Bella Cipro

Una meta insolita nel mediterraneo
Scritto da: airada
bella cipro
Partenza il: 04/06/2011
Ritorno il: 11/06/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Quest’anno, dal 4 all’11 giugno, ho trascorso una bellissima settimana a Cipro. Cercavo un’isola dove poter fare i primi bagni della stagione, ma anche qualche escursione interessante e Cipro ha completamente soddisfatto queste mie aspettative. Devo dire che prima di prenotare sono stata abbastanza indecisa perché i racconti di viaggio letti sul sito e altrove erano veramente discordi. Invece secondo me quest’isola merita senz’altro una vacanza: è diversissima dalle altre isole Greche infatti, pur appartenendo a questa nazione, è più vicina all’architettura di Israele. Ha poi la particolarità di essere divisa (purtroppo) in due zone: una greca ed una turca (c’è una vera frontiera per passare da una all’altra, ma non ci sono problemi per i turisti). Cipro è una meta valida sia per un tour di tutta l’isola, sia per il mare molto bello. Per fare bene tutte e due le cose ci vorrebbe più di una settimana, infatti io in 7 giorni ho dato la precedenza al mare riuscendo però anche a visitare siti interessanti. Peccato non aver visto anche la parte di Paphos, con i siti archeologici e i mosaici, i monti Trodoos con i monasteri, e le spiagge deserte del nord (anche se per andare lì ci vorrebbe la macchina, ma pare che l’assicurazione non valga per la zona turca).

SABATO 4 GIUGNO

Sono partita (insieme a 3 amiche) da Roma Fiumicino con Cyprus Airline alle 12.30 per arrivare a Larnaca alle 16.30 dopo un buon volo. L’hotel scelto è il Cavo Maris, situato in zona Protaras (ottima posizione sul tratto più bello di mare): è un ¾ stelle discreto come hall e camere, ma situato in una baia bellissima. Unico neo la qualità del cibo: noi avevamo la mezza pensione e le cene non sono state eccezionali, ma sicuramente la location compensava questa pecca.

DOMENICA 5 GIUGNO

Per vedere bene Cipro sarebbe meglio affittare una macchina, ma, poiché non abbiamo voglia di guidare né cimentarci con la guida inglese a sinistra, decidiamo di prendere un comodissimo bus (che useremo per tutta la settimana, passa ogni 15 min. circa e con 2 euro si può fare il giornaliero) che collega varie località della costa e che ferma proprio vicino al nostro hotel. Ci rechiamo ad Aya Napa, uno dei due paesini turistici ricco di bar, locali, negozi e ristoranti, situato a sud del nostro albergo (Protaras è invece a nord). Sapevamo che ad Aya Napa c’è un bellissimo monastero, la cui visita imperdibile mi era stata segnalata dai racconti di “turisti per caso”. Il posto è una delizia, con mura di pietra giallastra (tipo Gerusalemme), un bellissimo acciottolato in terra, archi a sesto acuto, chiostro con cellette e pozzo al centro, con soffitto a cupola. C’è una chiesa piccola ma accogliente con icone e un bel lampadario, bellissimi fiori tutt’intorno, veramente carino. Dopo la visita, la nostra voglia di mare ci fa riprendere subito il bus per tornare in hotel. Il mare è pulitissimo, ma i primi giorni sarà un po’ freddo, per poi scaldarsi durante la settimana. Dopo cena riprendiamo il bus sfruttando ancora il biglietto giornaliero, e andiamo a Protaras, classico posto turistico moderno, stile “piccola Rimini”, fatto per stranieri, e simile a molti altri situati in Egitto, America, Messico. Infatti ci sono tanti locali in stile italiano, messicano, indiano, egiziano che, pur essendo moderni e anonimi, sono però molto curati, con locali arredati con gusto.

LUNEDI’ 6 GIUGNO

Stamattina abbiamo deciso di fare un giro in barca che (sempre info su internet) passa alla banchina diving del nostro hotel alle 10.45. Dapprima navighiamo lungo la costa sud, fotografando scorci rocciosi con acqua bellissima, fino ad arrivare a Cavo Greco, una scogliera a strapiombo dove si intravedono anche grotte, per un meraviglioso bagno in una splendida acqua turchese, che ha la sola pecca di essere un po’ fredda, ma non fa niente è troppo bella! Poi si ritorna indietro e scopriamo che, per ironia, la seconda sosta di 1 ora (per preparare e consumare il lauto pasto di un hamburger!) è prevista proprio nel nostro hotel, ma questo conferma la bellezza della baia. Si percorre poi la costa verso nord che, pur essendo bella come acqua, si rivela una successione di hotel e case con poca coordinazione architettonica..peccato! Arriviamo fino al confine con la Turchia (che nel 1974 ha conquistato la parte nord dell’isola) e vediamo Famagosta moderna in lontananza. Ho letto che era la più famosa località turistica dell’isola fino all’occupazione turca, dopo la quale i ciprioti hanno costruito i centri moderni di Protaras e Aya Napa più a sud: sono stati molto attenti nelle realizzazione di depuratori per cui l’acqua del mare è pulitissima). Dopo l’ultimo bellissimo bagno attracchiamo nel porticciolo di Protaras, che è delizioso, con barche colorate di pescatori e una chiesetta (l’isola ne è piena) bianca e blu. Dopo cena questa volta, sempre in bus andiamo a vedere Aya Napa di notte, ammirando i bar e locali molto carini.

