Berlino, al di sopra di ogni aspettativa

Viaggio meraviglioso in una città incantevole che non smette mai di stupirti e catturarti
Scritto da: Sisetta
berlino, al di sopra di ogni aspettativa
Partenza il: 22/08/2012
Ritorno il: 29/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Un po’ in ritardo, rispetto alle precedenti estati, io e il mio fidanzato decidiamo di lasciarci alle spalle stress e fatiche e di scoprire una delle più belle capitali europee: la maestosa Berlino! Organizziamo la vacanza intorno al 9 agosto, circa dieci giorni prima della partenza. La prima novità sarà quella di mettere da parte per questa tappa, la nostra tanto amata Ryanair e di familiarizzare con Easyjet che copre delle rotte molto interessanti in Sardegna.

Inizialmente valutiamo la tratta Cagliari – Berlino, ma i costi, con così poco anticipo, sono davvero proibitivi e ormai quasi rassegnati all’idea di rimandare il tanto desiderato viaggio, scopro per caso che la partenza da Olbia, è molto più economica (tenendo conto anche della benzina per raggiungere l’aeroporto e del parcheggio per l’auto) e ci consentirebbe di risparmiare circa 250 euro rispetto a quella dalla nostra città di residenza.

Non esitiamo oltre e prenotiamo due biglietti, spendendo circa 280 euro a testa, bagaglio in stiva incluso: partenza il 22 agosto, rientro il 29.

Notiamo subito che con Easyjet non è prevista franchigia per il bagaglio a mano e che quello in stiva può raggiungere 20 kg! Siamo già innamorati di questa compagnia aerea e convinti di riutilizzarla in futuro!

Biglietti alla mano, o meglio, alla mail, iniziamo la ricerca del nostro alloggio. In questa fase, restiamo affezionati a www.booking.com, viste la sua attendibilità e precisione nelle informazioni. Rispetto alle volte precedenti, la scelta dell’hotel si rivela più difficoltosa, Berlino è una città molto estesa (quattro milioni e mezzo di abitanti!) e non vogliamo alloggiare in una zona poco servita o eccessivamente distante dai luoghi di interesse. Attente valutazioni e soprattutto i giudizi lasciati dagli utenti, dirigono la nostra attenzione verso il Best Western Hotel City Ost. La fermata della metro a circa dieci metri dall’uscita, un discount praticamente accanto all’albergo e il prezzo conveniente rispetto ai servizi offerti, ci conducono ad una scelta unanime: prenotazione! Per 7 notti, spenderemo circa 240 euro a testa e resteremo pienamente soddisfatti.

Il tempo passa veloce: eccoci Berlino!

Il volo parte puntualissimo e in circa due ore raggiungiamo l’aeroporto di Schoenefeld (che nel 2013 diventerà “Brandeburgo”).

Scegliamo di fare all’arrivo, al box delle informazioni turistiche dentro l’aeroporto, la Berlin WelcomeCard per 5 giorni, zone A,B,C (la ri-faremo anche per gli ultimi due, purtroppo non esiste con una valenza settimanale) al costo di circa 37 euro a testa. Convenientissima, ci permetterà di viaggiare senza limiti su tutti i trasporti delle tre zone berlinesi e di usufruire di sconti nelle principali attrazioni e in diversi negozi (qui potete trovare maggiori informazioni: (www.visitberlin.de/it/welcomecard). Un biglietto di corsa singola per la metro, sarebbe costato 2.80 euro, un approssimativo calcolo fa comprendere l’entità del risparmio, soprattutto perché, anche con le migliori intenzioni, è impossibile visitare Berlino solo a piedi.

L’aeroporto è ottimamente collegato con il centro città, usciti dalla zona arrivi, svoltando a sinistra si trovano le indicazioni per raggiungere la S-bahn (metropolitana di superficie che insieme alla U-bahn, ai bus, ai tram e ai treni regionali – tutti inclusi nella BWC, permette di raggiungere qualsiasi meta), la stazione è a circa 500 metri.

