Berlino: 5 giorni, 5 amiche!

Bando ai luoghi comuni: è accogliente e colorata!
Scritto da: LauraPalmer
berlino: 5 giorni, 5 amiche!
Partenza il: 04/01/2006
Ritorno il: 08/01/2006
Viaggiatori: 5
Spesa: 1000 €
4 AGOSTO 2011

Partiamo, con sole 3 ore di sonno ciascuna, da Roma Fiumicino alle 8.00 del mattino con l’AIR BERLIN. Il servizio Hostess in aereo è eccellente; abbiamo addirittura la possibilità di seguire, ciascuno dal proprio sediolino, il percorso che l’aereo sta seguendo in tempo reale su un piccolo schermo che pende dal soffitto e che riproduce la tratta dell’aereo, mostrando anche i più piccoli dettagli come la durata rimanente del viaggio, la velocità in chilometri orari, Innsbruck e le altre città su cui stavamo sorvolando, ecc. Consiglio vivamente di scegliere l’Air Berlino: noi non abbiamo avuto alcun problema con questa compagnia! Poi, si sa, il mal d’aereo è una sventura comune e difficilmente gestibile! Alcune di noi lo sanno bene! Atterriamo all’aeroporto di Tegel alle 10.15 ( addirittura prima del previsto!) e subito scongiuriamo contro: il cielo nuvoloso, che minaccia pioggia inopportuna e i cattivi olezzi che si respirano nell’aria. Attribuiamo in maltempo ai capricci di una divinità invidiosa e incostante e gli odori “ non proprio piacevoli” all’ambiente umidiccio e trafficato dell’aeroporto, ma di lì a breve scopriremo con sdegno che quell’olezzo nauseabondo è l’odore tipico della città: preparatevi, o nasini raffinati, al fatto che Berlino emana in ogni strada, angolo o parco, un odore inclassificabile e, di sicuro, poco piacevole! Per fortuna due di noi conoscono il tedesco, pertanto è facile, una volta uscire dal Terminal, individuare il punto in cui si fermano gli autobus, segnalato da una “H” gigante ( ovvero “Haltestelle”, fermata appunto). Prendiamo il bus TXL fino ad Alexander Platz e da qui la metropolitana U2 fino a Eberswalder strasse, dove si trova il nostro albergo : l’Apartmenthaus Zarenhof. Questo si rivelerà essere una piccola perla, scovata da una di noi ( Anna Maria) su internet, nostro rifugio sicuro e accogliente, con abbondante colazione mattutina inclusa nel prezzo, pulizia, quotidiano cambio degli asciugamani, internet in camera e camerieri gentili e di bella presenza! Dopo aver fatto il check-in e sistemato i bagagli, inizia la nostra visita nel quartiere Prenzleur Berg, alla ricerca dei resti del muro di Berlino nel MauerPark, dove scopriamo con stupore che un tedesco suona a petto nudo la chitarra elettrica, affianco ad un pioppo, indefesso, sotto la pioggia battente e dei ragazzi abbelliscono il muro con disegni coloratissimi e bombolette. Dopo aver lasciato anche noi il nostro contributo sul muro con un misero bianchetto rimediato “alla buona e meglio”, è la volta del Kulturbrauerei, ovvero un antico quartiere di Berlino, interamente in mattoni rossi, molto suggestivo, dove un tempo si concentravano i mestieri più umili della città. Si fa l’ora di cena e noi ci dirigiamo in un BierGarten ( letteralmente “Giardino della birra”) dove ordiniamo la Berliner Weisse ( tipica birra locale mischiata al lampone), un paio di Bretzel e l’immancabile panino con wurstel! Il posto è molto piacevole : ampi tavoli sotto gli alberi in un enorme giardino dove mangiare e sorseggiare birra. Berlino ne è piena! Ci ritiriamo nel nostro fedele albergo e alle 10.30 siamo già sognanti e felici nei nostri lettini, a causa della stanchezza!

