Berlino che non finisce mai di stupire
Per la nostra seconda volta a Berlino, io e Mel. Abbiamo trovato un appartamento in zona Hauptbahof, la scintillante nuovissima stazione centrale, inaugurata per i mondiali di calcio 2006. Partenza con volo Easyjet da Napoli (prenotato con largo anticipo), il viaggio è stato comodo e puntuale. Sbarchiamo a Schoenefeld intorno alle 13 ed insieme a Peppone “Dunkin'” e Danilo “Currywurst” (i nostri compagni di viaggio) ci dirigiamo alla stazione ferroviaria, che dista qualche centinaio di metri appena usciti dall’aeroporto. Da qui, la soluzione migliore per raggiungere il centro è il treno regionale della DB (ferrovie tedesche), in circa 35 minuti siamo ad Hauptbahnof, mentre i nostri scudieri scendono a Friedrichstrasse, dove prenderanno la U6 per raggiungere Wedding, dove alloggeranno. Il costo del viaggio è 2,80 €, ma noi optiamo per l’abbonamento settimanale per le zone AB (che coprono tutto quello che c’è da vedere in città), perciò dall’aeroporto ci occorre solo il biglietto integrativo per viaggiare in zona C (1,40€), dove si trova appunto Schoenefeld.
10.08.08 domenica Ritrovatici dopo avere preso “possesso” dei rispettivi alloggi, ci gettiamo subito nel cuore della città, alla ricerca dei suoi luoghi-simbolo. A Ciao turisti per caso e non, da tempo lettore dei vari resoconti di viaggio, ho deciso di iscrivermi per rendervi partecipi della bella trasferta berlinese, con relativi consigli e curiosità.
Per la nostra seconda volta a Berlino, io e Mel. Abbiamo trovato un appartamento in zona Hauptbahof, la scintillante nuovissima stazione centrale, inaugurata per i mondiali di calcio 2006. Partenza con volo Easyjet da Napoli (prenotato con largo anticipo), il viaggio è stato comodo e puntuale. Sbarchiamo a Schoenefeld intorno alle 13 ed insieme a Peppone “Dunkin'” e Danilo “Currywurst” (i nostri compagni di viaggio) ci dirigiamo alla stazione ferroviaria, che dista qualche centinaio di metri appena usciti dall’aeroporto. Da qui, la soluzione migliore per raggiungere il centro è il treno regionale della DB (ferrovie tedesche), in circa 35 minuti siamo ad Hauptbahnof, mentre i nostri scudieri scendono a Friedrichstrasse, dove prenderanno la U6 per raggiungere Wedding, dove alloggeranno. Il costo del viaggio è 2,80 €, ma noi optiamo per l’abbonamento settimanale per le zone AB (che coprono tutto quello che c’è da vedere in città), perciò dall’aeroporto ci occorre solo il biglietto integrativo per viaggiare in zona C (1,40€), dove si trova appunto Schoenefeld.
10.08.08 domenica Ritrovatici dopo avere preso “possesso” Ciao turisti per caso e non, da tempo lettore dei vari resoconti di viaggio, ho deciso di iscrivermi per rendervi partecipi della bella trasferta berlinese, con relativi consigli e curiosità.
Per la nostra seconda volta a Berlino, io e Mel. Abbiamo trovato un appartamento in zona Hauptbahof, la scintillante nuovissima stazione centrale, inaugurata per i mondiali di calcio 2006. Partenza con volo Easyjet da Napoli (prenotato con largo anticipo), il viaggio è stato comodo e puntuale. Sbarchiamo a Schoenefeld intorno alle 13 ed insieme a Peppone “Dunkin'” e Danilo “Currywurst” (i nostri compagni di viaggio) ci dirigiamo alla stazione ferroviaria, che dista qualche centinaio di metri appena usciti dall’aeroporto. Da qui, la soluzione migliore per raggiungere il centro è il treno regionale della DB (ferrovie tedesche), in circa 35 minuti siamo ad Hauptbahnof, mentre i nostri scudieri scendono a Friedrichstrasse, dove prenderanno la U6 per raggiungere Wedding, dove alloggeranno. Il costo del viaggio è 2,80 €, ma noi optiamo per l’abbonamento settimanale per le zone AB (che coprono tutto quello che c’è da vedere in città), perciò dall’aeroporto ci occorre solo il biglietto integrativo per viaggiare in zona C (1,40€), dove si trova appunto Schoenefeld.
