Beijing… senza fine
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Era da un po’ che mi frullava nella testa l’ idea di Beijing, poi una mail di un tour operator per un tour di sei giorni che si sarebbe svolto durante le vacanze di Pasqua mi ha messo la pulce nell’ orecchio, così ho incominciato a informarmi sulla fattibilità della cosa. A lavoro riuscivo a prendermi 3 giorni da allungare al ponte, e facendo due calcoli la cifra richiesta non era nemmeno eccessiva. Mi metto alla ricerca di in compagno di viaggio, vista l’impossibilita della mia ragazza causa esame di stato. Lo propongo al mio migliore amico, già compagno di svariati viaggi. Ricevuto parere entusiastico, chiamo il Tour Operator, ma mi dice di non aver ancora raggiunto il numero minimo di partecipanti, 10, così da non potermi dare la conferma, ma di metterci nella lista dei partecipanti e di risentirci tra una settimana. Una settimana dopo lo chiamo e mi dice che per quella data ancora nessuna novità ma che si potrebbe partire il lunedì 23, in questo caso non avrei potuto agganciarci nessun sabato e domenica, solo il 25 aprile, quindi a malincuore mi apprestavo a rinunciarci. Poi un giorno su Volaregratis, provo a vedere con le date che sarebbero buone per me , ed esce 480 euro partenza il 19 e ritorno il 25, calcolo quanto mi verrebbe a finire con vitto e alloggio, e alla fine ci starei dentro. Faccio bloccare i voli, e dopo una settimana li prendo, sfortunatamente aumentati di 40 euro!! Mi informo sul visto e datosi che sono spesso a Roma decido di provvedere da me. Per richiedere il visto basta presentarsi all’ ufficio del Consolato Cinese a Roma, con copia del biglietto, prenotazione alberghiera, passaporto e una foto tessera. In 4 giorni lavorativi e pronto, e viene a finire 66 euro! I giorni che procedono la partenza sono un mix di impazienza e di apprendere il più possibile nozioni che mi potrebbero esser utili. Compro la guida della Lonely Planet Pechino Incontri e me la leggo per bene e studio il maggior numero di cose che potrei vedere in 5 giorni.
19 Aprile
Avevamo l’ aereo alle 19, ma dopo aver fatto il Chek in ci accorgiamo del ritardo di 1 ora e 40 del nostro volo, incomincio ad avere qualche paura per il bagaglio, visto il poco tempo per la coincidenza, paura che subito viene sopraffatta dalla paura di perdere la stessa. Il volo parte alle 22 causa maltempo, dicono su Istanbul e che tutti gli aerei hanno subito ritardo e che quindi non dovremmo aver problemi a prendere il nostro. Arriviamo a Istanbul alle 01:30 circa, nessuno ad aspettarci al gate per farci prendere l’ aereo, e già li la cosa mi puzzava, poi mentre arriviamo alla zona del transito, ci annunciano che il nostro volo e partito 20 minuti fa! A noi, come ad altre tantissime persone che avevano perso la connessione, ci mandano al banco della biglietteria per comunicarci la situazione. Ci dicono che il primo volo e per il giorno seguente alla stessa ora, e che ci avrebbero dato l’albergo a Istanbul, pensione completa e transfer da e per l‘ aeroporto, il nostro problema era che avendo solo 5 giorni per Beijing ci avrebbero rovinato la vacanza, e tutto per colpe non dovute a noi. Così, dopo aver alzato un po’ la voce il manager ci dice che ci avrebbero posticipato il volo di ritorno, così da risolvere il problema. Accettiamo di buon grado, anche perché a entrambi Istanbul piace da morire e ci torniamo sempre volentieri. Come prima cosa cerco un punto per connettermi e vedere le condizioni di prenotazioni dell’ hotel di Beijing, fortunatamente avevo tempo fino alle 12 di Cinesi per disdire la prenotazione senza penale, così posticipo tutto di un giorno. Come albergo ci danno il Crowne Plaza, un cinque stelle molto bello, peccato si trovi vicino l ‘altro aeroporto quello della parte asiatica, ad un ora circa dall’ aeroporto Ataturk. Arriviamo in camera stravolti alle 6, fortunatamente hanno già iniziato a servire la colazione, così che con la pancia piena possiamo andare finalmente a letto. Memore delle precedenti sfortune con i bagagli, nel mio bagaglio a mano non manca mai il kit di sopravvivenza per 1 giorno, così il fatto di non avere bagagli non mi ha creato problemi. Verso le 14 ci alziamo, pranziamo e con il bus dell’ albergo andiamo in centro, passeggiata sul ponte di Galata, un giretto per il Grand bazar, kebab a Sultanameth e verso le dieci siamo in aeroporto in attesa del volo. Anche questa volta parte con quasi due ore di ritardo!