La mappa dei trasporti è chiarissima e disponibile in tutti i box di informazione turistica gratuitamente. La puntualità regna sovrana e la frequenza molto elevata, ci ha permesso di usufruire sempre di vagoni non affollati e di sederci durante i tragitti.

Raggiungiamo il nostro albergo in circa mezz’ora, è ormai tardi, approfittiamo del market aperto fino alle 22 e compriamo lì la nostra cena. Assaggiamo il buonissimo pane tedesco, del quale ci innamoriamo subito!

Il giorno dopo, comincia la nostra avventura a Berlino!

Faremo ogni mattina colazione da “Bacca”, catena self service, di panificio-pasticceria, che vende anche bevande calde. Con circa 2 euro a testa, abbiamo bevuto un ottimo cappuccino e mangiato due enormi paste a nostra scelta tra quelle esposte. Consigliato rispetto alla colazione in hotel che ci sarebbe costata 9 euro!

Tanto è stato scritto sulle attrazioni berlinesi, per questo non mi soffermerò troppo su descrizioni stile “guida”.

Berlino è una città che attrae ogni istante di più, in essa c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, un angolo diverso da assaporare, uno scorcio da rivedere, che muta prospetticamente a seconda del momento in cui lo si visita. La capitale tedesca parla della sua storia, della faticosa ricostruzione post-bellica, del peso della dittatura nazista e delle atrocità commesse dai sostenitori del regime hitleriano. Parla della divisione negli interminabili decenni del muro, del quale ancora possono essere visti i resti in diverse parti della città, soprattutto nella East Side Gallery, dove per un km e mezzo, opere di artisti di tutte le nazionalità, hanno sovrascritto quei mattoni divisori, causa di sofferenza e vittime innocenti.

Meravigliosi i luoghi del ricordo in memoria delle vittime del nazionalsocialismo:

– l’Anne Frank Zentrum, in Rosenthaler Str., nel quartiere Mitte (3,75 euro a testa con la Berlin Card), museo che ripercorre la vita della giovane e della sua famiglia e parallelamente fa sperimentare l’angoscia dell’ascesa nazista, delle leggi razziali, dell’olocausto. Bellissimo, toccante, con una galleria fotografica molto vasta e commovente. E’ possibile al suo interno lasciare un proprio contributo in poesia o in prosa, non ho esitato e l’ho lasciato accanto a quello scritto da Roberto Vecchioni (forse il professore-cantante?) pochi giorni prima.

– il monumento in memoria delle vittime dell’olocausto, labirintico, claustrofobico, da vivere e da rivivere, per riflettere su ciò che è stato e non dovrebbe mai più accadere. Il museo sottostante, che ripercorre gli anni del terrore, lo sterminio delle famiglie di religione ebraica. Gratuito se lo si visita senza audio-guida, noi vogliamo capire al meglio e per 2 euro a testa, lasciando la carta di identità all’ingresso fino alla conclusione della visita, ne prendiamo due.

– la topografia del terrore, altro museo gratuito, dedicato alla storia del nazionalsocialismo, alla tragedia che ha fatto da cornice all’ascesa hitleriana. Veramente bellissimo, istruttivo e toccante.

– Il campo di concentramento di Sachenausen, poco fuori Berlino, ma raggiungibile con la linea S1 in circa 45 minuti (bisogna scendere a Oranienburg e dalla stazione si può prendere il bus 804 che porta direttamente all’ex lager, oppure fare una bella passeggiata di venti minuti per la cittadina e seguendo le indicazioni, raggiungerlo a piedi). L’ingresso anche in questo caso è gratuito, abbiamo speso tre euro per l’audio-guida, purtroppo le descrizioni in alcuni momenti erano talmente terribili e “crude”, che ho dovuto interrompere, perché emotivamente non sono riuscita a reggere (soprattutto nella parte dedicata agli esperimenti dei medici delle SS, sui bambini ebrei..).

Altrettanto interessanti i musei dedicati al periodo della Germania divisa e della storia di Berlino (il museo del Checkpoint Charlie, il Ddr Museum e il museo della Storia di Berlino).

Ma Berlino è stata molto più che musei, è stata passeggiare mano nella mano tra le viuzze dei vari quartieri, assaporare le birre Weiss, aromatizzate ai frutti di bosco e all’asperula, gustare la vitalità di una metropoli che è riuscita nonostante la devastazione bellica a rialzarsi e ricrearsi, a tornare un centro privilegiato e potente dal punto di vista economico e politico. E’ vero, non si trovano più monumenti che fisicamente ricordino il passato, perché i bombardamenti hanno raso al suolo la maggior parte della città, ma il ricordo dei decenni passati è lì, nell’aria e penetra la mente e l’anima, facendoti vivere ugualmente le vicissitudini di chi ha subito, pianto, riso nella Berlino del passato.

Berlino è stata passeggiare nei mercatini, la notte, nei pressi dell’università e innamorarsi delle bancarelle degli artigiani, degli odori, dei sapori del buon pane tedesco. Berlino è stata, fare un giro sui bus 100 e 200 (a due piani, stile bus turistico), che attraversano tutto il centro storico e sentirsi cittadini del mondo tedesco. Berlino è stata crogiolarsi al sole, durante un romantico giro in battello lungo il fiume che attraversa la città e tentare di imparare il tedesco così ben parlato dalla guida.

Berlino è stata sentirsi per un attimo perduti, ma ritrovare l’orientamento grazie alla torre della televisione e capire che Alexanderplatz, di cui la torre è l’emblema, è un punto fermo, una bussola alla quale si può sempre fare affidamento.

Durante la settimana ci siamo concessi anche una escursione nella bellissima Potsdam, cittadina prussiana, molto diversa dalla vicina Berlino, con un centro storico ricco di negozietti e ristorantini, il castello Sansoucci, il quartiere olandese.. meravigliosa.. l’abbiamo assaporata a piedi e anche sul bus turistico (12 euro con la BerlinWelcomeCard). Potsdam si raggiunge con la S7, il cui capolinea è proprio la stazione della cittadina, il centro si può raggiungere anche a piedi, con una camminata di circa un quarto d’ora, seguendo le indicazioni.

Non avrei mai creduto potesse conquistarci così profondamente e invece la malinconia, alla fine della vacanza, è stata più intensa che in qualsiasi altro viaggio.

Porto con me tantissimi ricordi e il desiderio di ritornarci.

Una meta che suggerisco caldamente.

Qualche suggerimento organizzativo:

– il clima anche in estate può essere varabile (si passava dal sole alla pioggia, dal caldo al fresco), meglio avere sempre con sé un maglioncino e preferibilmente una scarpa chiusa.

– l’acqua in bottiglietta (mezzo litro) ha un prezzo che può variare dai 2 ai 3,40 euro nei bar, nei negozietti etc. Meglio entrare in uno dei market Netto e comprarne qualche litro da lasciare in albergo e da travasare in una bottiglietta più piccola (al discount 1,5 l costavano 38 centesimi, un bel risparmio direi!)

– se volete assaggiare il concorrente veg-bio del Mcdonald, vi consiglio caldamente di fare un salto nel fast food Yellow Sunshine, in Wienerstr. N.19 (fermata metro U1 Gorlitzer), non resterete delusi.

-se siete abili ciclisti, penso sia un’esperienza impagabile usufruire delle spettacolari piste ciclabili berlinesi. Spero di poterli fare un giorno anche io.

Resto a disposizione per ulteriori informazioni, potete contattarmi alla casella di posta elettronica silnocco@hotmail.com

Alla prossima tappa cari TPC e ricordate: viaggiare è VITA!

Silvia

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A passo svelto..



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