10.08.08 domenica Ritrovatici dopo avere preso “possesso” dei rispettivi alloggi, ci gettiamo subito nel cuore della città alla ricerca dei suoi luoghi-simbolo. Da Friedrichstrasse proseguiamo per Unter Den Linden, dove alcuni berlinesi protestano davanti all’ambasciata russa per la questione dell’Ossezia, e arriviamo al cospetto della Porta di Brandeburgo, imponente e solenne con la sua quadriga. Ma i nostri compagni, prima ancora di ammirare la Porta, sono attirati da un’altra istituzione : uno dei tanti locali della catena Dunkin’Donuts (W i prodotti “tipici” berlinesi) e, non vergognandosi di avere già mangiato le ciambelle in nostra assenza, acquistano una scatola da 6, con cui faremo spuntino sotto la porta! La pratica si rivelerà poi molto frequente nel corso della vacanza, a qualsiasi ora, con grande sollievo dell’unica pulzella del gruppo quando la settimana sarà giunta al termine! Sul lato della Porta si trova un ufficio turistico, dove acquistiamo la cartina di Berlino al costo di 1€. Dalla Porta, proseguiamo per il Reichstag, la sede del Parlamento tedesco post-riunificazione. Il palazzo è sormontato da una moderna cupola in vetro, su cui saliamo (è gratis) per godere di una bella vista sulla zona. Già da questo scorcio di permanenza berlinese, notiamo il clima ben più fresco del nostro, che ci accompagnerà per tutta la vacanza, per culminare con il mitico tris (pioggia-vento-freddo) della giornata di ferragosto! 11.08.08 lunedì Cominciamo per bene il nostro tour alla (ri)scoperta di Berlino. Seguiamo i suggerimenti della fedele Lonely Planet e scegliamo l’itinerario “IL MEGLIO DI…”, che indica un robusto giro della città (Mitte, Tiergarten, Scheunenviertel), tant’è che riusciremo a completarlo solo in due giorni.
Partiamo dalla Potsdamer Platz, che da terra di nessuno è assurta a simbolo della nuova Berlino, con i bei complessi moderni ma non stridenti con le geometrie della piazza. Il nostro preferito è il Sony Center, con il suo tetto in vetro, e le statue delle biciclette (davanti alla Haus Huth), dei pugili di Keith Haring (all’angolo con Eichhornstrasse) e Baloon Flowers (davanti al Casinò). Da Potsdamer proseguiamo alla volta dell’Holocaust Mahnmal, blocchi di pietra di varie dimensioni, estesi su di un’area grande quanto un campo di calcio, in memoria delle vittime ebree di tutte le epoche. Al suo interno è piacevole perdersi senza meta, ma il senso di smarrimento e di inquietudine è il segnale che si vuole trasmettere. A nord del complesso, c’è un centro informazioni molto suggestivo che vale la pena visitare, l’ingresso è gratuito ma vale la pena prendere l’audioguida in lingua italiana per capirci meglio (le didascalie sono tutte in tedesco e inglese). Da lì alla Porta di Brandeburgo il tratto è breve, ci rifocilliamo al chioschetto di wurstel ed è qui che Danilo constaterà la nascita di un amore : il currywurst, wurstel tagliato a tocchetti e