare in un parlamento e non è cosa da tutti i giorni! Mi sento pervadere da un brivido tra l’emozionato e l’agitato. Grazie ad un velocissimo ascensore raggiungiamo l’ingresso che conduce alla base della cupola. La cupola è sensazionale. Un enorme sfera trasparente del diametro di 40 metri e posizionata ad un’altezza di 54 metri da terra e offre una panoramica a 360° su tutta Berlino. Avrete letteralmente la città ai vostri piedi: dalla Porta di Brandeburgo, alla torre della televisione (Fernsehturm), la Colonna della Vittoria, il Duomo di Berlino, il Tiergarten, la Sprea… Prima di iniziare la vostra visita ricordate di ritirare l’audio guida, ad ogni passo e ad ogni piano, vi fornirà indicazioni su ogni monumento che avrete di fronte a voi. L’audio guida si aziona in automatico non appena mettere piede sulla rampa a spirale che vi porta fino alla cima. Può sembrare un informazione superflua ma, al contrario, il suo funzionamento non è del tutto immediato. Salite senza fretta e assaporate il paesaggio che si apre di fronte a voi, l’audio guida vi fornirà un sacco di informazioni utili sulla storia dell’edificio, la struttura e la sua funzione. All’interno della cupola trovate una dettagliata mostra fotografica che ripercorre gli eventi più importanti non solo dell’edificio ma di tutta la storia tedesca. E cosi siamo giunti alla fine della nostra vacanza.
Questi quattro giorni sono trascorsi talmente in fretta che quasi mi sembra di dover ancora partire. Abbiamo girato tanto e siamo riuscite a vedere tutto quello che avevo programmato ma ho come la sensazione che sia passato tutto troppo in fretta. Una cosa è certa, a Berlino io ci torno! Se vi è piaciuto il mio diario e lo avete trovato utile vi invito a passare sul mio blog e a mettere un mi piace sulla mia pagina facebook. Se avete dubbi o domande non esitate a scrivermi, sarò felice di rispondervi. http://civediamoquandotorno.it