Benin tra cultura, religione e tradizione

Un viaggio tra volontariato e turismo responsabile, alla ricerca della cultura, delle tradizioni e della storia di un Paese unico
Scritto da: marcodinardo
benin tra cultura, religione e tradizione
Partenza il: 01/08/2013
Ritorno il: 31/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Il Benin considerato dai francesi il quartiere latino dell’Africa occidentale, per la sua vocazione intellettuale, per la forte tradizione culturale, l’apertura al confronto ed al dibattito. Si trova affacciato sul golfo di Guinea, confina ad est con la Nigeria ad ovest col Togo, a nord col Niger ed a nord-ovest col Burkina Faso. Serve il visto e dove lo si può ottenere? Presso il consolato di Torino o l’ambasciata di Roma. Per poterlo richiedere serve una lettera d’invito Come arrivare in Benin: Le principali compagnie che volano su Cotonou capitale commerciale beninese sono: AirFrance con scalo a Parigi, Royal Air Maroc con scalo a Casablanca, la Brussels airlines con scalo a Brussels e l’Ethiopian airlines con scalo ad Addis Abeba. Quali vaccinazioni sono obbligatorie? La febbre gialla, mentre sono consigliate epatite A e B.

Questa non vuole essere una guida e nemmeno un racconto di un viaggio, ma un consiglio per fare turismo in modo responsabile ed avvicinarsi ad un paese così poco conosciuto ma altrettanto ricco di storia, cultura e tradizione. Perché andare in Benin? Come prima cosa per conoscere la Diaspora Africana, dalle coste di Ouidah sono partiti milioni di uomini liberi, resi schiavi, per le coste delle americhe, in questa graziosa cittadina dove si può alloggiare grazie a La Maison de la Joie, casa famiglia che ospita bambini orfani o in grave difficoltà e vivere già di per se una esperienza che vale il costo del biglietto aereo, poche strutture al mondo permettono di vivere a contatto con bambini dando la possibilità all’ospite di partecipare a giochi, canti e balli coi bambini, che saranno ben lieti di divertirsi con gli ospiti. a La Maison de la Joie oltre a poter fare turismo responsabile si può fare volontariato anche per tempi brevi. La Maison sarà la base per la visita di Ouidah, una esperienza emozionante, ripercorrere le strade percorse dagli schiavi, partendo dalla piazza in cui venivano venduti, fino ad arrivare alla porta del non ritorno dove venivano imbarcati per la traversata Atlantica. Sempre da Ouidah in giornata è possibile visitare Ganviè (la Venezia d’Africa) spettacolare cittadina costruita su palafitte in mezzo al lago. In giornata si possono visitare il mercato di Dantokpa a Cotonou, il più grande di tutta l’Africa occidentale. Port Novo, capitale ufficiale e città coloniale. Un’altra esperienza da non perdere è la visita del Lago Ahémé, con i suoi villaggi di pescatori e la loro tecnica di pesca.

Altro motivo di grande interesse soprattutto nel sud del paese è entrare in contatto con la religione di stato del Benin, il Voodoo. Non fatevi ingannare dalla distorsione che Hollywood ha dato di questa antichissima religione considerata una delle più antiche del mondo. Nel nord del paese si può visitare il palazzo reale di Abomey antica capitale del regno del Dahomey e conoscere le storie dei vari Re e dell’esercito delle Amazzoni. Risalendo verso l’Atakora si possono visitare i villaggi dei Taneka popolo che vive ancora secondo antiche tradizioni, essere ricevuti dal Re Durite Sawa, gli Otammari i castellani d’Africa per le loro costruzioni che ricordano dei castelli. Visitare i villaggi di Borro Tsao e Afataranga per vedere la preparazione del burro di karitè, i villaggi di Tiranga e Kpatoucou per conoscere la medicina tradizionale. Un viaggio in Benin è una esperienza unica, perché si sarà sempre in contatto con la popolazione locale ed è per questo che il turista dovrà essere responsabile senza andare ad intaccare cultura ed ambiente. Per ulteriori informazioni marcodinardo63@gmail.com



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