Belgrado, amore a prima vista

Belgrado, amore a prima vista, sorpresa e fascino. Queste note su Belgrado sono frutto di una frequentazione della città dovuta a motivi di lavoro, ma le considerazioni ed i suggerimenti valgono per qualsiasi tipo di soggiorno. Ho scoperto Belgrado in giugno, con le lunghe giornate di sole, un caldo accettabile, i caffè con i tavolini...
Scritto da: dabr70
belgrado, amore a prima vista
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
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Belgrado, amore a prima vista, sorpresa e fascino.

Queste note su Belgrado sono frutto di una frequentazione della città dovuta a motivi di lavoro, ma le considerazioni ed i suggerimenti valgono per qualsiasi tipo di soggiorno.

Ho scoperto Belgrado in giugno, con le lunghe giornate di sole, un caldo accettabile, i caffè con i tavolini all’aperto, la gente in giro tutta la notte per caffè e locali, davvero la città che non dorme mai, con negozi e chioschi aperti 24 ore su 24. Ho scoperto Belgrado e me ne sono innamorato. L’estate è finita, è arrivato l’autunno, ma la città è sempre viva, con gran gioia di vivere, direi solare, disponibile, aperta. Una gente fiera, educata, colta, attenta all’arte ed alla cultura. Una città che porta ancora qualche ferita dei crudeli e vergognosi bombardamenti, che ora è tutto un fervore di attività, di costruzioni, di ristrutturazioni, di sviluppo, con una grande voglia di crescere.

Belgrado, un po’ Budapest, un po’ Mosca, un po’ Atene, un po’ Bucarerst, un po’ Vienna, ma sicuramente una personalità a sé stante; vale sicuramente un lungo week-end.

Come si arriva. Non ci sono purtroppo voli low-cost, per cui solo prenotando con grande anticipo con voli Alitalia o JAT si può trovare qualcosa di covneniente, diretto, da Roma o Milano. Allo stesso prezzo si possono trovare anche soluzioni con Swiss o Lufthansa, via Zurigo, Monaco e Francoforte. Per entrare in Serbia occorre il passaporto.

Trasporti in città. Normalmente i taxi sono molto convenienti ed utili, se non ci si è ancora abitutati agli autobus, tram e filobus del trasporto urbano. Solo in aeroporto agli arrivi occorre stare attenti alle fregature. Il prezzo della corsa verso la città non deve essere superiore ai 1200 dinari, 1000 se per Novi Beograd. La cosa migliore è chiamare un taxi tramite le varie (troppe!) compagnie (ad es. Lux Taxi, Pink Taxi). La rete dei trasporti urbani è comunque ottima ed i passaggi frequenti e può essere utile prendere autobus e tram anche se si è in città solo per un week-end. Sarà un modo per capire meglio la città e la sua gente.

Caratteristiche. La città è meravigliosamente adagiata su dei dolci colli alla confluenza di Danubio e Sava. Il centro della città è costituito dalla Trg Republik (Republic Square), animato punto di incontro e ritrovo dei belgradesi e di tutte le manifestazioni politiche e delle grandi feste popolari. Da qui inizi la strada pedonale più frequentata, Knez Mihailova, con i negozi delle solite marche eleganti, ma anche vecchie bellissime librerie (tante librerie), antiche farmacie, negozi di antichità e design, tanti tanti venditori di gelati (in estate), di pop-corn, di castagne (in autunno), chioschi di giornali e souvenir. Camminando per circa 500 metri la Knez Mihailova porta fino all’ingresso di Kalemegdan, con la antica Fortezza di Belgrado, oggi grande parco urbano, con antichi resti delle fortificazioni, la famosa statua della vittoria, magnifiche viste su Sava e Danubio. All’interno del Kalemegdan l’antica fortezza con le rovine delle mura, gli edifici serbi ed ottomani. Tornando verso il centro, sulla destra si prende la Kralja Petra e si giunge alla Cattedrale ortodossa, detta anche Patriarcato, perché sede del Patriarca della Chiesa Ortodossa Serba, il tutto collocato in una caratteristica zona di vecchi edifici di fine ‘800, eleganti ville,la vecchia strada di Kosancicev, con gallerie e studi d’arte, in via di ristrutturazione. Si torna quindi in Knez Mihailova passando per Obilicev Venaz, l’altra strada pedonale dei caffè all’aperto e del passeggio, dove ad ogni ora giovani e meno giovani amano sedere e chiacchierare, bevendo caffè e tè e gustando qualche fetta di torta.All’altra estremità di Knez Mihailova si apre la grande strada del Terazje, con grandi albergi e negozi e tanto movimento. Da un parte inizia il Bulevar Kralja Alexandra e dell’altra Kralja Milana. La Kralja Alexandra è la strada più lunga di Belgrado, si estendo per chilometri. All’inizio troviamo il palazzo del Parlamento, poi quello della Presidenza della Repubblica e gli edifici dell’Università.Via via che si procede lo stile occidentale dei negozi lascia spazio ai vecchi e caratteristici negozi di una Belgrado che sta scomparendo. Prendendo Kralja Milana invece, si arriva a Trg Slavija. Continuando si arriva alla grande cattedrale di San Sava (Sveti Sava), che domina la città, con si suoi colori bianchi e verdi, illuminata di notte e circondata dal Parco Karadjordjevic, con la statua dedicata all’eroe Karadjordjevic.

