Bella Corsica 2 – costa ovest

Viaggio di 10 giorni sulla costa ovest da Porto a Propriano alla ricerca di spiagge.
Scritto da: cabeza51
bella corsica 2 - costa ovest
Partenza il: 20/07/2014
Ritorno il: 30/07/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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A distanza di un anno, riprendiamo la direzione delle nostre vacanze in Corsica alla visita della parte ovest che nel 2013 non abbiamo visto. La pianificazione della vacanza l’abbiamo attuata solo da pochi giorni perché tutte le problematiche delle famiglie italiane ce lo hanno impedito. Così abbiamo pensato di dividere in due la dislocazione: 5 giorni a Porto e 5 giorni a Propriano.

La partenza verso le vacanze non è stata delle più felici anche se, tutto sommato, poteva andare anche peggio: Vi spiego perché. Una settimana prima facciamo fare una verifica alla macchina, controllo liquidi, candele, olio ecc., se non che, a 300 metri da casa, la nostra vetturetta, caricata di tutto punto ( e quando dico così vuol dire che intendo farVi capire che mia moglie non rinuncia a niente!!! anche se poi, a volte, è anche utile quello che porta in più!), decide di fermarsi inopinatamente: quindi ritorno in qualche modo in garage, cambio di vettura (meno male che ce le abbiamo) e ripartenza con tanta fretta perché il traghetto, a Nizza, non ci aspetta.

Secondo inconveniente, saliamo sul traghetto della SNCM ma quando è l’ora di partire, a mezzo di un altoparlante gracchiante e in francese, ci viene annunciato che il viaggio è annullato a causa di un incendio a bordo di cui ce ne eravamo accorti solo in parte; avremmo dovuto spostarci a Marsiglia (ma sono 200 km.) per un viaggio notturno con arrivo la mattina seguente. Per fortuna ci rimborsano il biglietto e riusciamo a trovare un passaggio su un traghetto della Corsica Ferries che parte circa un’ora dopo destinazione Ajaccio (avremmo dovuto arrivare a L’Ile Rousse ma ci possiamo accontentare). Insomma, un bel avvio delle vacanze…..

Arriviamo ad Ajaccio (asgiacciò come dicono i francesi e subito non capisci bene la parola) che sono le 10 di sera ma dobbiamo fare ancora 80 km. per arrivare a Porto: la strada, soprattutto nell’ultima parte, non è delle migliori e ci impieghiamo oltre due ore. Arriviamo abbastanza stanchi ma anche tesi perché il non c’è due senza tre ce lo aspettiamo da un momento all’altro. Per fortuna non arriva e quindi tutto sommato va bene ancora così. L’albergo Corsica a Porto ci accoglie nella sua tranquillità notturna che iniziamo a godere.

PRIMO GIORNO

Il tempo non è dei migliori, nuvole grigie e vento dal mare lasciano presagire una giornata all’insegna dei temporali così ci concediamo una visita nel paesino di Porto con i suoi negozietti e ristorantini e soprattutto con la Torre Genovese che è la caratteristica principe del posto. Il mare con il suo moto ondoso poderoso ma dai colori splendidi del blu, azzurro e verde si fa strada prepotente a destra e a sinistra della rupe su cui sorge la torre per cui lo spettacolo, oggi, è lui. In serata una visita al paesino, tutto corso, di Ota a pochi chilometri da Porto ma il tempo piovviginoso concede poco.

SECONDO GIORNO

Ci dirigiamo verso Piana, località a qualche chilometro da Porto che la si raggiunge attraverso le Calanches de Piana, monumento Unesco famoso in tutto il mondo. Si tratta di rocce rosse frastagliate con guglie, picchi e massi in equilibrio che ci fanno capire come la nostra beneamata Terra ne abbia viste di tutti i colori nella sua vita. La strada da Porto sale nella foresta fra pini, lecci e altre piante per poi sbucare ad un certo punto in un paesaggio quasi lunare dominato da queste rocce rosse. La carreggiata si restringe e disegna curve repentine dove la velocità di percorrenza deve essere bassissima anche perché i guidatori delle auto, attratti dallo spettacolo della natura spesso si distraggono e finire di sotto non è augurabile a nessuno!!!

Superate le Calanches si giunge a Piana, un villaggio che domina dall’alto il Golfo di Porto: lo spettacolo mattutino è maestoso, quello serale ancora più attraente per via del tramonto, delle sue luci e dei suoi colori.