5 AGOSTO 2011

Sveglia alle 8.00. Corroborante colazione a buffet in albergo : uova, funghi, caviale, pesce, panini, marmellata, burro, crema di nocciola, prosciutto, cereali, yogurt, cornetti caldi, the, succo d’arancia. È un vero paradiso simposiale! Consapevoli che sarà la giornata più dura del nostro tour, siamo stanche, ma inarrestabili! Berlino è troppo meravigliosa per potersi fermare a riposare! Il tram m10 ci porta da Eberswalder strasse al castello Bellevue. Da qui proseguiamo lungo uno degli immensi viali del TierGarten fino alla stupenda colonna della vittoria. Essa si erge trionfante al centro di una rotonda da cui si dipartono 5 strada a forma di stella e il verde circostante rende il tutto ancora più bello e armonioso! Decidiamo follemente di avventurarci sulla sua scalinata a chiocciola e, nonostante qualche piccolo mancamento durante la salita, arriviamo a 70 m di altezza! Fidatevi : la scala a chiocciola è claustrofobica e pare interminabile, ma la vista su Berlino lascia davvero di stucco! Se pensate poi che il prezzo da pagare è davvero esiguo ( dai 2,50 ai 3,00 euro!!), avete un motivo in più per salire in cima! Dopo aver fatto numerose foto panoramiche, la discesa si rivela molto più piacevole! Prendiamo il bus100 (impossibile non salirci se dovete visitare il centro di Berlino!) e scendiamo a Platz der Republik : il Reichstag ( Parlamento tedesco) e il Band des Bundes sono imponenti e lasciano a bocca aperta! Torniamo sul bus100 e scendiamo alle spalle della Porta del Brandeburgo : più avanti c’è Parisier Platz con tutte le ambasciate del mondo, fontanelle e perfino Jack Sparrow e Darth Vader che chiedono l’elemosina, circondati da turisti come noi ( occhio : parlano finanche l’italiano!). Per non farci mancare nulla, affittiamo per 2,50 euro una bicicletta insolita, con sei posti disposti in cerchio e con un conducente simpatico che, sotto una pioggerellina fastidiosa, ci fa pedalare con una rapida panoramica della topografia del terrore, il monumento commemorativo agli ebrei, Hannah Arendt strasse, Potsdamer Platz, il museo d’arte moderna, il posto in cui Hitler si uccise e infine ci riporta indietro alla Porta del Brandeburgo. Abbiamo bisogno di un po’ di ristoro, pertanto ci fermiamo al Café LebenArt, sul lungo e spazioso viale Unter den Linden e qui assaggiamo la Sacher Torte e lo Strudel. I dolci sono da leccarsi i baffi, ma la proprietaria compensa in amarezza tutto lo zucchero che mette nelle sue torte! Abbandoniamo il progetto di visitare il museo delle cere e ci ritroviamo su Friederichstrasse : grande il fervore commerciale con negozietti ad ogni passo! Sconsigliamo il, Friderichstadpassagen e le Gallerie Lafayettes per chi volesse fare shopping a buon prezzo! Hanno un’architettura moderna ed elegante, che vale la pena vedere, ma il portafoglio rischia decisamente di alleggerirsi! Se invece cercate le grandi firme, sono i posti giusti per voi! Dopo un po’ di shopping sfortunato su Friederichstrasse, da qui a Charlottenstrasse 60 il passo è breve e vi ritroverete nella meravigliosa cioccolateria Fassbender & Rauch, dove potrete ammirare i monumenti più famosi di Berlino, nonché il Titanic, in formato maxi e interamente di cioccolato!! Ne approfittiamo per portare a casa dei gustosi e originali souvenir. La Gendamenmarkt ci attende lì di fronte : le chiese gemelle del Deutscher Dom e del Franzosischer Dom sono stupende. Al centro si erge, fiera, la Koncerthaus e la statua di Schiller, che omaggiamo con foto-ricordo. Mangiamo velocemente un panino perché la metro U2 fino a Potsdamer Platz ci attende! Potsdamer Platz è il centro degli affari di Berlino : i suoi edifici sono altissimi e modernissimi e somigliano un po’ a quelli americani. Proseguiamo a piedi fino a niederkirchenstrasse 8, dove c’è la topografia del terrore. Si trova nel luogo in cui negli anni ’40 c’era la Gestapo ( di cui oggi rimane solo qualche pezzo di muro) ; l’ingresso è gratuito. È una rassegna fotografica del nazismo, dalla sua ascesa fino alla caduta, con foto, testimonianze, dispacci, lettere. Se non conoscete bene il tedesco e l’inglese, rischiate di annoiarvi perché i documenti non sono disponibili in altre lingue! Inseguite dalle vespe ( Berlino è molto umida e piena di insetti svolazzanti!), andiamo su potsamerstrasse 2 e ammiriamo il Sony-Center. Ci sentiamo fiere all’idea che questa cupola ultramoderna, lucente e grandiosa sia opera dell’architetto italiano Renzo Piano! Restiamo in contemplazione per più di mezz’ora e, imboccando la strada più lunga ( perché nessun tedesco è in grado di dirci dove si trova Marlene Dietrich Platz!!), arriviamo con fatica a Marlene Dietrich Platz. La pioggia e l’imbrunire decidono di accanirsi contro di noi, ma nonostante lo scoraggiamento iniziale, arriviamo a destinazione e ci fermiamo per la cena al ristorante Mesa, dove, in un’atmosfera da sogno, ci attendono birra e currywurst, nonché un cameriere così bello e cortese che salutiamo con vero rammarico quando si fanno le undici di sera! Torniamo in albergo in metro coi piedi doloranti e la schiena a pezzi, ma felici della sbalorditiva quantità di cose che siamo riuscite a vedere in un solo giorno!