MARTEDI’ 7 GIUGNO

Oggi la destinazione è la famosa Nissi Beach, tanto reclamizzata sui dépliant: per fortuna il mitico bus porta anche lì… E’ una zona di hotel eleganti con bei prati curati. La spiaggia è lambita da un favoloso mare azzurro maldiviano: purtroppo è molto affollata di gente, ombrelloni, lettini e bar con musica, ma tutto sommato questo la rende anche allegra, essendo piena soprattutto di giovani: di fronte c’è un’isoletta, che con la bassa marea è collegata alla spiaggia da una lingua di sabbia (icona preferita delle spiagge di Cipro). Ci sembra meno affollata e più intima e ci dirigiamo decisamente lì, camminando nell’acqua bassa alla caviglia. Di fronte alla spiaggia di Nissi, alla sinistra dell’isoletta, c’è una zona attrezzata per sport acquatici con canoe, moto d’acqua e motoscafi con il paracadute. Ci sistemiamo a due passi dalla riva a passiamo la mattinata tra bagni, foto e relax. Alle nostre spalle c’è una salita che porta in cima a uno strapiombo dal quale qualche coraggioso si tuffa, risalendo poi arrampicandosi sulla roccia. Lo spettacolo dall’alto è bellissimo, su un mare più profondo e con un colore più intenso.

MERCOLEDI’ 8 GIUGNO

Oggi sveglia presto e alle 8.30 partenza per Famagosta: escursione prenotata in un’agenzia ad Aya Napa. Ci viene a prendere una guida con una jeep dove ci sono altri 4 stranieri. Ci dirigiamo verso il confine turco dove mostriamo i documenti: il paesaggio è subito diverso, più abbandonato e meno curato. In breve arriviamo a Varosia, la città fantasma, detta così perché è rimasta intoccata dal 1974, anno dell’occupazione turca. Scendiamo una mezz’oretta per dare un’occhiata alla zona: è un’esperienza particolare perché camminiamo su una bella spiaggia deserta con acqua trasparente che un tempo doveva essere molto turistica. Oggi c’è da una parte un piccolo stabilimento balneare turco e forse anche un alberghetto, ma permane dovunque un senso di abbandono, anche perché i palazzi che costeggiano la spiaggia e tutta la costa seguente, sono completamente abbandonati: alcuni ancora in costruzione, altri in decadimento e tutto è circondato da un recinto verde che non si può assolutamente oltrepassare né è possibile scattare foto. Lo sbarramento continua per un tratto anche in acqua e molto in fondo si vede la fine della zona fantasma e l’inizio di una zona moderna abitata. La sensazione che ci lascia questo posto è molto intensa: si avverte la tristezza di un passato violento di guerra e contemporaneamente la testimonianza viva di una reale documentazione storica. Ripresa la jeep, ci spostiamo nella “old town”, un’altra realtà tutta circondata di antiche mura possenti con, a lato, torri arrotondate e un camminamento sopra. La guida ci lascia e giriamo da sole dirigendoci per prima cosa verso il castello di Otello: il legame tra il personaggio di Shakespeare e questo castello risale al periodo dell’occupazione inglese ed è dovuto al solo fatto che l’Otello è ambientato in un porto di Cipro. Può darsi che l’autore, sapendo che un governatore di Cipro si chiamava Cristoforo Moro, abbia usato il suo cognome nel senso di “scuro di pelle” e rendendo il suo personaggio di colore. Il castello faceva parte delle mura, costituendo una cittadella fortificata intorno alla porta del mare (sormontata da una targa di marmo con il leone di Venezia), uno dei 2 ingressi della città. Il biglietto costa 4 euro e, cosa quasi unica, siamo solo noi ad aggirarci tra queste rovine: sale con volte crociate abitate da uccelli solitari, corridoi bui che forse portavano a uscite segrete, cortili disseminati di ruderi di pietra incisi, camminamenti sulle mura con vista panoramica sul porto. Restiamo affascinate da questa visita! Il tempo però scorre e ritorniamo indietro verso il centro per entrare nella Cattedrale di S. Nicola, ora diventata la Moschea di Lala Mustafa Pasa. La chiesa, con il suo inconfondibile stile gotico, è molto imponente e si vedeva anche dal castello: l’esterno, più suggestivo dell’interno (che comunque ha belle vetrate colorate), è pieno di rosoni e decorazioni molto “ricamate”. Tutt’intorno si snodano stradine piene di negozietti con mercanzie d’impronta naturalmente turca: la differenza con la parte greca dell’isola qui è molto marcata, sembra di essere in un paesino dell’interno della Turchia. Il posto è poco turistico e molto “vero”: in questo sta il suo fascino, sicuramente ci sarà una parte moderna di Famagosta, ma noi non l’abbiamo visitata. L’escursione a Famagosta è spesso abbinata alla visita di Salamina, un sito archeologico sul mare che dicono molto interessante, ma, per farla così completa, avremmo impegnato l’intera giornata, saltando il mare e sinceramente abbiamo scelto questa soluzione “ridotta”. Per la cena abbiamo deciso di prenderci una pausa dalla noiosa cucina dell’hotel e andare a Protaras nella zona della baia di Fig Tree (rinomata per il mare, piena di localini carini. Ci fermiamo in un ristorante con cucina tipica cipriota, l’Island Affair, attirate anche dall’ottimo prezzo di un “completo menù tipico”: 17.50 euro, che si rivelerà pochissimo rispetto alla gran quantità del cibo… L’interno del locale è semplice ma carino e accanto c’è anche una piscina con un bar molto coreografico. Ci portano tantissime portate iniziando dalle salsine tipiche greche a piatti di carne, pesce, arrosti vari. Per smaltire la cena decidiamo di tornare in hotel a piedi, scoprendo che la passeggiata dura circa 25 minuti ed è gradevole.