Tornando a Trg Slavia, a sinistra si scende sulla grande arteria via Nemagnina, che dolcemente scende verso la stazione ferroviaria. Qua erano situati i grandi palazzi del potere, dei Ministeri e delle istituzioni ed è qui che si sono concentrati i bombardamenti del 1999. Quasi tutti i palazzi di inizio secolo e degli anni di Tito furono distrutti ed ora quasi interamente ricostruiti. Restano ancora alcuni palazzi sventrati, davvero impressionanti. La guerra del ’99 è ancora una ferita aperta nel cuore dei belgradesi ed è una ferita aperta anche per me. E’ terribile pensare che meno di 10 anni fa una capitale europea sia stata bombardata da forze alleate, partendo dalle basi in Italia, colpendo ed uccidendo centinata di civili e provocando distruzioni e disastri. Un po’ rattristati da questi pensieri, in fondo alla via Nemagnina, arriviamo alla stazione ferroviaria e alle due stazioni dei bus, brulicanti di persone notte e giorno, provenienti dalle campagne, e tutt’attorno chioschi che vendono burek, palascinke, pizza e plijeskavica, per poi risalire attraverso il mercato di Zeleni Venaz al capolinea degli autobus.

Qua si respira l’aria della vera Belgrado, tra i banchi del mercato, glu autobus, gli studenti che tornano a casa, o che vengono dalla periferia in centro città.Da Zeleni Venaz, tramite un sottopassaggio si oltrepassa la trafficatissima Brankova Ulitza, e tramite un vicolo affollato, pieno di forni, negozietti e chioschi, si ritorna verso Knez Mihailova e la zona pedonale.

Mangiare. Per turisti non troppo frettolosi, da visitare la vecchia Skadarlija, la via degli artisti bohemienne, tanto decantata in tutte le guide, costellata di ristoranti tradizionali e famosi, ma sempre a buon mercato. In ogni ristorante c’è un gruppo di musicisti, spesso di origine rom, che vi allietano con canzoni popolari e brani di stile gitano o balcanico. Tra i ristoranti i migliori sono: Tri Sesira, Ima Dana, Dua Jelena, Sesir Moj. Piatti a base di carne, saporiti ed abbondanti, insalata serba con cetrioli, cipolla, pomodori e tanti peperoni. Prezzi molto contenuti. Ma ci sono buoni ristoranti un po’ ovunque in città o lungo le rive del Danubio, sui barconi.Un po’ più alla moda e ricercati sono i ristoranti Madera (in Kralja Alexandra), Que Pasa (in Kralja Petra), l’italiano Pietro Dell’Oro, il Majik…

Ma a Belgrado la cosa più divertente e pratica è mangiare per strada, prendendo i vari tipi di plijeskavica, panino con hamburger di carne saporitissima con vari tipi di salse e condimenti, oppure palacinke (simili alle nostre piadine) o ogni tipo di sandwich (enormi) e rustici salati, presso le varie “pekara” (bakery), aperte 24 ore su 24. E sempre 24 ore su 24 sono aperti i piccoli supermercati MiniMaxi, dove si può comprare qualsiasi cosa da mangiare e da bere (ma perché in Italia non abbiamo questi negozi sempre aperti?). A Belgrado è certo, non avete mai il problema di mangiare! Dormire. Ci sono relativamente pochi hotel e pertanto i prezzi sono simili a quelli italiani, per una qualità che a volte è invece inferiore. Consiglio gli hotel in centro, magari più vecchiotti rispetto a quelli di Novi Beogradn, ma sicuramente pià affascinanti. L’Hotel Majestik è in pieno centro, già in area pedonale, albergo con un certo fascino retrò, come pure il monumentale Hotel Moskwa (in Terazje). Più raffinati l’Hotel Balkan e le suites dell’esclusivo Royal Aleksandar, Sempre in centro, più a buon mercato invece l’Hotel Palace e l’Hotel Kasina, sempre pieno di giovani. Altri hotel stanno nella zona delle stazioni dei treni e autobus. Non ci sono invece pensioni, così come le intendiamo noi, ma solo hostel (ostelli), come pure sono pochissimi i residence.

Consigli e acquisti. Da comprare gli oggetti in rame artigianali, di fattura gitana, poi soprammobili, scatoline, vasetti in terracotta o legno (vedi bancarelle in Knez Mihailova, vicino a Kalemegdan). Quindi oggetti di design in alcuni negozi specializzati del centro. Interessanti quadri e quadretti. Inoltre il centro è pieno di vecchie librerie, dove i più curiosi potranno trovare vecchi libri e stampe ed altre cose particolari.

Liquori locali, come la famosissima rakja, pelinkovac e vinjac.

Se si ha più tempo, può essere interessante fare un salto a Novi Beograd, per vedere le nuove zone di sviluppo della città, il Sava Centar, la Beogradska Arena, il Bulevar Nikola Tesla lungo il Danubio. Attaccata a Belgrado è la cittadina a Zemun, non una città dormitorio, ma una graziosa città a sé stante. In estate, l’isola Ada Ciganlija, sulla Sava. È piena di spiagge, impianti sportivi e di ricreazione ed è presa d’assalto dai belgradesi.

Spero che queste informazioni siano state utili. Belgrado è una città che merita una visita, una città che non vi deluderà e che, anzi, vi resterà nel cuore.



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