servito su un piattino di carta con abbondante ketchup e una spolverata di curry. L’odore è inconfondibile, si respira ad ogni angolo della città e per me è assurto ad odore tipico di Berlino! Proseguiamo la passeggiata per Unter den Linden e svoltiamo in Friedrichstrasse, che percorriamo in direzione sud : lungo la marcia, entriamo prima nei Friedrichstadtpassagen, complesso di tre grandi magazzini collegati tra loro dall’interno (la filiale berlinese delle gallerie LaFayette, i Quartier 205 e 206 con i belli allestimenti interni). Arriviamo fino al Checkpoint Charlie, punto di passaggio tra est ed ovest, dove tutto sembra un po’ finto : il cartello che ammonisce di stare lasciando il settore americano e le foto dei soldati di guardia si affiancano agli immancabili figuranti, vestiti da soldati, che si fanno scattare foto a pagamento con i turisti. Dal Checkpoint Charlie vale la pena allungarsi di qualche metro per visitare la Topografia del Terrore, mostra fotografica sulla pazzia del Terzo Reich, che sorge proprio nell’area dove c’era il quartiere generale della Gestapo e del ministero della difesa hitleriano (ingresso libero ma didascalie in tedesco e inglese). Riprendiamo la Friedrichstrasse e torniamo indietro per recarci in Gendarmenmarkt, piazza ottocentesca con i due duomi gemelli e l’opera, molto distante dall’architettura della “nuova” Berlino! Nei pressi di Gendarmenmarkt c’è una bella cioccolateria (Fassbender&Rausch), entrateci anche solo per ammirare i monumenti della città in puro cioccolato! Da Gendarmenmarkt raggiungiamo Bebelplatz, altra piazza storica – è qui che è avvenuto il rogo nazista dei libri. Oggi un monumento “nascosto” (una libreria sotterranea, con gli scaffali vuoti) ricorda quel tragico avvenimento. A Bebelplatz sorge l’Humbolt Universitat, la più antica università berlinese, e la celebre biblioteca cittadina (che i cinefili che hanno visto IL CIELO SOPRA BERLINO di Wim Wenders ricorderanno senz’altro). Incamminatici verso Alexanderplatz, sostiamo prima al Lustgarten, il giardino che si trova tra il Berliner Dom (Duomo) e l’Altes Museum, e poi, allettati dal favoloso bus n° 100, lo prendiamo al volo anche solo per due fermate alla volta della celebre piazza della Berlino socialista. Alexanderplatz è immensa : i suoi contorni non sono ben riconoscibili, ma a noi piace di più la parte dell’orologio e della Weltbrunner (fontana dell’amicizia tra i popoli), che si erge proprio davanti all’ingresso principale dei Kaufhof, il più grande magazzino della Berlino Est, oggi rimesso a nuovo (bellissimo il tetto a nido d’ape). E qui, cari (e stoici) lettori, termina il primo giorno : tanti kilometri perchè l’ansia di vedere il più possibile e l’entusiasmo hanno preso il sopravvento sulla stanchezza! Ci lasciamo ad Alexanderplatz per darci appuntamento il giorno seguente davanti alla Fernsehturm, la mitica torre della televisione, su cui vogliamo salire.
12.08.08 martedì Ore 11, ci ritroviamo ad Alex di fronte alla torre. Peppe e Danilo si presentano col pacco da 6 di Dunkin’ (ovviamente), che ci allieta un po’ la lunga coda per salire in cima alla torre (consiglio di andarci di buon mattino, perchè la fila non è solo quella esterna, ma prosegue anche all’interno dell’edificio). Il costo per salire sulla torre è di 9€, ma ne vale la pena : un ascensore vi conduce in pochi secondi a quota 200 e passa metri, e da lì la vista sulla città è totale, specie nelle belle giornate distinguerete tutto nitidamente (è il punto più alto di Berlino). Usciti dalla torre, facciamo le foto di rito vicino alle statuone di Marx ed Engels (il doppio della scala reale) e poi ci inoltriamo nel Nikolaiviertel, primo insediamento della città, quartiere medioevale interamente rimodernato negli anni 80, sicchè noterete una strana patina di nuovo e turistico, ma ugualmente molto caratteristico. Qui ci rifocilliamo con il buon vecchio panino italian-style e ripartiamo alla volta di Hackesche Markt, cuore dello Scheunenviertel, e zona molto animata con bar, locali, ristoranti per tutti i gusti e tasche. Da vedere sicuramente per la peculiarità sono gli Hackesche hoefe, complesso di cortili comunicanti con locali, bar, boutique e persino un cinema. Qui si trova anche la sede principale degli Ampelmann shop, negozietti di souvernir che hanno ad oggetto il caratteristico omino del semaforo (ampelmann, appunto), tipico di Berlino Est e salvato dalle petizioni popolari dopo la riunificazione (tant’è che compare oggi in tutti o quasi i semafori di Mitte, anche quelli della vecchia zona occidentale). Dopo gli acquisti di rito, che declinano ampelmann in tutte le salse, prendiamo Oranienburgerstrasse, bella strada costeggiata da locali e da un parco (il Monbijoupark), e dove s’affaccia sinagoga ebraica, ricostruita dopo il periodo buio delle persecuzioni naziste. Un consiglio : non entrateci, potrete visitare non la sala di culto, ma solo la cupola, che è spoglia e “ornata” solo da pannelli esplicativi (peraltro solo in tedesco ed inglese). Ad Oranienburgerstrasse i nostri eroi sono colpiti dalla pioggia e visitano il Tacheles, storico centro sociale animato soprattutto di sera col suo cafè Zapata, ma ancora sonnecchioso e tranquillo verso le 6 del pomeriggio. Incuranti dei goccioloni che ci piovono in testa, imbocchiamo Grosse Hamburger Strasse, dove ammiriamo (o meglio sarebbe dire NON ammiriamo) la Missing House, monumento commemorativo di un’abitazione bombardata nel febbraio ’45 : sulle facciate dei palazzi confinanti, sono state apposte targhe coi nomi degli inquilini del palazzo. A Grosse Hamburger Strasse conosciamo anche quello che sarà il nostro mito : un manifesto annuncia il concerto di Ingo Pohlmann, rigorosamente “AKUSTICH”, il 15 agosto! La foto sembra ritrarre un Kurt Cobain dei giorni nostri, e ridacchiando e scherzando ci interroghiamo su che tipo di musica propini ai tedeschi questo idolo locale. Incuranti della stanchezza e del clima non proprio amico, decidiamo di cambiare totalmente zona e di “assaggiare” Charlottenburg, quartiere occidentale. Presa la S-bah ad Hackesche Martk, tagliamo la città e scendiamo alla mitica Bahnof Zoo decantata dagli U2 (Zoo station) e, prima ancora, dal celebre romanzo di Christiane F. Da qui ci rechiamo in Breitscheidplatz, bella ed affollata piazza, in cui spiccano la chiesa di Kaiser Guglielmo, ancora semidistrutta dal bombardamento inglese e l’Europa Center, il primo centro commerciale ad assere allestito a Berlino. Dalla piazza, dove acquistiamo salvifici ombrelli ad 1€ l’uno (i nostri sono stati messi knock out dal vento), imbocchiamo la Tauentzienstrasse, bella strada commerciale (maxistore di Esprit, Zara, Nike, Adidas), per entrare nei KaDeWe, storico grande magazzino di Berlino Ovest, che merita l’ingresso anche solo per il fantastico piano dedicato alla gastronomia : troverete tutti i generi alimentari e fortunati che mangiano le ostriche innaffiate da champagne nella zona dedicata al pesce e ai frutti di mare! Ahinoi, tapini studentelli, ci accontentiamo di uscire dai KaDeWe e fare spuntino col currywurst “bio” di Witty’s, segnalato come uno dei migliori chioschetti wurstellomani. Buono, ma un po’ caro (3€ e senza panino di accompagnamento, offertoci dall’altro chiosco!)…Sarà per la provenienza “biologica”, boh! Qui ci lasciamo, infarciti di suino. Ci ritroveremo domani, quando lasceremo le zone centrali per visitare il più defilato Kreuzberg.
13.08.08 mercoledì Appuntamento alle 11 in Friedrichstrasse, qui ci riprendiamo la U-bahn per fare prima tappa al Museo Ebraico. Il museo è sicuramente uno dei posti da non mancare a Berlino : più che un museo nel senso classico del termine (solo espositivo), c’è tutta un’area che stimola sensazioni ed emozioni, in un’esperienza molto interessante. La Torre dell’Olocausto e il Giardino dell’Esilio (molto simile al design dell’Holocaust Mahnmal) sono solo due delle tappe di questo percorso suggestivo, che poi riprende più canonicamente il solco della storia ebraica dal medioevo ai giorni nostri, non senza originalità quali giochi interattivi, pagine della Torah da “sfogliare” multimedialmente et similia. Andateci, anche perchè il costo è contenuto (5€ biglietto intero, più 2€ di utilissima audioguida in formato Ipod). Usciti dal museo, che ci ha impegnato diverse ore, riprendiamo la U-bahn per entrare nel cuore del Kreuzberg. Il quartiere è essenzialmente residenziale e consta di una parte, confinante col Mitte, con le belle Chamissoplatz e Bergmannstrasse e il bel Viktoriapark : sito in collina (Berg) (l’unico saliscendi di una Berlino pianeggiantissima), alla cui sommità si erge una croce (Kreuz, appunto) commemorativa della vittoria dei Prussiano a Lipsia, è un bel parco con un ruscelletto e bei prati, dove godere di momenti di relax. Ma noi…Beh noi siamo indefessi (anche senza inde) e ci “torturiamo”, uscendo subito dal parco e tirando dritto fino al Landwehrkanal, dove finalmente sostiamo sulla sponda del canale e diamo da mangiare alla fauna cignesca, che comincia a risalire dall’acqua in tono minaccioso (per fortuna i viveri erano terminati). Costeggiando il canale, arriviamo finalmente a Kottbuserstrasse, la zona turca di Kreuzberg, che tuttavia non ci fa un bell’effetto, e da cui “fuggiamo” nella U-bahn e scendiamo ad Alexanderplatz, un po’ il nostro luogo culto, dove ci sediamo in pieno relax a sorseggiare bibite e frappè. E’ l’epilogo della nostra giornata : l’indomani i nostri percorsi si separano, per ritrovarci solo venerdì. Peppone “Dunkin'” e Danilo “Currywurst” si uniranno al resto della ciurma sbarcata a Berlino solo martedì e visiteranno il mitico zoo; noi, che abbiamo già ammirato Knut e soci nella nostra prima visita berlinese, optiamo per una puntatina alla East Side Gallery ed una visita al bel quartiere di Prenzlauerberg, nella zona nord-est della città.