20 Aprile
Arriviamo a Beijing alle 16, con due ore di ritardo, sbrighiamo le pratiche del visto abbastanza facilmente, anche se la mia addetta e particolarmente lenta, bagagli arrivati regolarmente e indecisi se prendere lo shuttle bus o il taxi optiamo per quest’ ultimo visto che eravamo particolarmente stanchi. Il taxi impiega circa 1 ora ad arrivare al nostro hotel, che si trova a meta strada tra piazza Tian an men e la Wangfujing. Il costo del taxi e di 100 rmb calcolando anche il pedaggio autostradale. L’ hotel e molto carino, le stanze ampie e pulite, unica pecca l’ avere il wi fi gratuito solo nella Hall. Visto che si era fatto tardi rinunciamo a fare qualsiasi giro turistico e con il taxi arriviamo al quartiere di Sanlitun particolarmente movimentato di sera. Andiamo a cena in un ristorante della cucina di Shangai, proviamo i famosi dumpling, spaghetti con granchio, insalata di patate e della carne, tutto ottimo spendendo 900 rmb in due. Dopo cena facciamo un giro per i vari locali, anche qui per strada e pieno di bancarelle con il cibo, ma non ci ispira molto, finiamo la serata con un massaggio rilassante.
21 Aprile
Oggi la sveglia suona con calma, colazione in camera con cornetti portati dall’ Italia, nell’ albergo non era compresa, e usciamo, prima tappa Silk market, il famoso mercato del falso, con il taxi 16 rmb ci facciamo portare all’ ingresso, il mercato e grandissimo sono sette piani, ognuno con un genere diverso, scarpe cinte borse cellulari iPad vestiti tutti rigorosamente contraffatti. I prezzi di partenza sono gonfiati al massimo, ma dopo una simpatica trattativa si arriva ad un giusto compromesso. Dopo un paio di ore andiamo a mangiare al piano interrato dove mangiano i dipendenti, prendo un piatto di noodles con carne e un nestea per 24 rmb. Dopo questa tappa finalmente possiamo iniziare a visitare la città, dal silk market prendiamo il taxi e ci facciamo lasciare all’ inizio della Wangfujing, la strada del passeggio per antonomasia di Beijing, la strada e lunga più di un km piena di negozi e centri commerciali da entrambi i lati, con varie arterie che si diramano di lato, tra queste la Donghuamen, famosa per il mercato notturno, sono le sei, ed e già piena di gente che magia spiedini di tutti i tipi, calamari, wurstel caramellati e insetti, per noi l odore e troppo forte, e vedere larve, cavallette e scorpioni non e un bel vedere, così la attraversiamo abbastanza velocemente. Arriviamo ad un uscita della Città Proibita, la costeggiamo passando tra degli Hutong i classici vecchi quartieri cinesi, molto caratteristici e pieni di gente a svolgere le faccende quotidiane. Dopo 10 minuti di camminata incominciamo ad intravedere la piazza Tien an men, la piazza più grande del mondo, la cosa che balza subito all’ occhio e la miriade di gente tutta accalcata. Sono le sette, e tra poco si celebrerà il rito dell’ ammaina bandiera, la polizia ci fa spostare e iniziano ad uscire l’ esercito per la cerimonia. Con il sotto fondo dell’ inno nazionale viene ammainata la bandiera. A me la piazza e piaciuta tantissimo oltre ad essere molto fotogenia per via della gigantografia di Mao sulla porta della pace. Scendiamo dalla piazza per tornare verso il nostro hotel e ammiriamo il museo di storia nazionale, il monumento per la liberazione e il mausoleo di Mao, solo da fuori visto che chiude a mezzogiorno, pero mi ero ripromesso di tornarci. Alla fine della strada c e la porta Qianmen,la porta che separava l’ antica città dal mondo esterno. Dalla piazza al nostro hotel sono 5 minuti a piedi, quindi abbastanza rapidamente arriviamo. Per cena decidiamo di bissare e ci facciamo riaccompagnare del taxi a Sanlitun, questa volta scegliamo un ristorante della cucina pechinese, mangiando benissimo spendendo 70 rmb a testa.