GIOVEDI’ 9 GIUGNO

Anche stamattina sveglia presto e partenza per l’escursione in italiano verso Nicosia, dove arriviamo verso le 11. Questa è l’unica capitale ad essere ancora divisa tra 2 nazioni, infatti al centro c’è un posto di frontiera greco-turca, che separa le 2 zone della città. Noi visitiamo solo la parte greca: anche Nicosia è circondata da mura che hanno gli angoli di forma tondeggiante “a cuore” e circondate da un fossato. Andiamo prima a visitare la Cattedrale di S. Giovanni che, pur essendo di piccole dimensioni, è molto bella, ricchissima di icone, arredi dorati e dipinti originali del 1700 che creano un effetto suggestivo (è molto simile alle chiese russe). Lì accanto visitiamo il Museo bizantino, molto interessante per la preziosità e la quantità degli oggetti conservati, icone splendide di vari periodi storici. La guida poi ci accompagna nel centro e abbiamo del tempo libero per vagabondare tra le stradine del centro storico. Per prima cosa saliamo sulla Shacolas tower da dove abbiamo una vista panoramica a 360 gradi sulla città e capiamo bene la sua divisione in 2 parti: nella zona turca spicca la chiesa di S. Sofia, molto grande, ora diventata moschea. La parte vecchia di Nicosia è abbastanza decadente con case un po’ diroccate e negozi antiquati, ma c’è una zona molto carina con stradine strette e negozietti artigianali turistici, ristorantini e baretti caratteristici. Invece la città nuova deve essere più bella: la intravediamo passando con il bus mentre ci dirigiamo verso la tappa successiva, la meravigliosa Abbazia di Bellapais, situata nella zona nord turca. Dobbiamo quindi attraversare anche oggi il confine. Già dalla stradina che porta alle rovine della chiesa (in realtà alcune parti sono crollate) ci accorgiamo che questa zona è molto più curata rispetto a Famagosta: la visione di Bellapais è spettacolare, con un’architettura gotica affascinante che spicca sul verde del prato del cortile interno e archi traforati che contrastano sul blu del cielo. Anche l’interno della chiesa è molto bello, in pietra scura con icone dorate e lampadari in cristallo: nel refettorio hanno allestito una sala per concerti e nel giardino un sofisticato ristorante. Il luogo è in collina con una bellissima vista sulla città di Kirenia, nostra prossima tappa. Questo porticciolo del nord è sovrastato da un castello ottomano (1561), costruito sui resti di quello dei Lusignano, sovrani di origine francese che hanno regnato per un lungo periodo su Cipro: è il primo luogo che visitiamo. Nel cortile d’ingresso si affaccia una sala museo che conserva i resti di un’imbarcazione di circa 2400 anni fa, di 15 m, naufragata in zona e riportata alla luce. Girovaghiamo un po’ nel castello che ha una spettacolare vista sul porticciolo, veramente carino e raccolto, con tante barche ormeggiate e pieno di bar, ristoranti che costeggiano l’acqua. Fa molto caldo, ma non rinunciamo ad una passeggiata tra i tavolini del porto per scattare altre foto. Anche l’escursione di oggi è stata interessante.

VENERDI’ 10 GIUGNO

Oggi è l’ultimo giorno di vacanza e decidiamo di dedicarlo tutto al mare: sempre in bus, scendiamo a Makronissos che, pur essendo bella, non ci convince molto, anche perché oggi c’è un po’ più vento e l’acqua non è calma piatta, perdendo qualcosa nel colore…(siamo diventate esigenti…); proviamo nella baia accanto, esclusiva del Dome Hotel, ma anche questa, pur essendo carina, ci sembra peggiore della mitica Nissi, alla quale decidiamo di tornare.

SABATO 11 GIUGNO

Sveglia alle 5.30 e partenza.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche