Berlino, a spasso nella storia
Berlino è una metropoli completamente diversa da quelle che siamo abituati ad immaginare. Come detto, la sua storia ha imposto tanti cambiamenti, così che all’inizio fai fatica a capire come sia stato possibile che da uno spiazzo immenso tagliato in due dal Muro, sia nato quell’insieme di palazzi, di tetti di vetro, quel mix di architettura contemporanea che è Potsdamer Platz. Esci dalla metro (S-Bahn in superficie e U-bahn sotterranea) e subito capisci che qui sono risorti dalle proprie ceneri. Su uno di quei palazzi, all’ultimo piano (Panorama Punkt), si può vedere la città dall’alto, sperando che la nebbia lasci spazio a un filo di luce. Nei giorni intorno a Capodanno il freddo è stato così tagliente da non arrivare praticamente mai agli zero gradi. Da lì ci si mette poco (circa venti minuti a piedi) a raggiungere uno dei luoghi più toccanti dell’intera gita, la Topografia del Terrore, con le immagini più cruente del regime nazista, sistemate in qualche centinaio di metri proprio sotto ad uno dei pezzi di Muro rimasti: anche il luogo, così dimesso, contribuisce a rendere ancora più significativo quello che si vede.
Per rimanere in tema, in meno di un’ora dal centro si arriva al campo di concentramento di Sachsenhausen (S1 fino a Oranienburg, poi venti minuti a piedi), dove perì un sacco di gente durante la seconda guerra mondiale. Sarà uno dei ricordi più belli e tristi della nostra vacanza, da vedere assolutamente per rileggere una delle pagine più tristi della storia.
Nel cuore commerciale, Kurfürstendamm (quartiere pieno di negozi alla moda), svetta quello che forse è il simbolo della città, la Kaiser Wilhelm Gedachtnis-Kirche, chiesa in buona parte distrutta dalle bombe della guerra, lasciata in pratica così com’era, con il campanile mozzato, come a voler ricordare quegli anni tremendi. Accanto c’è un monumento ottagonale che a mio parere non aggiunge nulla, anzi toglie qualcosa, all’inquietante bellezza della chiesa.
Il Reichstag, con la sua celebre cupola in vetro e acciaio, è un altro dei momenti da non perdere. Noi l’abbiamo visto di sera, l’ultima entrata (gratuita) è alle 22, se ci andate in giornata preparatevi a code chilometriche. Sempre nella stessa zona sorge l’Holocaust Mahnmal, una sorta di non-luogo formato da tanti blocchi di cemento, a ricordare le vittime ebree del nazismo. Lì accanto si erge maestosa la Porta di Brandeburgo, che fino al 1989 divideva in due la città, l’ovest più prosperoso e pieno di palazzi eleganti, e l’est, dove ancora oggi si nota la differenza, basta provare a farsi un giro dalla Porta, percorrendo a piedi il lungo viale denominato Unter den Linden, ad Alexander Platz, che era il luogo delle principali attività commerciali ai tempi del comunismo. La piazza in sé non dice molto, a parte il significativo Orologio del Mondo, essendo forse troppo grande e dispersiva. Alle spalle la Fernsehturm, la torre della televisione sopra cui è possibile vedere la città dall’alto. Il quartiere è assai movimentato di sera, perché pieno di locali dove mangiare. Noi ci siamo trovati bene da “Aufsturz” (fermata S-bahn ‘Oranienburgerstasse’) e da “Brauhaus Mitte” (fermata U-bahn ‘Alexanderplatz’), anche se il piatto tipico, il Currywurst (una specie di salsiccia ricoperta di pomodoro e di curry, accompagnata dalle immancabili patate, servita di solito in cartoncini da passeggio), lo trovate in ogni angolo della città nei chioschi chiamati ‘Imbiss’: a suo modo è una cosa da non perdere… Sempre nella zona di Alexander Platz, nel Mitte, sono concentrate tante cose da vedere, a partire dal Duomo di Berlino, molto bello nella sua maestosità, ai due principali musei, l’Altes e il Pergamon, pieni di sculture importanti come il busto di Nefertiti e l’altare di Pergamo. Da non perdere Gendarmenmarkt (fermata U-bahn ‘Franzosische Strasse’), una splendida piazza dove sorgono il Deutscher Dom e il Franzosischer Dom. E’ poi molto piacevole perdersi nell’antico quartiere di Nikolaiviertel (fermata U-bahn ‘Klosterstrasse’), con le strade lastricate di pavè e l’aria medioevale, e nei simpatici cortili “Hackesche Höfe” (S-bahn ‘Hackescher Markt’), dove fermarsi per un the caldo o per acquistare souvenir.
In città ci sono continui richiami alla recente caduta del Muro, i cui principali luoghi d’interesse sono l’East Side Gallery (fermata S-bahn Warschauer Strasse), più di un chilometro di Muro ancora esistente, con molti (troppi) murales e graffiti, e il Checkpoint Charlie, dove un tempo c’era l’unico punto di passaggio per diplomatici e stranieri ora c’è una pacchiana rappresentazione di soldati che fanno foto a pagamento. Molto più interessante è il vicino museo “Haus am Checkpoint Charlie”, dove c’è tutto il resoconto della storia del Muro e alcuni mezzi usati dai temerari che volevano oltrepassarlo (alcuni ci sono riusciti).
Prima di abbandonare Berlino, sarebbe un peccato non fermarsi allo Stadio Olimpico, quattro euro ben spesi per ritornare ai dolci ricordi del Mondiale 2006.
Due parole sull’albergo: abbiamo alloggiato al ‘Motel One Berlin KuDamm’, struttura moderna con camera pulita e abbastanza spaziosa, a prezzi abbordabili. Si trova nel quartiere centrale di Charlottenburg, a due passi dalla fermata ‘Zoologischer Garten’, ci siamo trovati bene. Cinque giorni bastano per vedere tutto quello che ho descritto. Qualcosa ce lo siamo persi, ma siamo comunque riusciti ad apprezzare la bellezza di Berlino, per dire che merita sicuramente una visita.