22 aprile
Oggi la giornata prevede la visita della Città Proibita, verso le 12 entriamo, già oltrepassando la porta con l’ effige di Mao si rimane affascinati. La città e bellissima ed immensa, passiamo diverse ore a passeggiare tra i vari padiglioni. C’ è veramente tanta gente, 90% cinesi che ci guardano curiosi e spesso ci chiedono di fotografarsi con noi, ci sentiamo delle star! La seconda visita della giornata prevedeva il Tempio del Cielo, cerchiamo il modo per arrivarci e ci propongono il risciò in un Hutong li vicino e poi in tuk tuk. Il giro negli Hutong, si rileva particolarmente bello e poi finalmente arriviamo al Tempio. Paghiamo il biglietto d’ingresso al parco 15 rmb e vediamo a gente che si esercita nel kung fu, anziani ballare il liscio e altri giocano a palleggi con una specie di pallina, mentre io continuo a fotografare il mio amico inizia a giocare con loro, sta di fatto che ci perdiamo e non riusciamo più a ritrovarci, così continuo il giro da solo. Entro finalmente nel tempio, pago 20 rmb e davanti a me si spalanca questo stupendo tempio, e possibile farsi fotografare anche con vestiti tipici loro, io non l ho fatto pero ripensandoci. Continuando la passeggiata nel parco si incinta il muro dell’ Eco,una parola sussurrata ad un estremità del muro può essere udita all’ estremità opposta. nota negativa, nel parco ho subito una mezza truffa, ho comprato da una venditrice ambulante il modellino di piazza Tien an men di legno,per 20 rmb, gli ho dato 50 e lei me ne ha chiesti 10 per darmi 40 di resto. A ritorno pagando il taxi gli do i 20 e lui mi tenta di dirmi: ma che sono questi soldi? Erano dello stesso colore e molto simili hai soldi cinesi, ma erano rubli, al cambio 1 euro invece che 5! Finita la visita del parco, esco molto soddisfatto e entro in uno dei tanti localetti che servono da mangiare proprio fuori il tempio, prendo 5 ravioli, 1 rmb l’ uno e un succo pagando 9 rmb tutto ottimo. La sera usciamo e andiamo sulla Wangfujing, ci immettiamo in un vicoletto dove servono street food e mangiamo spiedini di carne, noodle soup e ravioli spendendo 90 rmb, devo dire pero che ne la zuppa, ne gli spiedini mi sono piaciuti particolarmente.
24 aprile
Oggi la giornata e particolarmente piena, sveglia alle 06:30, alle sette ci verranno a prendere per l’ escursione alla Grande Muraglia. Nei giorni precedenti avevo visto diversi tour e facendo due conti quello che mi conveniva, sia per prezzo che per affidabilità era quello del mio hotel, 300 rmb a testa per l’ escursione a Mutianyu, gruppo di 10 persone, compreso ingressi guida e pranzo, e sopratutto niente visite a fabbriche. Dopo 10 minuti di macchina incomincia a piovere, stupidamente non avevo visto le previsioni, che davano pioggia forte per l’ intera giornata, e io ero uscito a maniche corta, avevo solo una Kafia con me! Parentesi clima, in cinque giorni il sole lo abbiamo visto solo un giorno, l’ ultimo, gli altri era sempre coperto da una nebbia dovuta allo smog. A parte questo il tempo è stato perfetto, una media di 20 gradi che ti faceva star bene a maniche corte ma mai sudare, e la sera si stava bene con il giacchetto. Non oso immaginare l’ umidità che si possa incontrare in Agosto, ecco questo era una delle mie perplessità sul perché rimandavo sempre il viaggio. Cmq verso le 9 arriviamo a Mutiayu , la guida ci spiega che si può salire sia a piedi, ma lo sconsiglia per via della pioggia o con la funivia, pagando 80 rmb a/r, purtroppo il Tobago non e disponibile, credo non sia periodo. Veniamo accolti da pioggia e vento, siamo costretti a comprare k-way e ombrello per 90 rmb, una vera rapina, ma che ci vuoi fare? All’ arrivo sopra ancora peggio, tira un vento ancor più forte, nonostante tutto, il panorama che ci attende e stupefacente, non a caso e una delle meraviglie del mondo. Il mal tempo ci ha condizionati, ma non ci ha fermati, passiamo tre ore andando su e giù, scattando quantità immensa di foto e trovando riparo nelle varie torrette. Verso l’ una scendiamo a andiamo a pranzo in un ristorante proprio all’ ingresso della muraglia, anche qui siamo presi d assalto dalle decine di bancarelle che vendono souvenir. Il pranzo si rileva abbastanza buono, tutti piatti tipici messi al centro con il vetro che girava. Alle 16 siamo di ritorno, la pioggia non ha smesso un attimo, così abbastanza bagnati ci cambiamo e di nuovo in moto, alle 18 e 30 abbiamo ad attenderci l’ autista che ci porterà allo spettacolo degli acrobati, biglietto comprato sempre dall’ agenzia in hotel per 180 rmb a testa. Lo spettacolo e molto bello e vale tutti i soldi spesi, una cosa carinissima sono i gruppi di ragazzini che vengono ad assistere allo spettacolo che incitano ad ogni azione gli acrobati, cori degni dei nostri stadi! Lo spettacolo dura 1 ora e verso le nove ci incamminiamo verso il ristorante, stasera finalmente assaggeremo la famosa anatra alla pechinese. Eravamo indecisi su dove andare, i racconti di viaggio dicevano tutti Quandjude Roast Duck sulla Wangfujing le guide daDong, nel dubbio ho chiesto ad una ragazza del silk market e me ne ha consigliato un’ altro, così ho ascoltato il suo consiglio. Sfortunatamente il ristorante in questione chiudeva la cucina alle nove così abbiamo dovuto dirottare su Kim Mansion Gate Roast Duck proprio alla fine di piazza Tien an men. Che dire, ti servono l’ anatra accompagnata da altre due portate, una carne una verdure, poi arriva l’ anatra con dei pancake e una salsa, e infine il brodo con i pezzi di anatra. L’ anatra e molto buona, si mangia con la pelle che e anche croccante, dopo un po’ disgusta, e conviene metterla nei pancake insieme alla salsa e alla verdure, pero nel complesso ne e valsa la pena provarla, spendiamo 150 rmb a testa.