14.08.08 giovedì Il cielo splende su Berlino e si riesce a stare anche in t-shirt. Tuttavia i bermuda resteranno in valigia, il caldo non è afoso ma secco ed oggi è molto piacevole. Danilo e Peppe ci fanno il “pacco” (=danno buca) solo al mattino, perciò sappiamo del cambio itinerario e del fatto che non li incontreremo solo appena arrivati al luogo dell’appuntamento! Un po’ spaesati sul da farsi, prendiamo la S-bahn a Friedrichstrasse alla volta di Ostbahnof e qui cominciamo la passeggiata lungo la East Side Gallery : 1 kilometro di muro ancora in piedi e ricco di murales di svariati arstisti, diventato perciò museo a cielo aperto. Peccato che i graffiti imperversino su tutti i murales, nonostante il recente lavoro di “pulizia” (2000), segnalato da un cartello che invita appunto a non rovinare le opere. I murales che abbiamo apprezzato sono quelli raffiguranti la Porta di Brandeburgo, la Trabant che irrompe sul muro (“Test the best”), il Mortal Kiss tra Breznev ed Honecker, e un altro murales recante dei bimbi che si divertono a smantellare il muro mattone su mattone. Al termine della Gallery vi è l’Oberbaubrucke, ponte caratteristico con guglie e mattoni rossi, su cui la Lola del film omonimo corre corre corre…Prendiamo la S-bahn e ci rechiamo a Prenzlauerberg, il bel quartiere di Berlino Est, oggi animato punto di ritrovo ricco di locali. Niente di realmente turistico, a parte il Kulturbrauerei (vecchio birrificio convertito a centro culturale con cinema, teatri e ristoranti), ma bei viali e piazze (Kollwitzplatz) e bei palazzi residenziali. A Prenzlaueberg mangiamo una bella pizzetta margherita nel locale di compaesani emigrati e, tornati al Mitte, ci spaparanziamo al Lustgarten a prendere il sole, in attesa che si faccia l’ora X : dalle 18 in poi, i giovedì, la gran parte dei musei è gratis e noi decidiamo di visitare l’Altes, dove regna il millenario busto di Nefertiti, sebbene i turisti si ostinino a scattare le foto col flash (e gli impiegati del museo gridino OHNEEE FLASHHHH).
15.08.08 venerdì.
Ferragosto di fuoco? Costume da bagno e anguria alla mano? Mentre immaginavamo le spiagge italiane infestate dai gavettoni, ci accoglie una bella giornata di freddo e pioggia. L’abbigliamento che abbiamo è insufficiente, ma affrontiamo la giornata con spirito intraprendente come al solito! Ritroviamo i nostri due compagni di pappatoria, reduci dalla giornata zoologica, e ci indirizziamo verso lo Schloss Charlottenburg, residenza estiva imperiale, nell’estremità più occidentale del quartiere omonimo. Il tempo è inclemente e non ci permette di godere al meglio i bei vialetti dello schlossgarten, ma non rinunciamo ad inoltrarci per ponti e sentieri e a fare le foto alle anatre del laghetto. Usciti dallo Schloss, ci immergiamo nella parte più caotica di Charlottenburg : Kantstrasse, Ku’damm e immancabile sosta al KFC (catena americana di fast food che frigge il pollo in tutti i modi…Per la serie “W i prodotti tipici berlinesi), proprio all’Europa Center, dove ci tratteniamo anche per sfuggire alla pioggia che non dà tregua. Decidiamo di cambiare totalmente zona e prendiamo il bus 100, con cui sbarchiamo al Tiergarten e da qui puntiamo alla Siegessaule (colonna della vittoria), emblema del film di Wenders (è da qui che gli angeli s’affacciano sulla città) e della Loveparade, la celebre sfilata gay che si tiene in luglio. Purtroppo la vista non è nitida per il cielo grigio e decidiamo di non salire, accontentandoci di qualche foto da sotto…Con ombrello e cappucci! 16.08.08 sabato.
Per il nostro ultimo giorno di questa vacanza berlinese, decidiamo di fare una giornata “più svago meno impegno”. Mentre Danilo e Peppe trascorrono la mattinata a “recuperare” la East Side Gallery e l’Olympiastadion, io e Mel ci diamo allo shopping, con acquisti cioccolatosi per amici e bancarellosi e ampelmannosi per noi.
Ci incontriamo con gli altri nell’amata Alex’platz, dove pranziamo frugalmente e andiamo a zonzo per i Kaufhof (specie il reparto sportivo, con maglie e gadget dell’Herta, la squadra di calcio locale) e sostiamo placidamente e a lungo da Dunkin’ per la nostra ultima ciambella…
Foto di rito e ultimo scorcio alla Torre che svetta nel cielo grigiastro : all’alba ci alzeremo alla volta di Schoenefeld.
Ci piace questa città, in grado di rinascere e di superare le avversità, e ci piace il suo spirito giovane e la sua inesauribile vitalità!