6 AGOSTO 2011

Il nostro programma turistico prevede il ritorno a Mitte, il quartiere centrale di Berlino. Per prima cosa però ci riserviamo una vera chicca, una meta non così prevedibile, ma soddisfacente oltre ogni comprensione : la visita alla casa-museo di Bertold Brecht! Una carinissima ragazza dai tratti inequivocabilmente crucchi, ci fa da guida e può parlare soltanto in tedesco e in inglese. Ci buttiamo sull’inglese. Per fortuna lei sa parlarlo molto bene ed è anche molto empatica, per cui quello che per noi è di difficile comprensione, risulta in un modo o in un altro chiaro e accessibile. Le regole sono severissime : non si può toccare nulla, né scattare foto, ma vedere la macchina da scrivere marcata Olivetti sulla scrivania di Brecht ( che negli anni 60 gli fu regalata da Strehler) così come il berretto e il bastone attaccati alla parete della camera da letto in cui morì, non ha prezzo! Ne approfittiamo per fare un salto al cimitero limitrofo e, dopo alcuni sforzi di orientamento sotto il sole ( quella divinità lunatica alla fine ha optato per il bel tempo!) , individuiamo ( grazie soprattutto ad Eleonora e Valentina!) le tombe dei coniugi Brecht, di Fichte, Hegel e Schinkel. La metropolitana ci riporta in centro, alla volta di Bebel Platz, davanti all’Alte Bibliothek, la Humboldt Universitat ( che solo a vederla da fuori promette bene!) , la facoltà di giurisprudenza con scritte in latino e la cattedrale di Santa Edvige col suo cupolone verde. Si tratta della piazza in cui ci fu il rogo dei libri durante il terzo Reich : al centro c’è una piccola finestra di vetro che mostra una camera sotterranea, interamente vuota, a ricordo del fatto che i 20.000 libri che prima conteneva ora non ci sono più. Poco distante una commovente scritta di Heine in tedesco a ricordo dell’accaduto. Superiamo l’amarezza di Bebel Platz, dirigendoci verso l’isola dei musei. Entriamo nel Museo di Pergamo, dopo una fila di circa mezz’ora. Scopriamo con piacere che possiamo lasciare le borse ben custodite e che il prezzo del biglietto è ridotto di circa 6 euro per gli studenti. Entriamo e….. Non dirò nulla riguardo l’altare di Pergamo, la porta del mercato di Mileto e la Porta di Ishtar di Babilonia; lasciate fare alle vostre emozioni e allo stupore. Vi suggerisco soltanto di andarci e di ammirare, perché non potete fare altro per questi splendidi tesori! Un po’ frettolosamente, cerchiamo l’Alte Nationalgalerie (tutti i musei dell’isola chiudono alle 18.00!): dall’esterno più che un museo, sembra un’opera d’arte antica. Un imponente colonnato, preceduto da scalinate maestose e da un giardino riposante costituiscono il suo ingresso: dentro potete ammirare i capolavori dell’impressionismo e del romanticismo tedesco e francese con le opere di Renoir, Menzel, Courbet, Manet e Friedrich. Quasi ci cacciano dalla galleria perché sono già le 18.00! Ci stendiamo nel verde del LustGarten ( o giardino dei piaceri) insieme ad altri turisti stanchi e a cantanti di strada un po’ rock, un po’ malinconici e tentiamo di visitare il Berliner Dom , ma a causa di un concerto ci viene impedito l’accesso, per cui ci accontentiamo della sua bellezza esteriore e passeggiamo sullo SchlossBrucke, il ponte che collega l’isola dei musei all’Unter den Linden con statue di marmo della mitologia greca. Approfittiamo della presenza di qualche negozietto di souvenir sul viale, prima di salire sul battello che lungo la Sprea ci fa ammirare Berlino in tutto il suo verde e giovani che ballano musica-disco a un ritmo sorprendentemente veloce, prima di tuffarsi, senza alcuna preoccupazione, nel fiume! Decidiamo di cenare in un ristorante lungo la Sprea ed io ordino un piatto di pasta all’italiana per vedere come i tedeschi se la cavano con la nostra cucina. Promossi i tedeschi ai fornelli italiani, torniamo in albergo ancora più stanche del giorno prima.