25 aprile
Ultimo giorno, oggi mi alzo alle 6 il mio amico dorme, voglio farmi una bella passeggiata con poca gente a piazza Tien an men, ma nonostante sia presto la gente ce e come, anche se molto di meno rispetto al giorno. Aspetto le 8 e 30 e prendo i biglietti per l’ ingresso alla porta della pace celeste, pago 15 rmb e salgo su, da qui si ha una visuale della piazza bellissima e ti fa comprendere l’ imponenza della piazza, dal lato opposto invece si vede la Città Proibita. Riuscendo e mi metto in fila per il mausoleo di Mao, la fila era lunghissima, sarà stata di 2 km, ma scorre veloce, così che in 40 minuti riesco ad entrare, prima di mettersi in fila bisogna posare borse e macchine fotografiche al deposito bagagli. Il mausoleo e composto da una prima sala dove ce una statua di marmo di Mao, circondata da bonsai e fiori rossi, la gente può lasciare dei fiori bianchi e poi una seconda dove e custodita la sua salma. Che emozione vedere Mao ( mi ha ricordato come tratti somatici Berlusconi)! Finita la visita torno in hotel, sperando che il mio amico si sia svegliato, ma non e così, finalmente si sveglia ed incominciamo ad organizzarci, la giornata di oggi prevede, Bird’s nest lo stadio a nido di uccello, prendiamo il taxi, e in 30 minuti arriviamo, lo stadio e molto bello, e molte volte mentre guardavo le olimpiadi del 2008 immaginavo di visitarlo, finalmente ci sono riuscito. La seconda tappa è il tempio del Lama, paghiamo 25 rmb ed entriamo, il tempio è bellissimo, l’ atmosfera anche , tutta la gente impegnata nelle devozioni ai santi e monaci tibetani che svolgono le loro azioni quotidiane. Delle stanze sono particolarmente belle, con raffigurazioni di divinità, e poi per ultimo il Buddha di legno alto 18 metri, un record. Da qui ci spostiamo direzione Hard rock Café, non posso non arricchire la mia collezione di maglie, ma cavolo 200 rmb! Torniamo in hotel abbiamo fatto il late Chek out e dobbiamo liberare la stanza entro le 18. Prepariamo tutto e ci dirigiamo al silk market per fare qualche compra, rimaniamo li fino alle 20 e 30 , poi diretti in hotel a ritirare i bagagli e poi in aeroporto, sempre in taxi, 200 rmb compresa la corsa dal siall market all’ hotel! I controlli passaporti sono particolarmente lenti così che rischiamo seriamente di perdere il volo, fortunatamente riusciamo a prenderlo,per ultimi ma saliamo. Dopo lo scalo ad Istanbul , questa volta senza problemi arriviamo in Italia, anche questo viaggio e finito! Concludendo, Beijing come città non mi ha entusiasmato moltissimo, pero ci sono alcune cose che ti rimangono impresse, prime fra tutte, la Grande Muraglia, un’ opera immensa che puoi solo immaginare gli sforzi fatti per realizzarla, poi la Città Proibita, sembra non finire mai, ecco, se dovessi dare un aggettivo a Pechino e a tutte le sue opere gli darei, senza fine. E per ultimo il Tempio del cielo, un’ oasi di pace nel mezzo di milioni di cinesi. Sicuramente 5 giorni a Beijing non permettono di dare giudizi approfonditi sulla Cina, quindi evito, rimandandoli ad un viaggio futuro visitando le zone interne, come Chendu o lo Yunnan.