Da Piana per raggiungere le spiagge ci sono due possibilità: la prima, a destra, per raggiungere la Plage de Ficaiola, la seconda a sinistra per la Plage d’Arone. Oggi scegliamo la prima.

La strada scende quasi a precipizio per qualche chilometro, tratteniamo il fiato e usiamo mille attenzioni: un errore sarebbe sicuramente fatale. Un comodo parcheggio ferma la nostra discesa e dopo circa 300 metri a piedi dal folto della macchia mediterranea ci appare una spiaggetta di sabbia dorata con un mare dai colori stupendi, verde veronese, azzuzzo e blu cobalto che mi ricordano la mia tavolozza degli acquerelli. Il mare è mosso e le onde si frangono con forza sulla riva a volte anche sbattendo i bagnanti più improvvidi. A bordo spiaggia ci sono delle costruzioni di ex pescatori, infatti qui partivano un tempo per la pesca delle aragoste. Ne valeva la pena scendere fin qui perché tra le rocce rosse ed il mare stupendo la natura si è espressa al meglio.

TERZO GIORNO

La giornata è bella, quello che aspettavamo per la gita in barca alla Riserva di Scandola.

Ci informiamo, prenotiamo per le 13 il posto in barca: è caro, 42 euro a testa ma ne varrà la pena.

Si parte per seguire dal mare le Calanches di Piana, monumento Unesco. Le rocce rosse frastagliate anche lavorate dalla forza del mare si impongono in tutta la loro bellezza; ci infiliamo con il battello in diverse grotte, giriamo intorno a blocchi di roccia che formano piccole isole, entriamo in piccole rade dai colori fantastici. Non da ultimo ci fanno vedere diversi nidi di aquile di mare ovviamente realizzati sulle guglie più ardite e prospicienti il mare.

Il battello poi attraversa tutto il golfo di Porto per raggiungere la Riserva di Scandola dove possiamo vedere diverse rappresentazioni degli sconvolgimenti che la Terra ha dovuto subire nella sua storia, così possiamo ammirare rocce rosse fra rocce grigie, fratture della roccia in cui il magma si è infilato e ha spaccato altre rocce, prismi di roccia incredibili, arenarie fra rocce basaltiche: incredibile!

Si torna un po’ indietro e ci si infila nel porto di Girolata, un paesino che lo si può raggiungere solo dal mare o per un sentiero a terra da percorrere esclusivamente a piedi. Una sosta di mezz’ora per ristorarsi e poi via per tornare a Porto: una bellissima giornata in un mare dai colori stupendi a contatto con una natura strabiliante.

QUARTO GIORNO

Torniamo su per la strada di Piana alla ricerca della Plage d’Arone. Rifacciamo le strette curve dentro le Calanches di Piana e poi in giù verso il mare: a differenza della discesa versa Plage de Ficaiola, qui la strada è molto più larga, la vista è sempre superba sul golfo di Porto prima e poi più a sud vediamo la Torre Genovese di Capo Rosso. La giornata non è proprio bella ma speriamo che il sole faccia il suo dovere in una stagione poco propizia per chi vuole il caldo.

La Plage d’Arone è un’ampia baia di sabbia bianca, il mare pulito con i consueti colori. Qualche ristorante a ridosso, poca gente. Il sole poi esce con la sua forza estiva.

QUINTO GIORNO

Ci spostiamo da Porto a Propriano per altri 5 giorni. La strada è bella, a parte i primi chilometri fino a Cargese. Lungo il tragitto possiamo ammirare diverse vedute che ci attraggono per la bellezza delle spiagge, del mare e della apparente tranquillità: così attraversiamo Cargese, piccolo paesino corso con le sue belle spiagge (prima di tutto la Menasina, poi Peru, Chiuni, Stagnoli), poi Sagone, Calcatoggio per poi arrivare nella baia di Ajaccio. Qui decidiamo di arrivare fino al promontorio da cui si vedono le Iles Sanguinères e fermarci in una delle spiagge nelle vicinanze: vediamo le celebrate Marinella e Vignola ma scegliamo per comodità quella dedicata ai Caduti (un monumento sulla battigia).

Nel pomeriggio raggiungiamo Propriano attraverso una bella strada, abbastanza veloce per la Corsica e arriviamo a destinazione fermandoci prima su un balcone da cui ammirare le distese di sabbia della località corsa. La cittadina non ci piace per niente, ci aspettavamo molto di più. Il porto condiziona senz’altro tutto ma la disposizione urbanistica lascia alquanto a desiderare: non hanno creato un’isola pedonale per cui auto, persone, marciapiedi, paletti, dehors si susseguono senza ordine creando ancora più confusione. Forse i ristoranti sono stati i privilegiati perché ognuno ha il suo dehors lato porto.