7 AGOSTO 2011

Prima di intraprendere la nostra quotidiana avventura dentro Berlino, a pochi passi di distanza dal mitico negozietto “Who killed Bambi?” e dal nostro caro Hotel, ci fermiamo a comprare, come ogni mattina, la “tagekarte- kleingruppen” che consiglio vivamente a quanti di voi debbano muoversi per Berlino in cinque! Si tratta del biglietto di trasporto giornaliero che è valido, dal momento in cui lo obliterate fino alle 3.00 del giorno successivo per qualsiasi tipo di mezzo voi prendiate, per ben 5 persone e costa complessivamente soltanto 15 euro! Questa giornata è interamente dedicata al quartiere berlinese di Charlottenbourg : resteremo qui fino a sera. Per prima cosa entriamo nel Castello della regina Sophie-Charlotte che lascia a bocca porta per la maestosità di alcuni ambienti interni, in particolare la stanza delle porcellane ( le cui pareti sono interamente rivestite di porcellane e specchi), la sala ovale, la biblioteca, la sala da ballo, ecc. Attenzione però : si possono scattare fotografie solo con un supplemento di tre euro sul prezzo del biglietto e per visitare il giardino e la nuova ala occorre pagare un biglietto a parte! Proprio lì vicino ci fermiamo alla birreria Brauhaus Lemke, il cui ambiente rispecchia fedelmente quello che dovrebbe essere il vostro immaginario di una perfetta locanda tedesca per bere e mangiare. Abusiamo del tempo a nostra disposizione, trastullandoci qui e poi è la volta dell’Olympiastadion. Purtroppo la metro U2 che ci porterebbe lì in un batter d’occhio è chiusa, perciò ripieghiamo su un trenino che ci lascia alla stazione treni dell’Olympiastadion. Non si può scendere in campo, né visitare gli ambienti interni, perciò ci accontentiamo di scattarci qualche foto tutte insieme sulle sedie e più in alto che possiamo per riprendere l’ovale che si staglia contro il cielo. In compenso però possiamo visitare la piscina olimpionica che si trova a sinistra, il parco, la campana dei giochi olimpici del 1936, diventata oggi simbolo delle vittime di guerra e tante altre cose che si ergono negli sconfinati spazi circostanti. La stanchezza inizia a farsi sentire : con tutta la birra bevuta, abbiamo anche bisogno al più presto di un bagno! Torniamo alla fermata dello Zoo per poter visitare la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche (“Chiesa commemorativa dell’Imperatore Guglielmo”), ovvero una chiesa rimasta distrutta sotto i bombardamenti americani e lasciata in questo stato a ricordò della fine della seconda guerra mondiale, ma scopriamo con grande rammarico che la chiesa è avvolta da lastre di vetro per essere protette e restaurata fino al 2012! Pertanto, se doveste andare a Berlino prima del 2012, non mettete in conto di poter vedere la chiesa dall’esterno!! È anche scaduto il tempo per poter visitare almeno l’interno della vecchia chiesa e ( la sfortuna si è accanita contro di noi!) l’interno della chiesa nuova è visitabile, ma in quel momento vi si stava tenendo messa. Deluse, ripieghiamo sul Kurfürstendamm ( meglio noto come viale ku’damm) che è pieno di negozietti, souvenir, mercatini, ecc. È decisamente una strada viva e affollata; da qui a piedi arriviamo a Kurfürstendamm 224, l’indirizzo dell’Hard Rock Cafè di Berlino. Compriamo magliette e portachiavi, ammiriamo la cintura di Elvis, la sciarpetta di Hendrix e la chitarra costruita coi pezzi del muro e restiamo lì per la cena.

8 AGOSTO 2011

Ultima giorno, anzi ultima mattinata trascorsa a Berlino. Essa è interamente dedicata ad Alexander Platz. Prestissimo facciamo il check-out in albergo e vi lasciamo i bagagli per dare un ultimo sguardo alla città senza trascinarci dietro inutili pesi. Torneremo a prenderli. Con riluttanza di Anna Maria ed Emma ( accerchiate da vespe al loro arrivo ad Alexander Platz!), arriviamo alle 9.00 in punto e decidiamo di salire sulla torre della televisione. Ve la sconsigliamo il prezzo è alto ( 11 euro, senza riduzione alcuna) e non vale la pena della visita, che è in sé brevissima e fa venire il capogiro. Ti portano in pochi secondi a 206 m d’altezza in un ascensore affollato e decisamente maleodorante per vedere Berlino dall’alto per pochissimi minuti. Un po’ inappagate e col capogiro, visitiamo l’Urania Weltzeituhr, il Rotes Rathaus o Parlamento Rosso ( l’ingresso è gratuito e le sale sono maestose), la Marienkirche e la fontana di Nettuno. Passiamo rapidamente accanto al Nicolaiviertel e infine cerchiamo in un parco le statue di Marx ed Engels. Torniamo in metro a Eberswalder strasse in pochi minuti, mangiamo rapidamente un panino, diamo un ultimo saluto al quartiere e a “Who killed Bambi?”, preleviamo le valigie e torniamo ad Alexander Platz, dove ci attende il fidato bus TXL che ci lascerà all’aeroporto di Tegel. Piove a dirotto e l’aereo arriva con un’ora di ritardo. Salutiamo Berlino e torniamo, stanche morte, in Italia.

Cose di cui siamo rimaste stupefatte : il PergamonMuseum e in generale l’isola dei musei che è davvero stupenda a vedersi, il Sony-Center, la casa di Brecht, la gentilezza delle persone, la disponibilità nel dare informazioni utili ( addirittura qualcuno è cortesemente sceso dalla bicicletta per darci una mano e trovarci sull’i-phone la strada dove dovevamo andare!) , l’efficienza dei trasporti, il simpatico mistero delle bottiglie di plastica ( un’idea davvero geniale per riciclare la plastica e che fa sì che a Berlino non vedrete MAI una bottiglia per terra!).

Cose che ci sarebbe piaciuto vedere : Nefertiti, l’interno del Berliner Dom, la casa delle culture del mondo.

Berlino, a dispetto di quello che si dice, non è una città particolarmente fredda, anzi, se non fosse per l’eccessiva umidità, il clima in agosto non è per nulla spiacevole. È coloratissima, cosmopolita, abbastanza pulita e funzionante e la cordialità dei tedeschi sorprendente. Inutile dire che la birra è buonissima e costa poco, ma preparatevi a mangiare soltanto salami e patate!

Per quanto riguarda l’estetica, i ragazzi tedeschi lasciano senza fiato e le tedesche, di contro, sono alte e slanciate quanto e come loro! È senz’altro l’occasione buona per rifarvi gli occhi e bere in compagnia! Gute Reise!



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