SESTO GIORNO

Raggiungiamo attraverso una buona strada la famosa spiaggia di Roccapina dominata dall’altrettanto famoso Leone di pietra. Dalle informazioni assunte in prossimità dell’Hotel Coralli si prende una strada non asfaltata e di difficile percorrenza per cui con tanti dubbi, anche perché la mia auto è relativamente bassa, ci avventuriamo. Troviamo però un fondo accettabilissimo e in circa 5 minuti raggiungiamo uno dei parcheggi liberi proprio sul mare nel lato destro della baia. La spiaggia di sabbia bianca e il sole già alto abbacina gli occhi ma lo spettacolo del mare azzurro e verde ci ripaga il viaggio. Non tanta gente anche se è sabato, vento piuttosto sostenuto che disarciona il nostro piccolo ombrellone diverse volte. Giornata comunque da ricordare.

SETTIMO GIORNO

Questa volta ci dirigiamo a nord per la spiaggia di Cupabia raggiungibile in circa 30 minuti di auto da Propriano. Passiamo prima da Porto Pollo, borgo marinaro davvero carino (ci colpisce il fatto che hanno dipinto di azzurro i pali della luce) con una bella spiaggetta. Infine arriviamo a Cupabia che si presenta come una bella baia di sabbia bianca delimitata da una bella duna. Anche qui mare decisamente apprezzabile, acqua trasparente e vento. Nuvole nel pomeriggio ma poco affollamento anche se è domenica.

OTTAVO GIORNO

Decidiamo di vedere un’altra bella baia quella di Campomoro a sud di Propriano.

La strada passa da Portigliolo che si presenta con una lunga spiaggia dorata poco frequentata poi sale su fino a Belvedere che è parte del Comune di Campomoro per poi ridiscendere nella baia che ci appare in tutta la sua bellezza. Questa baia rotonda delimitata da un’ennesima Torre Genovese offre un bel riparo alle imbarcazioni che sono alla fonda. L’acqua trasparente e i colori del mare dall’azzurro al verde ed al blu cobalto sono affascinanti e ci restano negli occhi ancora ora. Forse è la baia più bella che abbiamo visto in questo tour anche perché il mare è tranquillo, un po’ al riparo dal vento.

NONO GIORNO

Brutto tempo, temporale e pioggia fine persistente.

Lo dedichiamo agli acquisti a Propriano facendo incetta di vasetti di “figatelli”, lonze affumicate, salumi vari e biscotti per parenti e amici.

Serata fresca e preparativi per l’indomani: ci aspettano 200 chilometri per raggiungere L’Ile Rousse per il traghetto e conoscendo la morfologia della Corsica la cosa non sarà semplice.

DECIMO GIORNO

Partiamo intorno alle 8 per L’Ile Rousse dove ci aspetta il traghetto per Nizza.

Il viaggio è abbastanza piacevole, la strada fino ad Ajaccio l’avevamo già fatta in senso contrario e quindi il tempo passa veloce. Poi si tratta di arrivare a Corte dove non siamo ancora stati. La strada per diversi chilometri è veloce ma ad un certo punto, e fino a Corte, è una strada di montagna che attraversa posti bellissimi dove passeggiate in foresta sono le attività preferite dai turisti in un ambiente davvero alpino. Poi si scende rapidamente fino a Corte che ci appare sulla sinistra con le sue case tipiche sulla roccia. Ancora diversi chilometri su strada veloce per arrivare sulla costa alla baia di Ostriconi dove eravamo stati l’anno scorso, bei ricordi!!

Costa sul mare fino a L’Ile Rousse dove un forte vento di mistral spazza mare e spiagge. Ancora una volta ci colpisce la bellezza del mare con i suoi colori incredibili e questo è l’ultimo ricordo che ci portiamo nel cuore per scaldare il prossimo inverno. Bella Corsica anche questa volta!

Guarda la gallery
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Plage de Portigliolo

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Baia di Campomoro

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trasparenze a Campomoro

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L'Ile Rousse

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Piana, Les Calanches

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Piana, plage de Ficaiola

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Porto, Torre Genovese

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Piana, plage d'Arone

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Cargese, La Menasina

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Piana. Les Calanches viste dal mare

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Girolata, il porto e la torre

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Plage de Roccapina

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Plage de Cupabia



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